giovedì 23 dicembre 2010

I call it climbing, and you call it visibility

blog

Questo post viene scritto su suggerimento della nostra amica Skinzu. Ciao Skinzu!
Premessa: domenica sera ero con degli amici in un grosso, grosso locale gay di Milano. Il suddetto locale è precipalmente composto da fauna maschile, seppure sia possibile scorgere qua e là una qualche fanciulla. Mentre aspettavamo che arrivassero le tanto fantomatiche lasagne, Skinzu mi ha fatto notare come una cospicua parte della ragazze presenti indossasse una camicia a quadri "Dovresti fare un post sulle camicie a quadri!" In effetti si.
Diverse ore dopo apro polyvore, faccio il set di cui sopra (non potrebbe essere più stereotipato) ed inizio a pensare seriamente alle camicie a quadri.
Proprio come per cappello e canottiera non ho una risposta circa l'ammore sconfinato delle lesbiche per le camicie a quadri, se non un generico "bah, son capi maschili..."
Ed intanto io ne possiedo due: una comprata perchè costava veramente pochissimo (criterio adottato per tutto il guardaroba) una ereditata da mia madre. Mi piacciono? Si. Le metto? Si. Mi sento più lesbica quando le indosso? Inevitabilmente.
La palla ora passa a voi: camicie a quadsri, ne avete? Avete una risposta per le camicie a quadri? Anche voi pensate che le camicie a quadri per le lesbiche siano l'equivalente in carne ed ossa del maglione a righe di Wally?
Sempre domande fondamentali, lo so

domenica 19 dicembre 2010

There's a better world for us


Non che mi piaccia fare paragoni, è che me li mettono lì, su un piatto d'argento, mentre faccio colazione ancora assonnata la domenica mattina. Basta stare un attimo su Facebook o aprire una qualsiasi pagina di informazione e ti saltellano davanti chiedendo di essere scritti su questo blog. Per cui, è successo che:
giovedì 16: Rai e Mediaset censurano lo spot della Renault Twingo per il contenuto "lesbico". Se non l'avete ancora visto ecco il link, così da rendervi conto dell'assurdità.
venerdì 17: l'Udc presenta un Pdl per creare la figura del "Garante per famiglia", famiglia ovviamente intesa solo come uomo-donna-bambini. La prima firmataria è (indovinate un po') Paola Binetti, l'unica voce contraria dell'Idv, che chiede di prendere in considerazione anche coppie di fatto e gay. Chi la spunterà?
sabato 18: il senato americano abroga il Don't ask, don't tell con 65 voti favorevoli e 31 contrari. Dato che il testo di legge è uguale a quello già approvato alla Camera, manca solo la firma del presidente Obama, prevista per la settimana entrante.
Io mi appello alla maglietta di Lisbeth, non c'è altro da dire.

giovedì 16 dicembre 2010

Adovo!


Fonte: gaynews24

Non ci sono sempre e solo dichiarazioni da era meglio tacere. Talvolta qualcuno dice qualcosa di intelligente. Personalmente io adovo Margherita Hack, e dopo questa dichiarazione sull'iniziativa di Arcigay e Arcilesbica Trieste Udine e Pordenone per un progetto per la prevenzione del bullismo omofobico nelle scuole, la adovo ancora di più:

C’è ancora molta ignoranza in giro. Come ci sono destrorsi e mancini così ci sono eterosessuali e omosessuali: tutti dobbiamo avere gli stessi diritti e rispettarci reciprocamente, dunque apprezzo molto questa importante iniziativa

Più Margherita Hack, meno Carfagna et similia




mercoledì 15 dicembre 2010

All i want for christmas is you



Da un paio di anni ormai di H&M in Italia ce ne sono come se piovessero, quindi posso presumure che a- tutte ne abbiate presente uno b- tutte ci siate entrate, almeno una volta. (nel reparto maschile hanno delle camicie a quadri niente male) Bene.
In questi giorni di estrema, estremissima frustrazione ogni tanto faccio un giretto da H&M a guardare gl'abiti, ovvio che nei miei sogni i giretti me li farei altrove ma nel frattempo questo è quello che posso permettermi.
H&M, che deve conoscermi molto bene, non solo ha in vendita una meravigliosa camicia stile Celine troppo cara per le mie tasche, ma di fianco alla suddetta camicia ha piazzato la bella pubblicità di cui sopra. Non contento, con la bella pubblicità di cui sopra ci ha fatto anche paraventi, vetrofanie, volantini. (qui tutte le foto)
H&M, grazie. Magari per te sono solo amiche, ma a Natale è concesso sognare.

mercoledì 8 dicembre 2010

It's us vs them, over and over again


foto presa da qui

Ogni volta mese leggo le rubriche di sesso su glamour ed ogni mese resto basita. E' come se parlassero un'altra lingua, rivolta ad altre persone, che fanno altre cose. E no, non perchè (quasi) esclusivamente si parla di sesso eterossessuale. E' che si parla di sesso come ne potrebbe parlare donna Letizia. Tolta la patina finto fierce-trasgressive sono conservatori come una puntata di Happy Days.
Questo mese: sono normale se non cerco il punto g? Una
volta tanto, perchè non parliamo della nostra apprezzabilissima quotidianità di donne spledidamente comuni? Ecco allora 15 domande (con relative ed esaurienti risposte ) che tutte noi ci poniamo.
Seguono quattordici fantomatiche domande (le quali se leggete giornali femminili ormai saprete a memoria. oh dio ho fantasie peccaminose!/oh dio non ne ho! ), ma il vero capolavoro è l'ultima

... e se mi addormento su
bito dopo? "si tratta di un comportamento soprattutto maschile" ammette Gabriele Baroni (il sex coach interpellato da glamour, nda) "capita però anche ad alcune donne. Ma mentre per un uomo la caduta verticale del desiderio è una questione fisiologica, per una donna è più legata ad un fattore emotivo. Se vi addormentate subito (e sempre) vuol dire che non c'è da parte vostra chissà quale coinvolgimento...."

Basita

martedì 7 dicembre 2010

Che confusione, sarà perché è natale

Fonte: Unità.

Sfida natalizia: provate un po' a trovare un senso a questa dichiarazione di Giovanardi sul Don't ask don't tell e sulla possiblità dei gay di far parte dell'esercito. In palio un cioccolatino dal mio calendario dell'avvento.

Concordo in pieno con le regole dell'esercito Usa. Non chiedere e non dire che sei gay. Perche' se uno e' omosessuale e' affare suo, ma se fa apertamente coming out non e' piu' affare suo, la sua omosessualita' diventa un manifesto politico. Penso che la sfera della sessualita' dovrebbe rimanere riservata, specialmente quando ci sono responsabilita' legate al combattimento non capisco cosa possa aggiungere il proclamare apertamente di essere eterosessuale o omosessuale. Credo sia giusto l'ordinamento dell'esercito americano dove e' severamente proibito praticare l'omosessualita'. Se un ufficiale o un soldato (anche etero) hanno un rapporto tra di loro vengono immediatamente radiati dall'esercito. Il modello americano che funziona e' quello del non chiedere e non rispondere, tu non esibisci la tua cosa e io non ti chiedo nulla. Non dico che un omosessuale conclamato sia inadatto all'esercito, io dico che un omosessuale puo' essere ed e' stato un grande politico, un grande imprenditore, un grande artista, ma questi lo sono stati per la loro intelligenza, non perche' hanno mai proclamato di essere gay. Concordo con l'ordinamento americano perche' credo che anche per un ufficiale italiano che cominciasse a praticare la poligamia o a tenere atteggiamenti non consoni alla divisa che indossa abbia qualche difficolta' a continuare a fare l'ufficiale. Se uno e' omosessuale e' affare suo, se diventa un militante di un movimento gay non e' piu' un affare suo, diventa un manifesto politico.

N.B. Non si imbroglia, va spiegato anche il balletto gay > etero > poligamo (io ci tengo ai miei cioccolatini).

giovedì 2 dicembre 2010

Era meglio tacere



Paola Binetti, ripeto, Paola Binetti ha dato a dato a Vendola dell'omofobo. (potete sentirle l'intervento qui).
Ora, non è che a me piaccia più di tanto Vendola e senta il bisogno di difenderlo a spada tratta o che, ma mon dieu, Paola Binetti che accusa qualcun'altro di omofobia. Paola Binetti.
Sono un po' confusa.

sabato 27 novembre 2010

Lesbiche solo tette


foto presa da qui

Fonte: pinkblog

Io so che voi, come me, magari non siete proprio giovanissime (insomma non avete 17 anni), gironzolate fra lesbiche da un po', magari pensate di averne viste e sentite se non tante almeno un po', ecco, diciamo non vi impressionate facilmente e di roba strana ne avete vista nella vostra vita, voi, io so che anche voi, quando scoprirete delle esistenza delle lesbiche-solo-tette (link!) alzerete un sopracciglio contrite, e sospirando ma non ci sono più le mezze stagioni vi metterete, come è giusto che sia, a pensare alle tette.

lesbiche-solo-tette sito

lesbiche-solo-tette tumblr

lesbiche-solo-tette twitter

venerdì 26 novembre 2010

Mani da lesbica





Che argomento impegnato, vero? Bear with me: sto scrivendo la tesi più noiosa di sempre, passo le mie giornate a leggere tomi polverosi di filosofia morale, finisco le giornate a lanciare cucchiaini alla mia ragazza. Un po' di superficialità ci vuole. E poi, è un argomento così interessante! Attuale! A la page! Lombrosiano!
Chi di voi non ha mai avuto una discussione sull'esistenza delle fantomatiche mani da lesbica? Su, alzate la manina più o meno corrispondente ai fantomatici canoni, pensateci su, probabilmente prima o poi sarà successo.
Io vivevo benissimo con le mie candide manine, le trovavo splendide e decisamente da lesbica, finchè ieri, di punto in bianco, così dal nulla, e dassai crudelmente, the frog ha infranto i miei sogni: non ho affatto le mani da lesbica. E non per lo smalto, a quanto pare. Le mie estremità (pare) sono fin troppo affusolate e femminili. Io continuo a pensare d'avere delle bellissime mani e pappapero, ma ora sono curiosa: mani da lesbica, come saranno mai?
Segue carrellata di personaggi famosi con quelle che the frog ha decretato essere mani da lesbica






Partecipate al soddaggio: si, ho le mani da lesbica, si, ho visto mani da lesbica, no, che saranno mai queste mani da lesbica?

The truth is out there

martedì 23 novembre 2010

Era meglio tacere


Papa Ratzinger:

L'omosessualità è" una grande prova" di fronte alla quale una persona può trovarsi, "così come una persona può dover sopportare altre prove. Ma "non per questo diviene moralmente giusta"

Oh per carità. Non saprei nemmeno da d0ve inziare.
Lasciamo la parola a quelli di Spinoza che (come al solito, e perfortuna! grazie spinoza!) sanno sempre cosa dire:

Ratzinger: "L'omosessualità non è mai moralmente giusta". Su riciclaggio e pedofilia deve ancora farsi un'idea.

lunedì 22 novembre 2010

Lez cook: torretta di melanzane, pomodorini olive piccanti e basilico



Torna, a grande richiesta (si è successo) lez cook, con una deliziosa ricetta di melanzane (anche se la persona che mi ha chiesto di ripredenre in mano questa rubrica non mangerebbe mai una cosa del genere)
Per prima cosa: il titolo è inventato, e male, perchè la ricetta è il risultato di un frigo con troppe melenzane e una tesi che proprio non ho voglia di scrivere.Però nonstante il nome prolisso e un po' sciocchino, il risultato è buonissimo.Per due persone vi servono:
una melanzana di medie dimensioni
4 o 5 olive (io ho usato quelle nere e piccanti da snocciolare, ma va bene qualsiassi tipo di oliva)
5 pomodorini
basilico
1 spicchio d'aglio
olio, sale e pepe
uno stampo da budino
La prima cosa da fare è tagliare la melanzana a cubetti, possibilmente grossi un centimetro, possibilmente grossi tutti uguali. Poi versate l'olio (2 cucchiai) nella casseruola, fatelo scaldare e buttate in padella lo spicchio d'aglio tagliato a metà (non levategli la buccia).Come l'olio è sufficientemente caldo (per testare la temperatura potete far cadere una goccia d'acqua nella padella, se sfrigola è ora), buttate in padella i cubetti di melanzana. Rimescolate bene i cubetti, in modo che tutti entrino a contato con l'olio, e aggiungetene un altro cucchiaino. Per essere più chiara: ogni cubetto di melanzana deve essere "bagnato" dall'olio, non inzuppato ovviamente.Coprite e lasciate cuocere per 5 minuti, rimestando di tanto in tanto. Nel frattempo
tagliate le olive a pezzettini, e come scadono i 5 minuti buttatele in padelle.
Rimastate, salate e pepate, coprite e lasciate cuocere per altri 5 minuti rimestando di tanto in tanto.Tagliate i pomdorini in 4, e buttateli in padella allo scadere dei 5 minuti rimestate ancora, aggiungete le foglie di basilico spezzetate e lasciate cuocere a pentola aperta per un paio di minuti, finchè i pomodori non si saranno ammorbiditi. A questo punto (circa 15 minuti da quando avete acceso i fornelli) la melanzana dovrebbe essere cotta, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare un attimo.
Ora entra in gioco lo stampo da budino (o le coppette per gelato, o anche delle tazzine da caffè più grosse del normale) bagnatene i bordi con dell'acqua fredda, prendete un cucchiaio e versate dentro lo stampo i cubetti di melanzana, i pomodorini le olive e il basilico. Prendete un piatto, coprite lo stampo e capovolgetelo. La torretta è fatta.Ora, mentre aspettate che la vostra ospite arrivi, stappate il vino (perfetto un bianco) eccetera eccetera, e giusto un attimo prima che suoni alla porta sfilate lo stampo, asciugate il liquidino che si sarà formato tutt'intorno alla torretta e portate in tavola decorando con delle foglie di basilico.
E' buono! E tremendamente scenico, per non dire assolutamente economico. Alla fine non sono altro che delle banalissime melanzane in padella, ma la messa in scena della torretta da l' idea che abbiate passato ore al fornello per compiacere la vostra ospite,il che non è male se il vostro interesse si spinge al di là del puro amore per la cucina.
Accompagnatelo con crostini di pane e una zuppa di verdura leggera (e vino, vino vino)




Nella foto l'originale torretta di melanzane per uno concepita in un momento di profonda, profondissima noia

venerdì 19 novembre 2010

Lez Lemon


Quando si tratta di Tina Fey non so nemmeno da dove iniziare per esprire la mia totale, assoluta devozione ed adorazione. Io amo Tina Fey, e credo che ogni lesbica (nonchè ogni persona di buon senso ) dovrebbe farlo. Tina Fey, in poche parole, è la perfezione incarnatasi e fatta ancora più perfetta, è la quintessenza di tutto il più meglio fatto ancora più migliore and much more.
Tina Fey ha creato Liz Lemon e questo è semplicemente un dono perchè Liz Lemon rende questo mondo un posto migliore, e questa affermazione semplicemente non può essere confutata.
Se ancora non guardate 30 rock fatelo e poi ne riparliamo, perchè Liz Lemon lei si che è una maestra di vita, magari non avrà gli occhi bistrati la cantottiera e lo sguadro truce ma c'è più saggezza (saggezza- saggezza e gay- saggezza) in una puntata di 30 rock che in tutte le sei serie di L Word messe insieme più quel progettino semi- fallimentare che risponde al nome di Lip Service. (ma di questo ne parliamo dopo)
Quindi: Tina Fey è la perfezione, ha creato Liz Lemon e nel ritirare il mark twain prize for american humor (nulla di che, giusto il massimo riconoscimento americano per la comicità) ha fatto un discorso di ringraziamento da lacrime agli occhi ed eterno ammmmore devozione:

I would be a liar and an idiot if I didn’t thank Sarah Palin for helping get me here tonight. My partial resemblance and her crazy voice are the two luckiest things that have ever happened to me. Politics aside, the success of Sarah Palin and women like her is good for all womenexcept, of course, those who will end up paying for their own rape kit and stuff. But for everybody else, it’s a win-win. Unless you’re a gay woman who wants to marry your partner of 20 years. Whatever. But for most women, the success of conservative women is good for all of us. Unless you believe in evolution. You know — actually, I take it back. The whole thing’s a disaster. All kidding aside I’m so proud represent American humor. I’m proud to be American. I’m proud to make my home in the Not Real America.

il video potete vederlo qui, non è bellissima?

Ora passiamo a Lip Service, che questa settimana ci ha abbandonate e probabilmente, visti gli scarsi ascolti, non tornerà più. Sei settimane, parecchie canzoni degli xx dopo e praticamente nessuno sviluppo di trama questo esperimento di L Word in salsa scozzese, è finito lasciandoci esattemente al punto in cui eravamo: orfane di un telefilm lesbo decente.
vogliamo ricordarle così, impegnate nel più classico dei clichè: pronte ad andare a convivere dopo poche settimane di mutua conoscenza.


Mi autorettifico (grazie Barbara): pare che gli ascolti non siano andati affatto male, anzi. La bbc comunque non si è ancora espressa su un eventuale rinnovo della serie.

mercoledì 17 novembre 2010

Senza parole

fonte: queerblog.



Ho trovato questo video gironzolando per blog, e, sarà il post-birthday blue, mi ha davvero commosso.
Non c'è niente da aggiungere (spero che capiate l'inglese, anche se si mangia un po' le parole da brava vecchietta).

venerdì 12 novembre 2010

Du is megl che uan

Foto presa qui.

L'Italia riesce nell'impossibile.
Non basta avere la politica per i diritti civili più arretrata d'Europa, qui tentiamo di andare oltre. Togliere ancora, finché è possibile, gettando fango. Si tenta il gioco degli incastri. Siccome soldi non ce ne sono, si può far finta di dare togliendo da una parte per riassegnare da un'altra, ma bisogna fare attenzione alle parti, altrimenti crolla tutto addosso.
Ecco come si arriva alla proposta del sindaco di Roma Alemanno, che predica:
In un momento di crisi non si può dare tutto a tutti, bisogna sporcarci le mani. Se vogliamo aiutare le famiglie, che sono quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli. [...] Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli.
Poi, giusto perché il senso delle sue parole non venga travisato:
Questo non vuol dire però discriminare le altre persone, vuol dire che la difesa dei diritti individuali non sono politiche familiari.
Eh? Pensavate di fregarlo?

mercoledì 10 novembre 2010

Do you know what it feels like in this world?


Spinti dall'inquietante numero di adolescenti gay che nel giro di un mese si sono tolti la vita per essere stati vittime di bullismo, molte figure pubbliche americane (attori, cantanti, politici) hanno registrato dei video messaggi nel tentativo di infondere un po' di speranza e di coraggio. Sono rimasta particolarmente impressionata dal fatto che lo stesso presidente Obama, così come Hilary Clinton, si è unito al coro, parlando direttamente alla comunità gay e prendendo una posizione. Per quanto quella comunità gay possa lamentarsi della mancata abolizione del Don't ask don't tell, si tratta di fantascienza per chi ha un presidente che, invece, pubblicamente dichiara "meglio amare le belle ragazze che essere gay".
Ad unirsi recentemente anche Madonna, dall'Ellen Degeneres show.
Viscerale passione per Madonna a parte, il video del suo intervento è davvero commovente, per come stringe, nervosa, un foglio di carta mentre parla, per come le si bagnano gli occhi, per la sua partecipazione.
Il video qui (dopo una divertente parentesi sui pidocchi in casa Ciccone).

domenica 7 novembre 2010

Diversamente amabili

Non so voi, ma se io conto quanti tra le mie conoscenze sono appassionati di fotografia, da qualche anno a questa parte, viene fuori un numero consistente. La stessa The frog ha la sua fidata reflex Lucrezia e mio padre da giovane con le foto ci guadagnava pure qualcosa.
Se anche tra voi c'è qualcuno che si diverte con compatte o transatlantici, o ha qualche amico fotografo o aspirante tale, forse può interessarvi un concorso indetto dall'Arc (associazione LGBT cagliaritana, per chi si fosse sintonizzato solo ora su questo canale). In ogni caso, beccatevi lo spottone:
Dopo il successo della prima edizione, torna il concorso fotografico Diversamente amabili; tema di quest'anno, il coming out. Avete tempo fino al 1° dicembre per inviare all'associazione da 1 a 3 foto, in bianco e nero o a colori, photoshoppate o meno, professionali o creative, purché esprimano la vostra visione del coming out.
Se la gloria non fosse un incentivo sufficiente, sappiate che l'Arc ha messo in palio 3 buoni acquisto Mediaworld per i primi 3 classificati, da 250, 100 e 50 euro, validi su tutto il territorio nazionale.
Qui trovate il bando con tutte le informazioni necessarie per partecipare.
Buon concorso a tutti.

giovedì 4 novembre 2010

Go straight for Don Draper


Le ragazzette etero hanno i loro escamotage: go gay for shane, kristbian, non mi piacciano le donne ma solo Ruta Gedmitas quando fa Frenkie però and whatsoever.
Io invece siccome lesbica lo sono già, Shane non mi interessa, Kristen si, Ruta Gedmintas nah, io, io ho il mio personalissimo go straight for Don Draper. Un paio di settimane fa Dorothy Surrenders ha avallato questa mia passione, confermando quello che in cuor mio già sapevo: alle lesbiche piace Don Draper. O almeno: io sono lesbica,e me a piace Don Draper. E i'm fine with that.
Sputate il rospo: go straight for?

mercoledì 3 novembre 2010

Tanto rumore per cosa?


Oggi voglio spezzare una lancia in favore di Silvio. Dopo due giorni in cui tutti, ma proprio tutti, gli hanno dato addosso per una battuta, sento quasi il dovere di riequilibrare le cose.
Passi L'Unità, che subito lancia la campagna Meglio tutti che Berlusconi; passino tutti quei link su Facebook che, riprendendo la frase del Presidente, propongono Meglio le belle sgnacchere che essere arabi et similia; passino pure i rimproveri su El Paìs, The New York Time, o Le Parisien, le videolettere di Niki e il coro di richieste di dimissioni decorose. Ma stavolta anche molti dei suoi gli si sono rivoltati contro: dal giornalista di Rete4 che chiede le scuse per il suo cameraman gay, agli ex compagni di partito, ma ancora alleati, di Futuro e Libertà, con in testa persino quel fascista di Luca Barbareschi. Tutti a gridare vergogna. Ma che avrà detto mai? Di peggio del solito, si intende. Io ricordo quelle belle battute da bettola sul Marrazzo post transgate, le statistiche sull'assenza di gay nel centro-destra. Quelle si che erano venute bene. Ma stavolta tutto questo indignarsi a destra e a manca mi lascia perplessa. Che la questione omosessuale sia ancora una volta sfruttata per altre battaglie? La risposta non ce l'ho, fatto sta che stamattina tutto questo prodigarsi per noi mi ha fatto venire voglia di uscire dal coro, minimizzando quella che, a confronto con tutta la merda sparata in 16 anni di ribalta, alla fine è solo l'esternazione di una preferenza sessuale, una strizzata d'occhio al suo popolo che per queste esternazioni lo vota! Sicuramente un'esternazione rozza, incompatibile, sulla carta, col suo ruolo, ma trovatemene una appropriata pronunciata da questo premier, siamo realisti.
Mi sembrava una buona difesa stamattina, finché non l'ho confrontata con questa. Come ho potuto pensare di competere con dei professionisti? La difesa di Melania Rizzoli dalle pagine de Il Giornale.it è ineccepibile, batte la mia 4 a 0, perché non ci ho pensato io? La battuta di Berlusconi non è soltanto meno grave di altre/condivisibile dalle lesbiche/un buon diversivo per manovre autoritarie in campo intercettazioni. No! Quella frase è, wait for it: un inno alla vita! Si! Una celebrazione della procreazione naturale, dei perfetti incastri eterosessuali che la natura ha pensato per i nostri genitali. E poi, ipocriti, ammettetelo: Tutti preferiamo figli etero. E' provato empiricamente: chi di voi ha mai sentito una donna in attesa dire "speriamo che sia gay"?
Verrebbe da chiedersi chi abbia mai sentito una donna gravida proclamare a gran voce, assieme alla speranza di avere un figlio sano, magari femmina, magari anche che somigli alla nonna così bella da giovane, anche quella che il figlio venga fuori etero. Ma forse sono io che conosco poche donne incinte.
Peraltro mia cara signora medico e deputata del PDL, qualcuno che un figlio gay se lo augura c'è. Pare che Robbie Williams abbia da poco dichiarato ad una radio australiana di essere pronto per un figlio e che gli piacerebbe averlo gay, maschio o femmina che fosse. Un desiderio un po' strano, in effetti... e io che mi limitavo a sperare in capelli lisci per le codette della bambina di Monsters & co. e al massimo in un odio per le Barbie scritto nel DNA.

martedì 2 novembre 2010

Era meglio tacere



Fonti: queerblog, ri
ver blog, spetteguless

Long story made short:
venerdì sera Matteo Renzi, sindaco pd del comune di Firenze, è ospite alle invasioni barbariche. Fra le altre cose Daria Bignardi (furbacchiona ) gli chiede che ne pensa dei matrimoni gay. Risposta:

"Io non sono d’accordo col matrimonio omosessuale, la penso come quel pericoloso reazionario di Barack Obama; perchè penso che il matrimonio sia l’unione di una donna e di un uomo.Quando si è trattato a Firenze di recuperare il centro storico e dare delle case, io non mi sono posto il problema se le coppie che ci andavano ad abitare fossero coppie eterosessuali o omosessuali. Abbiamo aperto il bando perchè il problema era riportare giovani generazioni nel centro storico”

Segue polemica
varia, perchè forse è il caso di ricordaglielo, il pd resta sempre un partito di sinistra, più o meno, e forse da un partito di sinistra (per quanto centro- centro- centro sinistra) ci si aspetterebbe delle posizioni differenti in ambito di diritti civili.
Polemiche alle quali Renzi ha pensato di ribattere così ( riposta ad un lettera di un lettore di spetteguless, reperibile qui )

Caro A.
Mi spiace moltissimo se hai letto un sottotesto. Ti garantisco che non c'era. La vera sfida, devastante, è combattere la discriminazione. La discriminazione di chi spacca la faccia a un ventunenne fiorentino che ho accompagnato in ospedale e che mentre veniva visitato ha raccontato per la prima volta a suo padre che era omosessuale. Come pure la discriminazione anch'essa intimamente violenta di quella nonnina così gentile che quando a un matrimonio che ho celebrato la settimana scorsa mi ha rimproverato perché ho messo come colonna sonora Tiziano Ferro (Il regalo più grande) perché "Sindaco, ma chillo è culattone!".
Io sul matrimonio non sono d'accordo. Perché, in sostanza, non sono d'accordo sull'adozione dei figli. Tutto qui.
Non penso sia offensivo: è un'opinione, rispettabile come tutte.

E così arri
viamo ad oggi, con Berlusconi che si lascia andare alla più classica affermazione da uomo che non deve chiedere mai:

È meglio essere appassionati di belle ragazze che gay

Non fa una piega. Non ho nulla contro i negri, è che non li voglio come vicini di casa.
A me che la direzione del pd si dichiari indignata dall'affermazione di Berlusconi mi fa una pippa.Ecco.


News delle 19.08

Julianne Moore, a Roma per presentare il film the kids are all right (distribuzione italiana prevista per febbraio, torrent non pervenuto), ha ribattuto con la sua solita, innata classe al nostro caro premier

venerdì 29 ottobre 2010

Make it better, make it worse



Dai, facciamo questo odiosissimo paragone.
Lo so che non si dovrebbe fare, che nella mente degli autori Lip service è quanto di più lontano possibile da the L word, che non vuole esserne la continuazione, l'avversario, la controparte d'oltreoceano. Lo so.
Ma non prendiamoci in giro.
Non so quante di voi stiano guardando il telefilm inglese, né quale sia il vostro parere a riguardo, ma il mio è piuttosto contraddittorio. Per quanto mi faccia piacere che ci sia in onda un telefilm a tematica lesbica, non riesco ad esserne del tutto soddisfatta. Né del tutto insoddisfatta, c'è da dire. I pro e i contro sono diversi, e benché non si pareggino, si battono ...
Andiamo per gradi.
La trama è banale. Le cose vanno esattamente come ci si aspetta, dalla caratterizzazione dei personaggi agli sviluppi della narrazione.
Il mondo è gay, come giustamente faceva notare Etwas nel suo post di qualche giorno fa. La ragazza dell'agenzia funebre, la presentatrice televisiva, la ragazza che ruba in libreria: gay. Questi telefilm fanno sembrare inutili i locali gay. Perché pagare ingresso e consumazione quando si può facilmente pescare dal mucchio?
Da notare: inserire due maschi etero tra i personaggi secondari non è rappresentare il mondo etero, se questi personaggi si comportano come lesbiche col pene. Non c'è contrasto, non c'è confronto. Non c'è, nemmeno, utilità.
D'altro canto, però, Lip service ha più i piedi per terra. Le ragazze sono meno belle (non me ne vogliano), meno ricche, meno cool nel lavoro e nella vita sociale, con case che tutto sommato si potrebbero permettere (eccenzion fatta per il loft di Frankie a New York).
A fare il paragone, direi che Lip service è meglio delle ultime stagioni di the L word, ma decisamente peggio della prima (che, per me, è un'entità separata dal resto).
Lip service ha la naturalità tipica dei prodotti inglesi (vedi Queer as folk uk, Skins, ma anche Sugar rush), ma non ha la forza che era stata di Queer as folk, e non solo perché è venuto dopo. The L word (e qui parlo della prima stagione, che ha fatto la differenza) era un prodotto qualitativamente superiore, come trama, regia, colonna sonora.
Io, quella colonna sonora, l'ascolto ancora oggi, mentre scrivo questo post.
E devo ammettere che un po' the L word mi manca.
Ecco, l'ho detto.

mercoledì 27 ottobre 2010

Groundbreaking


Non credo che si siano da sprecare nemmeno due parole per l'ennesima, confusionaria e stupida dichiarazione di Rocco Buttiglione. Non si merita nemmeno un "era meglio tacere", perchè la triste realtà è che a queste cose il caro Rocco ci ha abituate, in un'escalation d'affermazioni che partono dall'omofobico e virano verso la stupidità totale, corredete da grossi paroloni nel tentativo di sembrare intelligente.
Cercando (a vuoto) la replica di Gianni vattimo a Buttuglione (era una replica molto sensata e interessante), sono invece incappata in questa notizia. Indovinate un po'? C'è una lesbica al grande fratello!

Florals? For spring? Groundbreaking

lunedì 25 ottobre 2010

You're looking very Shane today


Photo credit: dorothy surrenders

True fact: mi sono vista tutta la prima (ed ultima?) stagione di The Real LWord. Nonostante avessi spergiurato che non sarei andata oltre la prima (orrrrrida) puntata, me lo sono vista proprio tutto. Beh, tutto tutto no. Spesso ho dormito. Diciamo che mi sono fatta un'idea abbastanza precisa della materia per poter comprendere i recap di Autostraddle.
True fact: ho visto la seconda puntata di Lip Service. Probabilmente vedrò anche la terza, la quarta, e così via. vorrei proprio potermi esimere, ma è più forte di me.
Comunque: scene di sesso nelle camere mortuarie a parte, non può che saltare all'occhio l'ovvio: hey Frankie, you're looking very Shane today. Così tanto very Shane today che forse c'è da considerarlo un tributo (anche se Ruta Gedmintas prima di divenire Shane era un'allampanata femminuccia), piuttosto che un'imitazione.
Digressione: la scorsa settimana ero a Berlino. Sapete quella battuta per cui è difficile distinguere una lesbica da una tedesca e viceversa? E' vera.Parecchie ragazze tedesche, magari anche a loro malgrado, incarnano perfettamente lo stereotipo della lesbica (no, e non sto parlando di calze e birkenstock). Un po' come la povera Kristen Stewart: magari non sarà una lesbica, sta di fatto che ci assomiglia proprio. E sta di fatto che Frankie assomiglia proprio a Shane. E quindi mi chiedo: hanno abbigliato Frankie a quel modo perchè rassomigliasse Shane, (in quanto personaggio) o hanno scelto quel particolare codice perchè è questo, in termine di marketing più ampio "quello che vogliamo"?
E intanto wikihow ci insegna come essere una lesbica di ogni ordine e grado.

PS: oggi è venticinque ottobre, giornata nazionale dello sbattezzo

venerdì 15 ottobre 2010

Lip service



The frog sostiene che quando qualcosa (film/ libri/ vestiti/ cibo/ blog/ musica ) non incontra il mio gusto io diventi una petulante ed aggressiva rompipalle prionta a demolire il soggetto in questione, con un cipiglio assolutamente non necessario e gratuito . Ed è vero! Mi piace fare la signorina Rottermaier ogni tanto. E' sautare. Non puoi limitarti a dire x non mi piace, bisogna argomentare l'affermazione. E quando x oltre a non piacermi mi irrata pure, x sarà dissezionato per dimostrare come x si meriti d'essere accantonato in un posto buio dove le cose noiose vanno accantonate.
Lip service non ha incontrato il mio gusto.
Perchè è scontato. Perchè sono tutti gay, fanno cose gay, parlano solo di cose gay, non c'è trama perchè, sostanzialmente, il grande torrente ggggay che percorre lip service trascina i personaggi impedendogli di uscire dai clichè che L Word ha settato anni fa. C'è Shane, ci sono le ragazzine che Shane si scopa, c'è la ragazza a cui Shane ha spezzato il cuore ma che in fondo ancora ama, ci sono le amiche di Shane e le relazioni delle amiche di Shane, le ex ragazze delle amiche di Shane and so on.
Però hanno l'accento inglese.

mercoledì 13 ottobre 2010

Live long and prosper


La scorsa settimana la commissione per il nobel ha assegnato il suddetto premio ad Edwards, "padre della fecondazione assistita". Digressione: il passato venerdì sera, complice un dente del giudizio in espansione, un raffreddore , pochi soldi ed ancor meno voglia tutte le teste del cane a tre teste che partecipano a questo blog si sono ritrovate davanti alla tv, pizza alla mano, per vedere " le invasioni barbariche" (la tv è un residuato bellico e prende solo quattro canali), c'era Renzo Bossi, ok, c'era Morgan (hahahah) e c'era una discussione sulla fecondazione assistita (nota cronologica: la puntata pè andata in onda venerdì uno, quindi prima della proclamazione del nobel ad Edwards). Fra gli ospiti potevamo anche annoverare Beatrice Lorenzin parlamentare del pdl, che come potrete osservare dal video della puntata disponibile qui (attorno al minuto 51) non riesce proprio a 1- dire cose sensate 2- abbozzare uno straccio di argomentazione per le sue opinioni 3- smentire il pregiudizio per cui le donne del pdl siano un po', come dire, sciocchine?
E la settimana dopo c'è stato il nobel, con tutto l'inevitabile (?) codazzo di polemiche da parte della chiesa bla bla (esempi vari), e poi la decisione del tribunale di Firenze in merito alla legge 40.
Generico interesse per la bioetica a parte, ogni volta che sento parlare di fecondazione assistita io non posso fare a meno di pensare a Veronica ed Eva, alla loro bambina, e a come, non molto lontano da qui, avvenga "l'impossibile".

Live Long and Prosper

martedì 12 ottobre 2010

L'Australia

foto presa da qui

Vi penso spesso perché qui le ragazze si vestono secondo la filosofia "amo gli anni '80 e voglio che sia chiaro il mio orientamento sessuale"

Dalla nostra inviata in Australia, una terra dove in negozi ti vengono incontro quando vuoi dimostrare a tutti tutta la tua lesbicità. Non ti devi neanche rasare i capelli, insomma.

(ciao Fra, ci manchi tanto!)

giovedì 7 ottobre 2010

Era meglio tacere


Fonte: queerblog

Monsignor Fisichella ha detto che la bestemmia di Berlusconi in chiosa alla barzelletta su Rosi Bindi andava contestualizzata. Dopo che la Bindi gli ha gentilmente risposto, egli ha ribattuto così:

Rosy Bindi senza conoscere il mio giudizio sulla barzelletta di Berlusconi e come agisco in queste situazioni, mi ha criticato in modo maldestro, giudicandomi un relativista che deroga al secondo comandamento per difendere i potenti! Non le rispondo per serietà. Certo, avendo buona memoria, mi sorgono tre domande: è peggio dire un’insulsa barzelletta condita da un’imprecazione, o presentare una legge contro la famiglia e pro nozze gay? Salvare la vita di Eluana o preferire l’eutanasia? Migliorare la legge sull’aborto o favorire la Ru486? Da vescovo sono turbato se vedo le pecorelle smarrirsi nei meandri dell’interesse politico, ignorando l’abc della morale cattolica

Ma che cazzo?



mercoledì 6 ottobre 2010

Era meglio tacere


Non sono proprio sicura che questa dichiarazione vada sotto "era meglio tacere". Dopotutto non è una gargantuesca cazzata, o una presa di posizione particolarmente omofobica. E' una frase superficiale, banale, di quelle che una qualsiasi sciura maria dello spettacolo può rilasciare ad una rivista. Però, quando la suddetta "sciura maria" viene presentata dalla suddetta rivista come colta, laureata, "speciale" nel suo essere fuori dal giro delle rifatte/raccomandate/incapaci, allora forse assume una valenza differente.
Chiara Francini, attrice, e come ci tiene a sottolineare ogni tre righe vanity fair, laureata in lettere con una tesi in ermeneutica:

Insomma, Francini, direi che non ha motivo di lamentarsi. Tra l'altro, in maschi contro femmine so che un ruolo, come dire, scandaloso...
Non è scandaloso. Al massimo, malizioso.Interpreto una lesbica che vive con Nicolas vaporidis e, a un certo punto, ci innamoriamo entrambi della stessa ragazza: Sarah Felberbaum. C'è anche il bacio saffico, lo si vede el trailer, ma niente di terribile.

Ecco, è il mio dentino del giudizio che sta crescendo avvelenato o questa è una frase che da una laureata in ermeneutica non possiamo proprio accettare?

martedì 5 ottobre 2010

La notizia del giorno.

in foto, Giulia. Ciao Giulia.

Non so se la notizia vi sia arrivata, io i comunicati stampa a tutti i tabloids nazionali li ho mandati, ma è possibile che vi sia sfuggita: la terza mente di questo blog, quella che non scrive mai, aka la sottoscritta amica della rana, si è trasferita a Milano qualche settimana fa, causa studio. A casa della rana peraltro! Ci perdete la cronaca degli eventi gay cagliaritani, che da infiltrata nell'associazione lgbt cittadina puntualmente scrivevo per voi. Ci guadagnate, forse, qualche post in più, grazie alla supervisione non più a distanza della mia caporedattrice etwas, che minaccia di licenziarmi ogni volta che passa a salutare la sua fidanzata rana e me.
Il fatto è che Facebook mi ruba le idee. Tutte le volte che penso di scrivere un post su una notizia a tema, la trovo rimbalzata fino alla nausea da tutti i miei contatti, tanto da trovare superfluo un mio accanimento sulla stessa.
Oggi però, nausea o non nausea, questo blog non poteva non rilanciare una notizia che aspettavamo da tanto. Ci tenevo a farlo io, condendo il post con aneddoti su quando io e mia sorella minore ascoltavamo i testi del protagonista della vicenda con l'attenzione di uno psicanalista o di un agente del KGB. O deridendo l'armata di ragazzine che fino a ieri ha difeso il nostro eroe dalle accuse di quanto oggi ha rivelato egli stesso. Incresciosamente però, proprio mentre venivo a sapere da Facebook la lieta novella, un'altra notizia, non tematica, ha offuscato quella perfetta per questo blog. La mia povera bici Giulia, adottata solo sabato scorso, a cui avevo promesso lunghe passeggiate alla scoperta della mia nuova città, è stata rapita mentre riposava nel cortile di casa.
Capirete quindi se il post del mio ritorno tra queste pagine risulterà piuttosto fiacco e se la notizia del giorno verrà data soltanto così: Tiziano Ferro è gay. Stavolta l'ha detto lui. Pepperepeee.....

lunedì 4 ottobre 2010

Haters gonna hate


Foto faziosa, ma la maglia di Joan Jett meritava di essere mostrata.

Credo che ormai sia superfluo ribadire la posizione di questo blog riguardo l'orientamento sessuale (presunto o confermato) di personaggi famosi, ma giusto per evitare fraintendimenti con quello che seguirà in questo post, mi concedo di ribadirlo:
punto primo: yawn;
punto secondo: se aiuta la causa, yey.

Detto questo, mi sento di dover dire qualcosa non tanto sull'orientamento sessuale di Kristen Stewart quanto sulla "guerra mediatica" che si sta scatenando su internet, principalmente su tumblr, a riguardo.
Premesse: 1. La ragazza è piuttosto ambigua (dove ambiguo sta per ricalcare orma su orma tutti gli stereotipi conosciuti ad oggi di una lesbica); 2. Altri personaggi famosi (da Ruby Rose a Katherine Moenning) hanno fatto riferimenti (più o meno espliciti) alla sua omosessualità o alla sua ambiguità (vedi sopra); 3. E' indubbiamente bella.
Viste le premesse, e qualche altro particolare di contorno come il fatto che abbia definito Jodie Foster, con cui ha recitato in Panic Room, il suo modello, hanno riempito di speranza tante lesbiche in giro per il mondo, che hanno iniziato a fantasticare un suo coming out (magari più veloce di quello di Jodie Foster) e hanno saputo partorire, in un impeto di geniale comicità, un blog intitolato Gaystewarmy - Her Royal Dykey Highness, destinato a documentare le prove di questa chiacchierata omosessualità affiancando ad immagini decisamente faziose (recuperate da interviste o servizi fotografici) dei fotomontaggi (che io trovo esilaranti) di questo tipo:


Qualche giorno fa è spuntata la controparte eterofascista (come da definizione felafeliana): Straghtstewarmy, in difesa dell'onore e dell'eterosessualità della sempre contesa Kristen (deve essere un morbo derivato da Twilight, questa divisione in team), con toni decisamente più accesi e totale mancanza di ironia.
Ho iniziato a sfogliarlo con curiosità, pensando che si trattasse di una difesa (neanche ben argomentata) un po' infantile ma tutto sommato legittima, ma sono rimasta sinceramente basita dalle frasi omofobe e dagli insulti che contiene. Il blog è in inglese (come quasi tutto su tumblr), ma se avete un attimo di tempo vale davvero la pena farci un giro per rendersi conto che il mondo non sta andando poi così avanti.
Non si perde neanche il tempo di provare a ribattere, visto che è stata tolta la possibilità di commentare proprio qualche ora fa. Non che ci fosse possibilità di grandi dibattiti, in ogni caso.

giovedì 30 settembre 2010

Non lo sapevate? Sapevatelo




Sull'Unità di ieri c'è una bella lettera aperta da Cristiana Alicata per Emma Marcegaglia. Siccome è lunghetta e a farne un riassunto sicuramente la rovinerei, la potete leggere qui ( si trova a pagina 34).
Sapevatelo

mercoledì 29 settembre 2010

Tell me what to swallow


Diciamo la verità, fare coming out è, come si dice in inglese, a big deal. Che sia un aneddoto comico da raccontare o qualcosa a cui non si pensa volentieri, si tratta comunque un'esperienza che segna. Non avremmo, altrimenti, un'abbondanza di film a tema che si concentrano sul momento in cui si ammette, con se stessi prima ancora che con gli altri, di essere gay. Se poi ci si trova in quel limbo che è l'adolescenza, il processo di accettazione può essere davvero problematico, ostacolato da dubbi e preoccupazioni tipiche di un'età in cui, per svariati motivi, non ci si sente stabili.
Così è stato per Ayelén Angélico, una ragazza argentina che a quattordici anni ha capito di essere lesbica e avrebbe voluto un libro che la orientasse. Così, oggi che di anni ne ha diciannove, il libro l'ha scritto lei, si intitola XX/XX, Diario di una lesbiana precoz e racconta la sua esperienza, dalle "prime avvisaglie" all'innamoramento per la migliore amica alla passione per the L word. Come, soprattutto, uscire allo scoperto fosse molto più brutto nella sua testa che nella realtà.
E anche se, personalmente, non ho "sentito il bisogno" di una lettura (o quant'altro) nel momento in cui ho fatto coming out, devo ammettere che quando ho letto Scusate se ho quindi anni, di Zoe Trope (titolo originale, decisamente più bello: Please don't kill the freshman) ho pensato che mi sarebbe piaciuto averlo letto a quindici anni appunto. Per cui ben venga questo libro, e tutti quelli dopo di questo.

martedì 28 settembre 2010

Old news


Insomma, il mondo va avanti, a modo suo. Mentre negli Usa Obama non riesce ad abolire il Don't ask don't tell, e l'opinione pubblica impazza, in Italia Lele Mora dichiara una relazione di due anni con Fabrizio Corona, e l'opinione pubblica impazza. A Milano, una settimana fa, sono stati arrestati i due nazi che a giugno avevano aggredito una coppia di gay, e proprio negli stessi giorni a Ragusa un gruppo di ragazzi ha rovesciato un secchio di urina contro la macchina di un giovane omosessuale. Inoltre, fra qualche settimana avremo di nuovo un telefilm tutto a tematica lesbica (dyo non voglia privarcene), con l'adorabile accento di Skin e l'immancabile taglio di capelli di Shane.
Niente di nuovo sotto il sole, no?

lunedì 27 settembre 2010

Room in Rome



Esiste (ringraziamo tumblr per la segnalazione), è facilmente reperibile, e voi volete vedere questo film. Si, i dialoghi sono in spagnolo, ma tanto sappiamo tutte che sono assolutamente irrilevanti.
Buona
visione!

giovedì 23 settembre 2010

Era meglio tacere


Fonte: queerblog

Nichi vendola sulle adozioni gay

Cos’è la famiglia? Una comunità avvolgente e necessaria

Sei favorevole ai matrimoni gay? Son favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto

Se in Italia si potesse tu ti sposeresti? Non mi sono mai posto il problema

Sei favorevole alle adozioni per i gay? Sono favorevole alle adozioni per i single

Mi dispiace Nichi, ma certe cose sono veramente inammissibili.

martedì 21 settembre 2010

Era meglio tacere




Dal city di lunedì 20 settembre, sulle polemiche in seguito all'inizio dell'anno della caccia

Non sono un cacciatore ma sto con i cacciatori, che nella stragrande maggioranza si prendono cura del territorio come ambientalisti veri e non a chiacchere da salotto.Rispetto gli animali - ma in un mondo dove milioni di bambini muoiono di fame e una società che troppo spesso è indifferente agli uomini e alle donne in difficoltà, agli emarginati e a chi viene da lontano vorrei piu impegno su questi problemi e non vedere le bestie parificate agli essere umani.Dico ai cacciatori che faccio parte di un governo dove per fortuna non tutti sono ultrà animalisti.

Dal city di martedì 21 settembre, sulle adozioni gay

«Là dove le adozioni da parte di coppie gay sono consentite, come negli Usa, ma anche in Brasile, è esplosa la compravendita di bambini e bambine. È una cosa che almeno con questo Governo non consentiremo mai e che voglio qui denunciare. È quello che sta avvenendo negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove si possono comperare i fattori della produzione. Il fenomeno si può far rientrare all'interno del meccanismo del mercato, ma come a volte accade, in questo caso, non mi sembra ci siano grandi prospettive per la nostra società

E chissà cosa ci aspetta domani!

Sapevatelo



Segnaliamo: Milano, stasera ore 20.30, con partenza da Porta venezia ed arrivo a San Babila e io non ho paura fiaccolata contro l'omofobia e la transfobia. Dettagli qui.
Il cane a tre teste che conduce questo blog non ci sarà perchè proprio non ce la puo fare.

venerdì 17 settembre 2010

Gap nazionale


Guardando Il lupo in calzoncini corti, qualche tempo fa, mi ha colpito la difficoltà di comunicazione in cui si imbattevano due aspiranti padri italiani con le madri surrogate canadesi cui si rivolgevano. Una difficoltà di comunicazione che era una sorta di gap culturale, ma forse più un suo sottoinsieme, quale potrebbe essere anche il gap generazionale. In fondo, grosso modo, si può dire che Canada e Italia condividano lo stesso sistema culturale, come tutti i paesi occidentali, e se dovessi definire quella difficoltà di dialogo dovrei appellarmi alle differenze fra le parti, e la chiamerei Gap nazionale.
E' un qualcosa che, devo ammettere, non mi è totalmente nuovo. Avevo avuto la stessa sensazione in Erasmus, con un'amica francese. Certe cose che per gli italiani erano se non nuove, per le meno particolari, per lei erano tanto ovvie da non essere interessanti, e il suo "So what?" finiva sempre per spiazzarci.
Ricordo che una volta abbiamo visto assieme un video musicale (dovrebbe essere dei Prodigy, ma potrei sbagliare miseramente) girato in modo tale che la telecamera sostituiva gli occhi del protagonista, mostrando quello che faceva e che vedeva ma senza far vedere lui, se non nell'ultima inquadratura in cui, a sorpresa, si scopriva che non si trattava di un ragazzo ma di una ragazza. Il video cercava evidentemente un effetto sorpresa, altrimenti la costruzione personale rovesciata all'ultima scena non avrebbe avuto senso, ma se noi italiani avevamo abboccato alla caratterizzazione maschile del personaggio (una sorta di indovinello del chirurgo in formato video), così non era stato per Améliè, che genuinamente non riusciva a capire di che ci stupissimo.
Stessa cosa ne Il lupo in calzoncini corti, in cui la madre surrogato, una ragazza di appena vent'anni, chiedeva innocentemente come il bambino sarebbe stato tutelato una volta in Italia.
Quindi voi siete sposati?
Unione civile?
E tu adotterai il bambino una volta tornati in Italia?
Non c'era malizia nelle sue domande, nei suoi occhi. Semplicemente non pensava che in Italia potessero non esserci certi diritti che lei dava per scontati. Come se noi dovessimo scoprire che in Portogallo una donna non può portare i pantaloni. Stesso stupore.
Eppure eccoci qua, unico paese in Europa, assieme alla Grecia, a non avere riconoscimenti per le coppie di fatto. A guardare la cartina c'è da deprimersi, davvero.
Certo c'è chi potrebbe dire (e c'è chi lo fa, ovviamente) che l'Italia ha ben altri problemi di cui occuparsi prima di pensare ai gay (dando per scontato che una legislazione sulle coppie di fatto sarebbe utile solo ai gay). Lungi da me dar loro torto. Se aspettare qualche anno per le unioni civili dovesse significare occuparsi della disoccupazione giovanile, dello stato disastroso della ricerca, degli stipendi che non bastano nemmeno per metà mese, della sanità, della violenza sulle donne, o di quant'altro, aspetterei volentieri. Ma sappiamo tutti che non è così, per un semplice motivo che viene ben prima dell'indifferenza e dell'incapacità della nostra classe politica: si tratta di cose diverse. Intervenire su uno o su tutti i "problemi nazionali" richiede sforzo istituzionale ed economico, concedere la possibilità di sposarsi, o tutelarsi, a cittadini adulti no. Ci vorrebbe anche ben poco tempo, in realtà.
In compenso, ci toglierebbe da questa fastidiosa situazione di gap nazionale, perché le altre nazioni hanno dimostrato che le leggi e i diritti influenzano il modo di porsi davanti ad una realtà. E chissà, magari prima che ce ne rendiamo conto, risponderemo come mi aveva risposto Améliè quando le avevo chiesto da quanto ci fossero le unioni civili in Francia: "Non so, credo ci siano sempre state" (in realtà sono state introdotte nel 1999).

Parlando di lotte per i diritti, ecco l'ultima campagna per il matrimonio gay a New York: New Yorker for marriage equality. La prima testimonal è Julianne Mooore.




(Io ho davvero un debole per le donne coi capelli rossi. E per Julianne Moore, soprattutto quando non le lavano via le lentiggini dal viso.)