martedì 17 novembre 2009

Mommy complex



Mi fanno sempre un po' ridere le ricerche su quale sia il miglior genitore possibile. Coppie etero, coppie gay, genitori single, famiglie allargate, nonni libertini, genitori giovani, col guinzaglio stretto o con la briglia sciolta, le regole si, le regole no, una sana sculacciata non sia mai, la paghetta e le responsabilità.
Mi fanno ridere perchè per quanto abbiano voglia di sbatterci la testa, non arriveranno mai da nessuna parte. Sono convinta che una famiglia, nell'accezione più larga e psicologica del termine, sia una costruzione così complessa e delicata che non possa essere spiegata con i dati e le statistiche, e l'educazione di un essere umano un qualcosa di ancora più difficile da definire.
Non ci sono situazioni o scelte buone in assoluto (sebbene alcune possano essere cattive in assoluto) e nonostante sia convinta che mia madre sia una persona speciale e la migliore madre che esista al mondo, so che non avrebbe segreti da elargire, se interrogata.
L'ultima ricerca di cui leggo (su queerblog) mi fa sorridere in maniera particolare perchè ribalta non solo le carte in tavola ma il tavolo stesso. Non soltanto, infatti, nega che gli etero siano automaticamente i migliori genitori possibili, ma addirittura sostiene che il posto più alto sul podio genitoriale andrebbe assegnato alle lesbiche.
Cito: Uno studio di ricerca negli anni ha scoperto che i bimbi educati da una coppia di donne sono più felici ed in salute dei figli cresciuti da coppie eterosessuali. E non c’è prova che dimostri che sia più probabile che siano gay.
Insomma, supermamme.
Anche se teoricamente questa ricerca ci viene incontro, però, non ci credo, così come non lo credo per gli etero (e i maschi gay, in tutto ciò, che fine hanno fatto?). Ogni situazione è a se e i tentativi di rinchiuderle in gabbie e generi è semplicemente fallace.

[In foto, non proprio una famiglia omogenitoriale. Pubblicità Burberry.]

6 commenti:

Parole_alate ha detto...

Hai ragione, sono ricerche che fanno un po' ridere, vista la complessità dell'argomento, che non puoi certo ridurre ad una somma di fattori (uomo + donna + buon reddito, etc), però c'è da dire che queste ricerche da un lato servono a sfatare gli stereotipi (compreso quello assurdo dei figli gay dai genitori gay... che è davvero il colmo), dall'altro servono a capire quali situzioni siano "cattive in assoluto" e ad evitarle, come dici tu. Rimane comunque il principio che tu, Stato, devi tutelare nel miglior modo possibile la salute del bambino, e questo da e darà sempre spunto a questo tipo di ricerche; è un peccato che spesso finiscano con l'essere articolini da rivista patinata. Bel post, comunque.

indyeuge ha detto...

D'accordo!
QBlog è stato forse biecamente bottegayo nelle sue considerazioni.

Sull'argomento:

LALLI Chiara, Buoni Genitori - Il Saggiatore

Silvia ha detto...

Lo voglio leggere assolutamente! Tu ce l'hai per caso?

Giorgia ha detto...

aah...Chiara Lalli... ha fatto innamorare non poche ragazze alla presentazione di quel libro

Dario ha detto...

In questo genere di articoli mi chiedo sempre
"ma come si calcola la felicità di un bambino??"
In caramelle? Disegni stilizzati? Numero di piagnistei quotidiani?

L'importante che un genitore sia un buon genitore, poi se è etero o gay non ha nessun peso...

indyeuge ha detto...

Ciao!
Non ce l'ho, l'avevo trovato in biblioteca. Magari non tutto, però è da leggere. Interessante la bibliografia che cita anche quel testo di Lingiardi sempre x il Saggiatore, di cui non ricordo titolo. :)