sabato 14 febbraio 2009

Lesbiche per due inquadrature. Un posto al sole ci prova, ma si pente il giorno dopo.


Confesso di essere una ex tv-dipendente. E confesso che, come succede spesso con le dipendenze, non andavo tanto per il sottile e oltre che di telefilm, che non rinnegherò nè ora nè mai, mi facevo anche di una soap di Raitre..Un Posto al Sole, per la precisione. Mia madre ed io abbiamo condiviso per anni questo appuntamento quotidiano con le vicissitudini degli inquilini di Palazzo Palladini e ancora oggi, che sono passati cinque anni dalla mia disintossicazione, lei ci tiene ad aggiornarmi sulle gioie e i dolori dei "vecchi" personaggi che ancora resistono ai tagli degli sceneggiatori.
Così stamattina, mentre facevamo colazione mia madre mi ha annunciato la svolta omosessuale di Elena Giordano (Valentina Pace, nella foto che è chiaramente la prima che ho trovato...). La storia è un evergreen: Elena, dopo l'ennesima relazione con un uomo finita male, viene incastrata per il suo omicidio e finisce in galera; lì conosce la sua compagna di cella, dentro per aver ucciso l'aggressore della sua fidanzata. Sappiamo tutti cosa succede in galera secondo i peggiori clichè.. e infatti la lesbica assassina ci provicchia con la bella eterosessuale con massaggi sciogli tensione e quantaltro, riuscendo però ad instaurare con lei solo una profonda amicizia grazie al collante "unico essere umano presente in un momento difficile". Uscite di prigione, Elena può fare ritorno al suo appartamento con vista mare a Posillipo mentre l'altra, Caterina, non sa proprio dove sbattere la testa. Fortunatamente lo sa Elena e le offre un divano letto in casa sua. E così arriviamo alla prima delle due inquadrature annunciate nel titolo del post, che dopo la notizia di mia madre sono andata a cercare in streaming sul sito della Rai: finale di puntata, Caterina e Elena, in camere separate, non riescono a prendere sonno; Caterina allora si alza in pigiamino, apre la porta della camera di Elena..le due si guardano intensamente con paura mista a eccitazione (questo lo aggiungo io perchè gli sguardi erano un po' da pesce bollito); intraprendentemente Caterina si infila nel letto di Elena e rispettosamente la macchina da presa si sposta ad inquadrare un appena accennato movimento di mani sotto le lenzuola. Sigla.
Prima di illudermi come per la puntata del bacio tra la pediatra e l'infermiera di Terapia d'Urgenza, mi sono affrettata a caricare l'episodio successivo...e già dalla prima inquadratura era chiaro che per Catena (come Sharmen o Tibette) non ci sarebbe stato posto a palazzo: Elena si sveglia e guarda con incredulità e pentimento (già, di nuovo pesce bollito purtroppo) la schiena nuda dell' ex galeotta nel suo letto; si alza in pigiamino (perchè lei non è nuda? Perchè, dannazione?) ed esce di casa. Al suo ritorno un rassicurante discorso sull'amicizia pronunciato dalla bella abbandonata nel letto farà rifluire il sangue di una Elena paralizzata dall'imbarazzo, rimettendo tutto al suo eteroposto.
Come al solito la tv generalista italiana ha dimostrato di non essere in grado di sviluppare una storia gay sana e credibile, specialmente tra due donne, limitandosi ad usare l'omosessualità a fini di share. E diamine, noi lo accetteremmo pure il compromesso. A voi la pubblicità e a noi la visibilità, ma almeno mostrateci un bacio, anche piccolo. Non chiediamo uno Spaghetti L Word! E una relazione che duri più di una puntata.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La TV italiana, in particolar modo i telefilm, lasciano MOLTO a desiderare in qualunque circostanza... Non c'era da aspettarsi di meglio nel caso dell'omosessualità...

Detto questo, colgo l'occasione per fare i complimenti a tutte le varie rane e girine che contribuiscono alla realizzazione di questo blog: da qualche giorno a questa parte ho avuto modo di leggere gran parte dei posts passati, e mi sono piaciuti molto. Continuate così! :)

Silvia ha detto...

Grazie per i complimenti! Passa quando vuoi, sapere che abbiamo delle lettrici ci motiva a scrivere di più!

Acrob4t ha detto...

Se avessero continuato con la storia chi avrebbe fermato l'ira delle casalinghe di Voghera! No, in Italia non si possono fare "certe cose"!
Ho fatto il salto sul blog, carino!

UovoallaCoque ha detto...

Noo le soap opera italiane no, ti prego!

Giorgia ha detto...

ma siii anche le soap italiane!!! tutto fa brodo, Uovo! la casalinga di voghera affezionata alla sfigatissima Elena, dopo il "fastidio" iniziale le avrebbe voluto bene anche da lesbica, ampliando un po' le sue vedute...se la casalinga in questione è anche mamma di un'adolescente lesbica, anche una soap opera può aiutarla a capire la figlia!certo i commenti sul forum delle fan di UPAS, come dicono loro, non erano incoraggianti..ma la coppia è durata troppo poco perchè potesse "educare" i telespettatori.

kiko ha detto...

condivido il tuo post,c'è da dire che UPAS è un format che per sua natura deve in-seguire il gradimento del pubblico,strizzargli sempre l'occhio,stuzzicare più che narrare,un autobus che deve accompagnare a casa tutti,per questo più di tanto non può mostrare,deve attenersi ad un tono medio,( modulo comune a TUTTE LE SERIE e collane mainstream con strutture narrative,lessico e limiti stabiliti per contratto!) senza eccessi che in questo caso significa"sfiorare" il tema dell'omosessualità femminile come "excursus" possibile,ma non caratterizzante della vicenda! però se ci pensi bene è...tanto davvero per una telenovela di TV generalista alle otto e mezzo di sera...! ci sono queste splendide Pace-Lazzarin-Soldano-Cavalli che potrebbero reggere tutta la storia,senza comprimari e sottotrame e che si vorrebbe veder recitare in un ipotetico Spaghetti L World,ma,ma ma...siamo in Italia,arretrata periferia culturale del mondo,mi vengono i brividi a pensare come potrebbe uscire una L-serie nostrana...