Nella foto: poetic mood, servizio di Paolo Roversi per Vogue Italia, aprile 2009
Fonte: river blog , queerblog
Confesso d'aver sempre nutrito una lieve antipatia per Franca Sozzani, alimentata probabilmente da un po' di pregiudizio e questo divertentissimo post su le Malvestite, e tutti d'accordo sulla sacralità di Vogue, che non si legge ma si sfoglia, io preferisco comunque Elle, che almeno ha degli articoli che riesco effettivamente a leggere, e un'aurea un po' meno patinata che non accresce di troppo la mia frustrazione quando arrivo alla fine dei servizi di moda ( per quanto, sulla qualità delle foto di Vogue, non si discute, ma io non sono proprio un'appassionata d'arte, non lo sono affatto).
Quindi, con la piacevole sensazione di sorpresa che si ha quando non ci si aspetta nulla sono arrivata alla fine dell'intervista alla Sozzani, che opinioni opinabili su politica e milanesi a parte, s'è lasciata andare a qualche saggia parola sui gay, la presunta lobby gay, e la mancanza di diritti dei sopracitati gay
“La mafia gay nella moda non esiste”. “Secondo me la lobby gay nella moda è solo un mito. Non sono assolutamente d’accordo che esista, in generale, una lobby di questo tipo, se é vero che ancora oggi si sente in giro di tanti giovani che hanno paura a rivelare la loro omosessualità ai genitori”. Per la Sozzani è assolutamente normale che il comune orientamento sessuale possa favorire la formazione di gruppi, ma da qui a parlare di lobby ce ne vuole. “Ovviamente pensiamo ai ragazzi che magari arrivano in un Paese straniero da Londra, da New York, da qualsiasi altro Paese: si conoscono tra di loro, stanno tra di loro. Succede e non lo trovo così strano, tanto che siano gay o non lo siano”
Si, è vero, nulla di che. Non s'è alzata in piedi ad urlare oltre a dolce e gabbana, che sono gay e se la passano bene, in italia ci sono anche i ragazzini cacciati di casa perchè omosessuali, questo paese fa schifo! Però, non può che far piacere. Siamo pur sempre in Italia, ricordate?
2 commenti:
lovely blog!
saluti dall'Irlanda, etwas se hai bisogno di qualche dritta su Dublino chiedi pure!
Vero
oddio...ora mi sono ricordata chi è franca Sozzani. non è che tu non abbia fatto bene a segnalare la notizia ma secondo me è troppo poco per riabilitarla. mi riferisco alla questione di Report - fonte d'informazione più credibile di molte altre - e della vera lavorazione dei capi d'alta moda e di come la tipa ha cercato di schernirsi da determinate accuse. sarà che non sono una fashion victim, ma per me quella signora è il male. il personaggio ispirato a lei dell'irritante "il diavolo veste prada" è infinitamente più umano
Posta un commento