martedì 26 maggio 2009

Spring break


The_frog ed Etwas se ne vanno di nuovo per qualche giorno. Il blog non verrà aggiornato fino a lunedì, quando torneremo a Milano. Il posto dove andiamo (in foto, anche se è una foto invernale) è uno di quelli dimenticati da dio in cui non prende il cellulare, figuratevi se c'è internet.

domenica 24 maggio 2009

Il bianco e il nero


Col sole che scalda fin troppo c'è chi si protegge passando la giornata in piscina e chi si sveste. O programma di svestirsi.
E' tempo di Pride. Alcuni l'hanno fatto già (Torino), alcuni si stanno svolgendo adesso (Napoli), alcuni arriveranno fra qualche tempo ancora (Genova), di altri, invece, non si niente (Milano), nemmeno se ci saranno davvero. 
E' un bel clima, quello da Pride, in cui sembra di poter fare davvero qualcosa, di contare qualcosa, quando stendi lo sguardo e non riesci a vedere fine al mare di teste davanti a te, e dietro di te. Sembra che così tante persone non possano non contare, devono farlo, qualcuno si accorgerà di noi e magari farà la cosa giusta. E' una sensazione, eh, mica la verità. 
La verità è che anche in tempo di Pride una poliziotta che fa coming out rischia la sospensione, altro che fare la cosa giusta.
E allora uno magari si può anche chiedere che senso abbia, fare questo Pride. Di cosa dobbiamo essere orgogliosi?
Ebbene, il Pride è ancora più importante in queste occasioni, quando non si hanno diritti, quando si sentono giustificati di emarginare, licenziare, insultare. Perchè in queste occasioni scendere in piazza (e farlo come si vuole) vuol dire far loro capire che non hanno vinto, e non li lasceremo vincere. E' mostrare che non riusciranno a farci sentire male per quello che siamo, e che, al contrario, ne siamo felici, orgogliosi.
E se come me siete state fortunate e tutto sommato questo tipo di notizie le avete lette sui giornali più che vissute in prima persona, beh, allora scendete in piazza per tutte le altre, per chi ha smesso di parlare coi genitori, per chi ha rischiato il posto di lavoro, per chi ha affrontato la scuola ogni giorno facendosi coraggio, per chi è stata male e non ha potuto avere accanto la persona che amava, per chi ha perso la compagna di una vita ed è diventata nessuno agli occhi della famiglia, oppure solo un'amica, per chi, purtroppo, ha dovuto affrontare ben altro oltre alle parole.  
Quando si è fortunate sembra che tutto questo appartenga al passato, o a culture arretrate, ma non è così. Siamo noi la cultura arretrata. E allora riportiamo un po' di bianco, perchè la vita non è sempre tutto nero.

venerdì 22 maggio 2009

Enough said


Fonte, gaynews

Contrariamente alle previsioni, la rubrica era meglio tacere non è stata poi così affollata. Vuoi perchè Vanity Fair ha cambiato le domande nelle intervisite, o perchè di idiozie se ne sentono si tante, ma non sufficientemente divertenti e meritevoli d'essere riportate per esporle poi al pubblico ludibrio, era meglio tacere per il momento, appunto, tace.
Riportiamo oggi una dichiarazione di Antonio Di Pietro, classificabile sotto la categoria dell' "eh, già!" (detto con tono da maestrina saccente e rompipalle, ma sinceramente costernata)
Se fossi ebreo, omosessuale o diverso non sarei cosi' tranquillo e felice dell'opera di respingimento che sta facendo il Governo. Si comincia con la caccia al nero - dice il leader dell'Idv - e poi si finisce con la caccia all'ebreo e al diverso. Si crea e si alimenta questo sentimento di odio nell'immaginario collettivo che non risparmia nessuno.

Io il mercoledì alle tredici ho fitboxe, nel frattempo.

giovedì 21 maggio 2009

I bambini! Qualcuno pensi ai bambini!

Fonte: Gaywave, l'Unità

I benpensanti, con i bambini, ci vanno a nozze. Dalla fastidiosa abitudine di chiamarli bimbi, con tutti i patetici aggettivi di contorno (angioletto, innocenza, bla bla....Frued non vi ha insegnato nulla?), all'esasperata e morbosa attenzione nei confronti della loro moralità, preservazione delle sudetta moralità, esasperata protezione nei confronti del mondo. Che sarà, poi, davvero, brutto e cattivo, ma ogni buon Ned Flanders o reverendo Camden che dir si voglia, spesso bradisce bambini come teste d'ariete, per fare presa e breccia sulla pubblica comunità, con intenzioni che poco hanno a che fare con il bene dei suddetti bambini. E a noi gay, lo sappiamo, piacciono i bambini, no? Troppo, quando veniamo tacciati di pedofilia, troppo poco, quando ci si accusa di darci al sesso meramente per piacere, e non procreare e riprodurci come dio vorrebbe. Per non parlare di qundo, poi (meschini!) nonostante la nostra esistenza di orgie e baccanali, ne vogliamo uno. IL mondo non voglia, che a due lesbiche venga data un'innocente creatura! Ne verrà fuori sicuramente un altro frocio! Finiremo per estinguerci! Diverremo panda allo zoo, noi etero, e i gay ci lanceranno le noccioline!
Insomma, fra gay e moralità dei bambini è guerra aperta. Alfieri di questa battaglia, in quel di Genova, sono stati i solerti deputati del pdl (e chi se no?) liguri, Gianni Plinio e Matteo Rosso che inorrditi all'idea che innocenti occhi di infanti potessero posarsi su favole, mon dieu, omosessuali!, hanno ben pensato di fare esposto alla procura.
oltre ai limiti del buon gusto, della decenza e della natura, siano stati travalicati anche quelli del codice Penale, attraverso la perpetrazione di reati con particolare riferimento alla tutela dei diritti dei minori e della loro salute psichica
I bambini! Qualcuno pensi ai bambini! Sia mai che crescano educati nel rispetto di tutti, con l'idea fin da piccoli che la sessualità abbia più di una direzione, che non diventano stronzi omofobi, razzisti e cattolici della peggior specie.I bambini! qualcuno pensi ai bambini, per carità che non crescano in un mondo multiculturale e in cui i gay non vengono discriminati!I bambini, qualcuno pensi all'indottrinamento dei bambini! Che abbiam bisogno di più deputati nel pdl!

(piccole) buone, notizie dal mondo, invece:
E' finalmente uscito in Italia il nuovo libro di David Sedaris quando siete inghiottiti dalle fiamme. Disgraziatamente all the beauty that you'll ever need è stato tradotto in ad abbellire la casa basto io. (Ma ve lo immaginate un blog titolato in quella maniera?) A parte questo, ovviamente, è un bel libro.
A settembre, Peaches in Italia. Fuck yeah!

martedì 19 maggio 2009

Oops, I didn't know I couldn't talk about sex


Riassunto dei giorni persi a preparare esami: sabato c'è stato il veggie pride, domenica la giornata contro l'omofobia. Fini ha incontrato diversi esponenti della realtà lgbt, Milano è stata teatro dell'ennesimo episodio omofobico (sto pensando di dare alle forze dell'ordine il mio indirizzo, così non si scomodano, mi citofonano direttamente a casa), c'è stata una dilagante epidemia di bissessualità femminile. Insomma, si va inesorabilmente avanti. E così, mentre io ne stavo in casa a bere caffè ed a studiare una semiotica decisamente inutile fissando il mac con sguardo vacuo quando in realtà ascoltavo la radio, ho appreso che parlare di sesso è bene,no è male, adolescenti non fate sesso, si fate sesso, se farete sesso finirete all'inferno. Il tutto scaturisce dalla decisione (saggia) del governo Zapatero di vendere nelle farmacie spagnole la pillola del giorno dopo, civilmente laicamente e senza ricetta. Altro che medici che obbiettano, farmacia! E si apre l'inferno: no, i giovani che fanno sesso solo come consumo, i giovani non ne comprendono il valore, se fosse in vendita così, come un qualsiasi medicinale, sai quanti farebbero sesso? Per non parlare della sciocca mania di chiamarla pillola anti bebè. Ma non è questo che ci interessa, che tanto gli anticoncezionali sono solo un problema in meno, nella vita da lesbica.
A guardare un po'a caso le puntate di secret life of america teenager, (telefim brutto e di sapor vagamente ciellino) ed a sentire i dibattiti di questi giorni, sembra che ci sia una vera ossessione, morbosa e malata, nei confroti degli adolescenti che hanno una vita sessuale. Da finchè sarai sotto il mio stesso tetto ti proibisco di fare sesso! A non faccio sesso fino al matrimonio, perchè voglio che sia speciale. Ho avuto modo di sentire una sequela di luoghi comuni che pensavo fossero a- morti e sepolti b- clichè belli che sfatati. No, a quanto pare gli adolescenti che iniziano a fare sesso sono un tabù, un grosso spaventoso enorme tabù. Vuoi perchè ricordano ai genitori che il tempo passa, o perchè se sono scemi il rischio di una gravidanza non è nemmeno così improbabile, sul sesso, o la possibilità di, si scatenano urla, scenate isteriche, censura.
Ah, gli etero, questa strana strana cricca! Governano il mondo, si riproducono proprio proprio in quella maniera, ma l'idea di qualcuno altro che lo fa, li manda fuori dai gangheri. E noi? Noi, ovviamente, non venivamo mai contemplate, che il sesso fra adolescenti pare essere solo un affair fra etero.Sarà

lunedì 18 maggio 2009

Ma da dove arriva tutta questa gente? perchè non l'ho mai vista?


foto e titolo rubati rispettivamente ad ARTREPORT e ad un compagno stupito.

Al mio arrivo in piazza, con 3 bandiere per ogni mano da distribuire ai compagni, trovo ad accogliermi solo poche decine di manifestanti tra cui spicca un gruppetto di zeppatissime darkettone. Dal loro sguardo intuisco che i gotici non amano il rosso. Le mie amiche dark-communists mi avevano tratto in inganno. Nemmeno le quattro lesbiche armate di bomboletta che preparano il proprio striscione sembrano gradire il mio ingresso trionfale. Ma forse è solo mania di persecuzione da militante extraparlamentare. Intanto trovo visi amici, stringo mani, incasso complimenti per la spilla di Milk regalatami da the_frog. Siamo pochi però. Forse è meglio trasformare il corteo in un sit-in. Più dignitoso. Se solo tutti quei poliziotti si levassero la divisa e si unissero a noi saremmo quasi il doppio! Non penso che glielo chiederò, ad ogni modo.
Vedo spuntare le bandiere del MOS, il Movimento Omosessuale Sardo. Due dei Quattro Mori si voltano verso gli altri per baciarli. Geniale. Arriva anche Amnesty a ricordarci che in fondo noi gay italiani siamo persino fortunati. Nel giro di un ora la piazza si riempie di 2000 manifestanti antiomofobi. Niente sit-in quindi, si parte. Pregasi i comunisti piazzarsi in coda per accogliere eventuali forzanuovisti. Loro non si sono presentati e io ho portato per niente il peso della bandiera con l'asta di ferro. In compenso ho potuto assistere a scene di festa, come un babbo che saltella con la figlia piccola intorno alla mamma, che spinge nel passeggino i loro giubbotti. Gli applausi e i sorrisi dei turisti tedeschi al nostro passaggio nella via del porto. Le drag queens che zampettano con i tacchi alti, finalmente a piedi e non blindate nelle automobili come in un passato abbozzo di Gay Pride cagliaritano. Baci gay e baci etero a ricordarmi che ho la fidanzata in erasmus. Siamo qui per protestare, insomma!
L'Isola ha avuto il suo battesimo. Ora sta a noi rimanere visibili tutto l'anno e non sparire di nuovo dentro i locali.

Addicted to you: Cynthia Nixon


Ieri, mentre a Milano si faceva il sit-in col bendaglio per la giornata contro l'omofobia, a New York si svolgeva il Broadway Impact's Equality rally, al fine di velocizzare l'introduzione dei matrimoni gay nello stato di New York. Quasi non si pongono più il dubbio che il matrimonio possa essere legalizzato o meno, il punto si sposta su una questione di tempo. Show all the New York state that the time for marriage equality is now, recita la locandina dell'evento. Change is coming and it's coming fast, dice invece Cynthia Nixon dal palco, but we have to do anything we can to open that door a little bit wider. Insomma, per quanto arrivi veloce, lo vogliamo ancora più svelto. Come darle torto?
L'intero discorso è toccante e significativo, e andrebbe ascoltato per intero (potete vederlo qui), perchè riassumerlo lo sminuirebbe, e farebbe perdere la sua passione e i suoi sorrisi.

domenica 17 maggio 2009

AAA Cercasi butch, astenersi tomboy


Qualcuna di voi si è mai chiesta perchè eccediamo di definizioni specifiche per indicare i tipi di lesbiche esistenti? Butch, femme, girly, lipstick, cheapstick, lesbochic, tomboy. Insomma, per essere una realtà poco rappresentata (e poco visibile) è una cosa un po' strana, soprattutto visto che la nostra controparte maschile, dall'alto delle loro macchiette, sanno contrapporre ben poche distinzioni (di solito dicono solo checca, dopo aver ragionato aggiungono anche orsi e maschi).
Io non so darmi una risposta.
Ad ogni modo, venerdì rispondevo ad una domanda elencando le definizioni di qui sopra, e spiegandole, e guardandomi attorno un po' per esemplificare e un po' per pura curiosità, mi sono resa conto di come le butch siano sempre più difficili da trovare (intendo una vera butch, non una piccola magra tomboy con tant di cappello o giacca o scarpe di vernice).
E mi chiedo: è la distinzione butch/femme ormai superata?
Era la butch il prodotto di un clima culturale e sociale preciso, e crollando quello crolla anch'essa?
E le nuove distinzioni sono anche loro frutto di un contesto culturale e sociale, solo più vicino a noi, oppure queste sono libere, capaci di adattarsi all'effettiva stratificazione ed eterogenicità delle lesbiche?
E voi, vi riconoscete in queste etichette (al contrario di me)?

giovedì 14 maggio 2009

Sometimes sometimes, the lesbian way of life


Certe volte facciamo anche le uscite da lesbiche. Di quelle che iniziano con una cena vegana innaffiata col vino, proseguono al biliardo con una birra, e finiscono poi al Rha Bar con tre Bloody Mary tutti diversi (e, per onor di precisione, una Coca Cola con ghiaccio e limone) a sentir il karaoke su Gianna Nannini, Arisa e Battisti.
Qualcuno avrebbe anche dovuto cantare, avendo perso a biliardo, ma si è defilato. Gliel'abbiamo lasciata passare.
Troppo da stereotipo? Ci scuserà, in fondo, l'esserci divertite.

mercoledì 13 maggio 2009

Season of illusion

Lui è Torquato Boro- Boro. Noi gli vogliamo molto bene

Oggi parliamo delle delusioni. Avevo promesso a the frog che dopo il delirante post sui miei ultimi esami prima della laurea non avrei più abusato di questo spazio, e manterrei anche la promessa se non che gli antistaminici, i 24 anni che arrivano sabato, un esame lunedì, una lattina da 50 cl di birra ed una grossissima delusione mi hanno resa a- molto incazzata b- molto triste c- molto molto molto triste. Si, insomma. Aspettavo una cosa che non avrò luogo e io oodio essere delusa. Come i bambini che non hanno trovato il pony sotto l'albero di natale. Solo che io di anni ne ho 24, non era un pony è chiaramente non è natale. E non mi sarei mai illusa se non mi avessero garantito che la cosa era possibile! La cosa. La chiameremo la cosa che non può essere nominata che è meglio. La gente nel mondo muore e tu ti preoccupi della cosa? Si. Dovrei tornare a studiare, ma tanto penserò solo alla cosa.
Qundi: fatemi sentire meno stupida, raccontatemi delle vostre delusioni stupide per motivi stupidi, che poi avete brillantemente superato. Esiste una vita oltre la cosa, lo so. Ma ora la cosa fa male.
Questo post resisterò finchè the frog non scoprirà che l'ho messo on line e giustamente avrà da ridire.

lunedì 11 maggio 2009

The adventures of Priscilla, queen of the desert


Ah, le recensioni del week end! Questo sabato l'ho passato tutto sul divano, chiendomi perchè mai, nonostante il ben poco alcol ingerito la sera prima, la mia testa fosse sul punto di esplodere. Domenica, per recuperare il tempo perduto ad agonizzare sabato, ho studiato incessantamente. Oggi, grazie al caffè bevuto per stare sveglia per recuperare il tempo di sabato, i miei succhi gastrici mi hanno dichiarato guerra.E siamo solo a lunedì, baby.
Comunque, la recensione del week end: Priscilla, la regina del deserto. Anche se, mi riesce difficile scriverne, perchè mi riesce difficile pensare che qualcuno non abbia visto, mai,Priscilla. Neanche di sfuggita? Nemmeno un pezzettino? Neppure per sentito dire?
Priscilla è un film molto divertente, con una colonna sonora molto bella, che vi regalerà delle citazioni riusabili per il resto della vostra vita. Hic est quantum.
I pollini stanno venendo a prendermi.

domenica 10 maggio 2009

Perchè nel weekend si dovrebbe pensare solo a bere ed a mangiare


Il caso, alle volte, sa essere potente. 
Venerdì sera, di solito, The_frog non sta a pensare alle cose serie. Di solito, o si è imbottita la pancia con una cena particolarmente ricca, o ha in mano una birra (o un altro alcolico a scelta), o è a ballare. Non di rado riesce anche ad arrangiare tutte e tre le cose contemporaneamente. 
Questo venerdì, però, a cena era da sola e prima di raggiungere la discoteca e l'agognata birra ascoltava distratta la tv. Mtv, Paris Hilton's my new best friend forever. Mh, già visto. Italia uno, La ruota della fortuna. No, grazie. Canale cinque, Striscia la notizia prima (no, grazie) e Iene poi (ancora no grazie, ad eccezione dell'intervista a Marco Carta, che è riuscito a non rispondere a 1) chi è il capo del governo 2) quando è stata la rivoluzione francese 3) chi è l'allenatore dell'inter 4) dire in inglese “ce la farò”, ma ha saputo rispondere con sicurezza a chi fosse il papa).
Insomma, The_frog faceva zapping, tra un cucchiaio e l'altro di zuppa (The_frog ama le zuppe, nda), ed è finita su La7, Tetris. Titolo della puntata: Il divorzio in Italia è un tabù?
Sono rimasta quindi impigliata nelle discussioni serie, ma nella mia ingenuità ho pensato che la discussione sarebbe finita lì. E invece no, mi sono bastati 30 secondi per cambiare idea. Intervento di Sgarbi che afferma (dopo aver detto la chiesa non ha il divorzio, ma ha l'annullamento; dopo aver detto se qualcuno pensa "potrei aver bisogno del divorzio" invalida automaticamente il matrimonio; dopo aver detto il costume cambia, la chiesa no perchè detiene i valori, che in quanto tali sono immutabili) che trent'anni fa non esistevano nè gay nè transgender, ma solo finocchi, e che non si sognavano nemmeno di chiedere diritti. Oggi, invece, sono una realtà così comune che (udite! udite!) non ha nemmeno senso confrontarcisi.
Beh, certo!
E' apparso poi Luxuria, a parlare di egoismo eterosessuale (mi diverte quando saltano fuori queste definizioni da sociologia), e quindi giù a cascata rappresentanti di PD, PDL, BLA, BLA BLA.
Insomma,che peccato non aver trovato Chef per un giorno con Claudia Pandolfi (fortuna che mi è capitata oggi, invece)!
[A rigor di logica anche questo post dovrebbe andare sotto Era meglio tacere, ma causa prologo lo promuovo ad Attualità.]

Madre Natura


È bella Letitia Casta. Incinta di 5 mesi. Incinta per la terza volta in 31 anni. È bella. Parla tanto durante l'intervista. Parla tanto di natura, del lasciar fare a lei. E così è un no, il suo, alle gravidanze programmate. No alle anticipazioni sul sesso del bambino. No persino ad un'approssimativa data del parto. Ed è si, invece, all'invecchiare senza drammi, all'accettare la morte se la vita è stata piena.
Dice tutto questo ad Enrica Brocardo, Letitia. E Enrica, non ci crederete, scrive per Vanity Fair! Poteva mancare la domanda sui gay, in questa rivista? Se non la conosceste ancora, sappiate che la risposta è no. E quindi eccola la domanda, presa un po' alla larga, alla donna della natura.
Pensa che chi, per natura appunto, non può avere bambini, abbia diritto a utilizzare tecniche di fecondazione artificiale, oppure dovrebbe accettare la propria condizione?
Ci sono persone per le quali riuscire ad avere un bambino è un bisogno vitale ed è giusto che ricorrano alla medicina.
E quanto alle coppie omosessuali? È giusto che due donne possano avere un figlio? E che due uomini lo possano adottare?
Perchè no? Credo che tra pochi anni le famiglie omosessuali non saranno più un tabù.
E ancora, (fare un figlio) per me è legato al fatto di essere innamorata. Un figlio è il frutto dell'amore.
È una bella persona, Letitia Casta.

venerdì 8 maggio 2009

Sono qui per reclutarvi tutti. Ma non pretendo che prendiate un aereo


Il 17 Maggio del 1990 l'Organizzazione Mondiale della Sanità, agenzia per la salute dell'Onu, considerata la totale assenza di fondamento scientifico alla base dell'inserimento, cancellava l'omosessualità dagli elenchi delle malattie mentali.
Il 17 Maggio 2005 grazie all'iniziativa di uno studioso francese, veniva proclamata la prima Giornata Mondiale contro l'Omofobia.
Il 16 Maggio 2009, per la prima volta Cagliari vedrà manifestare i sardi contro qualunque tipo di violenza, sia fisica che psicologica, ai danni delle persone omosessuali e transgender.
Il gruppo dell'evento su Facebook conta al momento 106 partecipanti confermati. E sappiamo quanto si possa contare sul tasto “conferma partecipazione” di Facebook.
Se ci ritroveremo in quattro a sfilare in corteo daremo l'impressione, a chi già lo pensa, che il problema dell'omofobia non sia poi tanto rilevante in Sardegna. Gli episodi di cronaca e la nostra riluttanza a vivere da omosessuali alla luce del sole dimostrano invece che così non è.
Pertanto:
Sardi e turisti cuntinentalis presenti sull'Isola, in qualunque variante del comportamento sessuale umano vi riconosciate, siete tutti reclutati per la giornata di Sabato 16 Maggio a Cagliari. Concentramento in Piazza Garibaldi alle ore 17,30.

giovedì 7 maggio 2009

Era meglio tacere


Lo sapevo, io, che questa rubrica sarrebbe stata fin troppo affollata...
Vanity Fair di questa settimana, intervista a Eros Ramazzotti

E' favorevole al testamento biologico?

Si. Sono per staccare la spina. E voglio anche essere cremato. Mentre non sono d'accordo con le adozioni per le coppie omosessuali. Lo dico anche se i gay, appena dici qualcosa contro di loro, ti mangiano vivo. Ma non mi sembra un cosa naturale.

Due cose. una: ma siamo davvero un argomento sulla bocca di tutti, ma tutti -tutti, eh! Quando all'esame mi verrà chiesto che so, quali sono i motivi inamovibili per Tomaševskij?, ho deciso farò un phamplet sulle auto ibride, che mi ha detto esser argomento non solo di moda, ma anche piuttosto controverso, così sembro più cool e sulla notizia.
Due: che stronzi sti gay che si offendono, eh? Permalosi! Che c'avete da offendervi, eh? Libertà di convivenza per tutti, ma a casa vostra dove nessuno vi vede. Che palle che state sempre a reclamare! Si vede che non avete figli che vi tengano occupati!

mercoledì 6 maggio 2009

Era meglio tacere


E con questa bella foto di Lindsay Lohan inauguriamo la rubrica "era meglio tacere", personaggi pubblici, vip o presunti tali, che blaterano su questioni a tema quando, appunto, forse era meglio tacere. Dichiarazioni troppo corte per essere commentate, troppo stupide per non essere citate, quando forse bisognerebbe stare zitti, che è meglio.
Inaugura la rubrica Giulia Michelini, intervista a Vanity Fair, numero della scorsa settimana

Da mamma single, cosa pensa delle adozioni gay?
Secondo me i genitori devono essere un uomo e una donna. E' la natura. Non lo dico perchè non sono lesbica, anchè perchè..oddio..
Oddio che?
Da ragazzine,sperimentare è normale. Un po''ste cose se fanno...Ma niente di esagerato, eh?

Care lettrici, partecipate anche voi alla rubrica "era meglio tacere"! Se venite a conoscenza di perle di saggezza come queste, segnalatecelo a allthebeautyoulleverneed@yahoo.com


martedì 5 maggio 2009

Beautifull è più lungimirante dei politici italiani



Eh già. Il potere salvifico di Beautiful in pausa pranzo, dopo una mattinata passata a leggere di formalismo russo( argomento per cui ho ormai sviulppato un sincero e cordiale odio), è immenso: recitazione piatta, costumi di scena improbababili, relazioni parentali che sfidano la legge di Mendel, azioni che durano minuti dilatate invece per settimane, mesi. E nonostante questo, Beautifull resta comunque più sensato di certi politici italiani!
A Beautifull si discute di fine vita, staccare il respiratore , stati di coma vegetativo, ed indovinate un po'? Gli scialbi, patetici personaggi sono per il si. Si, papà non vorrebbe mai vivere attaccato ad un respiratore. No, papà non avrebbe mi voluto vivere così, stacchiamolo dalle macchine, papà non avrebbe considerato questa una vita degna d'essere vissuta. Insomma, Ridge è più saggio di Gasparri! (alzi la mano chi ne dubitava).
Non so come finirà la vicenda. Probabilmente si concluderà verso luglio- agosto, magari Eric verrà salvato dal fantasma della defunta madre/il lupo mangia frutta/ gli alieni, svegliandosi dal coma e resuscitando come neanche Lazzaro fu in grado di fare. Ma intanto, Brooke ha più buon senso della Binetti!
Pretendo ora una legge sui diritti/ doveri dei conviventi promulgata da Stephanie, grazie.

Parrucche, tacchi a spillo e vestiti sgargianti. C'è chi può e chi no.


La notizia del rifiuto della Questura di Roma di concedere Piazza San Giovanni al corteo del Gay Pride è su tutti i giornali e non starò a riportarvela anch'io. Giusto una riga per sottolineare che è da due anni che viene negata la piazza e guarda caso da due anni Roma ha un sindaco di destra. Non amo il Walter e lui non ama me, ma almeno quando amministrava Roma non c'era nessun Santo Protettore dei Piccioni di Piazza San Giovanni ad ostacolare il Pride.
Ciò che mi spinge a tornare sul blog dopo una lunga latitanza (ah l'amore, ah il diritto amministrativo, ah le europee) è un commento alla notizia di cui sopra, trovato sul sito dell'Unità. Il lettore in realtà si limita, per esprimere il proprio pensiero, a riportare lo stralcio di un'intervista del 2006 (http://www.cinemagay.it/dosart.asp?ID=5374) all'attore e autore di teatro Paolo Poli. Pietra miliare del teatro comico italiano. Gay dichiarato, a gran voce, da sempre. Anticlericale feroce, nonostante qualche settimana fa il Corriere titolasse con “ Poli e l'elogio della Chiesa «È l'unica cosa seria che abbiamo in Italia»” un'intervista palesemente provocatoria. Elettore comunista e drag queen ante litteram. Temi centrali dell'intervista, il riconoscimento delle unioni omosessuali, il desiderio di un figlio e i Gay Pride.
Poli è una vecchia checca ottantenne molto colta, molto diva e decisamente divertente, che a teatro da il meglio di sé, ma che fuori dal palcoscenico spesso stona, non riuscendo ad armonizzare la sua indole a metà tra il libertario e il libertino, un'omosessualità affrontata in ben altro contesto storico rispetto a noi e la responsabilità che ogni gay famoso porta sulle spalle. L'essere portavoce involontario di una categoria di cittadini che ha meno diritti degli altri e che non può permettersi l'individualismo. E' in questa prospettiva che dichiarazioni come “Il bello degli amori omosessuali è la loro libertà e la loro riprovazione. Il matrimonio tra gay non mi interessa.(..)Chi vuole l'unione civile e l'iscrizione al registro comunale non se ne intende. Io sì”, stridono. E cozzano col racconto del tentato affido, tentata adozione e infine tentato rapimento di 2 bambine orfane, per placare il naturale desiderio di paternità che l'attore ammette di aver provato, ma che evidentemente non riconosce agli altri omosessuali. Come è strano sentir affermare che chi vuole il matrimonio gay è un conservatore e che il Gay Pride mette tristezza come il Carnevale di Viareggio, da un uomo che per una vita intera si è travestito da donna tra le mura di un teatro. Come se questo perdesse il valore di provocazione, in una piazza all'aria aperta.
Attacchi di questo tipo alle nostre battaglie da parte di un omosessuale, specie se in vista, sono grasso che cola per chi ci sminuisce. È sempre il solito discorso della zappa sui piedi, in una delle sue tante rappresentazioni. Ma si sa che le dive pensano solo a se stesse.

Close to the skin


Avete passato i 16 anni? Allora non guardate Skins (io l'ho fatto, ma io ho dei problemi con i telefilm e con l'insonnia). La storia è più o meno sempre quella del gruppo di amici, ognuno con qualche problema sulle spalle, e tanto alcool da fare da collante, spesso anche droghe. Novità? Un clima costante di tragedia che aleggia sulla storia. Va bene che il passaggio dall'adolescenza all'età adulta è problematico, ma mi sembra un po' ecessivo.
Cosa c'entra Skins con noi? Beh, poteva mancare, all'interno del gruppo, il gay o la lesbica? Ovviamente no, anzi, si preoccupano di fornirceli entrambi, il maschio nelle prime due serie, la femmina nella terza (ogni due serie il cast si rinnova completamente). 
Unica nota di colore, il personaggio della povera anoressica, adorabile e irrimediabilmente vestita in maniera buffa. Ad un certo punto sbanda anche tra ragazzi e ragazze, ma senze le seghe mentali solitamente annesse. Si limita a dire che I discovered the power of the pussy. Wow.

I don't wanna hear, I don't wanna know, please don't say you're sorry



Ieri notte, complici forse i troppi caffè bevuti, l'euforia dovuta alla notizia che si, anche quest'anno servirò la madre patria facendo lo scrutatore, un po di sorda frustrazione per non essere a vedere gli Yeah Yeah Yeahs ( Karen O, Karen O, dannazione!); io e the frog abbiamo fatto una cosa molto molto stupida, e anche molto molto dispendiosa: ci siamo comprate i biglietti per Madonna.
Si, anello verde e quindi si, la vedremo grossa come un pixel, ma quand'altro ci ricapita di poterla vedere live? Ha già una certa età, insomma.
Che tanto, la stessa cifra, l'avrei spesa per qualcosa di altrettanto stupido, questa canottiera, id est. E poi, è un'altra occasione per poter mettersi il cappello da marinaio!

lunedì 4 maggio 2009

Sui giovanni d'oggi ci scatarro su, sui giovani d'oggi ci sca-tar-ro


La foto è un po' a caso. Ho scelto Taylor Momsen perchè anche lei, come l'adolescente del post qui sotto, ha 15 anni. Il titolo del post, invece, è una canzone degli Afterhours.Ma io non farei mai nulla del genere a Taylor, go little J!

Cara Annalisa, quindicenne che scrive a Top Girl per dire che lei si, è di mentalità aperta, ma i gay si stanno prendendo troppe confidenze, che non hanno abbastanza pudore. Annalisa che dici si, lo vorrei anche Vladimr Luxuria come amico di penna, ma che è vero che sono uomini come gli altri, ma sono diversi, mi ricordi un po' la mia cara nonnina. Che quando parla del suo vicino di casa afferma sempre l'è una brava persona, il Davide, mica me importa che sia gay; con la differenza che la mia adorata nonnina ha 80 anni, la terza elementare ed è anche un po sorda, ricorda quello che vuole e continua a propormi la bresaola. Cara, cara Annalisa, che va bene essere gay ma parlane sfruttando la propria popolarità no, cara Annalisa, tu sei una delle peggiori.
Come canta la geniale parodia di Povia lo sai che Mario è uno zingaro, però è buono, Annalisa, tu sei così, un po' squallida di quelle non sono razzista ma senti che puzza che c'è sul tram sciura maria, troppo politically correct per ammettere che palle sti froci, ma non abbastanza sensata per capire che non c'è nessun esiguo lembo di terra che noi gay, e voi etero, dobbiamo spartirci pena la morte, ed il fronte gay a colpi di lustrini ed isola dei famosi sta avendo la meglio. Cara Annalisa, per cui noi dovremmo avere un più pudore, non nasconderci ma almeno un po' più di pudore. Non so, mi sembra tanto una di quelle frasi sulla falsariga di si, ho saputo che la mia amica Aberlada è lesbica, ora ho paura che ci provi con me! Mi tengo alla larga, sia mai che Aberlada ci provi ora, Aberlada non voglio essere la tua compagna di banco, che poi mi tocchi, brutta lesbica lussuriosa!
Annalisa, tranquilla. Nessuno si prende delle confidenze. Anche perchè, francamente, cara Annalisa, con te io non ci vorrei proprio avere nulla a che fare.

Da voi razzisti, io mi dissocio, meglio esser zingaro, che esser frocio!

Gay cercasi


Raccogliamo e pubblichiamo l'accorata richiesta d'aiuto di Michele.

Ciao, sono uno studente laureando in sociologia dei consumi. il mio studio prevede qualche discussione con dei ragazzi gay a proposito della moda e del loro rapporto con l'abbigliamento (per favore non cadiamo nel banale ). so benissimo che questo è un blog che cattura l'attenzione di molte ragazze ma di sicuro ognuna di voi conosca un gay (o almeno lo spero!). Cerco ragazzi con cui discutere a Milano città.

Non sfatate il luogo comune per cui gay e lasbiche si frequentano solo fra loro, crogiolandosi nella loro diversità. Inviate a Michele i vostri amici gay ed appassionati di moda!

Milano: Liberi amori possibili


Fonte: city Milano.

In anticipo di un mese su Festival Mix, cinerassegna dedicata a film di tematica lesbica, gay e queer culture (dal 4 al 9 Giungo al Teatro Strehler), la terza edizione di teatro omosessuale "Liberi amori possibili" apre stasera con "Sono diventato etero!". Fino al 12 Maggio altri otto spettacoli inviteranno al confronto senza pregiudizi sul tema della diversità. Appuntamento sempre alle 21, biglietti 10/19 euro (card per tutti gli spettacoli 80 euro). Info: teatrolibero.it.
Teatro Libero, via Savona 10.

domenica 3 maggio 2009

Sharing a name and a face


Ciao, io sono The_frog. Vi avevo parlato, mi sa, del mio rapporto bulimico con internet. Ecco, recentemente mi sono completamente cancellata da myspace ma ho di nuovo aperto facebook. Più che per me, però, per l'economia del blog (ho anche provato a fare la pagina direttamente al blog, senza riuscirvi, dannato facebook). Quindi, se anche voi siete su quella piattaforma malefica, aggiungetemi! Il contatto è, come potete vedere anche sulla sinistra, Silvia Thefrog.

venerdì 1 maggio 2009

Prez gorite prez poliata pod zvezdite, nad zhitata


Sono brutte giornate, queste. Prima un gran pioggia, poi i pollini, la mia persona nel frattempo è stata tutta concentrata nello sforzo di capire come reperire gratuitamente un testo per l'incipiente esame, onde evitare di dover spendere 35 euro per dover fare solo 33 pagine (che,un euro a pagina più mancia?). Insomma, sono stanca. La primavera mi debilita e i 24 anni si fanno vicini. Un pensiero, però, si staglia sempre felice nella mia mente: oh, Mira Aroyo!
Leggo su Gaywave di questo sondaggio, per cui la donna più desiderata dalle lesbiche italiane sarebbe Emma Marcegaglia. Sarà. Per me, è Mira Aroyo, senza dubbio alcuno.
Non ho mai idolatrato un "personaggio famoso", non ho mai capito il culto di Shane ( che fra parentesi, povera ragazza, svicolata da quel telefilm è tornata ad essere davvero carina), ma per Mira io nutro una sincera, profonda cotta adolescenziale. Al di là del fatto che suoni in quello che è decisamente il mio gruppo preferito, Mira è La perfezione. Parla un'incomprensibile lingua slava, è laureata in genetica, vegetariana ed anche ebrea. La sua bellezza neanche la sto a sottolineare perchè è oltremodo evidente. Si veste in maniera impeccabile,ed anzichè avere un improbabile taglio di capelli liscio- sfilato- destrutturato, ha i boccoli. I boccoli! E poi, last but not least, è uno dei componenti dei Ladytron. La perfezione. Ma, la mia cotta adolescenziale è tutta su un piano puramente platonico, nonchè timido. Quando me la sono trovata davanti ( e non parlo della distanza transenne- palco ad un concerto, parlo di una distanza di una cinquantina di cm), non ho detto bah, non ho fatto nulla, ho tirato dritto per la mia strada, solo incredula e stupita. Ah, Mira!Mancano 22 giorni e ci sarà un altro concerto dei Ladytron, gioia tripudio e gaudio.
Ora, questa è la mia donna più desiderata, con tutta la cognizione di causa possibile. Altro che Emma Marcegaglia.