lunedì 5 gennaio 2009

Luca era gay, ma Povia è un cretino


La logica del mutamento determina che da un p- mondo, si passi, muti, ad un altro p- mondo, per azione di un agente. L'agente fa qualcosa, che cambia lo stato di p. Facciamo un esempio: p sta pr la finestra chiusa, quindi d ( p T p) l'agente ha agito, ed ha aperto la finestra. Il mondo è cambiato, c'è stato un avvenimento.
Ora, è noto a tutti, che quando si parla, prima bisognerebbe pensare. O meglio, secondo alcuni ( Malebranche) le parole, sono una diretta emanazione del pensiero. Parlando, do letteralmente voce ai miei pensieri quindi, se io affermo che povia sia un cretino, devo essere conscia di ciò che dico. Capirne tutti i termini, contesti, conseguenze.
Ora, affermare che luca era gay, non è come dire i piccioni fanno truuuuu ( o qualsiasi verso faccia un piccione).
Affermare luca era gay comporta che da un p- mondo gay si sia andati verso un p mondo non gay.
Uno dei problemi del linguaggio, è che sia un sistema impreciso, fallace. Le parole possono avere diverse accezioni, diverse sfumature. Quindi quando affermo: luca era gay, esprimo, intrinsicamente, un giudizio. Sapendo che il sopracitato Povia è andato a cantare al Family Day possiamo dedurre che egli verta verso certe ideologie, o correnti di pensiero che dir si voglia, o bla bla. Insomma, non era la fiera della porchetta di merate. Era il Family Day! Si esibivano pargoli come trofei e ci si beava d'essere buoni, retti, simpatici e cattolici. Noi siamo la rettitudine, dico no all'abominio!
(Aborrisco, brrr) Quindi, affermare: Luca era gay, è guarito! è un giudizio. Si condanna, intrisicamente, l'omosessualità, la si considera alla stregue di una malattia mentale.
Come se dicessi: Dostoevskij era epilettico, ma hey, non è una disfunzione neurologica, è una punizione degli dei! Non l'hai letto nel "Male sacro"?
Quindi, Povia ha la sua libertà (e responsabilità) d'affermare "Luca era gay", io ho la mia d'affermare, Povia sei un cretino.
E poi, chisssenefrega di San Remo! Go Marco Carta, go! Voglio vederti in finale con gli Afterhours! Milano contro Cagliari,
Pirri capitale!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Inoltre dobbiamo valutare l'elemento (i) con il quale intendiamo il sottotesto, ovvero l'idea che una persona ha nel momento in cui pronuncia determinate parole. Ad esempio posso dire "povia ne sa un casino" pensando che è un pezzente rincoglionito, in questo caso starei forse facendo del sarcasmo. mentre dicendo "non conosco nessuna persona che sia gay" sto invece dicendo un'ipocrisia, e via dicendo...
Comunque nutro qualche riserva su questo post in quanto truuu è verso più da tortora o colombaccio che da piccione