venerdì 29 gennaio 2010

Affittasi previo casting, astenersi gay




Non ho mai capito i paletti di chi affitta case. Questo si, questo no, questo solo se mi paghi di più. Davvero, I don't get it. I miei genitori hanno una casa che affittano in estate ma non ho mai visto pretese del genere. Forse, loro, esagerano pure in disponibilità. Una volta si sono svegliati alle 2 del mattino per far dormire gli inquilini fino a quell'ora invece di far fare loro una notte in auto.
Vabbè, mi rendo conto che si tratta di un'eccezione e che la razza degli affittuari sia solitamente una razza di ******* (inserire insulto a piacere), ma ci sono dei limiti.
Essendo una studentessa fuori sede, e frequentando molti studenti fuori sede, ne ho viste di ogni, dai boiler che scoppiano alle 2 del mattino, all'assenza di acqua calda per una settimana, in inverno, a Milano, dalle stanzette di 4 metri quadri vendute come palazzi alle restrizioni sulla settimana corta, l'uso cucina, il camminare sul parquet.
Ho sempre pensato (ingenua speranza) che ad acquisire lo status di lavoratrice ci si guadagnasse qualcosa, che so, in rispettabilità (o credibilità). Credevo, sinceramente, che, trovandosi davanti ragazzini sbarbati e ragazzine alte come un fagiolo, se ne approfittassero, sapendo di avere il coltello dalla parte del manico e di poter fare un po' la voce grossa. Tanto, soprattutto di studenti, ce ne uno ad ogni angolo della strada. Siamo un po' come la rucola, non ha senso coltivarla che tanto vien su da sola.
Quando il tuo padrone di casa decide di non rinnovare il contratto e ti trovi di nuovo con l'evidenziatore in bocca a spulciare siti e giornali di annunci, essere gay può essere un handicap in più. E' un problema che mi sono posta io per prima, e una lunga serie di amici con me. Certo, se si è single, e si parla col proprietario che non si farà vedere se non per battere cassa, si può sempre evitare di dirlo (ma qui si potrebbe aprire una lunga parentesi su quanto sia giusto dover nascondersi per paura di perdere un alloggio), ma ci sono davvero tante situazioni che si trasformano in punti interrogativi.
I miei coinquilini saranno omofobi?
Potrò portare a casa la conquista di una notte?
Potrò portare a casa il/la mio/a ragazzo/a?
Potrò dire dove vado a ballare, o è meglio mentire?
La convivenza è già abbastanza difficile di suo, senza bisogno di aggiungere fastidiosi imbarazzi.
La mia ingenua speranza, però, è appunto un'ingenua speranza. A quanto pare, anche se lavori e vai a vivere con qualcuno che conosci, le richieste assurde continuano a fioccare. Recentemente, una coppia lesbica che cercava casa a Roma, si è vista scartata prima perché la casa era "destinata o ad una persona sola o ad una coppia" (le ragazze avevano taciuto inizialmente sulla loro relazione) e poi in quanto gay.
Insomma, non ne va bene una.
Voglio trasferirmi a Dublino e vivere in una casetta a schiera a due piani e con tanto di giardino. (Qualsiasi riferimento è, ovviamente, puramente casuale!)

7 commenti:

The Ant ha detto...

Posso prenotare la casetta accanto? Vendiamo casa nostra (pur sempre carina e in un posto di mare!) e ci trasferiamo anche io e S.
La domenica se c'è bel tempo preparo io un barbecue (rigorosamente vegan o al max di pesce) in giardino da noi...
Questo paese mi soffoca ogni giorno di più :o( ... e questo nonostante la condizione di assoluto privilegio che vivo personalmente (coppia dichiarata con famigliamicicolleghi + casa di proprietà...). O no?
Solidarizzo assai con tutte voi in cerca di casa in affitto.
E mi congratulo per l'immagine della rucola... davvero simpatica, direi.

Anonimo ha detto...

è vero trovare casa è già un disastro in condizioni "normali". ogni volta che cerco casa e dico che ci sarà anche un'altra donna col figlio improvvisamente spuntano fuori precedenti trattative che come per magia si concludono un secondo prima che io dica che la casa va bene, ci piace, è bella e la prendiamo.
che mondo di *****...

Silvia ha detto...

Oddio, ma questo dove? In una grande città?

@ Ant: ahahah vuoi formare un villaggio? Potrei starci, ma andiamo per lo meno in un posto dove ci si potrebbe sposare!

Parole_alate ha detto...

C'è ancora una casetta libera? Non mi servono i due piani con giardino, mi accontento (ci accontentiamo, anzi) di una baitina su un monte... :D

Anonimo ha detto...

questo a Roma,nella civilissima caput mundi... se formate un villaggio li volete tre abitanti in più? uno è piccolo piccolo =)
Sara.

LaVero ha detto...

ahahahahaha...guardacaso affittano giusto quella in parte alla nostra ;)

Effettivamente qua non abbiamo mai avuto problemi a trovare casa come coppia dichiarata.

A quando il BBQ?

Silvia ha detto...

Ecco, ti stavo giusto per chiedere se aveste detto di stare assieme, quando cercavate casa..

Che dire? Questo villaggio cresce in fretta :)
Potrei essermi emozionata all'idea dell'abitante piccolo piccolo, ebbene si... ma d'altra parte anche io porterei Torquato, che è piccolo e pure pelosetto :P