venerdì 19 febbraio 2010

How could anybody possibly know how I feel?


Ci sarebbe da dire qualcosa, riguardo il fatto che Ray Gosling, presentatore della BBC, rischi 14 anni di carcere per aver aiutato il compagno, malato di aids, a morire, una volta sentitosi dire che non c'era più niente da fare per alleviargli i dolori.
Ci sarebbe da dire qualcosa di più profondo sia di "la legge è legge", sia di "è stato un atto di amore". Non credo di avere lo spessore né morale né filosofico per parlane in uno spazio pubblico, come è questo, eppure qualcosa si dovrebbe dire.
Non foss'altro perché quando ho trovato la notizia mi sono fermata un attimo, pur nel disordine della giornata, a riflettere. La cosa che mi spiazza è che non ho la minima idea di come reagirei io in una situazione del genere. Ora, a mente fredda, penso che quella del signor Englaro sia la strada giusta, ma in fondo in fondo, dentro di me, non sono sicurissima di avere anche io la forza che richiede una battaglia del genere.
E allora?
Non lo so. Non credo arriverò da nessuna parte con questo post, è solo che sentivo si dovessero spendere due parole per una persona che ha indubbiamente avuto molto coraggio, che si sia d'accordo col suo gesto o meno. Non soltanto perché adesso rischia il carcere, ma anche e soprattutto perché ha aiutato a morire la persona che amava.
Come si fa a farlo?

I matrimoni gay non sono l'unico diritto per cui ho voglia di lottare.

4 commenti:

Giorgia ha detto...

grazie..

Barbara ha detto...

se ho ben capito, pensi sia giusto che esista questo diritto ma non immagini come sia possibile esercitarlo? Ho capito bene?

Anonimo ha detto...

quello che mi spaventa un po' ,in questa storia, è l'intervento dell'altro - per quanto si tratti di qualcuno che amava il malato e che probabilmente ha risposto a delle sue richieste esplicite. voglio dire, nel caso in cui non siamo noi stessi a procrarci la morte ,possibilità che comunque non è prevista e dovrebbe esserlo, un minimo d'ambiguità rimane sempre. volendo si può trovare anche nel caso Englaro,in cui la diretta interessata non poteva esprimersi. ma lì c'era un coma vegetativo senza precedenti di risveglo nelle stesse condizioni, e un governo invasivo e impudico che fingeva "sentimento" etico

Silvia ha detto...

@ barbara: no no, io penso sia giusto che esista il diritto e capisco perfettamente la possibilità di esercitarlo quel che dicevo è che non so come potrei comportarmi in una situazione in cui alla difficoltà di porre fine alla vita della persona che si ama si aggiunge l'andare contro la legge e il rischio personale..

@ anonimo: in questo caso il compagno era ben cosciente per esprimere le proprie volontà, solo che il governo inglese, non meno moralista ed invasivo di quello nostro, non aveva intenzione di ascoltarle