mercoledì 26 agosto 2009

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

nella foto Svastichella, l'aggressore del Gay Village, finalmente arrestato

Quando un tg all'ora di pranzo ti annuncia per due volte nel giro di tre giorni l'aggressione ad una coppia gay, rea di essersi scambiata un bacio in pubblico o, nel caso di Rimini, di essere semplicemente rincasata, possono tornare a galla vecchi discorsi madre-figlia.
E allora cosa racconti a una madre preoccupata che tu venga accoltellata per un bacio? Che non deve aver paura? E se la paura ce l'hai tu, per prima? Come rispondi alla richiesta di tua madre di evitare qualunque dimostrazione d'affetto per strada con la tua ragazza, non più perché non è decoroso, ma perché rischi la vita?
In un paese dove un accoltellatore pazzo, con tanto di certificato di seminfermità mentale, viene lasciato a piede libero dopo aver quasi ammazzato un ragazzo per averne baciato un altro, non la puoi rassicurare una madre. In questo paese, in questo momento storico, tutti i discorsi sul dovere morale di cambiare la testa degli italiani con l'esempio della propria normalità, vanno a farsi benedire. Lo puoi abbozzare un discorso. Puoi ricordarle che non si può darla vinta ai picchiatori. Che il loro scopo è proprio quello di non vederci più e illudersi che siamo estinti. Ma dichiarazioni d'intenti a parte, intanto compri un dizionario di svedese e ripassi qualche leva del kung fu.

31 commenti:

skin ha detto...

stavo pensando proprio a questo pochi minuti fa...che tristezza :-( e che rabbia! Grazie allo Stato e alle leggi che non ci sono o non vengono emanate, un'italiano su dieci( questa mi pare sia la percentuale di gay in Italia)avrà sempre più paura?! Beh spero proprio di no...

The Ant ha detto...

Primo: non glielo dire a tua mamma che hai paura. Non PUOI dirglielo. Adesso tocca a te tacere.
E' questo che ci fa davvero adulte: tacere o diminuire le nostre paure a chi ne soffrirebbe troppo. Non è quello che i (buoni) genitori fanno? Rassicurala e basta. Se lo merita.

Cosa potrebbe far piacere a tua mamma (molto più dell'idea di dover pigliare un'aereo per farti visita nel gelo del profondo Nord)?
Cosa potrebbe DAVVERO rassicurarla?
Cosa potrebbe rassicurare lei e tutte le mamme vere (quelle che vogliono bene al/alla propri* figli* indipendentemente dall'orientamento sessuale ed affettivo)?
Una cosa semplice eppure difficilissima da trovare: il CORAGGIO di chi assiste a queste cose brutte e interviene senza esitare.
Il coraggio di non restare indifferenti. Di alzare la voce chiedendo aiuto, di attirare l'attenzione, il coraggio (per chi ne ha capacità e mezzi fisici e solo nel caso in cui non ci siano lame di mezzo) di RISPONDERE ad un colpo con un altro colpo!

Ma è talmente difficile, questa cosa semplice qua, che anche io e S. ultimamente non facciamo che sognare un Altrove dove amare è una cosa bella e basta. Senza se e senza ma.
Non facciamo che pensare e pensare e progettare. Lavoro, casa, il/la bimb* che verrà (quando verrà)... che vorremmo vederlo/a crescere in un posto diverso, che però poi non avrebbe accanto tutti gli zii e le zie, cuginetti, nonni che già aspettano commossi...

Chissà. Chissà cosa è giusto... e cosa non lo può essere mai?

Non può essere mai giusto smettere di essere sé stesse. Mai. Questione di dignità.
Ci possono sottrarre diritti, visibilità, rispetto. Ma la dignità no. Quella no. Quella dipende da noi.

Grazie, Geco, per il bel post. E grazie alla tua mamma e alla sua meravigliosa preoccupazione.



PS: non avevo idea che il kung-fu avesse le leve... pensavo fossero solo colpi sulla media lunga distanza... vado a documentarmi

Giorgia ha detto...

@ skin: infatti il discorso è ripartito anche poco fa alla notizia dell'arresto..
@ The Ant: no, non glielo dico, tranquilla! le ho risposto che gli incidenti stradali sono la principale causa di decesso ma non per questo rinuncio a guidare..non è un grande argomento, ma qualcosa dovevo pur dire!
ps: si ci sono delle leve su gomiti, polsi e spalle che immobilizzano abbastanza bene anche ragazzi grossi..bisogna solo che mi velocizzi! altrimenti rimangono sempre i pugni

Parole_alate ha detto...

Questo post non necessiterebbe di commenti, si apre e si chiude da solo, con una riflessione perfettamente compiuta. Cosa puoi dire per tranquillizzare un genitore quando sai, nel profondo del cuore, che le sue paure sono perfettamente giustificate? O che anzi sono le tue stesse? Molto poco.
Rimane però il fatto che come dice the Ant, non puoi rinunciare ad essere te stessa -e ai comportamenti che ne conseguono- altrimenti paghi un prezzo alto in termini di dignità e autostima.
In questi casi io dico a mia mamma che non deve preoccuparsi ma arrabbiarsi, esattamente come lo sono io. Che anzichè stare lì ad avere paura in silenzio, esca, e in ufficio, in posta o in coda al supermercato parli di queste cose, di quanto la fanno arrabbiare e di quanto sono ingiuste.
Meglio tentare di reagire che rimanere passivi... fa anche sentire meglio.

Parole_alate ha detto...

Mi dimenticavo. Ma avete sentito Alemanno quant'è pronto a cavalcare l'onda di indignazione? Certo, certo, niente pacs e manteniamo ogni chiusura sulle unioni di fatto, però poveri froci, le prendono sempre, facciamo una legge per proteggerli? (No, perchè includerli nella legge Mancino, che protegge le minoranze discriminate? E' sufficiente che l'omofobia diventi un'aggravante.)

Gay di destra e moderati di ogni colore, per favore, non abboccate.

Giorgia ha detto...

già..ho letto..andrà pure a visitare il gay village, è un eroe!

Barbara ha detto...

Cosa è giusto? In questo momento per me sono giuste due cose:

1) dichiarare illegale la CCAR (Chiesa Cattolica Apostolica Romana) e farla punire da un tribunale italo-internazionale per due millenni di crimini contro l'umanità. Il crimine più grande e prolungato mai commesso nella storia, per il quale non esistono quasi definizioni, punibile probabilmente solo col genocidio totale del clero.

2) emigrare in un paese normale, possibilmente scandinavo.

La prima cosa non posso farla da sola, e non vedo intorno a me molta gente che può aiutarmi o comunque che mi aiuta. La seconda invece, con un pizzico di impegno, è fattibilissima.

Barbara ha detto...

Forse non ho specificato una cosa: in questi giorni il Vaticano portatore di pace e di vita ha sguinzagliato Mons. Fisichella a fare lobby pesante CONTRO la legge sull'omofobia che l'UE ci impone di fare dal 2000. Che esiste in tutti gli altri paesi da anni (anche prima del 2000).

Finché il 90% della popolazione dà ascolto e fiducia a un'istituzione che dice di volere il bene collettivo e agisce per fare l'opposto, non ci sono soluzioni.

Marta ha detto...

@ barbara
uarr! secondo me loro sentono molto la battaglia in questione. stanotte, per altro, in un momento di insonnia ho rivisto religiolus: c'è più verità in quel film che in tanti relegiornali

Barbara ha detto...

Religulous: l'ho scaricato ma non ho ancora avuto il tempo di vederlo! C'è un bellissimo post che lo riguarda, insieme ad altri documentari, qui:

http://www.autostraddle.com/documentaries-for-homos-deliver-us-from-the-religulous-bible-while-tying-the-knot-before-g-d/

The Ant ha detto...

Restare è già di per sé una scelta politica.
Non è rassegnazione.
Per ora RESTARE è piuttosto il MIO modo di testimoniare che non lascerò questo Paese in mano a quelli che non mi piacciono.
Poi, peccarità, ognuno ha il DIRITTO sacrosanto di cercare la propria felicità. Ovunque essa sia. Vivere qui è una gran fatica. Non solo da lesbiche. In generale. Vivere e quotidianamente riuscire a tener fuori la testa in mezzo alla melma del pensiero unico... di cui la CCAR è solo in PARTE responsabile (la cattolicissima Spagna, allora?)...

Buona giornata, ragazze

Barbara ha detto...

Il mio ragionamento è: perché spendere 100 oggi per ottenere 10 fra 50 anni? Forse sono egoista, ma mi sono resa conto di non essere un eroe. Perché accanirsi qui? Sono emigrata una volta (dall'umbria a Roma), posso emigrare anche un'altra.

Due sole volte mi è successo di lasciare un paese estero per tornare in Italia e avere la sensazione di viaggiare (indietro) nel tempo. Due sole volte, al ritorno, non sono riuscita a pensare ad altro che a tornare, a come fare per tornare e trasferirmi.

Stati Uniti e Svezia. Nei primi non ho il permesso di soggiorno; ma nella seconda sì.

Silvia ha detto...

Io sono d'accordo con te, Barbara. Anche perchè l'Italia non ha voglia di essere salvata, sta bene proprio così, e allora se sono io quella fuori dal coro faccio meglio e prima a comprare un biglietto aereo.

The Ant ha detto...

Mi auto-cito (che vergogna):
"...ognuno ha il DIRITTO sacrosanto di cercare la propria felicità. Ovunque essa sia. "
per darvi tutte le benedizioni possibili... nel senso di good luck, di auguri, di tuttoilbenepossibile per voi e per le persone a cui volete bene!

Non credo si tratti di egoismo (l'idea di vivere bene altrove). Non più di quanto sia egoistico pensare (da parte mia) che a stare lontana da certi luoghi, da certe atmosfere, da certe persone... io soffrirei.

Intanto che non partite ancora però (e se la manifestazione effettivamente ci sarà - ottobre p.v.) ci verrete a Roma a gridare lo schifo e la vergogna di essere persone civili in un paese che non ci vuole bene?

Ciao

Marta ha detto...

se la manifestazione verrà confermata per il 10 ottobre in quel di Roma,no, temo proprio che (a malincuore!)non ci saremo. sessione d'esame agli scoccioli e imminente partenza per l'Irlanda renderanno impossibile la trasferta

Barbara ha detto...

Io non so se verrò alla manifestazione. In questo momento le mie priorità sono curare gli aspetti internazionali del mio lavoro e imparare lo svedese.

A nessuno piace tagliare legami, anzi, quella è la parte più difficile. Ma perché devo avere paura di essere me stessa? Ci sono società che ti chiedono di essere te stessa, altre che ti scoraggiano. A me non serve essere accoltellata per soffrire, sono molto sensibile anche a cenni, sguardi, non detti. Non riesco ad avere personalità multiple, non sono furba, come la maggior parte delle lesbiche che conosco. Ognuno ha le sue debolezze.

Ma è difficile da spiegare a parole. Bisogna andarci e vivere il clima sociale, sperimentare le reazioni delle persone. Respirare la normalità tranquilla ed essere incrociati dai loro sguardi e dai loro sorrisi.

Vi voglio comunque fare un esempio, che forse è rilevante solo per me (avvertitemi se vi sto spammando il blog). Cattedrale di Stoccolma (quella dell'arcivescova lesbica con la compagna pastora e il figlio di 3 anni). Installazione interna, una specie di tenda-museo itinerante. Proiezione video: "father and son", simbolo della solitudine e della nudità dell'uomo di fronte a Dio. Un uomo nudo integrale che pattina sul mar baltico ghiacciato, con tanto di pisello svolazzante e musica corale di sottofondo. I turisti italiani che fuggono stizziti: "pazzesco" "beh c'è a chi piace", etc. Gli ipocriti scioccati dalla presenza di un povero pisello, tutto solo al gelo, proprio in quel luogo (la chiesa) in cui sono soliti andare per coprirsi gli occhi e non vedere...

No, questo paese non vuole essere salvato. Lo vorrà dopo qualche secolo di liberazione dalla CCAR, come è successo agli altri.

Silvia ha detto...

no no, non è affatto spam, a me questi spaccati di vita svedese interessano moltissimo.ma per quanto ci sei stata?

Barbara ha detto...

5 giorni. Oggi dovrei lavorare ma non sto combinando un cavolo. Just Sweden on my mind.

Altre impressioni. Non ho mai visto tante donne fuori casa. Non ho mai visto tante coppie di donne. Non ho mai visto tanti visi felici e rilassati (molti tra gli immigrati, il che è tutto dire). Non ho mai visto tante coppie omo mescolarsi con tanta tranquillità alle altre. Io e il mio amico (che abita a Stoccolma) siamo andati solo una volta in un locale "lesbico": tutti gli altri non erano "connotati". Nel locale lesbico c'erano una gran quantità di passeggini, neonati e donne incinte, vicino a tizie con facce da chierichette (nel senso, non particolarmente differenziate, non per dire "ciao, sono lesbica, sono diversa", non so come spiegartelo).

Hai presente gli ABBA? Ecco, molte lesbiche svedesi hanno ste facce da impiegate ministeriali. Non so se è chiaro quello che voglio dire...(?!)

Unknown ha detto...

un po' di grinta in questi tempi bui:

http://www.youtube.com/watch?v=MbWDNM0wuAc&eurl=http%3A%2F%2Fwww%2Efacebook%2Ecom%2Fhome%2Ephp%3Fref%3Dhome&feature=player_embedded#t=114

Unknown ha detto...

magari questo link funziona:
http://www.causecast.org/videos/2980-got-hope-harvey-milk

"Somewhere in Des Moines or San Antonio there is a young gay person who all the sudden realizes that he or she is gay; knows that if their parents find out they will be tossed out of the house, their classmates will taunt the child, and the Anita Bryant's and John Briggs' are doing their part on TV. And that child has several options: staying in the closet, and suicide. And then one day that child might open the paper that says "Homosexual elected in San Francisco" and there are two new options: the option is to go to California, or stay in San Antonio and fight. Two days after I was elected I got a phone call and the voice was quite young. It was from Altoona, Pennsylvania. And the person said "Thanks". And you've got to elect gay people, so that thousand upon thousands like that child know that there is hope for a better world; there is hope for a better tomorrow. Without hope, not only gays, but those who are blacks, the Asians, the disabled, the seniors, the us's: without hope the us's give up. I know that you can't live on hope alone, but without it, life is not worth living. And you, and you, and you, and you have got to give them hope."
-Harvey Milk, 1978

Giorgia ha detto...

va benissimo così, basta copia-incollarlo! grazie per la trascrizione del discorso..nel video non riuscivo a leggerlo!

Barbara ha detto...

Questo discorso mi ha fatto pensare al recente matrimonio tra il ministro delle finanze (uomo) e un magnate dell'editoria locale (uomo). Ah però, aspetta, è successo in Norvegia. Non erano Berlusconi e Tremonti.

Parole_alate ha detto...

Nel frattempo io ho visto Religiolus: è carino, e anche se lui in certi momenti ha un atteggiamento un po' spocchiosetto, glielo si perdona volentieri! A quando una recensione del week-end? :D

Marta ha detto...

si, soprattutto quando parlava con gli ebrei secondo me era molto spocchioso.ma non finirà nelle recensioni del week end, avrà un post tutto suo (prima o poi...)

Parole_alate ha detto...

Uhm... a me sembra tipicamente americano questo suo esaltare solo gli aspetti più estremi di una religione per mostrare che è insensata: sembra che conduca una battaglia all'ultimo sangue tra la fede e l'agnosticismo... non un dibattito o una riflessione aperta, ma proprio un'opera di convincimento.

Ok, ok, basta e aspettiamo il post. Sono curiosa di sentire le vostre opnioni.

Marta ha detto...

si, sono convinta che l'intento era quello di smontare, con il raziocinio, i dogmi.nessun dibattito, proprio agnosticismo.a me piace come cosa, in questo film e nei libri di oddifreddi. ciò non toglie che la saccenza, e la leggerezza con cui lo fa ogni tanto è irritante

The Ant ha detto...

x Barbara...

http://www.gaynews.it/view.php?ID=82560

Ci vediamo là... (forse, visto che per esserci io devo fare non meno di 65 km - dopo non meno di otto ore d'ufficio).

Dài... lo svedese online può aspettare un paio d'ore di 'uscita collettiva e solidale', no?

The Ant ha detto...

Aggiungo: occorre esserci non perché con una passeggiata possiamo "salvare questo paese" (cito di nuovo Barbara quando dice "No, questo paese non vuole essere salvato")... ma perché per quanto buio si abbia intorno (e di questi tempi c'è buio pesto) scendere insieme in piazza ti fa sentire bene.
Non cambia nulla? Probabilmente no, te lo dico chiaro: non cambia nulla a livello di leggi, di strapotere delle gerarchie clericali, della stupidità, del razzismo, dell'omofobia...
Ma una cosa SEMPRE e magicamente accade nella testa di chi c'è (in piazza): si accende una SPERANZA.
Quella di cui parlava Harvey Milk. E che non deve restare solo una bella frase... Testa alta, raga' RIGHT HERE, RIGHT NOW

Barbara ha detto...

The Ant, io penso di andare anche a quella di mercoledì (stesso punto di partenza, ore 22) di Arcigay e Arcilesbica. Da un lato è fastidioso il fatto che ci siano due organizzazioni separate, ma dall'altro è anche bella l'idea di assicurare continuità, una marcia al mese fino a che non si fa la legge.

Non ho mai detto che queste cose non cambiano NULLA, ho detto che sono contributi infinitesimali che si concretizzeranno solo in un lughissimo periodo... troppo lungo per i miei gusti e per i miei 33 anni. Poi certo, uno esce da casa e preferisce andare in certi posti piuttosto che in altri ;)

Lo svedese va a gonfie vele! Ci metterò almeno un paio d'anni per parlarlo bene, ma se questo significa leggere i giornali nazionali e trovarci cose diverse da quelle che ci trovo ogni sforzo è giustificato! (Ooops, stavo riscadendo nel politico... sti giorni sono proprio angry-gay, altro che fun-gay)

Barbara ha detto...

Non la fanno più quella di mercoledì, ne fanno una unica venerdì. The Ant, come faccio a riconoscerti? Ti travesti da insetto?? ;)

The Ant ha detto...

Ah ahah ahaha!!!
No, Barbara... facciamo così: cercami nel web (dovrebbero esserci un po' di foto mie sparse e sparpagliate) in relazione al softball (che è uno sport, non una branca edulcorata dell'hard). Mi chiamo Antonella Garofalo e sono uguale alle foto solo (forse) con una montatura di occhiali differente e (brava, io!) finalmente con qualche chilo in meno.
Ciao!