martedì 3 marzo 2009

Quando vinceremo le nostre personalissime Termopili


I miei amici vanno e vengono dalla Spagna (soprattutto Geco, ma anche dottorini di passaggio e non). Mi dicono che le mani prudono, di ritorno dal Paese dei Diritti Civili, ma io, da qui, mi guardo le mani e le sento prudere ugualmente. Ogni volta che leggo notizie come quelle di questi giorni, che raccontano come la Francia prepari una legge per le famiglie omogenitoriali, come l'Inghilterra conceda aiuti statali per la fecondazione in vitro per coppie lesbiche, e, attraverso l'Human Fertilisation and Embryology Act, permetta la nomina del secondo genitore.
Mi guardo intorno e mi chiedo quando vedremo cose simili anche qui. Partendo dall'inizio, eh, nessuno ha intenzione di correre. Ci accontenteremmo anche dei Pacs (Dico, DiDoRe, quello che è), se si decidessero. Ma perchè lo facciano, bisogna prima convincerli che il mondo non crollerà, che non si romperà l'equilibrio, e questo lavoro, temo, è tutto sulle nostre spalle.
Questione di matematica. Nove ad uno, come da luogo comune. Una sproporzione da Termopili, da battaglia di mito. E sarà mitica anche la nostra, di battaglia, mitica la vittoria. Una volta ottenuta ci si guarderà indietro e non ci si riconoscerà più. Come quando abbiamo abolito la schiavitù, come quando abbiamo dato il voto alle donne e l'istruzione a tutti. Non sarà più lo stesso mondo una volta che avremo i nostri diritti, non ho paura a dirlo, ma sarà diverso perchè sarà migliore. Perchè questa è l'unica scelta possibile, e per quanto il percorso possa essere doloroso, la fine non può essere che la vittoria. Non siamo come un popolo che, in estremo, si può annientare. Non siamo una lingua che può essere dimenticata bruciando i libri e vietando le parole. Non siamo qualcosa di acquisito, bensì qualcosa di essenziale. E in quanto essenziali saremo sempre. E prima o poi (ma confido, ormai, che sarà prima), prima vinceremo noi. Avremo i nostri diritti e sembrerà ridicolo che si potesse questionare a riguardo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace questa nota di ottimismo! Crediamoci!

Anonimo ha detto...

A me piace questa idea del nove a uno che pare si stia diffondendo sul web. Nelle vita vera non so...
Ti passo questo link (il blog non è mio, eh). E' un altro bel post simile al tuo. http://diecipercento.blogspot.com/2009/01/milk.html

Silvia ha detto...

Grazie del consiglio, conosco il blog, lo leggo da un po' e mi piace molto.
Per quanto riguarda il dieci per cento, non si ritrova solo sul web ma anche in molta "letteratura gay". Io l'ho incontrato la prima volta in una ricerca che indagava se l'omosessualità fosse un fattore acquisito, derivato anche dal contesto sociale e culturale, oppure un qualcosa di genetico. Ma insomma, si tratta comunque di un dato ipotetico, quindi mi limito a trattarlo come "luogo comune". Nella vita, alle volte pare l'1, altre il 99 per cento!

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie