lunedì 26 aprile 2010

Lesbian on ecstasy



Le recensioni del week end tornano, dopo mesi, con una cosa che non hanno mai fatto: vi segnalano un disco. Se libri e film possono, in linea generale e in quanto "a tema" trovare ampii riscontri, con la musica è assai più difficile. Però: stavo facendo una ricerchina su last fm e dopo avergli chiesto informazioni su "le tigre" e "chicks on speed" e "lesbian on ecstasy" lui ha deciso si propormi "tegan and sara" ( due care ragazze, vengono pure dall'Alberta che vi ricordiamo è the place to be ma musicalmente no grazie) così, per continuare sulla falsariga gay. Così ho deciso di fare come last fm, e segnalarvi muisca gay. Siete lesbiche? Ascoltatevi le lesbian on ecstasy (lapalissiano, no?)

domenica 25 aprile 2010

La Liberazione, 65 anni dopo.


Vauro per Annozero, puntata del 22 aprile 2010.

Comprensibile e condivisibile cinismo del grande Vauro a parte, oggi è la festa della Liberazione. Revisionismo storico di Cirielli a parte, oggi è la festa della Resistenza e dei partigiani italiani, gli unici patrioti degni di tale definizione. La loro bandiera, stella rossa su sfondo bianco, rosso a destra e verde a sinistra, l'unico tricolore che porterò mai in manifestazione.
Oggi è il giorno in cui, per 24 ore, possiamo smettere di lamentarci dei diritti civili negati, perdonare i padri costituenti per aver ignorato le unioni omosessuali nel 1946, e ringraziare chi ha combattuto contro il nazifascismo per liberare l'Italia da Mussolini e ricacciare il "tedesco invasore".
Da cittadina di una repubblica democratica, pur con tutte le sue mancanze e contraddizioni, sono grata a chi in quel tempo ha deciso di non abituarsi al regime, rifiutando una tessera che assicurava una relativa serenità, e scegliendo invece di rischiare la vita per combatterlo. Da omosessuale in una repubblica democratica non posso non ricordare la persecuzione di centinaia di migliaia di omosessuali, bollati col triangolo rosa nei campi di concentramento nazisti. Lo scopo della salvaguardia della razza ariana ha limitato questo sterminio ai soli tedeschi, ma la presenza delle associazioni glbt ai cortei del 25 Aprile è importante e doverosa. A Cagliari tra le bandiere rosse e quelle delle Brigate Garibaldi c'erano anche le magliette di Arc. A Bologna, a vent'anni dalla sua inaugurazione, non è mancato l'omaggio al monumento in ricordo delle vittime omosessuali del Nazismo.
Chissà se oggi i partigiani sarebbero contenti dell'uso che abbiamo fatto della libertà per cui hanno dato la vita. Nel dubbio, buon 25 Aprile a tutt*.

giovedì 22 aprile 2010

It's your turn


Patty Smith fotografata da Robert Mapplethorpe

Hey, non ci sono post. Lo credo bene, non ci sono notizie. O almeno, noi non ne troviamo. O almeno, io e the frog non le troviamo. Ne abbiam parlato giusto oggi a pranzo: non ci sono notizie. Magari ottenebrate da tumblr non sappiamo più dove cercare (pure Glamour non ha nulla di gay, questo mese!), oppure non ci sono notizie e basta. Insomma, ieri ci siamo tagliate i capelli, ma non credo questa sia da annoverare come notizia. Per cui la palla passa a voi: ci sono notizie?

lunedì 19 aprile 2010

Vera causa (the truth behind the matter)


Sicchè non ho competenze di alcun tipo per poter commentare con cognizione di causa la famigerata sentenza della corte costituzionale (se non, come ha fatto Geco, esprimendo un certo fastidio e voglia di espatrio ) vi rimando all' interessante articolo/intervista di Delia Vaccarello reperibile qui
Che come ho detto è assai interessante e mette un po' di puntini sulle i.

Questo post è stato scritto senza l'ausilio della lettera V da parte della mia tastiera. Lettera V per faVore torna, è una faticaccia senza di te

domenica 18 aprile 2010

Era meglio tacere


Fonte queerblog

Di Franca Sozzani ne avevamo già parlato qui, quando (bontà sua) disse qualcosa di meno banale e scemo delle dichiarazioni che seguono:

È fuori questione: alle donne piace avere come amico, anzi, come amico del cuore, un gay.
Si dice addirittura che sia l'unico amico sincero, fedele, che non ti tradirà mai e che da te non vorrà mai nulla. E questo a volte è un vero peccato. Se ha tutte queste qualità, perché doverci rinunciare? Ma non importa, è così perfetto in tutto che qualche difetto lo deve pur avere.
Innanzitutto, l'amico gay non può avere una moglie. Di quelle odiose, brutte e gelose. È quindi disponibile. Come amici si può andare in giro parlando di uomini senza correre il pericolo che cerchi di rubartelo. O tu o lui, salvo rare eccezioni. Non avrà mai tacchi più alti o gioielli più belli. Non si girerà mai a guardare un'altra o non succederà mai che, guardando la protagonista di un film, ti dica che quella è esattamente il tipo di donna che gli piace.
Ti dirà sempre che sei bellissima perché non ha nessun interesse a dirti che non ti sta bene un abito. Perché contrariarti quando alla fine non è un suo problema? Sarà un problema di tuo marito (o fidanzato o compagno).
Ma alle donne piace essere rassicurate e adulate, e quindi è meglio una bugia affettuosa che quelle critiche odiose che solo gli uomini riescono a fare.
Meglio essere l'icona di un gay che apprezza il tuo modo di vestire, che la compagna di uno a cui dover estorcere un complimento, spesso sul capo che ti sta peggio. E poi, siamo sincere, spesso i gay sono belli, raffinati, hanno un senso estetico vicino a quello delle donne e, a parte la mamma, non hanno vicino donne bisbetiche pronte a trovarti difetti. Un vero idillio. I gay sono pettegoli. Perché, gli etero no? E poi parlare degli altri (male) piace a tutti.
Ma c'è un "ma". Frequentando solo amici gay finisci per adagiarti in una serena routine. Sei ammirata, vezzeggiata, coccolata così tanto che sei felice di non doverti misurare con flirt dall'esito incerto. Per lui sei sempre e comunque perfetta. Puoi dormire con pullover, calzini e maschera, o uscire con look improbabili. Tutto è permesso con lui. Certo non è così con i fidanzati.Nel mondo della moda ci sono più donne, anzi più donne in assoluto e la maggior parte ha come amico del cuore un amico gay.
È rassicurante un amico sempre così disponibile e sempre indulgente sul giudizio estetico. La realtà fuori da questa situazione dorata è molto diversa. È rarissimo trovare un fidanzato che si ricordi tutti i tuoi vestiti e che ogni volta ti dica che stai benissimo.
A questo proposito, mi piace ricordare la risposta di Michelle Obama al marito che le faceva i complimenti per una gonna vecchia di qualche stagione, già indossata più volte: "Occupati di problemi più grandi, come la fame nel mondo, che ai vestiti ci penso io!"
E allora? La soluzione è semplice: un fidanzato il cui amico del cuore è un gay. E vissero tutti felici e contenti!

Dai, Franca. A startene zitta sembravi un po' meno scema

mercoledì 14 aprile 2010

Game over


Pasqua è passata. Le regionali pure. La Consulta si è espressa: vietare i matrimoni in base al sesso dei partners non è incostituzionale. Amen. Credo che fra qualche anno ringrazierò anche questi giudici. E' pur sempre un'altra spinta ad andarmene da qui.

Era meglio tacere



Cardinal Bertone:

"Molti sociologi, molti psichiatri hanno dimostrato che non c'è relazione tra celibato e pedofilia - ha dichiarato il segretario di Stato - e invece molti altri hanno dimostrato, me lo hanno detto recentemente, che c'è una relazione tra omosessualità e pedofilia".

Stronzo

martedì 13 aprile 2010

You fashion people, in your camouflage wear...


Foto presa da qui

Come si può notare dallo scarseggiare di post nelle ultime settimane, tumblr ha preso il sopravvento. Quello, i prati in fiore i gli alcolici, la primavera gli uccellini che cinguettano eccetera eccetera (e questa settimana c'è pure il salone/fuorisalone. Ti saluto, laurea magistrale!) Ma tumblr, o tumblr.... E' come un'infatuazione. Di quelle che non ho mai avuto per le celebrities. Sai che è frivolo, sai che stai perdendo tempo e i tuoi quadrati semiotici si accumulano da settimane e gli esami si avvicinano e sei ancora in pigiama quando dovresti già essere fuori di casa da un'ora, ma semplicemente non puoi evitarlo. Ti succhia le energie, il tempo e le ore, ti avviluppa e ti coccola. E' come andare in un'edicola piena di giornali, gratis, e ti interessano tutti. E sono gratis. E ne esiste uno per ogni argomento. Ed è gratis, comodo, facile, non devi nemmeno uscire di casa: ti svegli, ti fai il caffè, butti già la medicina, accendi mac e guardi tumblr.
E ce ne sono su vari argomenti eccetera eccetera, ma io perdo le mie ore a guardare i dykes tumblr, uno via l'altro, come ciliege. E siccome due cose, a livello di tumblr, mi interessano in modo particolare, le lesbiche e la moda, quando sono incappata in questo il mio cuore ha sussultato. E il mio armadio mi ha guardata ammiccando, la postepay è uscita saltellando sal portafoglio per ricordarmi che, si si , ho bisogno di spendere 42 sterline in una canottiera.
E' da un po che volevo fare un post sulla moda per lesbiche/la moda delle lesbiche/ come si vestono le lesbiche, magari mettendolo sotto forma di sondaggio per farmi squisitamente scusata i fatti altrui, ma anche in questo tumblr mi ha battuta su tutta la linea, e stamattina mi ha regalato questo (cliccare sulla parola "questo" per leggere il link, se no non rende), ci ho riflettuto su un po' e deciso che per quanto mi riguarda è la vera verità.
E ricordate!


venerdì 9 aprile 2010

Gold digger




(foto presa da qui) Tells us about it, Janet! Tells us about it!


Leggere Glamour è come andare in un negozio di vestiti usati (di quelli duri e puri, con una vaga puzza di naftalina/muffa e i capi al massimo 10 euro, mica vintage ): costa poco, ma bisogna saper scavare. Anche questo mese per 2 euro e 20 ho ricevuto informazioni inique, informazioni irritanti, informazioni sceme ed informazioni utili (software per compilare la bibliografia della tesi? si grazie!)
Di tutte un po' le categorie sopracitate fa parte l'articolo Vite bisex di donne felici, sottotitolo (attente all'orticaria) gay e lesbiche non le accettano perchè non fanno una scelta definitiva. Gli/Le etero le cercano ma in fondo ne hanno paura. E loro, le bisex, chiedono: perchè non ci lasciate sessualmente fluide e felici? Non sto a farvi il sunto perchè potete ben immaginarvi il tono dell'articolo/ il tono delle testimonianze allegate, si si quel tono lì un po' saccente degli artcoli sessual sentimentali, ora siediti bene gambe composte che ti spiego LA verità, scemetta.
Riporto solo una domanda, e traetene voi le conclusioni:

E ancora: le lesbiche non amano le bisex. Eppure potremmo condividere qualche battaglia. Le lesbiche hanno fatto molta fatica a trovare una collocazione e,di conseguenza un riconoscimento: per sentirsi più solide nella loro identità hanno bisogno dell'equazione "o dentro, o fuori"

It's us vs them, over and over again!

E un bel chissenefrega, soprattutto! c'è il sole, è venerdì, il bloody mary è il cocktail più buono d del mondo e pure il meno calorico, ci sono prati in fiore ed esiste tumblr!

giovedì 8 aprile 2010

Once you pop, you can't stop


Ragazze, dimenticatevi l'effetto poiana e i finali tragici (che pure continuano ad imperversare nei film, vedi Cracks). La nuova frontiera sono i telefilm e la loro ben più divertente via crucis, che sto per teorizzare sotto il nome di effetto salice (da Willow, nda), e riassumibile nel motto once you pop, you can't stop (come da titolo).
Il nostro personaggio parte da una situazione di eterosessualità, spesso avvalorata da qualche relazione passata, che viene scossa da un sentimento molto forte per una ragazza (n.b. sempre un innamoramento, qualcosa di sconvolgente, mai qualcosa di semplice e fisico), sentimento che, ovviamente, il nostro personaggio "non stava cercando" e che "è capitato". Segue un periodo più o meno lungo di dubbi, seghe mentali, "io non sono gay" ripetuto fino alla nausea, allontanamento dalla ragazza in questione e/o sesso occasionale. Ma si sfoccia necessariamente in una relazione, solitamente piuttosto duratura (gli sceneggiatori non hanno faticato tanto per far rompere la coppia dopo una settimana di sesso).
Fin qui tutto come al solito, ma, attenzione!, è proprio adesso che scatta l'effetto salice.
Indipendentemente dalla buona riuscita della relazione (gli sceneggiatori sanno fin troppo bene che le coppie felici non piacciono, e dopo un congruo lasso di tempo quelle lesbiche non fanno eccezione), il nostro (ormai affezionato) personaggio si guarda bene dal tornare nell'accogliente mondo degli etero, si chiama gay e da allora in poi dimostrerà interesse e/o attrazione solo verso il proprio sesso.
Qualche puntualizzazione, prima di andare avanti: le relazioni precedenti (etero) del personaggio non erano fallimentari e tristi, di quelle cui si guarda col senno di poi pensando "beh, ce lo dovevamo aspettare". No no, erano tutti rapporti piuttosto felici e di cui nessuno avrebbe mai dubitato.
Quindi il dubbio è: se il sentimento era qualcosa di così inaspettato ed univoco, come ce lo dipingono, perché venuta meno la relazione con quella determinata persona il nostro personaggio non riprende semplicemente la sua vita? O anche ammettendo che una volta apertasi una finestra sia difficile richiuderla, perché non farlo diventare bisessuale (ben più credibile, almeno per un po') e chiudere invece totalmente con il passato?
Le risposte che mi vengono in mente sono due: o il sesso/le relazioni gay sono così sconvolgenti che, una volta provate, non si può più prescindere; o gli sceneggiatori e gli autori mancano un po' di coraggio e per presentarci un personaggio gay hanno bisogno di
1. farci affezionare al personaggio
2. farlo passare attraverso una crisi di accettazione in cui il pubblico si possa rispecchiare, evitando il rigetto
nel qual caso i vari "ma io non sono gay" e "provo questo solo per te, sei così speciale" sono bollocks, come piace chiamarle ai miei amici di Skins.

Contestualizziamo, va, che altrimenti sembro un'invasata:
(in ordine cronologico)
1. Willow (Buffy, the vampire slayer), Tara e Kennedy
2. Silvia (Los ombres de Paco) e Pepa (non ci sarà un'altra donna per Silvia, ma a relazione conclusa dichiara direttamente che non vuole più un uomo perché con una donna es mejor)
3.Callie (Grey's Anatomy), Erica, ragazzina fuori di testa e, infine, Arizona
4. Naomi (Skins), Emily e Sophia

Nota I: Ovviamente non tutti i telefilm che hanno storyline gay rispondono all'effetto salice, così come non tutti i film a tema gay non cadono (fortunatamente) nell'effetto poiana.

Nota II: E la foto che c'entra? Nulla, in realtà, ma il titolo con tutti quei pop mi fa pensare a She bop, di Cindy Lauper, e visto che è così carina e così anni '80, perché no?

Mi sembra abbastanza per oggi. Per me è ora di farmi il cestino del pranzo e andare a lavoro.

lunedì 5 aprile 2010

A proud freak


Foto presa da qui

Questa settimana non so perché, ma abbiamo in casa Vanity Fair. Numero interessante, di quelli che un po' ti fanno rimpiangere l'abbonamento, ci ripenserò su ecco, magari faccio l'abbonamento da sei mesi*. Fra gli altri, un articolo strappalacrime e strappacuore su Refuge, struttura francese che ospita "giovani gay in difficoltà", ragazzi e ragazze scappati dalle famiglie che non hanno preso affatto bene la loro omosessualità. E per non affatto bene intendo è meglio che tu te ne vada, o potrei anche ucciderti. Quella falsariga lì.

"Mi viene una gran rabbia quando vengo a sapere di certi omosessuali risolti che, diventati borghesi rispettabili,sono contro il gay pride"Dice Jean-Marie Périer, autore del libro che ha svelato in Francia l'esistenza del Refuge."Per fortuna ci sono politici- come Bertrand Delanoe il sindaco di Parigi- che sfilano in mezzo ai carri e ai simboli dell'omosesualità trionfante ed esibita: serve, eccome se serve, per cambiare mentalità molto più arretrate di quel che si pensi"

Ogni tanto mi viene il pensiero (per lo più alimentato dall'esterno) d'essere un po' ossessionata dalla mia omosessualità. Mi spiego: è vero, leggo molti libri gay. Vedo parecchi film a tema, e parte cospiqua dei musicisti che ascolto sono decisamente queer. Se un giornale paventa della copertina un articolo su tematiche omosessuali, probabilmente finirà nella mia borsa. Mi sono pure aperta un tumblr, quindi ho varcato anche quella soglia. Ma: io leggo in fretta, molto in fretta. E tanto, e qualsiasi cosa. Su una media di libri all'anno, bah, il 5% sarà gay. Film a tema? Nell'era del file sharing è la scelta è talmente ampia da divenire oversharing, e io ho bisogno di un film per riuscire a dormire. Musicisti gay? It happens, alcune fra le mie canzoni preferite sono scritte da una pescetariana, filosofia che ritengo assai ridicola, ma non per questo le amo di meno. Come non ne amo altre di più solo perchè gorgheggiate da una voce gay. Acquisto compulsivo di giornali? Problema sempre avuto.Tumblr? Mi piacciono le donne nude, sorry.
Quando leggo un articolo come questo, ecco, io mi sento un po' giustificata. Scioccamente ed ingenuamente, giustificata nella mia "ossessione ". Se fossi genuinamente ossessionata dal quel maledetto boccolo dietro la nuca che non vuole arricciarsi o dalla riapertura o meno del mio piercing, allora penserei d'avere un problema. Se compulsivamente passassi tutte le mie ore a verdermi L word in loop creando video montaggi con le canzoni di Tegan and Sara per Sharmen, allora penserei d'avere un problema (oppure tanto tempo libero)
Ma: mi viene difficile non interessarmi alla mia omosessualità. Al pari del boccolo che non si arriccia e della cicatrice del piercing è parte di me, una parte ampia, quotidiana, incancellabile. E a differenza del boccolo o del piercing, è una parte molto molto più interessante. (anche se, c'è da ammeterlo, ho una chioma invidiabile coltivata con tanto amore). Una parte che può essere coltivata, informata e nutrita anche per scopi ben più "nobili" d'avere tutti i boccoli ben fatti, o qualsiasi fissa paranoica io abbia in corso.
Questo è quello che sono, a proud freak. E mi piace, oh se mi piace.

* e non solo per l'articolo su Refuge! Ma anche per l'ampia disamina sulla situazione della bioetica in America post Terry Schiavo, un paio di interviste interessanti, recensioni di libri. E so che la scorsa settimana c'era un articolo su Tavi. E io l'adoro, Tavi.