lunedì 23 gennaio 2012

Hey, that's no way to say goodbye



Titolo da omonima, struggente canzone di Leonard Cohen.

Ciao, noi chiudiamo il blog. E' inutile girarci attorno per un paio di righe, mettere tutte le mani avanti e poi ghiacciare senza tatto l'atmosfera. Così la ghiacciamo subito! Che scelta diplomatica, eh?
Ciao, noi chiudiamo il blog. In via definitiva, questo post sconclusionato (il cinquecentotrentacinquesimo, accidenti!) sarà l'ultimo della carriera di all the beauty.
A cui vogliamo molto bene, in maniera irrazionale e incondizionata, e che lasciamo per andare a fare qualcos'altro*. Come cantava tanti tanti anni fa il mio idolo adolescenziale: time makes bolder, children get older, i'm getting older too,i'm getting older too.
Cinquecentotrentacinque post e tre anni dopo, un paio di libri gratis e un accredito del Mix diviso in due, vi salutiamo, ringraziandovi tutte/i.
La cosa migliore di questo blog (a parte una grande botta d'autostima, s'intende) sono state le persone che abbiamo conosciuto. Con cui abbiamo passato capodanni e pride, serate a ballare e tazze di té, commentato i piedini rosa di Torquato e bevuto molte, ma molte birre.
A voi mandiamo tanti baci, ma proprio tanti.
Non è un addio. E' l'evoluzione di un pokemon.

* si chiude una porta, si apre un portone. O meglio, un portale (ahahahha). Da oggi, lezpop.it

mercoledì 18 gennaio 2012

Raise your hand, if you wanna get laid tonight!


 
Di recente ho realizzato che sono passate settimane, mesi, dall'ultima volta che ho visto Uomini e Donne. Prima io e Mavia eravamo un duo inossidabile, tutti i pomeriggi assieme, tranne quei canonici quindici minuti in cui mi addormentavo perché dopo un po' anche il trash stanca.
All'inizio ho creduto di poter rimpiazzare il mio pomeriggio preferito con la replica notturna di U & D, ma non c'è la stessa atmosfera e poi l'orario della replica continua a variare. Ho spostato le mie attenzioni su Real Time (a differenza di Silvia io adoro tutti quei programmi sulle malattie, il loro happy ending mi rilassa), ma sono tutti troppo inglesi, e poi manca Mavia.
C'è un buco nel mio cuore, e quel buco reclama t-r-a-s-h.
Qualcuno da qualche parte ha deciso di ascoltare le mie preghiere, creando il meglio che una lesbica amante del trash avrebbe mai potuto desiderare: Girltrash! All night long.
Esplichiamo:


Quante facce conosciute, eh?
Girltrash! All night long sarà un fim, si spera, nel frattempo è una miniserie che potete agevolmente recuperare su youtube. La  grossa trama consiste in (cito testuale) the story of five girls and one epic night. The girls will find love, lust, girl-fights, rock and roll, and a whole lot of stoned sorority girls. 
E in più cantano, avete notato? L word, più South of Nowhere, più canzoni improbabili (raise your hand if you wanna get laid tonight è un capolavoro), c'è altro da aggiungere?
Mariaaaaaaaa io non sono quiiiii sooooollooooooo per le telecaaaaaameerrreee, è leeeeeei che è faaaaaaaaalsaaaaaaaaaaaa!  
Ormai è roba vecchia.


Questo post è stato scritto senza l'ausilio di Wikipedia, una brutta cosa. Wikipedia (versione inglese) oggi è  stata oscurata per protestare contro il SOPA, proposta di legge in discussione alla camera negli Stati Uniti. Che cosa sia il SOPA, e come potrebbe cambiare (in peggio, ça va san dire) internet, potete leggerlo qui, o ascoltarlo qui
By the way, siccome fa freddo e i torrent a breve potrebbero anche venire a mancare, ecco la foto di un porcellino d'India che indossa una giacchina con su stampato David Bowie, così, per consolarci tutte:


lunedì 16 gennaio 2012

Appunti sui golden globes

Immagine presa qui.

Io amo tumblr: veloce, esaustivo, educatamente ordinato.
Oggi mi racconta tutto quello che c'è da sapere sui Golden Globes 2012 con una perfetta integrazione di immagini, parole e tweet, in una maniera che trasformerebbe più di un docente di mia conoscenza in un bambino davanti ad un cono gelato. 
Di seguito, commenti sparsi (si raccomanda di visitare i link):
  • Michelle Williams ha vinto per My Week with Marilyn, dimostrando per l'ennesima volta di essere l'unica del cast di Dawson's creek ad avere un briciolo di talento.
  • Meryl Streep ha vinto per The Iron Lady. Non possiamo che commentare così (e aspettare il film con ansia).
  • Kate Winslet ha vinto l'ennesimo premio, non per la candidatura per Carnage ma per quella per  Mildred Pierce, e ha cercato di non farlo pesare a Leonardo Di Caprio (ah ah). 
  • Ha vinto anche Octavia Spencer per The help, a conferma che il film sia da vedere. 
  • Tina Fey non ha vinto, ma ci ha regalato questo momento:

Cliccate sulla foto o qui per vederlo come si deve. 
Ancora Tina Fey qui e qui.

E, per finire, una foto di Santana, visto che per la prossima puntata di Glee hanno promesso fuoco e fiamme.

Immagine presa qui.

venerdì 13 gennaio 2012

How to be a dyke, lesson three: tomboy/tomboy-femme

La foto di Ellen Page (ma quant'è carina?) l'ho presa qui 

Tesi, antitesi e sintesi: siamo così arrivate all'ultimo capitolo di How to be a dyke, terza lezione. Tomboy/Tomboy femme. L'ultimo miglio, si sa, è sempre il più difficile, e così questo capitolo conclusivo è stato particolaremente ostico da compilare. vuoi perché dopo un po' gli abiti decenti su polyvore finiscono o perché la moda ultimamente per me è sempre più teoria e meno pratica (ringraziamo di questo il mio conto in banca), tomboy (e soprattutto) tomboy femme non ne voleva proprio sapere di prendere forma. 
Il capitolo conclusivo ci riporta ove tutto è iniziato: l'azzardato taglio di capelli di Gaia (che sta bene, al momento non è rasata ma lotta assieme a noi) e questo post di Autostraddle.
Aver passato l'adolescenza a vestirmi come se fosse Halloween tutti giorni mi ha lasciato un grande insegnamento (a parte compra cappotti lunghi se sotto sei vestita in maniera radicola): ci sono codici, e ci sono stereotipi. E se la cosa talvolta, spesso, può essere fastidiosa, i codici possono tornare particolarmente utili. Esempio colto:



Cary Grant in Susanna! (bringing up baby)

Allinearvi allo stereotipo può essere comodo, molto comodo. E' un modo di dire ciao, tu sei lesbica? wow!anche io sono lesbica! guarda il mio anello/ la mia borsa/ le mie scarpe! Senza nemmeno proferire parola.
Diventare per una sera un papavero alto alto alto o una vistosa peonia vi può consitire di "portare a casa" e sciabattare allegramente in pigiama per il resto della vostra giornata, o settimana, fino al venerdì successivo. Over and over again.
Fashion is for fashion people, it's hard to be cool if you don't follow these rules! fashion is for fashion people, get out there now and break the rules!  (Chicks on speed, Fashion rules).
Ed ora inziamo dalla reginetta del Tomboy, la cara, vecchia Ellen Page (la cui omosessualità, nel frattempo, non è stata ancora né smentita, né confermata).
 


Si, la stessa ragazzina della foto d'apertura. Potere degli accessori e del trucco (o dell'assenza di accessori e trucco) Ma esplichiamo meglio:

Tomboy

Il parka è una cosa meravigliosa. Sta bene sui pantaloni, sta bene sui vestiti/gonne.in particolar modo se siete molto temerarie, alla Alexa Chung (overrated!) e lo indossate così direttamente sul vestito di cotone, rischiando la pleurite però. Completano il quadro (perchè voi non volete la pleurite) ampio maglione, classica maglietta a righe, satchel e immortali Beatles boots. Skinny, o jeans a vostra discrezione.
Non dimenticate anello-tipo e bracciale-tipo per fare rrrroar, i'm a muff muncher!
Tomboy-femme


Tomboy femme non è che si discosto così tanto da Tomboy, ma analizziamolo nel dettaglio. Niente parka, ma cappotto, sempre con "taglio maschile" (ringraziamo i raglan). Cheap monday (si, lo so che sono ripetitiva. i chinos su polyvore non mi piacevano), delizioso maglione a coste, camicia che ricorda molto queste qui ma con un inserto in seta/sheer che fa subito peonia-ma-non-troppo, diciamo gerbera. Completano il quadro: rossetto, beatles boots, una borsa che non potrò permettermi mai, accessori lievemente vistosi. Si, questo rossetto va via i un battibaleno.

Tomboy

L'estate  una brutta stagione in cui vestirsi bene, causa caldo, non è proprio possibile. Mutuate quel poco che c'è di buono della stagione calda per il vostro venerdì sera: shorts (non troppo corti, se no diventano hot pants), classica canottiera, maglioncino da nonno in cotone, oxfords, classica borsa/sporta in cotone. Si, sono qui per bere in bicchiere, preferisci té o caffè a colazione?
Tomboy-femme

variazione sul tema: via la sporta in cotone, via libera alla clutch envelope. Comoda, non troppo frizzi e lazzi. Rossetto, anello più vistoso, shorts, maglietta morbida e leggermente sheer, calze (o anche no) comodo maglione da nonno (sempre da levare con un rapido gesto rrroar) oxfords, che fanno tanto chic e non impegnano. Come, questo tatuaggio? L'ho fatto per la mia ex, quella ragazza là, di ciao!

Chi è Tomboy, non è queer, e straripa fascino? Charlotte Gainsbourg


Ma alla fine, vestiti o meno, sapete cosa funziona veramente?


Le foto di Dianna Lunt le ho prese da qui, il collage è opera mia.

torniamo al punto di partenza: grow a pair, cut your hair!


giovedì 12 gennaio 2012

Scissor sister

In foto: Tabatha Coffey e il fortunato incontro con Photoshop.

Per quanto, devo ammetterlo, senta la mancanza della versione Sky di Real Time, anche dopo il suo passaggio sul digitale terreste il canale rimane un guru (grazie a chiunque ci sia dietro), capace di tenerti incollato allo schermo fino al lieto fine. A parte i vari programmi sulle malattie (imbarazzanti, misteriose, etc.), che proprio non riesco a far andare giù, penso di averli visti tutti almeno una decina di volte, abbastanza per affezionarmi al povero professionista di turno che deve sbattere la testa contro la presunzione e la testardaggine dell'uomo comune. 
Real Time è anche un canale gay friendly, non apertamente ma nella profondità del suo tessuto, nei personaggi che lo popolano e che in un certo qual modo servono ad abituare il pubblico a rapportarsi con noi. Un coming out, una presa di posizione pubblica su un argomento di attualità o di interesse gay era nell'aria, ma tra tutti i programmi che potevo immaginarmi protagonisti (Cortesie per gli ospitiVendo casa disperatamenteMa come ti vesti?Abito da sposa cercasi), ultimo in classifica era Tabatha, mani di forbice. Soprattutto nella figura di Tabatha, l'inflessibile parrucchiera (non me ne voglia) dal cuore di ghiaccio.
Scoprire, gironzolando su internet, che Tabatha è lesbica ha scatenato in me più o meno questa reazione:

Immagine presa da una puntata a caso di 2 broke girls: se non l'avete ancora visto, recuperate!

A quanto pare, però, si tratta di una carenza mia, perché scopro leggendo la sua intervista su Pink News che la ragazza ha sempre parlato apertamente della sua sessualità e della sua relazione di dieci anni con una donna, che ha collaborato con diverse campagne per i diritti degli omosessuali (tra cui NOH8), e che nel 2012 presenterà la ventitreesima edizione dei GLAAD Media Awards.
Alla domanda se ritiene che essere dichiarata abbia influito positivamente o negativamente sulla sua carriera, Tabatha ha risposto:
Non ci ho mai pensato, sono sempre stata onesta a riguardo. Le sole persone di cui mi sono preoccupata quando ho fatto coming out sono state la mia famiglia e gli amici più stretti, per quanto comunque ritenga che ci sia un tempo e un luogo per ogni cosa. Non sento la necessità di presentarmi ad un cliente dicendo "Ciao, sono Tabatha, sono lesbica e oggi ti taglierò i capelli." Non è rilevante. Per me essere gay è una parte di quello che sono, ma non l'aspetto che mi definisce di più, è come avere i capelli biondi o gli occhi azzurri.

Immagine della campagna NOH8.

Visto il recente dibattito al senato del New Jersey sui matrimoni gay, Tabatha si è espressa anche a questo proposito:
Trovo incredibile che se ne stia ancora discutendo. E' dannatamente ridicolo che al giorno d'oggi gli uomini e le donne gay non abbiano la possibilità di sposare i loro patner. Ovviamente, quando la legge passerà, e passerà prima o poi, non tutti la sfrutteranno. Ma dovremmo avere la possibilità di scegliere.
Infine, quando le si è si è chiesto da dove abbia preso la determinazione e il coraggio di lottare per i propri diritti, ha risposto:
Ho avuto una madre incredibilmente forte. La sua frase preferita era: "Non lasciare che ti abbattano. Sono stupidi, non preoccupartene. Crescere negli strip club ha significato essere circondata da persone transgender e drag queen. Venivano presi di mira ma erano completamente onesti a riguardo. Ho sentito storie di pestaggi e di gay cacciati di casa e li ho visti superare tutto questo. Mia madre li ha aiutati a superarlo. Era una donna incredibilmente forte ed è da qui che viene la mia personalità.

Ancora una foto, giusto per ridere: