venerdì 17 luglio 2009

Dov'è Wally?



La distanza fra casa mia e casa di Marco Carta si percorre più o meno in un quarto d'ora scarso a piedi. Non che voglia vantarmene, eh, spero che le persone che considerano una fortuna una simile vicinanza stiano ben lontane da questo blog. Mah, insomma, veniamo dalla stessa città, e la stessa città, essendo piccola, mormora, soprattutto quando uno è diventato famoso. Le voci, però, si sa, sono inaffidabili, e per loro natura dicono tutto e il contrario di tutto. Pare che alcune voci fossero più insistenti di altre, tanto da far sentire il bisogno di mettere i puntini sulle i, così il signorino, in un'intervista a Top Girl, ha dichiarato che no, non è gay. Ne vengo a conoscenza tornando dal concerto di Madonna (che commozione!), mentre slego la bici di Etwas dalla mia (che, in perfetto stile fantozziano, rimarrà lì dov'era stata legata, visto che andando al suddetto concerto è scoppiata una gomma), un cartellone un metro e mezzo per uno urla "Non sono gay, ma anche se lo fossi?". Detto così, c'è da ammettere che sembrava tanto un tastare il terreno, ma inaspettatamente leggere la dichiarazione per intero ha dato tutto un altro spessore. In fondo è più che condivisibile.

Io non sono gay. Ma il punto è: ma se lo fossi, che male ci sarebbe? Viviamo in un paese libero e ognuno può pensare di me ciò che vuole.

Ma non è questo il punto. Che Marco Carta sia o non sia gay, a me poco importa. Il punto è questo, moltiplicato all'infinito, per tutte le volte che qualcuno fa o dice qualcosa che può risultare ambigua. Mi associo a Nutini:

Sinceramente sono un pò stanco di questo “giochino scova gay” a tutti i costi.

Ecco, si. Tra l'altro, anche volendo, dov'è Wally era divertente perchè c'era da trovare Wally, coi pantaloni azzurri e la maglia a righe bianche e rosse e la sciarpa (benchè la mia immagine ne sia sprovvista). Indicare chi secondo te era Wally travestito non valeva.

7 commenti:

Marta ha detto...

le regole erano: trova wally, in primis. poi, gli amici di wally ( la fidanzata,un mago, una serie di figuri ). poi, il cane.se ci riesci, anche gli oggetti che wally ha perso.perchè non trovo più quei libri, peeeerchè???

Anonimo ha detto...

giuro giuro
che mai giocai a questa cosa da piccola
forse mi ha rovinato
ju

Barbara ha detto...

Purtroppo il giochino scova gay esisterà finché esistono gay che non fanno coming out, finché l'omosessualità sarà tabù (e non provino a dirmi che non lo è più...) o comunque una questione rilevante, qualcosa che fa la differenza...

Se intorno a noi vedessimo tanti gay quanti etero, se i mass media ci presentassero persone etero e gay nella stessa misura, non ci sarebbe più bisogno del giochino.

Ma finché così non è, personalmente, preferisco scoprire o tentare di scoprire chi è gay piuttosto che essere contenta che tutti rimangano in the closet...

Off topic: qualcuno va a Barcellona alla festona lesbica??? http://bbefani.blogspot.com/2009/07/barcellona-il-dinah-shore-europeo.html

Marta ha detto...

in linea di massima sono d'accordo, difatti approvo in pieno la "battaglia" di sir ian mackellen per il coming out degli attori. in questo caso, no, perchè talvolta si scade solo nel pettegolezzo acido. se lui ha detto di non esser gay, bon così. cercare ancora di stanarlo mi sembra inutile, dopotutto è solo marco carta :)

per barcellona: vacanze già programmate a parte, se fossi single magari ci penserei su (non è vero, sono pigra, non vado nemmeno a torre del lago).in realtà faccio fatica a stare tre ore in un locale, giorni e giorni impazzirei

Barbara ha detto...

Neanche a me piacciono i locali ma il festone ha un interesse storico- antropologico... che è esattamente ciò che da anni motiva le mie vacanze estive. Quest'anno ormai sono già programmate ma il prossimo anno ci penso su.

Dai non è una festa per single... potrei sbagliarmi ma al Dinah Shore credo che le single siano in minoranza.

Marta ha detto...

per sentito dire da persone che ci vanno, sarà una grande caccia. possibile che sia solo il loro intento comunque, non quello di tutte.
certo che andarci con un piglio antropologico sarebbe ben più interessante...

Anonimo ha detto...

Perche non:)