martedì 4 ottobre 2011

Did i fucking ask you?



Kim Funk, chicks don't dig street harassment

Vi avevamo già parlato della slutwalk, un'iniziativa meravigliosa, necessaria, che sta prendendo piede in tutto il mondo, giusto sabato c'è stata quella di Parigi (quando una in Italia? ), perchè sembra sciocco dover ribadire sempre l'ovvio, ma evidentemente non è così, siamo piene di esempi che dimostrano il contrario, siamo piene di imbecilli che pensano ancora "se l'è cercata" e non sanno proprio stare zitti quando sali sull'autobus.
E che non sia così se ne accorgono tutte, ovunque, a tutte le età, tanto che nel bellissimo magazine online Rookie (opera di quel genietto di Tavi, già autrice di Style Rookie) una rivista scritta da adolescenti per adolescenti c'è un post intitolato first ecounters with male gaze, giusto per ribadire che il problema inizia presto.
Ecco, dello sguardo degli uomini, sui fastidiosissimi, non richiesti, commenti degli uomini ci sarebbe tanto da dire, da raccontare, perchè credo che nessuna sia mai stata risparmiata da un banalissimo e viscido "hey, bel culo!", e non so come siate messe voi, ma più di una volta "la minaccia" io l'ho avvertita doppia, come donna prima e come lesbica poi, ed è qualcosa che mi fa incazzare oltre misura, qualcosa che ogni tanto mi manda disciplinatamente in palestra a farmi un bicipite degno di questo nome, qualcosa per cui potrei, e vorrei, scendere in piazza.
Lunghissima e prolissa introduzione perché stamattina sono incappata in questa foto


e non c'è molto da dire, se non inghiottire il groppo in gola e forse iniziare a rimboccarsi le maniche.

6 commenti:

Parole_alate ha detto...

Guarda, io sono rimasta illuminata quando ho sentito della prima slutwalk a Toronto - e per come è nata, quasi una reazione immediata alla misoginia!- ma alla lunga ho capito che in Italia non avrebbe senso provare a realizzarne una. Prova solo a immaginare cosa ne verrebbe fuori se si pubblicizzasse "l'orgoglio di essere troie". Non sarebbe mai capito, secondo me: siamo semplicemente troppo indietro per qualcosa del genere. E capisco bene che da qualche parte si debba pur cominciare, ma serve un minimo retroterra culturale condiviso per fare in modo che nasca qualcosa da una manifestazione simile... baby steps, in terra italica, temo. :(

Marta ha detto...

sono d'accordo. per quanto mi piacerebbe tantissimo poter fare una cosa del genere in italia, la formula che "ha avuto successo "all'estero (vestiti, cartelli, slogan) qui non verrebbe capito.o forse dovremmo farne una proprio per far capire il messaggio in maniera prorompente... è un cane che si morde la coda : )

Barbara ha detto...

La slut walk in Italia non sarebbe capita? È la stessa cosa che dicono i politici del matrimonio gay: "non sarebbe capito dal popolino, etc"

Temo che se andate dietro a ciò che "l'elite" pensa che possa capire "la massa" vi resti solo una nun walk e soprattutto, continuerà a proliferare la distinzione tra elite e massa.

Buona notte.

(scusate ma devo dire quello che penso, tanto per i commenti c'è la moderazione)

Anonimo ha detto...

Magari le persone lo capirebbero; magari la maggioranza degli individui, nel profondo, lo sa che quello che indossavi nel momento in cui sei stata molestata NON PUO' essere considerata un'attenuante. Annoverare questa come scusa plausibile per quello che, a parer mio, è un reato peggiore di un omicidio, aprirebbe una serie di possibilità infinite per far del male a qualcuno dandogli pure la colpa. Se ammazzi tuo figlio che strillava da due ore, un pochino se l'è cercata. Per lo stesso principio, ridere troppo in pubblico potrebbe essere considerato un invito a mettermelo in bocca ( e scusate la volgarità). Se il barista bonazzo sfoggia i suoi bicipiti davanti a te trasportando sei casse di birra per braccio, che poi non si lamenti se lo aspetti dietro un angolo dopo il lavoro. E se non ci sta, hai tutto il diritto di tagliarglielo, ti ha provocata lui, tutto sommato. Mandi tuo figlio chierichetto (rush cutaneo da clero e annessi, ma facciamo finta di niente) a vestirsi in sagrestia per la messa? poi non ti lamentare se il prete se lo mangia in un sol boccone, stupida tu a mandarcelo, sapendo che un uomo avebbe potuto sentirsi attratto dalla cosa.

Le persone (persone che suppongo sane ed equilibrate), dicevo, singoli individui, lo sanno che è un ragionamento che non regge. La massa, la gente, presa come gruppo di capre altamente influenzabile plasmabile e bigotta, la gente no, non lo capirebbe.
La rabbia che mi mota dentro è indescrivibile. Che qui sembra di stare a parlare di un branco di lupi selvaggi e indomabili, invece che di quei cosi di 15 cm che SAPREBBERO TRANQUILLAMENTE TENERE TRA LE MUTANDE. Come se loro, i loro cosi non fossero i grado di controllarli. Come se, veramente, tu, cazzone avariato, misogino invetrebrato, fossi così succube del tuo coso, ed io così troia che non potrebbe andare diversamente.

Questo tipo di assunzioni, che poi diventano (orrore-orrore) opinione comune, la dicono lunga, non solo sulla condizione femminile, ma anche su come la misoginia, la visione pene-centrica della società riesca a trovare giustificazione anche agli atti più barbari. Misoginia spesso interiorizzata anche dalle donne stesse,purtroppo. Non voglio tirare in ballo la religione, solo un appunto. In ogni angolo di mondo, c'è una religione, una cultura, non necessariamente il cristianesimo, che legittima, quando non incoraggia subdolamente, questo tipo di mentalità. Che sia il burka (in quanto oggetto sessuale ti devi coprire o io non rispondo di me e del mio coso), l'infibulazione (eccerto che sei nata per figliare, mica per godere), o lo stupro correttivo (non può non piacerti il mio coso, quand'è così io ho il diritto di violentarti fino a che non ti piacerà. E si, non sono punibile per legge), in ogni dove si avverte la continua lotta, la continua pressione per aderire a modelli di donna totalmente irreali, degradanti, inumani e maschilisti.
E questa cosa mi disgusta come poco altro al mondo. A volte penso che se la società si è evoluta in questo modo piuttosto che in un altro, dev'esserci un nesso con i loro così, dev'esserci qualcosa che non torna, se la misoginia giustificata governa tuttora, nel 2011, il mondo.

Avrei mille altre cose da dire, ma mi fermo qui. Mi dispiace, perchè vengo qui, mi infervoro e lascio commenti da cadere tramortiti dopo averli letti per quanto sono lunghi..però, anche voi, se parlate di questi argomenti, un pochino ve la siete cercata!
Un saluto beautys. Siete brave.

Marta ha detto...

probabilmente non mi sono spiegata molto bene : )
quando dico che che la slut walk in italia non funzionerebbe, mi riferisco al "prodotto" così come si è svolto a Parigi e Berlino (cito queste due in particolare perché sono quelle che ho seguito di più). applicare gli stessi slogan, gli stessi abiti, gli stessi cartelli a Milano in my opinion potrebbe essere un buco nell'acqua. perchè è un dato di fatto innegabile che la società su cui si va ad "innestare" questa manifestazione sia differente, le città sono differenti, è diversa l'opinione pubblica. non so se esista una versione tedesca di studio aperto, ma sono piuttosto sicura che una manifestazione "alla tedesca" condotta qui sarebbe materiale per quel "telegiornale" e per un paio di articoli cretini di contorno. poi ho sempre avuto l'impressione che in Italia conti parecchio non tanto il "come" ma "quanti". se partecipano in tanti, se c'è la guerra di numeri con la questura possiamo considerarla un successo, se no cicca. come ha detto parole alate, non c'è il retroterra culturale condiviso, non è una questione di popolino ed elite,
e lo ammetto con una certa tristezza che una manifestazione così non potrebbe funzionare, perchè ho sempre pensato che più di compromessi ed aggiustamenti funzioni l'idea "dura e pura", buttata sul tavolo e non smussata in alcun modo. ma penso anche (da qui il cane che si morde la coda) che per cambiare la situazione stagnante ci sia bisogno di manifestazioni così condotte, senza compromessi. per cui è un circolo vizioso.
non so a che cosa tu ti rifersica con nun walk.
piuttosto che fare una cosa raffazzonata (per dire, come i dico italiani stanno ai pacs francesi) forse è meglio non fare nulla, o forse è meglio fare le cose come si deve per dare uno scossone? io non lo so, per cui penso sia un vicolo cieco senza soluzione io non ne ho una, ma magari nell'ombra qualcuno la sta organizzando e nel caso io sarò prontissima a rispolverare la mia gonna di pvc e manifestare
gaudente.

Mary ha detto...

Compresa o meno, se si facesse una slutwalk a Milano, io ci sarei! Credo sia un'idea geniale. Sul serio, una cosa che serve, che la visibilità non è mai troppa, anzi.

una neo-milanese.