Sembra effettivamente difficile che una richiesta, disperata, accorta, di silenzio, pudore, cada così nel vuoto. Eppure è innegabile, basta accedere la televisione, aprire un giornale ( anche quelli beceri e grauiti) per accorgersi che ben poco frega dell'opinione del Signor Englaro, della sua richiesta di silenzio, della circospezione che bisognerebbe utilizzare, dell'umanità che sembra esser stata accantonata.
Questo blog aveva deciso di non esprimersi in merito alla vicenda, per cercare di rispettare, nel suo piccolo, la sudetta richiesta indubbiamente caduta nel vuoto. Per quanto la persona che sta scrivendo ora, a quanto pare ha il titolo per potersi esprimere, con competenza, in materie eticamente sensibili (e non lo dico io,per arroganza, lo dice il prospetto informativo della mia facoltà e il mio sudato pezzo di carta che alla fine, sono pur sempre dottoressa in filosofia morale), ha deciso che il disgusto per chi si arroga di decidere legiferare, per gli altri, sopprimere la volontà espressa, infangare, bistrattare un uomo per cui la misura è decisamente colma, sta superando ogni limite.
Nella mia ingenuità, credo ancora sia giusto lasciare morire chi lo desidera, e lasciar in vita chi, invece, cercava di non morire. Per la seconda parte della propozione, pare ovvio purtroppo, che tale facoltà non sia nelle nostre mani. Ma per la prima, si. Basterebbe, per una volta, almeno per questa volta, cercare di capire che il tuo dio, non è necessariamente quello in cui io credo, che se per voi la quella è vita, non lo era per lei. Che la sua volontà adrebbe rispettata, e non quella di scranni, balconi, manifestanti, ciccioni dai capelli rossi, una certa lobby ben più potente della fantomatica lobby gay.
Non avete la verità in tasca, lasciateci stare.
Questo blog aveva deciso di non esprimersi in merito alla vicenda, per cercare di rispettare, nel suo piccolo, la sudetta richiesta indubbiamente caduta nel vuoto. Per quanto la persona che sta scrivendo ora, a quanto pare ha il titolo per potersi esprimere, con competenza, in materie eticamente sensibili (e non lo dico io,per arroganza, lo dice il prospetto informativo della mia facoltà e il mio sudato pezzo di carta che alla fine, sono pur sempre dottoressa in filosofia morale), ha deciso che il disgusto per chi si arroga di decidere legiferare, per gli altri, sopprimere la volontà espressa, infangare, bistrattare un uomo per cui la misura è decisamente colma, sta superando ogni limite.
Nella mia ingenuità, credo ancora sia giusto lasciare morire chi lo desidera, e lasciar in vita chi, invece, cercava di non morire. Per la seconda parte della propozione, pare ovvio purtroppo, che tale facoltà non sia nelle nostre mani. Ma per la prima, si. Basterebbe, per una volta, almeno per questa volta, cercare di capire che il tuo dio, non è necessariamente quello in cui io credo, che se per voi la quella è vita, non lo era per lei. Che la sua volontà adrebbe rispettata, e non quella di scranni, balconi, manifestanti, ciccioni dai capelli rossi, una certa lobby ben più potente della fantomatica lobby gay.
Non avete la verità in tasca, lasciateci stare.
2 commenti:
Schifani..(dico, schifani!) invita il signor Englaro ad una "riflessione profonda".....in 17 anni, signor Schifani, non pensa che un padre abbia riflettuto abbastanza a lungo? Lasciate che riprenda a vivere almeno lui..
...e adesso zitti davvero...
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