giovedì 16 aprile 2009

Questo telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali


Luttazzi, quando faceva Panfilo Maria Lippi, era più credibile di buona parte dei giornalisti italiani.

Il post che segue è pieno di livore, ma è tutta colpa mia, ho visto studio aperto.
Non sarà a tema, ma il vaso ha traboccato di nuovo. Perchè io mi alzo, faccio colazione e sento alla radio di come le cose no, non funzionino tanto bene, di come la tanto millantata efficienza e perfezione è appunto, millantata, di come si la gelmini sarà anche andata ad inaugurare le scuole ma peccato non ci sia nessuna scuola in funzione.
Poi accendo la tv, mentre aspetto che the frog si svegli e il pranzo sia pronto, e vedo un deficiente, che alla fine di un servizio strappalacrime e strappascolti, infila il microfono sotto il naso ad un bambino che avrà che so, sei, sette anni? che da grande vuole fare l'ingeniere,per costruire case. E come le costruirai le case, bel bambino? Belle. Belle, in modo che quando c'è il terremoto non cadono? Io non sono un'assistente sociale, so poco, pochissimo di psicologia e ancor meno di psicologia infantile, ma, anche solo a livello di buon senso, è una domanda da fare?
E ora torniamo a noi: l'altro martedì, queer blog, gaywave, gaynews, l'elenco sarebbe infinito: pagine e pagine e pagine di cronaca, matrimoni in svezia e colorado, adozioni omoparentali, omicidi a sfondo omofobico, aggressioni, divorzi e vai dicendo.
Media nazionali? Non pervenuto.
Ma tranquille, il 27 giugno è vicino: allora potremo ritrovarci, sugli schermi di studio aperto, in tutti i nostri lustrini, piume di struzzo, ad urlare insulti alla povera carfagna e al povero povero papa, con moto giubbotti di pelle e canzoni degli abba.
Perchè è solo questo che siamo, no? Irrispettosi e irriconoscenti fenomeni da baraccone.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ora mi sovviene perchè da tempo evito studio aperto

ora mi sovviene perchè ho la gastrite

ora mi sovviene perchè appena posso me ne vado a far un giro in un luogo più civile

e comunque, luttazzi we miss you

ju

Barbara ha detto...

A me non dispiacerebbe fare un pride in abito da sera, anzi, è un mio pallino da sempre. Immagina migliaia di gay e lesbiche che chiedono i diritti civili di base, dicendo "non siamo uguali agli altri, in realtà siamo meglio (più raffinati e più eleganti) degli altri. Altro che diritti di base"

Ahahhaha questo sì che sarebbe orgoglio!

The Ant ha detto...

Che bel post.
Che bella la tua rabbia.
Ossigeno per me.

Ossigeno in questo mondo asfissiato dal plumbeo ripetersi di certa informazione (informazione?).

Mi scrive un amico abruzzese a cui avevo chiesto notizie:
"...gente tosta noi marsicani, vivo da un po di tempo nel chietino ma la mia famiglia è li in quella terra meravigliosa tante volte devastata dalla violenza di sorella Terra. Terra che poverina non ha colpa: lei si muove è viva. Sono arrabbiato con quella gente senza scrupoli che per qualche centesimo in più risparmia su cemento e ferro. E poi è colpa della terra."

Vale la pena perciò chiudere pescando un paio di citazioni ad hoc (la prima è per te, Etwas):

Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza. (Saul Bellow)

Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile. (Aristotele)

Marta ha detto...

che poi io sono una persona placidissima, eh.placida come un bradipo. ma non si può. santoro a rischio chiusura e questi, quella di matrix e quelli del tg uno a piede libero?

barbara: non eravamo per il cappellino da marinaio, quest'anno. ma l'abito da srra non è male come idea

Anonimo ha detto...

boh
non capisco poi come sia matematicamete possibile che ogni giorno ne succeda una che mi (e a quanto pare ci) fa girare le palle a elica

sei una persona tanto buona e pacata, verissimo
ed è peggio ancora

a far incazzare me c vuol poco, ma per far innervosire te così tanto vuol dire che si sta per toccare il fondo, o c siamo già e non c accorgiamo di strarci affogando

ju