giovedì 19 novembre 2009

Era meglio tacere


Fonte: gaywave

Che posso farci? Di questi tempi straripo odio gratuito da ogni poro, lo ammetto. Sguazzo in un brodetto d'insofferenza e quando leggo certe affermazioni, mi vien solo voglia di dare fuoco alla tv, espatriare, e dimenticare l'italiano.

Barbara D'Urso: adoro i gay! Io sono pazza di gioia: del fatto di essere la signora della domenica, ma soprattutto di essere diventata un'icona gay, come Raffaellà Carrà.

Certo. Difatti non è non è nella tua (orrenda) trasmissione che hanno avuto luogo fra le peggiori discussioni sull'omosessualità che si siano mai viste in tv, no, erano da Corrado Augias. Non sei tu che, con quei ridicoli vestiti finto maschili e quelle tette sempre in mostra durante le suddette discussioni non batti ciglio, lasciando che ai tuoi amati! amichetti gay vengano apostrofati come sodomiti, no no, anche in quel caso era Corrado Augias. Non sei tu che, ogni santa domenica, ci ammorbi con i tuoi luoghi comuni sui trans, il crocefisso, i rumeni, la recessione, i gay, pure in quel caso Corradino Augias. (Mentre ci metterei la mano sul fuoco che questa domenica non parlerai che so, del decreto sulla privatizzazione dell'acqua)
E per la cronaca, non conosco un gay che sia uno che ti ritenga anche solo intelligente, figuriamoci un'icona.

E visto che ci sono, la parola lella/ lelle è BRUTTA. Già lesbiche non ci viene incontro a livello di fonetica, apostrofarsi con lelle mi pare proprio masochismo puro.

18 commenti:

ju ha detto...

concordo su tutto
E soprattutto son nella tua situazione d odio ed insofferenza per il creato, e il mio mal d dente peggiora il tutto.

The Ant ha detto...

Etwas: ti quoto per intero.
La D'Urso è finta e sgradevole come i capelli di Mister B.
Oltretutto BENEDICO e condivido la tua considerazione sulla parola 'lella/lelle'!!
L'unica lella che mi piace è Lella Costa.

Barbara ha detto...

quando leggo certe affermazioni, mi vien solo voglia di dare fuoco alla tv, espatriare, e dimenticare l'italiano.

non sottovalutare i tuoi sentimenti. Sono importanti. Potenti. Usali.

PosterGirl ha detto...

Eccola la D'Urso, mancava anche lei in questo guazzabuglio di puttanate su omosessualità e affini che vengono dette ultimamente in tv.
E' interessante poi come "adoro i gay" suoni un po' come "adoro i cani" o anche "adoro i fiori". Un calderone unico dove l'individualità è azzerata mentre si universalizza un singolo elemento. L'appiattimento è l'inizio della barbarie. Del resto, barbara (rigorosamente in minuscolo) è e rimane.

Lesbica. Lella. Sgundula.
VOTATE!

Marta ha detto...

@ Barbara
già. ne parlavamo proprio oggi a pranzo, che potremmo andare nella terra degli yankee, (stavamo mangiando "cibo americano") dove (stranamente!) i nostri studi potrebbero anche servire a qualcosa. il punto è che ad entrambe resta un anno ancora di studi, quindi c'è da aspettare ancora unn po...

@ Gaia
sgundula non l'avevo mai sentito! io voto lesbica, comunque. è il meno peggio

fedi ha detto...

Non sopporto la parola lella ma, ancor meno, sopporto la d'urso..da me si dice: pitticca sa scimpra! non credo ci sia bisogno di tradurre! ;)
ps: favoloso questo blog!

Silvia ha detto...

Siii, un'altra sarda! :D

Barbara ha detto...

no, dai traducete... che vuol dire "pitticca sa scimpra"? Ok dimenticare l'italiano, ma il sardo no ;-)

L'italiano è una bellissima lingua; il problema è che la parlano solo gli italiani sui quali non posso esprimere giudizi altrettanto positivi.

Col mio attuale bagaglio linguistico potrei andare nei paesi anglosassoni e francofoni. Negli USA/Canada mi stressa l'idea di non avere il permesso di soggiorno (avevo avuto una mezza proposta da Los Angeles ma avrei dovuto fare tre mesi là e uno qua). In Francia non ci andrei manco morta; in Svizzera avevo ricevuto una proposta accettabile ma non mi piaceva l'ambiente (troppo cattolico). In Belgio sembra tutto fico ma se si gratta un po' c'è un sostrato cattolico di fondo che non mi convince; inoltre i lavori che farei lì potrei farli anche da qui. L'Inghilterra mi andrebbe bene ma "da casa" non ho mai avuto proposte interessanti, e andarci senza trovare lavoro prima non mi sembra una bella prospettiva (questa cosa di trasferirsi facendo lavori che mi piacciono di meno rispetto a quelli che faccio qui è il mio vero freno). La Svezia forse è l'unico paese in cui mi trasferirei a occhi chiusi, ovvero rischiando di fare lavori che non mi piacciono; ma devo imparare meglio la lingua.

Fedi ha detto...

"Pitticca sa scimpra" vuol dire "piccolina la scema" (dove, ovviamente, piccolina è in senso ironico!)

Ps: dì la verità,che in Svezia ci andresti anche senza lavoro, tanto ci sono le svedesi! :P

Fra ha detto...

......SGUNDULA?

The Ant ha detto...

Sarò scimpra... ma LESBICA continua ad essere una bella parola, per me.

Ah, dimenticavo: non vi azzardate ad espatriare senza prima aver fatto qualcosa (una QUALUNQUE cosa) per provare a vivere decentemente qua (cfr. Afterhours - Il Paese è reale)

Marta ha detto...

ma, a me pare che la nostra parte la stiamo facendo. vediam un po' come è messo il mondo a novembre 2010 (sempre che la laurea non slitti a febbraio) e poi decideremo. l'anno prossimo avremo 25 e 24 anni, molto egoisticamente vorremo un futuro felice, e se l'italia non potrà garantircelo, andremo altrove

The Ant ha detto...

"a me pare che la nostra parte la stiamo facendo"
Certamente si.
Per questo mi piange il cuore a pensarvi lontano da qui.
Volere un futuro felice non è essere egoiste. E' essere realiste. ;D

Silvia ha detto...

Il problema è che in una democrazia la maggioranza sceglie (attraverso il voto), e gli italiani hanno ampiamente dimostrato di volere quello che hanno. Quindi le cose sono due: o (come ha detto una mia carissima amica) si toglie il voto agli stupidi, o si fanno armi e bagagli e ci si trasferisce in un posto dove la gente vuole cose più simili a quelle che voglio io. Se la maggioranza degli italiani vuole le cose come stanno, ha tutto il diritto di averle, io ho tutto il diritto di andarmene.
E non hai idea di quanto possa piangere il cuore a noi.

Precisazione: è mica vero che ho 23 anni. Io ne ho 16.

Silvia ha detto...

Detto questo, permettimi di dire che dopo un po' ci si stufa anche. Sono circondata da ragazzini il cui unico pensiero è andare a ballare al Borgo e ragazzine che passano il tempo a piastrarsi i capelli come Shane. Che non fanno coming out. Che non partecipano alle manifestazioni. Che, soprattutto, non hanno voglia di far niente. Dopo un po' ti viene anche da pensare che non se le meritino, le cose.

The Ant ha detto...

Acc...
Non ho una - ma che dico? MEZZA ragione per dirvi 'no, non è così'. Tutta la mia comprensione, Frog. Del resto le cose che dici bene tu me le dice S. un giorno sì e l'altro pure.
Poi - ultimamente - non fa che dirmi che non vorrebbe far crescere nostro/a figlio/a in un paese così...
E il mio cuore di mamma sussulta...
Perché (anche in quel caso) so quanto ha ragione...

Ultimissima cosa: mai (e dico MAI) interpretare la realtà attraverso la fetida strettoia dei risultati elettorali. Perché 'maggioranza' non è per sempre.

Un abbraccio a voi (e ai tuoi 16 anni, Frog!)

Barbara ha detto...

Ieri ero in missione a Foggia. In diversi momenti mi sono sentita circondata da esseri per i quali provavo una discreta ripugnanza. Non dico che all'estero siano tutte rose e fiori; ma uno a un certo punto deve anche sentirsi libero di provare altre forme di ripugnanza, eventualmente. Volendo. Insomma l'importante è provare e non avere rimorsi.

In questo momento sto facendo l'inventario delle cose che mi legano al paese in cui vivo. A parte i contratti di lavoro e gli amici storici non c'è molto altro. Ma i contratti di lavoro esistono anche altrove e gli amici storici posso vederli quando torno...

Barbara ha detto...

@Fedi: non tutte le svedesi sono bellissime... direi un buon 50%, poi c'è un 30% di belle e un 20% di "normali" :) e il fenomeno è totalmente inspiegabile... forse un buon motivo per cominciare a credere nei miracoli divini :)

@The Ant: non credo che esistano emigranti che non "provano" a fare qualcosa nel paese d'origine. Emigrare non solo non è divertente, ma è costosissimo. Abbandoni punti di riferimento, strumenti linguistici e culturali, conoscenze utili e abitudini. Nessuno lo fa se non è esasperato.