sabato 11 luglio 2009

We're making a little history, baby


Lui si presenta in camicia e giacca. Niente cravatta sui bottoni lasciati aperti, in compenso i capelli sono perfettamente ordinati, pettinati indietro. Questo almeno all'inizio del concerto. Col tempo si perdono microfoni e indumenti, la compostezza. Quando le teste collaborano, liberano un corridoio per mostrarlo incredibilmente vicino. Canta sudore e danza sulle parole. Ascoltiamo i nuovi poeti, ma troppo spesso ne sottovalutiamo la carica emotiva. E' la portata delle parole, ancora, alle volte. E se si sente odore di pioggia sull'erba, e se il sole tramonta sull'originale di Versailles, e se tuo fratello ti tiene fra le braccia e ti culla, e se canta This is a weeping song anche senza Blixa. Si piange un po' (metaforicamente) anche per chi non c'era in questa Torino che ama.
Il giorno dopo si arriva un po' prima. Non siamo tipe da festival, noi. Si arriva giusto in tempo per guadagnarsi la prima fila, con la pancia contro la transenna. Oggi non si dovrà sperare nella benevolenza delle teste, per vederle in viso. Oggi sul palco ci sono Mira ed Helen, e non siamo le uniche a pensarci, le ragazzine in fila per la birra non parlavano d'altro). Lucrezia è con me ad immortalarle, ma è superflua, il mio cervello sa scattare foto altrettanto durature. Quando salgono sul palco il tempo è tutto per cantare, saltare, scattare (in compagnia di ragazze tisiche inaspettatamente carine e indubbiamente lesbiche). Quando salutano, lasciamo il nostro posto ad una guerra di corpi che aspettano qualcun altro.
Questa è una digressione. Per tornare in tema, vi racconterò un gossip che gira in rete (e a cui io ed Etwas abbiamo scelto arbitrariamente di credere): pare che le due ragazze qui sopra se la intendano. Ora, provate ad immaginare cosa riempisse i nostri pensieri mentre loro saltellavano sul palco.
La verità è però che in certi momenti non ha davvero nessuna importanza con chi vai a letto, e sono ottimi, splendidi momenti.

1 commento:

The Ant ha detto...

Weekend intenso, vedo! Brave!!
Di musica so pochissimo... ma quando ho letto 'Blixa' mi si è accesa una lampadina e sono andata a cercare sul web se fosse proprio lui, lo stesso che mi ricordavo io di quel disco bello ed inquietante...
Parlo di 'disco' perché in effetti io c'avevo il vinile, c'avevo...
Einsturzende Neubauten era il gruppo e il genio era tale Blixa Bargeld. Quell' LP era inquietante soprattutto a causa del disegno di copertina: c'era un cavallo... Fu un acquisto consigliato dalla allora mia coinquilina tedesca (che ebbe la sventura di beccarmi nel mio periodo di massima confusione... per cui insomma, si, qualcosa accadde - con conseguenti danni emotivi, per me e per lei, colpite da fuoco amico)... Spero mi abbia perdonata (ero poco più che ventenne, cavolo!): io ancora oggi la ringrazio per quella musica straordinaria.

Il tutto, ragazze care, sempre e solo per la mia personalissima rubrica 'nonvenepòfregàdemeno'.

Ogni vostro post, su questo blog, mi accende ricordi. Ma perché?
E soprattutto... sicure di poterlo sopportare?
:D

Buon lunedì!