mercoledì 30 settembre 2009

Same old questions


Isabella Ragonese è un'attrice italiana bella, colta, che fa bei film, e che risponde (bene) a domande trite e ritrite. Presto al cinema con Viola di Mare (storia saffica con coprotagonista Valeria Solarino e musiche, non so perchè ma l'idea mi sempre sorridere ,di Gianna Nannini); in questi giorni è sulla pagine di tutte le riviste femminili più o meno patinate, o almeno, su tutte quelle su cui io sono riuscita a mettere mano. Ovvio che se promuovi un film, le domande nelle interviste verteranno sul film medesimo. Ovvio che se il film parla della storia d'amore fra due donne, le domande sull'omosessualità si sprecheranno. Un po' meno ovvio è che tre giornali diversi tre, facciano le stesse domande banali.

Glamour

Parliamo di sesso. Viola di mare racconta una realzione omosessuale. Che cosa ne pensi?
Credo che l'omosessualità sia una scelta personale che non deve essere giudicata. Anche se l'amore tra donne, secondo me, è più un tabù rispetto all'omosessualità maschile, che ormai è sdoganata.
Come ti sei sentita ad abbracciare e baciare sul set Valeria Solarino?
Non è stato traumatico. Mi è sembrato naturale, anche perchè credo che per la mia generazione i confini tra i sessi non siano molto marcati. E comunque, in genere, non vivo le scene di sesso con angoscia: i miei genitori non sono certo degli hippie, ma in questo senso mi hanno dato un'educazione serena. Il senso del pudore non è nel nudo, ci sono altre cose per cui provare vergogna.
Per esempio?
Mio padre mi ha insegnato che se proprio devo vergognarmi, è se non pago le tasse, se non voto. Lui è un avvocato e ha sempre vissuto in Sicilia, dove la legalità è un traguardo, forse un'utopia.
Tu hai mai avuto un'esperienza omosessuale?
No, però non mi sento di poterla escludere. Ho conosciuto donne molto interessanti, anche se non ho mai provato quell'attrazione che poi ti spinge al sesso.

Elle

Per capire se fra lei e la Solarino c'era chimica, Donatella Maiorca le ha volute vedere insieme in scene tenere, di baci... "nessun imbarazzo", racconta Isabella. "casomai, il mio problema era rendere credibile una frase come senza di te mi uccido"

A.

Ha avuto problemi a baciare una donna?
L'amore tra uomini è in un certo senso sdoganato, l'amore tra donne invece è meno conosciuto e forse fa più effetto vederlo raccontare. Per quel che mi riguarda, è stato come buttarsi totalmente in una qualsiasi storia d'amore. Sara è una ragazza molto femminile, materna e naturale. E' un animaletto che vive l'amore intensamente e si lacia andare a questa forza. Più che amare Angela, il personaggio di Valeria, s'innamora della stessa idea dell'amore.
Dopo un film sul precariato, uno sull'omosessualità. Temi pesanti
A volte noi attori veniamo chiamati a dare un contributo su tematiche importanti. Mi piacerebbe dare corpo a dei personaggi che diventano simbolo di qualcosa.
Recentemente si sono verificati diversi episodi di violenza contro i gay
Quello che sta succendendo è aberrante ma per mia abitudine guardo oltre: i singoli episodi sono il sintomo di una malattia più grande. Ci dovremmo mobilitare per tutte le minoranze: gli extracomunitare, gli omosessuali. Ma anche le donne, stanno tornando indietro di quarant'anni.


Hic est quantum. Il film esce nelle sale italiane il 16 ottobre. Mi piacerebbe concludere affermando che lo andrò sicuramente a vedere, ma la realtà è che a- quel giorno non sarò in Italia e b- andare al cinema costa ben sei euro. Anche il mercoledì.

martedì 29 settembre 2009

Pensieri di una bambina impertinente


Nonostante la deliziosa parodia della Cortellesi, quando sento parlare la Santanchè mi viene ancora voglia di coprirmi le orecchie con le mani.
Ieri, però, dopo il mio the pomeridiano (è arrivato l'autunno, oramai), dietro segnalazione ho acceso la televisione per vedere a Pomeriggio5 Daniela Santanchè contro Alessanro Cecchi Paone sul tema: Diverso da chi? I matrimoni gay. Della discussione, nata dalla storia di due ragazzi che si sono fatti benedire le fedi dal parroco del paese, non ho seguito che quattro o cinque minuti scarsi, ma la capacità di dire idiozie in cinque minuti, se si è Daniela Santanchè, è pressocchè illimitata.
Oltre a chiedere insistentemente la scomunica del prete per aver mancato ad uno dei precetti della chiesa cattolica, la prima donna della destra italiana non ha potuto fare a meno di affermare che:
Gli italiani vogliono una madre e un padre per i propri figli (perchè) i bambini hanno bisogno di una mamma ed un papà. Io non ho niente contro gli omosessuali e la loro lotta per ottenere dei diritti, ma questi non vanno confusi con l'istituzione del matrimonio e della famiglia, (visto) che il sacramento del matrimonio è tra un uomo e una donna. L'amore, (dopotutto), non è un contratto, (quindi) perchè l'esibizione del sentimento? Perchè non possono amarsi e basta? A che cosa gli serve?
E dal pubblico, che probabilmente raccoglieva le uniche persone che non solo riescono a sopportare la Santanchè, ma sono capaci addirittura di appoggiarla, si alza una signora per la ciliegina finale:
Quello che mi dispiace è che queste cose poi creano dei precedenti! Lasciamo separati l'amore e il matrimonio.
C'è da dire però che non mi sono piaciuti nemmeno gli interventi di Cecchi Paone, che ho trovato confusionario e troppo passivo-aggressivo.

domenica 27 settembre 2009

Quando il cinema dà Uno Sguardo Normale


Per quante e quanti di voi leggono il blog da Cagliari e dintorni, la nostra rubrica Non lo sapevate? Sapevatelo! è lieta di annunciarvi una sei giorni di film, documentari e presentazioni di libri, all'interno della rassegna L.G.B.T. dell'associazione cagliaritana Arc.
Giunta alla sua settima edizione, la rassegna Uno Sguardo Normale-La diversità sta negli occhi di chi guarda (cliccare per le trame), realizzata anche grazie ai contributi E.R.S.U. e della Provincia di Cagliari, partirà domani 28 settembre alle ore 21 al cineteatro Nanny Loy di Via Trentino a Cagliari (Casa dello studente) col primo film, tutto italiano, Il Primo Giorno d'Inverno. Il 3 ottobre invece, le protagoniste di Over The Rainbow Daniela Bellisario e Marica Pierdicchi verranno a presentare il documentario e a chiudere la manifestazione. Tra le due date verranno proiettati altri 4 titoli di registi francesi, spagnoli e statunitensi, per avere uno sguardo normale si, ma da paesi molto diversi tra loro: Latter Days il 29 settembre, Mala Noche il 30, Baby Love il primo ottobre e Fuori Menù il 2. Giovedì 1 ottobre alle 18,30, prima della proiezione del film, verrà inoltre presentato il libro Buoni Genitori-Storie di mamme e di papà gay, dall'associazione universitaria Orizzonti Nuovi, alla presenza dell'autrice Chiara Lalli e dell'Assessore provinciale alle Politiche Sociali Angela Quaquero.
La tessera ARCinema (circolo F.I.C.C.), con soli 5 euro, consentirà la partecipazione alla rassegna per tutta la settimana. Chi volesse invece associarsi direttamente ad Arc, come farò finalmente io domani, potrà richiedere la tessera 2009 e per 10 euro avere accesso a tutti i libri, riviste, fumetti e video a tema della mediateca, oltre che alle rassegne di ARCinema.
La manifestazione di quest'anno, vista la recente ondata di odio con epicentro a Roma, ma episodi in tutta Italia, è dedicata alle vittime della violenza omofobica, ma è più pragmaticamente una forma di lotta contro l'ignoranza che sfocia nella violenza. La partecipazione delle e degli omosessuali è importante, per non sentirci isolati, per rinsaldare le nostre convinzioni sui diritti, perché il cinema aiuta anche noi a schiarirci le idee nei momenti di smarrimento. Ma sarebbe ancora più importante portare amici e parenti scettici, specialmente alle iniziative con autrici e protagoniste, perché possano fare domande, ma soprattutto ottenere risposte.

sabato 26 settembre 2009

Lesbo pulp


Comprato perché avevo un treno da prendere da lì a poco e al Libraccio i libri della collana Piccola biblioteca Mondadori (quella con la costa dei libri rossi, trattanti argomenti “scabrosi”, per intenderci) costano poco.
Assolutamente d'antan. Come da copertina, gay sex, prima dell'era dell'era dell' outing. Eros Vintage! Atmosfere ed ambientazioni anni '50, butch- femme, struggimenti, New York e gonne a ruota. Lesbo pulp non è tanto il titolo del volume (sopra, nella foto, la copertina dell'orginale americano); quanto più il genere "inventato" dal'autrice, Ann Bannon ( nata nel 1932 ed ancora vivente ). Questo, difatti, sarebbe il secondo volume di un ciclo di sei. Non mi risulta ne siano stati stampati altri in Italia. Va beh. Una valle delle bambole ma più saffica.

venerdì 25 settembre 2009

It's friday, I'm in love


Forse non sarò la persona più originale del pianeta, ma la ragazza di cui sono innamorata oggi è Eliza Dushku. Sarà che oggi riprende la proiezione americana di Dollhouse (oohh, Dollhouse!), sarà che questi giorni fatico ad addormentarmi e mi sto riguardando Buffy (oohh, Buffy!), sarà che nei giorni scorsi sono uscite delle foto affatto provocanti su Complex Magazine (e riportate da gossipblog), ma insomma. C'è da dire che la ragazza ha anche una personalità non da poco, e non si tratta di un caso se per la maggior parte ha interpretato ruoli di ragazze forti ed indipendenti.

giovedì 24 settembre 2009

Tell me more, tell me more!



Dovrei studiare in questi giorni, dovrei proprio studiare. Al solito rimando gli esami dicendomi: altre due settimane, le passerò china sui libri! Saprò ogni virgola, ogni nota margine, ogni cavillo! Ah! Nulla mi separerà dal mio trenta! Al solito, invece, le due settimane le passo a fare tutt'altro, la mia preparazione resta uguale, la mia ansia da esame invece non fa altro che aumentare, ma pensa un po'.
Mentre no, non studiavo i lineamenti di una procedura decisionale per l'etica, sono finita su Yahoo Answers. Altro che forum di Cosmopolitan, Top Girl o qualsivoglia miasma di ragazzine con poco q.i.! Questa, questa è la vera frontiera dell'impossibile, della retorica ridondante, della logica mancata! Delle parole a caso, della scarsa sintassi, dei peggio retrogradi! Sezione gay e lesbiche, of course. C'è da dire che, a differenza dei topic sui forum di giornalacci, le risposte intelligenti di persone intelligenti non sono affatto rare, ma si perdono nel grande mare dell'idiozia in cui sguazzano come pesci individui capaci di cotante domande: (seguono ridanciani esempi)

Domanda Perchè la gente non vede di buon occhio le lesbiche?

Risposta Le lesbiche sono viste male perché effettivamente fa impressione vedere due donne che si baciano in pubblico... Non come due uomini, quello fa veramente schifo, però è comunque una cosa strana... Inoltre circolano voci di una possibile legge sul matrimonio omosessuale e sulla possibilità di affidare loro dei figli... Capisci bene che stiamo superando il limite dell'etica e della decenza!!

Domanda Ma esistono anche le lesbiche attive e passive o vale solo per i gay?

Risposta
Certo. Nei rapporti di coppia, cè sempre una lesbo che prevale sull'altra ed assume un atteggiamento più "maschile"

Domanda: Perchè tante donne e ragazze stanno diventando lesbiche o bisex?è solo una moda o vi siete veramente stufate di noi e quindi volete fare tutto tra di voi?molte bsx dicono che solo una donna sa cosa piace ad un'altra donna? La mia è una domanda seria..senza morbosità.ma siamo destinati all'estinzione?

Risposta ma che estinzione... quello che alla fine le donne desideranano ce l'abbiamo solo noi.Non ti preoccupare che noi non siamo una razza estinta e loro sono semplicemente delle porcellone

Domanda: Sapete che ci sono molte più donne lesbiche di quanto immaginiamo?Parlando con amici ed amiche del tema "inversioni e perversioni sessuali" ho notato che in giro esistono molte più lesbiche di quanto noi uomini non riusciamo ad immaginare. Il lesbismo è una distorsione da non sottovalutare, non potevo credere che molte ragazze, specie da adolescenti, provano attrazioni per delle amiche e in alcuni casi ci hanno fatto pure sesso sebbene abbiano un ragazzo o apparentemente siano interessate ai ragazzi. E' un fenomeno molto poco visibile, poco intuibile ma secondo me molto più diffuso di quanto non si pensi.

Risposta:
Anche secondo me è così...Ho potuto constatare che ci sono molte lesbiche in giro...chissà quante coppie ho visto...

Domanda: Ma perchè in genere le lesbiche sembrano maschi e si comportano come maschi?
hanno capelli corti, camminano come i maschi, si vestono non femminile perchè?

Risposta semplice...perchè biologicamente sono donne...ma in realtà si sentono in tutto e per tutto uomini!!

E questa, mie care, questa è la domanda definitiva: Le scelte di vita "vegan" e "gay/lesbiche" possono convivere? Cari vegan, voi che siete di mentalità così aperta, in effetti non potrebbero convivere queste scelte: due individui con lo stesso sesso non possono riprodursi, questo ci condannerebbe all'estinzione.

No, non mi tornano i conti. Ma non era un luogo comune ben radicato, quello della lesbica vegetariana? E perchè mai, se non mangio animali, dovrei in qualche modo preoccuparmi dell'estinzione del genere umano? Mica salvo tacchini per dare spazio a bambini.
Più tacchini, meno bambini!

mercoledì 23 settembre 2009

Se il film diventa realtà

Fonte: L'Unione Sarda.

L'Unione Sarda è un giornalaccio filomassonico e filoberlusconiano molto diffuso nel cagliaritano. Non ho mai capito per quale motivo i miei concittadini, potendo scegliere una testata regionale più seria, siano invece tanto affezionati ad un quotidiano più volte messo all'indice per aver inventato di sana pianta delle notizie di cronaca, e che recluta solo giornalisti che sembrano usciti dall'ufficio stampa del sindaco. Qualunque sindaco, purché di destra. Ma tanto di una giunta di sinistra a Cagliari non si ha memoria, così L'Unione ha potuto mantenere nel tempo, senza imbarazzo, la sua linea politica.
Sarà per questo mio odio nei suoi confronti che proprio non mi riesce di commentare in modo neutrale una notizia trovata, appunto, su L'unione di oggi (ormai ieri). Non posso non pensare a quanto ghiotta sia per redazione e lettori di quel giornale, una vicenda che accomuna omosessualità e pedofilia.
Il trafiletto ci informa della condanna a 15 mesi di reclusione, nonché dell'espulsione a vita dall'insegnamento, della ventiseienne inglese Helen Goddard, rea di aver instaurato una relazione con un'allieva quindicenne. Se la ragazza non avesse testimoniato di aver “sedotto” (che brutto termine) lei l'insegnante di musica, gli anni di galera sarebbero stati 14!
Le motivazioni della sentenza sono indiscutibili. A quindici anni si è minorenni e la posizione di insegnante pone certamente delle regole da rispettare. Ma mi fa un certo effetto pensare che una mia coetanea possa passare più di un anno in prigione e si sia giocata per sempre, un per sempre a ventisei anni, la professione, per una storia che ricorda molto il film Loving Annabelle.
A quindici anni si è minorenni per legge, certo, ma non bambine senza una sessualità. A ventisei si è adulte, certo, ma forse troppo giovani per essere responsabili per due, contro ogni sentimento o chimica che sia.
Queste leggi esistono per proteggere i minori. Il tema è caldo, ampio e intricato, e io non ho la competenza per dare un giudizio. Però una revisione del diritto alla luce dei tempi e dei diversi livelli di minore e maggiore età, non penso possa nuocere.

martedì 22 settembre 2009

Talk to me


Certe mattine la sveglia squilla ed io la ignoro. Ok, togliete "certe" e metteteci pure "molte". Sono il tipo di persona capace di perdere un aereo perchè si è svegliata troppo tardi, o di non presentarsi ad un esame. Recentemente, però, questa mia pigrizia è stata mitigata da un esserino peloso (in foto) che la mattina vuole mangiare, e si fa sentire. Chiama, schiamazza, saltella. Inomma, mi parla. Ed io con tutta la stupidità che gli animali sanno tirarti fuori, gli rispondo anche. Ma che volete, ognuno ha il suo interlocutore.

Carrie Prejean (Miss Stati Uniti "il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna"), ad esempio:Dio aveva un piano per me quel giorno. Sono così orgogliosa e fiera di aver dato quella risposta! Dio ha scelto me per farla sapere. Ero la donna che ha preso le difese della verità e la gente non vuole ammetterlo. Ho avuto la forza e il coraggio che molte persone non possiedono! Non sono stata sconfitta, loro non mi hanno battuta quel giorno, posso dire quello che credono su di me e sulla mia fede. Ho sempre voluto lasciare in eredità il mio coraggio e la mia audacia e mostrarla ai giovani.
(Fonte: queerblog)
Certo che dio parla proprio con chiunque.

Al contrario,
Noi diciamo con chiarezza che dobbiamo ottemperare alle indicazioni dell’Europa sui diritti civili. Quindi sì lle unioni di fatto e anche sì alle adozioni ai singoli. Noi diciamo con chiarezza, per esempio sul testamento biologico, che le persone devono avere la libertà di aver accesso a tutte le cure, ma poi scegliere a livello personale a quali sottoporsi e a quali non sottoporsi, e anche su questo ci differenziamo da Franceschini e Bersani, che hanno delle posizioni al loro interno, a causa delle loro correnti, inconciliabili.
(fonte: queerblog)
Ignazio Marino, che probabilmente era fuori casa quando dio l'ha chiamato per trasmettergli la stessa novella data alla reginetta di bellezza.

Insomma, anche Giovanna d'Arco sosteneva di parlare con dio e l'hanno mandata sul rogo. Se gli stessi preti non credono a queste cose, perchè dovremmo noi?

lunedì 21 settembre 2009

Era meglio tacere


Fonte: Queerblog

Allora, Caro vescovo, perchè mai era meglio tacere?

Omosessualità, ovvero: un grave disordine mentale, una condotta contro la natura dell’uomo e peccaminosa, proprio perché non naturale. La sessualità è rivolta esclusivamente alla procreazione e quindi ogni forma che si allontani da essa è sbagliata e contraria al Magistero della Chiesa. Ammettendo condotte disordinate, avremmo una sessualità bollata di edonismo e francamente inaccettabile. Insomma, il sesso non è un giocattolo del quale disporre a proprio piacimento. La sessualità è un valore di per sé stesso che va vissuto secondo una etica cristiana.

Oh, per tanti motivi. Il primo su tutti è che avete un po' rotto le palle. Su! duemila anni di queste sciocchezzuole e ancora non siete esausti?Dare aria alla bocca così di frequente, non è stancante?Ripetere sempre lo stesso, anacronistico, concetto? Ce ne fregherà mai, poi, della vostra illuminata opinione? Il secondo, è che, beh, quello che dite, non ha senso. L'argomento non segue le premesse. Le premesse, sono false. Non ha proprio una logica.Sappiatelo.
25 ottobre: giornata dello sbattezzo!

Scavare nel torbido


La foto è a caso, Zooey Deschanel.

Talvolta mi piace scavare nel torbido. Scaverei nel torbido comprando giornalacci, ma devo risparmiare ogni singolo centesimo, almeno per un mese ancora. Allora mi accontendo sfogliando i forum dei suddetti giornalacci, che tanto l'effetto è lo stesso e almeno non faccio numero come lettrice.
Forum di Cosmopolitan, sezione "Love and Sex", topic (ovviamente!) sesso con una donna.
Nulla di nuovo: le risposte vanno dai soliti si, ho un'amica fighisssssima innamorata di me che ci prova da anni ma nulla, non me la sento,mi piacciono troppo gli uomini! Si, ci penso spesso, io e il mio ragazzo vorremmo prorpio fare una cosa a tre!No, mi piacciono gli uomini. Ho già detto che mi piacciono gli uomini? Meglio se pelosi.
Poi ci sono quelle mediamente esilaranti:

Per carita'!!Dio ci ha fatto giusto per incastrarci perfettamente con l'uomo!!!

Uauh!!!!! Tutte fantasticano ma nessuna ha mai trasgredito??? Sono etero, anche se cerco di evitare di rivedere un' amica per evitare che succeda, è dolce e carina e non è lesbica..solo un'attrazione tra noi due. Panicoooo!!!!!!!

Guarda che avere un'esperienza con una donna non vuol dire che sei lesbica... a una mia amica è successo solo una volta. e' stato bello poi basta. Non c'è nulla di male.

L'omosessualità è soprattutto una cosa di testa, più che un atto sessuale fisico. I giochi sessuali sono altra cosa.

Sinceramente non ho mai conosciuto una ragazza che è stata con un'altra ragazza.. a me sembra un tipo di perversione..

Sei credente è ovvio che è peccato, comunque, anche se non lo sei capisci da solo che è un atto completamente contro natura. Però sono liberissimi di fare quello che vogliono finchè non fanno del male a nessuno con i loro comportamenti...(ma vale per tutti credo).

Che schifo!!! (si puo' dire vero?)

Questa non mi sento di giudicarla. Alla fine, a me gli uomini fanno lo stesso effetto.

Se si passa ad argomenti più seri, dove accantonate le banalità sentimental sessuali ci si può abbandonare a banalità sociologiche- pedagogiche, ecco che a tutti si rizzano i capelli all'idea che mon dieu! a due froci venga dato un bambino (si si, gli stessi froci amichetti di shopping/di parrucchiere/pettegolezzi di un paio di righe prima).Io non ho nulla contro i gay, ho tanti amici gay, amo i gay,ma vorrai mica dare ai bambini un esempio così sbagliato?
Inferenza non bona!

sabato 19 settembre 2009

Los hombres de Paco


Dunque, dovete sapere che quando do un esame mi guadagno un numero di giorni variabile da due a sette di cazzeggio totale. Visto che questa volta l'esame ha combaciato con l'incredibile fortuna dell'arrivo di internet, il mio tempo di cazzeggio l'ho passato così, davanti al pc. Il primo giorno, istigata dal post di Geco, ho visto Terapia d'urgenza (mea culpa), il secondo, curiosa di vedere quanto simile fosse all'originale spagnolo, ho cercato qualche video di quest'ultimo su youtube, ma la mia attenzione è stata presto attirata dai video correlati che promettevano una storia d'amore fra Pepa e Silvia in un telefilm spagnolo intitolato Los hombres de Paco.
Ora, c'è un ultima informazione preliminare che devo darvi prima di passare alla vera e propria recensione del weekend, ovvero: Etwas ed io ci chiamiamo Paco a vicenda. E' una storia lunga e non starò qui a spiegarla, ma potete immaginare quanto mi abbia divertito trovare una storia lesbica che portasse su quel nome (anche se ovviamente, il Paco in questione è un uomo).
Los hombres de Paco inizia in Spagna nel 2005, e conta ad oggi sette serie. Ambientato in un commissiariato di polizia, gira ovviamente attorno ai casi e alle storie personali di un gruppo di agenti. Quel che interessa a noi ha inizio nella quarta serie (ma guarda un po', anche quella col maggior numero di ascolti) con le solite fasi di corteggiamento, innamoramento, coming out. Gli spagnoli, però, sono più coraggiosi di noi, e il tutto non finisce in una bolla di sapone. Sarà conseguenza della nuova politica e delle nuove leggi o una maggiore maturità nella creazione di serie televisive, non so. Fatto sta che Pepa y Silvia (come dicono loro) vanno avanti attraverso le serie, e anche quando hanno dei problemi, sono i soliti problemi da telefilm (le coppie felici non vendono, si dice) nessuna spada di Damocle che minaccia di decapitarle da un momento all'altro. Ovviamente, non tutto è positivo, ma visto che i gusti sono gusti lascerò che decidiate da voi.
Ultima cosa, sappiate che il telefilm è disponibile solamente in spagnolo, ma su youtube esiste una versione sottotitolata in inglese.

venerdì 18 settembre 2009

I am no art-ist, i am an art-bitch!



So che il venerdì è dedicato alle donne che ci piacciono (certe cazzate possono venirmi in mente solo durante le sessioni d'esame, quando il mio sangue è sostituito dalla caffeina e le occhiaie si fanno più incisive ), ma oggi invece sarà dedicato ad una donna che proprio non mi piace.
Ecco, a me Beth Ditto non piace. Affatto. Non mi piace lei e non ne condivido il culto. Non mi dispiacciono i Gossip, ma lei, no, non mi piace affatto. E non certo perchè è grassa. Si, io sono per la magrezza. Estrema. Ma è un problema mio. Non inseguo la gente per strada intimandogli di correre sul tapis roulant, quello lo faccio io tre volte a settimana e tanto mi basta.Che sia grassoccia non mi interessa. Che sia così urlata, è quello a non piacermi.
Sei obesa, lesbica, bla bla bla. Bella per te. Non so neanche spiegarlo, è una cosa per nulla razionale. Così come mi piacciono Mira Aroyo, Peaches, Karen O,le Those Dancing Dayes non mi piace lei , punto e stop. Le Uh Uhu Her sono molto più discrete, e in proporzione ricevono molta molta meno attenzione. E così per un'ampia pletora di gruppi. Triste mondo malato.
Se ci sono ammiratrici di Beth fra di voi, qui sotto c'è il tasto commenta! Sono dispostissima a rivedere la mia posizione.

Girl, what do you do on saturday?



(Locandina di un incontro della sezione dell'Uaar di Cagliari riguardo le teorie Darwiniane)

Per chi di voi vive a Roma, domani 19 Settembre si terrà il primo meeting degli atei italiani, presso lo stadio Flaminio (informazioni su www.uaar.it), con interventi dei presidenti onorari Margherita Hack e Piergiorgio Odifreddi. Me lo dice il City, che ogni tanto stupisce e che oggi pubblica un'intervista ad Adele Orioli, portavoce appunto dell'Uaar. Avevamo parlato della questione degli ateobus (La cattiva notizia è che Dio non esiste, la buona è che non ne hai bisogno), l'intervista porta a galla altri punti focali.

L'8 per mille.
Si può devolvere solo a confessioni religiose. O allo stato, che comunque poi lo distribuisce tra parrocchie e oratori. L'Uaar ha chiesto di poter essere inserito tra i destinatari, o perlomento che quest'anno il governo desse la sua parte alle vittime del terremoto in Abruzzo. Ma non ci hanno neanche risposto. 

La tolleranza.
Tolleranza è una parola che non mi piace usare: tollerare viene dal latino e significa "sopportare con pazienza". Ci riporta all'opposizione tra noi e loro. Io accetto la differenza altrui, non la sopporto con pazienza in attesa che l'altro cambi idea...

Lo sbattezzo.
Col battesimo non si è soltanto "persone in Cristo", ma anche "sudditi" sottoposti alle autorità ecclesiastiche. In base a questo la magistratura di Prato, nel 1958, assolse il vescovo che aveva affisso in tutta la città manifesti in cui bollava come peccatori e scandalosi concubini due coniugi cattolici che si erano sposati solo civilmente. Si viene battezzati a pochi gioni o pochi mesi di vita, senza poter scegliere liberamente. Almeno deve essere garantita libertà di uscita.

L'aborto.
L'oiezione di coscienza era giusta trent'anni fa, quando è stata approvata la legge 194 che regola l'aborto. Serviva a tutelare chi già lavorava negli ospedali pubblici. Ma oggi chi fa il ginecologo, deve sapere che può capitargli di praticare degli aborti. E' come se un pacifista volesse arruolarsi nell'esercito. Un ginecologo deve sapere che gli aborti sono parte del suo lavoro. Se li rifiuta può fare il neurologo, o lavorare in una clinica gestita da suore. 

Non che voglia far accoliti o dare giudizi, ma se pensate che in fondo questa sia una discussione un po' fuori topic, per questo blog, riporto una dichiarazione per tutte (e neanche la più dura) del Sant'Uffizio a nostro riguardo:

Nelle unioni omosessuali è anche del tutto assente la dimensione coniugale, che rappresenta la forma umana ed ordinata delle relazioni sessuali. Esse infatti sono umane quando e in quanto esprimono e promuovono il mutuo aiuto dei sessi nel matrimonio e rimangono aperte alla trasmissione della vita.
(Joseph Card. Ratzinger, Roma, 3 giugno 2003)

mercoledì 16 settembre 2009

A volte ritornano

Spoiler alert! Se stavate seguendo Terapia d'Urgenza e non avete ancora visto le puntate estive, occhio!

In caso ne sentissimo la mancanza, giusto una decina di giorni fa mamma Rai si è premurata di fornirci l'ennesimo capitolo della saga Se sei lesbica preparati a morire, stavolta non in forma di film, ma nella veste di episodio finale di una fiction all'italiana. Sto parlando di Terapia d'Urgenza, la serie tv appena conclusasi su Rai2 dopo ben 18 puntate andate in onda a singhiozzo, causa Auditel o Moige, o entrambi. Perché limitarsi.
Generalmente non seguo le fiction. I telefilm catalizzano già tutto l'amore di cui dispongo. Sviluppo dipendenze da medical come Grey's Anatomy o Scrubs, ma nemmeno il Maresciallo Rocca, che è divù di gualidà, mi ha mai coinvolto granché. Se non fosse stato per la notizia di una relazione tra una pediatra e un'infermiera, quindi, non saprei nemmeno dell'esistenza di TdU (per gli amici).
Faccio un excursus: girata sulla traccia della serie spagnola di successo Hospital Central, l'italianissima Terapia d'Urgenza apparve sui nostri teleschermi nel lontano settembre 2008. Giunta all'ottavo episodio la serie venne sospesa, ufficialmente per bassi ascolti. Giustificazione anche piuttosto realistica, se non fosse per il dettaglio che in quella puntata le due protagoniste in questione si scambiarono il tanto atteso e discretamente appassionato primo bacio.
Putiferio. Un tam tam di proteste parte dalla rete e arriva a organizzare petizioni contro la censura, spedizioni simboliche di scatole di cerotti in Viale Mazzini. Il tutto con il sostegno esterno delle spettatrici americane e spagnole, in trepida attesa di osservare gli sviluppi della prima storia lesbica della tv italiana. No, non sto esagerando, la fiction aveva davvero delle fans all'estero che seguivano le puntate sottotitolate in inglese su You Tube! Un esempio di lunghe braccia della comunità lesbica che manco CL. La protesta non smosse però i vertici Rai che rimasero fermi nella decisione di mandare in onda i rimanenti 10 episodi, ormai girati, durante il vuoto spinto del palinsesto estivo. E così avvenne. A giugno dell'estate appena finita, la storia di Esther e Marina è ripartita da quel bacio in ascensore, per concludersi tragicamente con la morte della più bella della coppia. Tra le più belle del panorama televisivo italiano. Ma sto divagando.
La domanda è sempre la stessa: perché mai iniziare a raccontare una relazione tra due donne se non si ha il coraggio, la conoscenza, la creatività per portarla avanti? Perché gli sceneggiatori sentono la necessità di uscire dal tunnel in cui si sono infilati, con nessun altro mezzo scenico che la morte di una protagonista? Si può concedere il beneficio del dubbio, perché inizialmente era prevista una seconda e poi una terza stagione. Ma tant'è, non si farà. Marina a terra esangue per mano armata di una pazza, tra le braccia dell'amata che voleva giusto chiederle di tornare assieme, è il nostro finale definitivo. Quanto sarebbe costato tagliare qualche fotogramma e girare al suo posto un bacio riappacificatore? Sono sicura che con una colletta internazionale l'avremmo potuto finanziare noi.

martedì 15 settembre 2009

Rassegna stampa


Nella foto, Emma Pillsbury, Glee

Non compravo Vanity Fair da un po', per due semplici motivi: il primo, è che devo fare economia (ciao ciao, abbonamento a Vogue!) il secondo, è che stava toccando i livelli dei giornali di gossip che mi leggo dalla parrucchiera, e per un euro e novanta alla settimana me ne privo volentieri.
Forse la copertina avrebbe dovuto dissuadermi (Morgan, ahahha, Morgan, Morgan capite? Una copertina e relativo cospiquo servizio per Morgan!), ma il tratto di metropolitana era ben lunghetto, quindi vada per Vanity Fair.
Continuo a pensare che un euro e novanta sia troppo e non credo lo ricomprerò, ma un paio di soddisfazioni le ho avute. In prima battuta, la rubrica delle lettere. Lettera uno, sensata e toccante, su un fastidioso episodio di bullismo subito da una coppia di donne (adulte loro e adulte il quarantenne cretino che le ha sbeffeggiate). Lettera due, fan di Katherine Moenning che reclama la copertina alla sua prediletta (che è anche giusto, la copertina la danno perfino a Morgan...) Il direttore dimostra di sapere chi sia la suddetta Shane ma resta evasivo.
Percorrendo le pagine: interessante articolo/intervista sulla Uaar; svariate pagine di pubblicità;intervista a Samantha Fox con immancabile domanda sul suo lesbismo ; intervista ad attore della tv (un certo Simone Corrente, distretto di polizia) che spiega perchè il suo personaggio non sia gay-gay ma solo bisessuale perché su canale 5, in prima serata, non tutti capirebbero; articolo sul un concorrente del grande Fratello inglese, tal Gerry, che ha scritto un libro di consigli per fanciulle in quanto dietro a ogni grande donna c'è un amico gay; poi ci sono pagine di moda con vestiti brutti ma molto costosi e così arriviamo alla rubrica di Mina, la quale non ha perso un grammo della sua spocchia.
No, mi sa che non lo ricompro proprio. Un euro e novanta = un bagel e perfino quaranta centesimi di resto.

lunedì 14 settembre 2009

Whip it!

Fonte: Afterellen

Dovete sapere che nonostante l'omino di internet sia venuto a sistemare i fili e nonostante il mio cugino-coinquilino gli abbia fatto gli occhi dolci, nella mia nuova adorabile casetta ancora non c'è internet. Così, mendicante di rete, vado in giro col mio pc sotto braccio e quando qualche alto trentino decide di essere buono con me, io mi trovo davanti questo:



Già.
La foto fa parte di una serie di scatti promozionali per l'imminente (2 Ottobre) uscita del film Whip it, con, appunto Ellen Page e Drew Barrimore. Se vi è piaciuto Juno, andate a vedere anche questo. Io attendo più o meno pazientemente la sua uscita da quando ne sono venuta a conoscenza, ormai qualche mese fa, e queste foto non fanno altro che rendermi più impaziente, per quanto sappia (lo so, lo so) che si tratta solo di foto promozionali e che difficilmente ci sarà tanto scambio d'affetti nella pellicola.



Si può sognare comunque, no?


venerdì 11 settembre 2009

Swedish do it better


Nella foto, Lisbeth Salander (L'attrice Noomi Rapace)

Dobbiamo arrenderci alla cruda realtà e cospargerci il capo di cenere: gli svedesi sono meglio di noi. Saranno le case arredate Ikea in cui crescono, la natura incontaminata, l'alto tasso di vegetarianesimo, le ottime scuole, i trasporti efficienti, gli HM a ogni angolo di strada.... Non lo so. Ma anche in quanto a narrativa di massa, sono meglio di noi. Estremamente meglio. Quando scoppia un caso letterario in Italia è un ex autore televisivo dedicatosi poi a melensi romanzetti per adolescenti. Quando scoppia un caso letterario in Svezia è un giornalista antirazzista, antifascista e femminista che scrive un pamphlet di 2000 pagine sugli uomini che odiano le donne. Credo che i libri della trilogia di Millenium siano fra i più bei libri che mi è capitato di leggere negli ultimi anni. Sapere che dovevano essere 10, anzichè tre ,mi rende molto triste. Dover iniziare il terzo, sapendo che non avrà seguito, mi rende molto triste. Non poter più leggere di Lisbeth Salander, mi rende tristissima.
Mi mancherà, Lisbeth. Lisbeth è la donna di questo venerdì. Lisbeth è davvero, come recita la quarta di copertina, un ritratto complesso e affascinante per cui non possiamo che provare gratitudine. Grazie, Stieg Larsson. Mi restano solo 950 pagine di Lisbeth, dannazione.

giovedì 10 settembre 2009

Lesbiche della domenica


"È sposata da 20 anni e ci vediamo, così per dire, alle spalle di suo marito. Sobborgo residenziale, villa, e tutto questo genere di cose. È una lesbica della domenica, ecco.”
Stieg Larsson, La ragazza che giocava col fuoco.

Lesbiche della domenica. Mi ci ha fatto pensare la trilogia di Millenium, lettura estiva ancora in corso. Lesbiche della domenica: oggi si, domani forse, a letto con una donna non è tradire il mio fidanzato, non sono lesbica ma sono innamorata della tua testa. Lesbiche della domenica: proprio come l'esame che dovrò dare a breve, l'argomento a spanne lo conosco anche, ma se si tratta di argomentare nei dettagli inizio a incespicare. Per cui, per non smentire la mia insaziabile curiosità (detta anche no, non sono capace di badare ai fatti miei), vi chiedo: ne avete incontrate sulla vostra strada? Siete/siete state una di loro? Ne si può uscire?

I libri di Larsson, fra le altre cose, sono ben scritti e ambientati in Svezia.

mercoledì 9 settembre 2009

Sono frocio e sono incazzato



Come da meravigliosa maglietta vista durante la fiaccolata.

(Altre foto su: Flickr)

Insomma, la fiaccolata c'è stata.Noi c'eravamo, con le nostre candele e tutta la buona volontà. Sembravamo meno di quanti non fossimo, ma ci sentivamo ancora più numerosi. Avrei voluto vedere più famiglie, più etero, più bambini. Non era un pride, e sarebbe stato bello vedere un po' di appoggio esterno in più, ma devo ammettere che mi aspettavo una partecipazione minore, per cui non mi lamento.
Chissà se quel gironzolare per la città come lucciole ci ha reso un po più visibili.
Dovesse servire, ho ancora tante candele a casa.

martedì 8 settembre 2009

Non lo sapevate? Sapevatelo!

Nella foto a caso, ancora Peaches. L'amore sconfinato andrà avanti ancora per un bel po'

Fonte: l'Unità

La notizia non è freschissima ( l'Unità, sei settembre), e mi ero dimenticata di riportarla che venerdì è stata una giornata difficile. Alla mostra del cinema di Venezia, nella rassegna “Giornate degli autori” è stato presentato L'amore e basta, documentario di Stefano Consiglio sulla (cito testualmente) normalità delle coppie gay. Fra gli altri, ha ricevuto il plauso di Paola Concia, che (cito ancora testualmente) l'ha apprezzato anche perché, fra le altre cose, stavolta non ho trovato la cupezza che di solito contraddistingue opere di questo tipo. ( Eh già, la sindrome della poiana ci ha un po' stufate.)
Questa settimana a Milano al cinema Anteo inizia la retrospettiva sui film Venezia. Non so se si limita ai film in concorso o s'estenda anche ai documentari e similia, vedremo. Vedremo soprattutto se riesco a far saltar fuori i sette euro a proiezione richiesti.
Sempre sullo stesso numero dell'Unità, c'è un interessante articoletto di Vittorio Lingiardi omofobia il “muro” del risveglio felice. L'articolo si chiude con l 'interessante citazione di Michel Foucault che vado a riportare, a sunto dell'articolo stesso: se si vedono due omosessuali, o meglio due ragazzi che se ne vanno insieme a dormire nello stesso letto, in fondo li si tollera. Ma se la mattina dopo si risvegliano con il sorriso sulle labbra, si tengono per mano, si abbracciano teneramente, e affermano così la loro felicità, questo non glielo si perdona. Non è la prima mossa verso il piacere ad essere insopportabile, ma il risveglio felice.
Motivo per cui, gentle reminder: Milano, stasera, piazza Oberdan ore 21, fiaccolata contro l'omofobia. Il percorso è breve, Piazza Oberdan/ San Babila. Niente bandiere, se non quella arcobaleno, senza scritte. Candele/ fiaccole con annesso bicchiere a raccogliere la cera (che poi ci accusano pure di causare incidenti stradali, altresì).

Stab a stick into my heart

(Ok, l'immagine non è proprio proprio tratta da Buffy, the vampire slayer, mi perdonerete? Se si, qui potete trovarne delle altre simpatiche)

Forse l'avete capito, ma se ve ne fosse bisogno: noi siamo drogate di telefilm. Totalmente, orgogliosamente, drogate. Siamo anche piuttosto colte a riguardo (nel senso che la nostra irrimediabile formazione umanistica e critica ci porta anche a lunghi, divertenti, ragionamenti sopra le serie tv). La mia dipendenza è iniziata a quindici anni circa con una biondina atletica chiamata Buffy Summer. La mia fedeltà nei suoi riguardi ha sfiorato la ritualità (complici gli orari ripetitivi del liceo e un fratello accondiscendente), ma mi si perdonerà forse per l'età tenera e lo sconvolgimento ormonale. Qualcuna di voi avrà su per giù la mia età e avrà condiviso l'euforia mista a stupore di quei pomeriggi passati davanti ad insolite ed affascinanti eroine armate di paletti di legno. Prima Buffy, poi Faith, perfino Willow si trasforma attraverso le serie diventando di diritto oggetto dei nostri sguardi adoranti. E no, non solo perchè si scopre lesbica a metà telefilm, che ad essere giusti, allora, bisognerebbe consegnare la palma al signor Wedon che ha saputo trattare l'argomento con tanta sensibilità e naturalezza.
Insomma, decisamente un telefilm da vedere per chi ancora non l'avesse fatto, pressocchè impeccabile da tutti i punti di vista (ad eccezione, forse, per gli abiti, ma erano gli anni '90, era una pazzia diffusa).

lunedì 7 settembre 2009

Get lit, get hit, get drunk


Questo, questo, sappiatelo care ragazze, è una bugia.

In primis, non ci sarà bisogno che Peaches vi chieda di salire sul palco.Peaches viene direttamente da voi, vi cammina sulle mani e a momenti vi cade in testa. In secondo luogo, se siete fra le prime file, il concerto si chiuderà con lei che (molto molto punk, go Peaches) vi sputacchierà addosso un qualche liquido rosso molto molto simile a sangue, ma che probabilmente era sciroppo di lampone, che perfortuna se ne è andato da capelli, reggiseno, gonna, calze e canottiera.
Il post andava scritto venerdì, ad inaugurare la nuova svenevole rubrica its friday i'm in love (rubrica settimanale dedicata alle donne che ci piacciono, ah ah che cosa lesbica che ho scritto), ma venerdì la sottoscritta aveva le braccia ricoperte di lividi da transenna come un prato in primavera è coperto da margherite, quindi eccoci qui. Peaches ci piace un sacco perchè in primis, fa dell'ottima musica.Ma davvero ottima,eh. Ci riguarda perfino da vicino! Come seconda cosa, quarant'anni e non sentirli. Terzo, ha fatto un gran concerto che, se si esclude l'ampia fetta di cretini ubriachi fra il pubblico, è stato meraviglioso. Non che io non fossi un poco alticcia, cari cretini ubriachi che pogavano senza grazia e senza perchè, ma almeno non urto i nervi del prossimo. Menzione speciale in tal senso va alla ragazza che millantava il diritto alla prima fila perchè sono lesbica! Ma guardati un po' attorno, lo siamo tutte.
Comunque, go Peaches!Non mi importa nemmeno che tu mi abbia sputato addosso, o che mi siano state fatte foto e video che probabilmente non vorrò mai rivedere, o che ora ho tre costole gonfie in maniera inquietante. We love you, Peaches!

Piccola postilla milanese: martedì otto ci sarà una fiaccolata contro l'omofobia. Partenza ore 21 da Piazza Oberdan. Con noi verrà la solita Canon, per cui se mamma non sa che siete gay lontani dalla ragazza magra con la macchina fotografica più grossa di lei.

venerdì 4 settembre 2009

Falene



Il Bastione di Cagliari, la notte, è sempre molto suggestivo. Da una grande terrazza illuminata, in cima alle imponenti scalinate, sovrasta la città e il suo porto, mentre la gente bene distesa sui divani dei suoi cafè sorseggia un drink che all'ultimo sorso, si spera, farà dimenticare il suo prezzo.
Io però lo preferisco addobbato di striscioni di protesta, quando per la sua posizione viene scelto dai manifestanti come punto di concentramento dei sit-in. Ieri ad esempio, con sei lunghi teli dei colori dell'arcobaleno meno uno appesi fuori dal cornicione, con le scale illuminate dalle luci colorate delle fiaccole e occupate dai nostri sederi, tanti da non poter passare, era particolarmente affascinate. Le luci hanno attirato i curiosi dalla via dello shopping. I curiosi ormai in trappola hanno messo in borsa il volantino contro la violenza omofoba. Le luci hanno ottenuto lo scopo.

giovedì 3 settembre 2009

Can't stop growing old (but it sure looks like it)

La domanda è:Perchè queste dannate attrici sembrano diventare più belle man mano che invecchiano?

Forniamo qualche esempio (cliccare sulla foto per le dimensioni originali):







Insomma, anche ammettendo i rispettivi meriti ai Mr. Photoshop e Mr. Chirurgo, le cose sono due: o io ho un debole per le donne mature, o gli anni '90 sono stati un buco così nero che chiunque sia riuscita ad uscirne, adesso, non può che risplendere.

mercoledì 2 settembre 2009

Non lo sapevate? Sapevatelo!


Così, a caso, Uh Uhu Her

Fonte: Radio Popolare

Ieri notte sono pure andata a letto tardi, così che stamattina quando è suonata la sveglia, ero parecchio contrariata. Ho camminato sulla pila di abiti stipata sul pavimento, sonnecchiando mi sono diretta in cucina a fare il caffè. Accendo, come al solito la radio, che subito mi da il buongiorno: nella notte, Roma, lancio di bombe carta contro il Coming Out.
Ora, il fatto che io abbia acceso il pc per postare questa notizia, implica che il pc se ne starà acceso per tutta la mattinata, mentre io da brava girl scout avevo deciso di lasciarlo riposare fino a che non avessi completato la mia mattinata di studio. Dopo, lo studio, prima della palestra. Quindi non studierò, assorbita da quel mondo delle meraviglie che è internet, freneticamente alla ricerca di buone notizie per levarmi di dosso questa sensazione di odio e preoccupazione. Quindi, stronzo che ha lanciato le bombe carta, io ti odio. Perchè sei uno stronzo omofobo e vigliacco, e perchè questo esame devo prepararlo bene, è difficile, e voglio che il docente sia il mio correlatore, mi resta poco tempo e oggi è una giornata piena.
Si, ti odio, ti odio profondamente. Stronzo. Io mi apro un fashion blog, va.

Stasera, 22, Roma, manifestazione.

Aggiornamento delle 13.32, sempre Radio Popolare.
Benedetto Della Vedova, deputato pdl sul disegno di legge anti omofobia: il pdl non deve far mancare il suo consenso alla legge sull'omofobia. Deus Meus! Qualcosa si muove?