giovedì 23 luglio 2009

Se Top Girl scopre le famiglie arcobaleno


Oltre a due bandiere con faro e arcobaleno, un brandello di boa piumato rosso promesso a un'amica per una sorta di caccia al tesoro gay e ad un santino di San Gaio raccolto da terra, nella valigia di ritorno dal Pride, un mese fa, avevo infilato anche una copia di Top Girl. Due euro di rivista per teenager che ci ostiniamo a pagare quando scoviamo in copertina un titolo utile alla causa del blog.
A convincere etwas e me a portarci a casa il numero di luglio stavolta è stato questo: La nostra famiglia allargata e, puntini di sospensione, omosex! Non potevamo lasciarlo in edicola. Quando lo leggevo io da ragazzina questi temi non si sfioravano nemmeno nella posta sconcia della sessuologa, figuriamoci una vera intervista con tanto di foto di famiglia.
Ciò che salta all'occhio da subito è il sondaggio lanciato a sondare il terreno per l'articolo. 45 top girls su 100 ritenevano che il figlio di una coppia omosessuale non potesse crescere felice, in 29 si dichiaravano dubbiose e solo il 26% delle lettrici aveva un opinione positiva a riguardo.
La storia che l'autrice del pezzo racconta è quella di due adolescenti, Morena e Martina, che da 8 anni vivono da sorelle in una famiglia ricostituita dalle rispettive madri. Le ragazze raccontano senza imbarazzo di come le madri si fossero avvicinate dopo la fine delle precedenti relazioni con i propri padri. Di come entrambe si fossero accorte da subito, ad appena 8 anni, che il rapporto tra le due non aveva i tratti di una semplice amicizia. Di come la scelta di andare a vivere tutte insieme come una famiglia fosse sembrata loro la conseguenza naturale. Sia Morena che Martina lottano nel movimento per i diritti dei gay affinchè famiglie come la loro possano finalmente ottenere i diritti delle altre. Martina si mostra dispiaciuta del fatto che la madre e la compagna non possano adottare altri bambini, come desiderano. Morena spiega con orgoglio che il padre non si è mai opposto alla nuova relazione dell'ex moglie millantando ad esempio problemi per l'educazione della figlia. Hanno le idee chiare, loro.
Molto meno le psicologhe chiamate a dare un'opinione sulla loro realtà. Una in particolare nega addirittura che la loro si possa considerare una famiglia in quanto “ è ricostituita” mentre “quella originaria è quella che le ha cresciute (padre e madre)”. Una risposta tanto sconclusionata quanto falsa, come sapreste anche voi se aveste una fidanzata che fa studi sociali. La stessa sostiene, più avanti, che le ragazze combattano battaglie non proprie e che in realtà “chiedano alla società una legittimazione che loro non riescono ancora a darsi”.
C'è da sperare che ad influenzare il prossimo sondaggio sui genitori omosessuali saranno i fatti raccontati dalle ragazze e non le opinioni dell'esperta

3 commenti:

ju ha detto...

le opinione delle "esperte" sui giornali per me non esistono neanche, semmai mi ci faccio una risata sopra il piu delle volte...
poi quelle di top girl... no comment
è una soddisfazione cmq vedere questo tipo di articolo su un giornaletto cosi che a memoria mia non valeva la pena di essere letto

F. ha detto...

ma no! top girl no! TOP GIRL! NO!
o forse il fatto che ne parli pure top girl secondo i metodi topgirlesi vuol dire che forse forse forse qualcosa si muove?
F.

The Ant ha detto...

La seconda che hai detto.
:D
No, voglio dire... io essendo di un'altra generazione Top Girl non so manco che forma abbia. Però se certi argomenti arrivano anche nel grande mare della sottocultura qualcosa si muove, si. Credo.