mercoledì 21 gennaio 2009

Straight is great (si, ma no grazie)

But I'm a cheerleader è un film decisamente divertente, di quelli da guardare prima di andare a dormire per scacciare l'ansia, se qualcosa è andato storto durante la giornata. A me, per lo meno, è capitato di farlo piuttosto spesso, per via di quell'adorabile equilibrio fra ironia, stereotipi, colonna sonora frizzante, happy ending e frasi ad effetto (ammetto di sapere a memoria le canzoni di Megan). E poi insomma, parla di una cheerleader lesbica, cosa si può chiedere di più?
Quando sento parlare di "centri di cura dell'omossessualità", però, o di "percorsi di riorientamento sessuale" o qualunque sia il nome che gli danno, mi si gela il sangue. Perchè era tanto divertente vedere nella finzione Megan e Graham avere a che fare con bambolotti iper realistici, o i ragazzi prendere dimestichezza col cambio dell'olio o il taglio della legna, quanto è terrificante l'idea di corsi simili nella realtà. E il fatto che siano ospitati, la maggior parte delle volte, da strutture cattoliche, chissà perchè non mi rassicura.
In questi giorni tutto questo sta accadendo a Brescia, fortunatamente ostacolato, o per lo meno denunciato, da Arcigay che ha indetto una manifestazione nazionale intitolata NON GUARIRETE MAI, sabato 24 gennaio.
Maggiori informazioni sul sito.

Nemmeno loro, ovviamente, sono guarite mai.

E per fortuna, direi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"LORO" chi sono? :O

[cryp]

Silvia ha detto...

Le protagoniste del film sopracitato: But I'm a cheerleader!