mercoledì 16 settembre 2009

A volte ritornano

Spoiler alert! Se stavate seguendo Terapia d'Urgenza e non avete ancora visto le puntate estive, occhio!

In caso ne sentissimo la mancanza, giusto una decina di giorni fa mamma Rai si è premurata di fornirci l'ennesimo capitolo della saga Se sei lesbica preparati a morire, stavolta non in forma di film, ma nella veste di episodio finale di una fiction all'italiana. Sto parlando di Terapia d'Urgenza, la serie tv appena conclusasi su Rai2 dopo ben 18 puntate andate in onda a singhiozzo, causa Auditel o Moige, o entrambi. Perché limitarsi.
Generalmente non seguo le fiction. I telefilm catalizzano già tutto l'amore di cui dispongo. Sviluppo dipendenze da medical come Grey's Anatomy o Scrubs, ma nemmeno il Maresciallo Rocca, che è divù di gualidà, mi ha mai coinvolto granché. Se non fosse stato per la notizia di una relazione tra una pediatra e un'infermiera, quindi, non saprei nemmeno dell'esistenza di TdU (per gli amici).
Faccio un excursus: girata sulla traccia della serie spagnola di successo Hospital Central, l'italianissima Terapia d'Urgenza apparve sui nostri teleschermi nel lontano settembre 2008. Giunta all'ottavo episodio la serie venne sospesa, ufficialmente per bassi ascolti. Giustificazione anche piuttosto realistica, se non fosse per il dettaglio che in quella puntata le due protagoniste in questione si scambiarono il tanto atteso e discretamente appassionato primo bacio.
Putiferio. Un tam tam di proteste parte dalla rete e arriva a organizzare petizioni contro la censura, spedizioni simboliche di scatole di cerotti in Viale Mazzini. Il tutto con il sostegno esterno delle spettatrici americane e spagnole, in trepida attesa di osservare gli sviluppi della prima storia lesbica della tv italiana. No, non sto esagerando, la fiction aveva davvero delle fans all'estero che seguivano le puntate sottotitolate in inglese su You Tube! Un esempio di lunghe braccia della comunità lesbica che manco CL. La protesta non smosse però i vertici Rai che rimasero fermi nella decisione di mandare in onda i rimanenti 10 episodi, ormai girati, durante il vuoto spinto del palinsesto estivo. E così avvenne. A giugno dell'estate appena finita, la storia di Esther e Marina è ripartita da quel bacio in ascensore, per concludersi tragicamente con la morte della più bella della coppia. Tra le più belle del panorama televisivo italiano. Ma sto divagando.
La domanda è sempre la stessa: perché mai iniziare a raccontare una relazione tra due donne se non si ha il coraggio, la conoscenza, la creatività per portarla avanti? Perché gli sceneggiatori sentono la necessità di uscire dal tunnel in cui si sono infilati, con nessun altro mezzo scenico che la morte di una protagonista? Si può concedere il beneficio del dubbio, perché inizialmente era prevista una seconda e poi una terza stagione. Ma tant'è, non si farà. Marina a terra esangue per mano armata di una pazza, tra le braccia dell'amata che voleva giusto chiederle di tornare assieme, è il nostro finale definitivo. Quanto sarebbe costato tagliare qualche fotogramma e girare al suo posto un bacio riappacificatore? Sono sicura che con una colletta internazionale l'avremmo potuto finanziare noi.

12 commenti:

Barbara ha detto...

Eh, ma non è questione di soldi, vuoi mettere quanto vale la stabilità mentale, la tranquillità interiore di persone che hanno basato le loro scelte di vita sul fatto che gli omosessuali hanno una vita triste e discriminata? Adesso non possono sopportare che ciò non sia più vero, altrimenti devono rimettere in discussione tutta la loro vita. Quel bacio di lieto fine sarebbe stato una bomba esistenziale che avrebbe scosso le fondamenta della loro pace ideologica. La quale val bene la morte di una lesbica.

Oppure posso sintetizzare con due parole: CHE TRISTEZZA.

Parole_alate ha detto...

Avete ragione. Però, parlando di telefilm con sottofondo lesbico... voi seguite Gray's Anatomy? Io sono alla pari con quello italiano in chiaro, e finora mi piace il modo in cui la storia tra due delle protagoniste è stata gestita. Pensavo avrebbe avuto vita brevissima, invece dura e addirittura sembra anche abbastanza aderente alla realtà...

Aspetto proteste infuriate del moige.

Marta ha detto...

yep, ma la "versione americana". in effetti che italia uno lo mandi in prima serata e il moige non abbia ancora detto bah è strano. "l'originale" non arrivava ad essere esplicito come L word, ma nemmeno cos' velato (o almeno, mi pare. l'ho visto da un po'le puntate). comunque no, la storia non si inabissa. tanto che il personaggio della pediatra nella serie che sta per iniziare è diventata un regoular

Giorgia ha detto...

A me piace tantissimo la Torres, soprattutto la Torres del post O'Malley! A dispetto delle aspettative gli sceneggiatori la stanno gestendo bene. Nella serie italiana a che punto è la storia? Ma soprattutto, etwas, in America sai quando riprende? Direi che abbiamo aspettato anche troppo!
ps: grazie al dubbio che mi ha fatto venire federica ho cercato su google se fosse Grey's o Gray's e ho scoperto finalmente il senso del titolo della serie!! http://it.wikipedia.org/wiki/Anatomia_del_Gray

Parole_alate ha detto...

Ma se ci pensi anche la protagonista si chiama Gray... che sia anche un'allusione alla SUA anatomia? :D
In Italia siamo al 5°-6° episodio della quinta serie, con i dubbi della torres e il momento rivelatorio della han... bella anche la storia delle foglie, comunque! Per tante lesbiche succede così; mi piace questo messaggio, decisamente.

Silvia ha detto...

A me non è dispiacituta così tanto la storia in Terapia d'urgenza, essendo una serie italiana temevo molto peggio!

Marta ha detto...

riprende il 24, doppia puntata. il titolo della serie è ambivalente si riferisce si all'anatomia di meredith (nello specifico la sua anima/psiche bla bla, nella sostanza i discorsetti che fa a inizio- fine puntata), sia a un manuale di medicina realemente esistente, che si chiama appunto gray's anayomy

Giorgia ha detto...

Meredith si chiama Grey con la e, quindi, cito wikipedia, "il titolo della serie gioca sull'omofonia fra il cognome della protagonista e Henry Gray, autore del celebre manuale medico di anatomia Gray's Anatomy". Adesso ha più senso il titolo "anatomia di grey"!
comunque è vero, la metafora delle foglie e degli occhiali era carina!
the_frog: ti sei fatta un'overdose di Terapia?

Silvia ha detto...

si si l'ho visto tutto su youtube il giorno prima dell'esame XD

Marta ha detto...

ma, terapia d'urgenza, è recitato assolutamente malissssssssimo!

Giorgia ha detto...

non dalla Barela, lei è figa!

Anonimo ha detto...

good start