(Ancora una foto dal Pride)
Sono stata a lungo assente da questo blog non per scelta ma per necessità. O meglio, visto che mi piacciono le parole e cerco quanto più possibile di essere precisa, per contingenza. Etwas l'ha accennato: ho cambiato casa, agli antipodi di Milano rispetto alla precedente abitazione e, ovviamente, senza internet (situazione questa passeggera, per fortuna). Ma non è tutto, se giugno è periodo di Pride e d'esami, luglio lo è di esami e di Traffic, e poi sarà ora per me di tornare per un po' nella mia adorata isola. Il tempo è come compresso, privo di spazi d'aria dove incastrare un post, un commento, un saluto. E me ne dispiaccio.
Sono, per questo, un po' arrugginita. Abbiate pazienza.
Andando con ordine, in pillole:
Sono, per questo, un po' arrugginita. Abbiate pazienza.
Andando con ordine, in pillole:
Pictures of you (, pictures of me)
Immagino abbiate visto le foto che ho scattato (ringrazio per i complimenti, sono arrossita e il mio ego è diventato un po' più grosso). Ho cercato di evitare le solite rappresentazioni da carnevale, soprattutto per via della visione deformante che di solito è loro legata, a favore dei volti. Ero particolarmente interessate alle persone adulte, alle famiglie, agli anziani che hanno partecipato. Ho evitato allo stesso modo i carri, inquadrando invece i cartelli e le parole.
A proposito, io ero quella con la maglietta a righe bianche e azzurre, i finti rayban bianchi e una grossa Canon appesa al collo. Se per caso avete qualche foto mia, fatemela avere! (La mail è sempre quella).
Nausea!
Tornando dal Pride, il pullman dell'Arcigay (e soprattutto il suo autista) ha fretta di arrivare. Io sono una persona che soffre i mezzi, il treno meno della metro, il tram più della macchina, il pullman sopra tutto il resto. Quindi, neanche un'ora dopo la partenza, chiedo ad Etwas di chiedere a Geco di chiedere all'autista di fermarsi, perchè possa prendere aria. Il passaparola è arrivato fino a Geco un po' perchè anche Etwas sta male, e preferiamo non caminnare sul pullman mentre è ancora in movimento, un po' perchè entrambe ci imbarazziamo facilmente e Geco alle volte si prende cura di noi. Ad ogni modo, il pullman si ferma, io scendo felicemente in strada e mentre aspetto che la nausea passi vengo circondata da simpatici gay che si informano sulla mia salute. Uno propone di legarmi sul tettuccio del pullman per farmi prendere aria, ma quando chiedo la scarpa di Priscilla, scateno una lotta al posto tanto speculativa quanto divertente.
Daddy cool
Il giorno dopo il Pride ho scoperto, ascoltando la radio (radio che è ora incredibilmente vicina a casa), che a Genova è stata organizzata anche una contromanifestazione (ben poco popolata) per la famiglia e i valori tradizionali. Insomma, la solita storia, come bene dice il detto “la madre degli stupidi è sempre incinta”. Ho raccontato la cosa a mio padre al telefono, che in maniera deliziosa ha ribattutto “come se la vostra, di manifestazione, fosse contro la famiglia”. Commozione.
Immagino abbiate visto le foto che ho scattato (ringrazio per i complimenti, sono arrossita e il mio ego è diventato un po' più grosso). Ho cercato di evitare le solite rappresentazioni da carnevale, soprattutto per via della visione deformante che di solito è loro legata, a favore dei volti. Ero particolarmente interessate alle persone adulte, alle famiglie, agli anziani che hanno partecipato. Ho evitato allo stesso modo i carri, inquadrando invece i cartelli e le parole.
A proposito, io ero quella con la maglietta a righe bianche e azzurre, i finti rayban bianchi e una grossa Canon appesa al collo. Se per caso avete qualche foto mia, fatemela avere! (La mail è sempre quella).
Nausea!
Tornando dal Pride, il pullman dell'Arcigay (e soprattutto il suo autista) ha fretta di arrivare. Io sono una persona che soffre i mezzi, il treno meno della metro, il tram più della macchina, il pullman sopra tutto il resto. Quindi, neanche un'ora dopo la partenza, chiedo ad Etwas di chiedere a Geco di chiedere all'autista di fermarsi, perchè possa prendere aria. Il passaparola è arrivato fino a Geco un po' perchè anche Etwas sta male, e preferiamo non caminnare sul pullman mentre è ancora in movimento, un po' perchè entrambe ci imbarazziamo facilmente e Geco alle volte si prende cura di noi. Ad ogni modo, il pullman si ferma, io scendo felicemente in strada e mentre aspetto che la nausea passi vengo circondata da simpatici gay che si informano sulla mia salute. Uno propone di legarmi sul tettuccio del pullman per farmi prendere aria, ma quando chiedo la scarpa di Priscilla, scateno una lotta al posto tanto speculativa quanto divertente.
Daddy cool
Il giorno dopo il Pride ho scoperto, ascoltando la radio (radio che è ora incredibilmente vicina a casa), che a Genova è stata organizzata anche una contromanifestazione (ben poco popolata) per la famiglia e i valori tradizionali. Insomma, la solita storia, come bene dice il detto “la madre degli stupidi è sempre incinta”. Ho raccontato la cosa a mio padre al telefono, che in maniera deliziosa ha ribattutto “come se la vostra, di manifestazione, fosse contro la famiglia”. Commozione.
Per oggi mi fermo qui, e devo costringermi per farlo.
A The_frog piace scrivere su questo blog, a The_frog manca internet!
8 commenti:
che carina pilly mi piace questo post (L)
Hei... non facciamo scherzi!!
dopo tutto il tran tran dei "mass mediatici" sulla morte di Jackson credevo che anche il blog fosse caduto vittima della notiza..
non era così :)
bentornata :)
Mi associo a Crippy, davvero carino il post!
noi non parliamo della morte di micheal jackson perchè tutto si può dire,ma non che non fosse prevedibile!
per il resto,la vita senza internet è orrribile. i prossimi giorni a torino avremo la connessione
Se il controcorteo di cui parli è lo stesso di cui so io, si trattava di un corteo a favore della famiglia portato avanti da docilissimi e molto family-like militanti di Forza Nuova...
Questi simpatici individui hanno la sede di partito (ora, dico io, ma è mai possibile che ad un partito del genere sia ancora concesso di esistere?!?) proprio a pochi passi da casa mia, e così il giorno del Pride mi sono sorbita tutti i loro cori per un'ora e mezza... Per fortuna non riuscivo a capire il 90% di quello che sbraitavano, ma avevano proprio l'aria di essere cazzate, sì-sì. Una delle tante era "orgoglio nazionale"... e vabbè.
Detto questo, spero che tu possa rimpossessarti di Internet al più presto... È evidente e soprattutto comprensibile quanto ti manchi!
Il vostro blog un piacere (quasi) quotidiano, ritrovare lo stile di the_frog: un piacere doppio.
Post molto molto gradito.
Grazie!
Sul (presunto) King of Pop (leggendo il titolo ho rischiato di caderci anch'io) e sul suo processo di beatificazione... etwas hai ragione: 'prevedibile' è l'aggettivo più azzeccato. A parte il ricordo di 'Billie Jean' ballata allo sfinimento alle feste (in casa) ai tempi del liceo... e a parte la umana pietà che serve a dire del rispetto davanti alla morte di un'altra persona... francamente di MJ mi cale poco o nulla... Ma in questi giorni mi sento pesce fuor d'acqua, in questo...
Buona giornata a voi!
The Ant, il fatto che tu abbia parlato di uno "stile di the frog" mi ha mandato in un brodo di giuggiole, davvero!
E jessyshane: mi spiace! Io, per fortuna, non mi sono proprio resa conto di quella specie di manifestazione... Ma tu perchè eri lì ad ascoltare i coretti? Niente Pride?
Volevo fare i complimenti al papà... te lo invidio un po' un papà così ;-)
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