domenica 30 gennaio 2011

L'educazione sentimentale di C.B.



Margherita Giacobino è una brava scrittrice italiana che ho avuto modo di scoprire grazie ad Elle (le mie lodi per Elle sono, e saranno sempre , sperticate. Danda se leggi io mi laureo fra un paio di mesi).
Generalmente (non per una questione di snobismo) non leggo molto libri italiani . La mia biblioteca di riferimento ha molti più titoli di narrativa straniera che nostrani, e i libri italiani (quanto meno quelli che passano fra le mie mani) hanno un tremendo difetto: sono corti.
Sotto le 250 pagine non può essere amore.
Comunque: Elle di un paio di mesi fa recensiva con tono piuttosto entusiastici l'uovo fuori dal cavagno di Margherita Giacobino. Siccome di Elle io mi fido e mi fa sempre piacere leggere di lesbiche, ho provveduto a procurarmi tutti i libri della Giacobino.
Tranne, ovviamente, l'uovo fuori dal cavagno.
Per le redivive recensioni del week end all the beauty consiglia oggi l'educazione sentimentale di C.B., bel libro, ben scritto, bell'argomento,289 pagine, eccetera eccetera.


venerdì 28 gennaio 2011

Money money money


Foto presa qui.
Musica come da titolo.

Non so se lo sapete, ma agli americani non piace importare i telefilm. Preferiscono il made in U.S.A., loro, con l'accento americano, le facce americane, le macchine americane e tutto il resto. Così rigirano, quando qualcosa d'oltreoceano non è male.
Quest'anno hanno rigirato Skins. Hanno comprato i diritti delle prime due stagioni (il primo cast, per intenderci), tenuto qualche nome, censurato le parolacce (coperte da un fastidiosissimo bip) e patinato abbastanza da crederlo vendibile.
Lasciando perdere il fallimento del remake (a riguardo si è già scritto all over the web), volevo parlarvi di Tea.
Tea è la licenza poetica che l'America si è presa nei confronti di Skins. Tea è, allo stesso tempo, Maxxie delle prime due serie e Naomily delle utlime due. Tea è uno specchietto per allodole, perché i produttori televisivi sanno che le lesbiche vendono, e allora perché aspettare il cambio di cast per avere quello che l'Inghilterra ha avuto con Emily e Naomy? L'imperativo categorico è (ed è sempre stato, lo so) il denaro, e nel mondo della televisione un uovo oggi è meglio di una gallina domani. Quindi Tea appare dalla prima puntata, con ben dichiarati i suoi gusti sessuali fin dai minuti iniziali, e, giusto per essere sicuri, ricoperta di stereotipi dalla testa ai piedi. La ragazza, infatti, oltre ad essere vestita e a muoversi come solo Kristen Stewart sa fare, è di origini italiane (ai tempi di Will&Grace, solo qualche anno fa, si diceva che "tutti i maschi italiani sono gay", oggi il paradigma deve essersi allargato), con una famiglia, se non disastrata, decisamente sui generis. Ha inoltre una facilità al rimorchio, e un'allergia alle relazioni, da far impallidire Shane e Frankie, compreso il far perdere la testa al ragazzo etero di turno.
Ma non è tutto, signori: Tea ha anche una nonna lesbica!
Io ce li vedo, autori e produttori, pronti a lanciarsi su una piscina di soldi come Zio Paperone.

giovedì 27 gennaio 2011

Here comes your man


Il post diventa molto più divertente se lo leggete ascoltando la canzone che gli fa da titolo

Il ragazzo nella foto di cui sopra si chiama Andrej Pejic e fa il modello (voglio le sue sopracciglia). Si, è un ragazzo. Bellino vero?
Tutta questa questione dell'androginia imperate (girls who are boys who like boys to be girls who do boys like they're girls who do girls like they're boys ) questa settimana è arrivata anche all'orecchio della redazione di Tu Style, che ci ha fatto su un articolo con qualche refuso (voi lo sapevate che Katherine Moenning fa la sorella di Dexter in Dexter? No? ) ed un contenuto un po' dubbietto.

La modella del momento è un "lui". Mentre la scienza svela che il corpo delle donne si sta mascolinizzando. E' il boom del tipo bisex. Modernissimo, ma anche un po' inquietante

Basta fare un veloce giretto in rete per comprendere che intorno a questa faccenda dell'androginia (o in maniera più ampia, del genderqueer) soffi una certa aria preoccupata, alimentata da brave fanciulle vecchio stampo preoccupate di non trovar più fianchi burrosi da smaltire in palestra ed un petto villoso sul loro uomo.
Tu Style non si sottrae, ed insieme a qualche dato scientifico piuttosto interessante ( una ricerca di Umberto veronesi sulle "caratteristiche fisiche del futuro" ) inanella una serie luoghi comuni che potrete sfruttare nel caso facciate una capatina dal parrucchiere:

Andrej Pejic è l'incarnazione di un nuovo genere, il femiman, perfetta e moderna sintesi tra uomo e donna, e non a caso è piaciuto a Marc Jacobs, uno che gira abitualmente in gonna a portafoglio (no questa non la so commentare. )

Addio amato girovita ( amato da chi? aggiungo io)

Il modello androgino, decisamente poco mediterraneo, potrebbe essere una bella rivoluzione nella patria delle maggiorate (non hai visto me, cara)

Basta guardare gli indecifrabili volti dei manga giapponesi o il sex symbol James Franco vestito da donna, con rossetto ed ombretto celeste sulla copertina di Candy, rivista transgender, per capire che la nuova tendenza è inarrestabile (mettete in casa i bambini! aggiungo io)

La sudafricana Caster Semenya,
vent'anni,vincitrice dell'oro negli 800 metri ai Mondiali di Berlino del 2009, è stata accusata di essere un uomo o un ermafrodito.Dagli esami è risultata donna, nonostante l'abbondanza di testosterone nel sangue.Lei, nera e mascolina, e Andrei Pejic, elegante e femminile, sono due faccie della stessa medaglia.Quanto ai dubbi sull'identità, che restano comunque, ci toccherà tenerceli (come prego? questa non l'ho veramente capita.)

Insomma, sciura Maria, insomma!

mercoledì 26 gennaio 2011

The kids are (definitely) all right


Foto presa qui.

Non c'è mai abbastanza Julianne Moore, c'è da dirlo. Dopo la sua intervista su Gioia, ho rivisto The kids are all right. Dopo The kids are all right, ho rivisto la puntata di 30 rock in cui appare (e ha un meraviglioso e marcatissimo accento di Boston). E ora rifletto se vedere di nuovo Chloe, forte del fatto che la mia cara Geco ancora non l'ha fatto, e glielo devo far conoscere (grazie Geco per tutte le scuse che mi offri).
Il fatto è che non c'è mai abbastanza Julianne Moore, ecco, e non è solo questione di bellezza (e che sia bella, ragazze, non c'è da discuterne), ma di come riempie lo schermo, di personalità, della scelta dei copioni. Non per niente è stata candidata quattro volte agli Oscar (anche se non ne ha mai vinto uno), ricevendo tra l'altro, unica assieme a Sigourney Weaver e Cake Blanchett, una candidatura doppia nel 2003.
Quest'anno, però, a gareggiare per gli Oscar non è sarà lei ma la sua co-protagonista, Annette Bening, che per la sua interpretazione in The kids are all right ha già vinto un Golden Globe. Lo stesso film è stato candidato come miglior film, accanto a titoli come The social network e Inception.
Non so se si meriti o meno la statuetta. Il film non è perfetto, è indubbio. Sono sicura che sia pieno di lesbiche in giro per il mondo che si lamentano della "deviazione eterosessuale" di Jules, o della diversa resa delle scene di sesso, o della polarizzazione delle protagoniste, o dei porno, o che.
Io mi sono soffermata un attimo e ho cercato di non guardarlo con gli occhi da gay, di non guardarlo come un film gay. Mi sono chiesta: avrebbe fatto differenza con dei protagonisti etero? In quelle scelte, in quei dialoghi, in quello sviluppo delle relazioni? La risposta è no. Quanti film ho visto che raccontano allo stesso modo il sesso matrimoniale (un certo sesso matrimoniale, che arriva quando si "cresce distanti", come dicono gli inglesi), i tradimenti, le incomprensioni e il (lieto) fine? Penso anche solo a Chloe e allora, davanti ad una Julianne Moore che tradisce un uomo con una donna, perde importanza che Julianne Moore qui tradisca una donna con un uomo. E' solo un espediente narrativo, funzionale al racconto.
Per cui mi sento di promuovere questo film che è, finalmente, una commedia (americana) a pieno titolo. Non so voi, ma io avevo davvero fatto il pieno di film a tema drammatici, focalizzati sul coming out, devianti sulla droga e quant'altro.
Se (anche) questo è il cinema a tema con cui le nuove generazioni potranno confrontarsi, beh, allora the kids are defenitely all right.

lunedì 24 gennaio 2011

Assolutamente amabile



Julianne Moore è un'attrice bellissima che ,la maggior parte delle volte, fa film altrettanto belli.
Come ci è già capitato di riportare, oltre ad essere bellissima (io darei un braccio per avere la sua splendida chioma) è anche parecchio intelligente, e dotata di buon senso. Una donna da sposare, insomma (e ha cinquant'anni. Cinquanta. Guardatela e ditemi se anche voi non sperate ardentemente d'arrivare così,a cinquant'anni)
Intervistata da Kira Kochrane per Goia di questa settimana, Julianne ci dimostra ancora una volta quanto sia meravigliosa, praticamente perfetta ed assolutamente amabile: (l'articolo ovviamente verte su The kids are all right )

Nella mia vita, e in quella dei miei figli, ci sono amici con due papà o due mamme da quello che vedo ci sono tantissimi ruoli modello a cui ispirarsi, per le famiglie gay, L'altro aspetto positivo è che se hai una relazione omosessuale non puoi avere un bambino per caso: sono sempre figli pianificati, amati, accolti ed educati nei migliori dei modi.Per quello esistono i genitori, no?

Assolutamente amabile

domenica 23 gennaio 2011

Segreti di una lesbica


Kate Moss per Love, febbraio 2010.
Foto presa qui.

Il libro si intitola Segreti di una lesbica - ad uso degli uomini, l'autrice è Millly Lacombe, "giornalista con esperienze in radio, tv e periodici, laureata con un master in marketing a Los Angeles", un po' l'Ellen Degeneres dell'America latina. Quando l'ho trovato nella libreria di un'amica, non ho potuto resistere e me lo sono portata a casa, incuriosita da quali strani segreti potevano spingere una lesbica a scrivere un manuale di sesso ad uso degli uomini.
Ora, c'è da dire che la materia è indubbiamente alquanto ostica. Si rischia di cadere in fallo ad ogni passo, e i pericoli sono principalmente tre: 1. risultare arrogante, 2. risultare grottesco, 3. risultare ridicolo. Il libro casca in tutti e tre, in fondo, ma con discreto equilibrio. Diviso in tre parti (parte psicologica, manuale vero e proprio, racconto di vita vera), ma di veloce lettura al pari di un articolo da rivista, a libro ultimato mi rimangono più dubbi che certezze:
1. gli uomini sono davvero così privi di orientamento?
2. qual'è lo scopo del racconto?
3. era necessario che a tenere la penna in mano ci fosse una lesbica?
Perché, dovete sapere, l'autorità che spinge a scrivere non è l'accreditata arte amatoria dell'autrice, ma il fatto di essere "nata con quegli organi sessuali che molto spesso costituiscono per te un mistero". E allora quale differenza la separa da una donna qualsiasi, che magari con gli uomini con cui parla ci vorrebbe anche andare a letto e che quindi, forse, sa meglio consigliare?

mercoledì 19 gennaio 2011

Reductio ad Hitlerum


foto presa da qui


Premessa: mi sta crescendo il dente del giudizio. Non ho dormito abbastanza. Sono sveglia da ore a leggere la veritatis splendor, la quale a dispetto del nome a- non contiene verità alcuna b- non splende affatto.Ok. Non mi si collega nemmeno il mac a internet perchè ho un non ben specificato problema con i proxy, con una certa fatica riesco a farlo funzionare e che notizia mi vedo rimbalzare, da un lato all'altro della rete? Sarah Nile, (bla bla) sta scrivendo un libro (bla bla bla bla) che fra le altre cose (?) parlerà del suo rapporto (ahhahaha, bla bla bla bla) con veronica Ciardi, bla bla bla bla.
Cara, ma non lo sai che le scene di sesso sono le più difficili da inventare?

Ad illuminare con la sua luminosa intelligenza questa bella giornata di sole ci si mette anche Gasparri, un uomo la cui logorrea scatena sempre una certa ilarità:

Vendola dovrebbe tacere. Critica l’altrui bunga bunga che intanto non è nulla di male, ma almeno avviene con donne. Prediche, da certi pulpiti, lasciano per lo meno perplessi, viste le predilezioni particolari

Seh vabbè Gasparri. Un po' più di originalità la prossima volta.

lunedì 17 gennaio 2011

Overdose


foto presa da qui

Nel 2006 causa bronchite asmatica ho passato a letto diverse settimane. Sicchè qualsiasi cosa eccetto respirare era fuori discussione e la tv purtroppo m'offriva una programmazione abbastanza sciapa, ho iniziato a guardare telefilm. Il capostipite di questa brutta passione è stato Lost, e poi giù a valanga qualsiasi cosa. Proprio come per i libri della biblioteca, se una cosa è gratis, un minimo interessante e un minimo ben fatta/ scritta, rientra automaticamente nelle mie grazie.
Ora, tutte noi conosciamo L Word, primo (e per il momento unico) telefilm completamente, assolutamente, totalmente lesbico, etcetera etcetera. Seppur nessun telefilm si sia preso più la briga di concetrarsi in maniera esclusiva su un manipolo di lesbiche più o meno credibili, (si lo so che c'è stato Lip Service. No, non lo annovero comunque) le suddette lesbiche continuano ad affollare il tubo catodico, sparpagliate qua e là come lentiggini sul bel corpo di Julianne Moore ( and btw, the kids are all right ha vinto il golden globe per miglior film comico).
Basta fare una panoramica della sola serata di lunedì per darvi un'idea dell'overdose lesbica in tv: abbiamo Skins versione americana (Tea, lesbica), Skins versione Uk (Franky, il cui orientamento sessuale è "avvolto nel mistero" ma con quell'aria androgina sappiamo come andrà a finire), Pretty Little Liars, (Emily, lesbica fresca di coming out). E se non fosse abbastanza, giovedì c'è Grey's Anatomy con la coppia Callie- Arizona.
Overdose, piacevolissima overdose!

sabato 8 gennaio 2011

Lez cook: hummus di ceci



L'hummus di ceci è un must. Nulla è più buono, facile, economico dell'hummus.
Niente vi leva dall'intoppo di oh dio, ho una vegana a cena, che preparo come antipasto?
L'hummus va bene con tutto, sta bene con tutto, si fa in dieci minuti ed è buono. Tremendamente buono.L'hummus va bene anche per quelle volte che la vostra voglia di cucinare per voi stesse è pari a zero ed il frigo langue.L'hummus a quanto pare è anche un cibo decisamente da lesbiche.
Questa nn è la ricetta "orginale". E' stata epurata della thaina (troppo cara) e dell'aglio (a crudo, buona fortuna con la digestione)

Ingredienti:
una confezione di ceci già lessati (si, vanno bene anche quelli secchi. solo che li d0vete lasciare ammollo per 24 ore, e cuocere per almeno tre. un po' laborioso)
il succo di mezzo limone
sale
pepe
olio, circa due cucchiai
prezzemolo, circa tre cucchiai

Prendete ceci (dopo averli sciacquati per bene), sale, pepe, olio, limone e frullate il tutto con un frullatore ad immersione. Aggiungete il prezzemolo, regolate ancora di sale nel caso, portate in tavola. Il risultato deve essere una crema abbastanza fluida da poter essere spalmata, ma non troppo liquida.
Finito. Nulla di più. Potete farci dei crostini, mangiarvelo al cucchiaio, farcirci i panini il giorno dopo, accompagnarci i falafel, spalmarlo sulla polenta...

giovedì 6 gennaio 2011

She said shhhh

Foto presa qui.

Devono aver pensato che, per quanto alternativi, invertiti, etc., avrebbero dovuto tutti fare i conti col natale. Con le famiglie, per lo meno, il rientro a casa, i pranzi infiniti, le prese d'aria necessarie. Chi avrebbe voglia, in tutto questo, di stare anche a leggere i giornali (online e non) e di farsi venire il sangue amaro?
Si trattava quindi del momento perfetto per dire quello che si voleva, indisturbati e, si spera, anche inascoltati. Se lo sono lasciato scappare? Macché!

Il vescovo Demetrio Fernandez ha approfittato della messa del 26 per dire:

L'UNESCO, riunitasi pochi giorni fa, sta lavorando affinché per i prossimi 20 anni la metà della popolazione mondiale diventi omosessuale (...) l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura utilizza vari programmi per introdurre "l'ideologia di genere", che in realtà è già presente nelle nostre scuole.

Giovanardi, invece, si è lanciato in dichiarazioni qualche giorno dopo capodanno:

Nel difendere il diritto di Elton John di concepire in tal modo un bambino, le associazioni gay più oltranziste finiscono con l'iscriversi alla scuola positivista del '900 che teorizzava questo tipo di eugenetica, che poi è stata ripresa in molti aspetti dal nazismo.

Che dire? Si spera che il buon proposito del nuovo anno sia tacere, che è meglio.