lunedì 9 maggio 2011

Qualcuno me lo spiega, per favore?


Foto presa da qui


Ultimamente mi capita d'essere insofferente per qualsiasi cosa. The frog allora cerca di ricordarmi il sempiterno motto dig a hole, fill it up ma senza molto successo, non c'è proprio nulla da fare la mosca al naso mi salta in tre, due, uno, zero, kataboom, e poi mi chiedo come mai mi torna la gastrite. (ahia)
Allora oggi ho deciso di deporre le armi, e non scrivere alcun salace commento acido su quest'argomento, ma chiedo a voi di commentarlo. Anzi, di più, di spiegarmelo, per favore. veramente, qualcuno me lo spiega?

Elena Tebano presenta il documentario diversamente etero

Grazie

36 commenti:

Giorgia ha detto...

"Questa storia ha fatto riflettere Elena Tebano, la giornalista che insieme a Milena Cannavacciuolo, Chiara Tarfano e alla regista Marica Lizzadro ha realizzato Diversamente Etero"
cioè, quattro menti a riflettere su quelle due sciolloriate??

Giorgia ha detto...

però lo voglio vedere...è comunque sociologia....o antropologia... insomma, voglio vedere qual è il livello di coscienza della nostra esistenza fuori dal mondo ovattato che ci siamo create intorno selezionando amici e frequentazioni....

Marta ha detto...

la mosca al naso mi è saltata quando ho letto "Le fan si riconoscono in quella storia"

faaaan?
ma de che?
ma PERCHE'?
ma che, veramente?
(si, si, sono soloinvidiosa perchè loro sono fighe e io no)

Marta ha detto...

io non mi chiedo il perché del documentario (ci sta tutto) ma il perché di ste due si.
veramente, mi sfugge nella maniera più totale (ed alla faccia dello snobismo culturale fra 20 minuti, evviva evviva, c'è Jersey's Shore)

Marta ha detto...

comunque lo proiettano al Mix (che proietta anche Gigola, siiiiiiiii!)

Parole_alate ha detto...

Non ho ben capito se possa trattarsi di una cosa seria, però... che titolo imbecille, porca vacca. Per partire bene, cominciamo con l'inquadrare l'omosessualità dalla prospettiva sbagliata. Incredibile.

(E comunque, quando non ne puoi davvero più, l'indignazione è la risorsa estrema per non cedere le armi: tienila stretta. :) )

Barbara ha detto...

Io non ho capito niente. Però mi dispiace che etwas reprima la sua acidità. Essere corrosivi è importante :)

Il titolo mi fa pensare alla "questione femminile" in Italia. La difficoltà di dire "sono lesbica". Un titolo contorto, insensato, qualsiasi cosa pur di non ammetterlo. Indice di un paese conformista in cui si segue la massa per non essere soli e si evita la solitudine solo seguendo la massa. Insomma un gregge. Poi si lamentano se ci allontaniamo dalla cultura popolare. È l'unico modo per essere se stessi! Se la cultura popolare non ci include, cosa dobbiamo fare, convincerci che non esistano persone gay ma solo atti (come diceva il neo-beato, mortacci... poi all'Euro Pride del 2000 si è guardato alla finestra e di fronte a 500mila gay forse ha iniziato a cercare disperatamente gli atti...)?
Che dobbiamo fare, pensare che in fondo siamo etero, che non possiamo essere gay perché i gay non esistono in natura? Vogliamo abbeverarci della nostra splendida tradizione di fascismo e cattolicesimo?

Io non dico che l'Italia è tutta da buttare, ma non mi sono mai sentita me stessa e contemporaneamente popolare; e la cultura popolare l'ho sempre vissuta come un'aggressione e un'imposizione.

Marta ha detto...

"Io non dico che l'Italia è tutta da buttare, ma non mi sono mai sentita me stessa e contemporaneamente popolare; e la cultura popolare l'ho sempre vissuta come un'aggressione e un'imposizione."

concordo totalmente

Comunque probabilmente andremo a vederlo al mix, e vi faremo sapere con cognizione di causa. certo, la notizia che al mix faranno Gigola ha ofuscato qualsiasi altra cosa, rendendomi cinguettante come un uccelin di bosco. recupererò lucidità quanto prima

Marta ha detto...

nessuna mi aveva fatto notare che avevo scritto elena "talebano" e non "tebano". super imbarazzante refuso, chapeau

Anonimo ha detto...

http://www.facebook.com/DiversamenteEtero?sk=app_7146470109

Nina ha detto...

"Diversamente Etero racconta la storia di questo fenomeno e riflette sulla visibilità lesbica in televisione, attraverso i filmati censurati dalla tv e le interviste a fan, giornalisti, esperti di comunicazione e attivisti del mondo lgbt."

Io davvero non ho capito.
- visibilità lesbica? ma se abbiamo detto che ste due non erano lesbiche?
- filmati censurati... di cosa?
Bah. Indagare il fenomeno di V. e S. sarebbe anche un progetto interessante ma non mi è chiaro con quali strumenti e da che prospettiva d'analisi lo vogliano fare...

Elena Tebano ha detto...

Mi permetto di intervenire anch'io: spero che veniate a vedere il documentario. Qui intanto, come anticipo, una spiegazione "terza" del nostro lavoro (lo abbiamo proiettato al torino Glbt Film Festival): http://www.cinemaitaliano.info/news/07730/da-sodoma-a-hollywood-diversamente-etero.html
Un saluto,
Elena

Marta ha detto...

Ciao Elena, per prima cosa scusa ancora per la storpiatura del nome. quando capita a me lo odio, quindi, veramente, scusa. Sarebbe stata una bassezza mica da poco.
poi:come ha scritto Nina nel commento qui sopra

"Indagare il fenomeno di V. e S. sarebbe anche un progetto interessante ma non mi è chiaro con quali strumenti e da che prospettiva d'analisi lo vogliano fare..."

ecco, anche a me la prospettiva non era chiara fino al vostro commento su facebook, prima, ad essere sincera,pensavo foste delle fan interessate solo a documentare "il sogno" e come ti ho scritto su facebook, per me fan ha una connotazione totalmente negativa, tanto più non capisco (ed è qui che entrano in campo gli elementi che mi mancano) perché mai qualcuno dovrebbe essere "fan di veronica e Sara" (ma anche di Emily e Naomi, quelle di Glee, Grey's Anatomy e giù discorrendo)
la volontà di venire al mix c'era anche prima, ora che so qual'è la prospettiva e l'obbiettivo del documentario sicuramente di più.
seppur desidererei ancora che qualcuno mi spiegasse perchè essere fan "del sogno"

Marta ha detto...

perchè, senza fare la snob (so che il rischio è quello), come ha scritto Geco:
"voglio vedere qual è il livello di coscienza della nostra esistenza fuori dal mondo ovattato che ci siamo create intorno selezionando amici e frequentazioni"
io non conosco nessuno che sia fan del sogno, ma a dirla tutta non conosco nessuno che non abbia considerato l'intera faccenda una ridanciana cazzata

Elena Tebano ha detto...

Una delle cose che facciamo nel documentario è cercare di spiegare perché la storia di S&V ha attirato così tante persone. E che tipo di persone ha attirato. Uno degli elementi che ha contato per molte donne è vedere quella che loro hanno definito la censura della tv, Il titolo Diversamente etero, infine, si riferisce al fatto che molte di queste donne si rifiutano di identificarsi come lesbiche o bisessuali. Però ho già parlato troppo! Vorrei che fosse il documentario a farlo. E sono sicura che le discussioni non mancheranno: ma a me interessano proprio quelle! (per finire: non ti preoccupare per il lapsus! non è grave)

Elena Tebano ha detto...

dimenticavo: Diversamente etero è anche uno sguardo sul mondo lontano dall'associazionismo glbt o dalla "classica" consapevolezza lesbica o queer.

Marta ha detto...

posso chiederti una cosa (se poi non vuoi rispondermi nei commenti c'è l'indirizzo mail qui affianco : ) ma tu ci credi al sogno? al di là di ogni ragionevole dubbio legato alla necessità di crearsi una fama che non muoia in fretta, pensi che ci sia qualcosa oltre la banale necessità di far parlare di loro il più possibile?
io sono d'accordo che la regia del programma sia stata quanto meno faziosa, ma non è che, forse, sono state assunte a simbolo di qualcosa che in realtà non esiste?
(io mi ricodo bene le tatu,e le frasi usate per "giustificare"la credibilità della loro storia spesso sono le stesse che trovo usate per veronica e sara )
ecco, forse la mia accentuata cosapevolezza lesbica (e di recente, queer)
m'impedisce di accettare appieno che si possa rifiutarsi di identificarsi come lesbica o bisessuale (non sono lesbica, io amo la persona è una frase che mi fa accapponare la pelle)

Elena Tebano ha detto...

guarda, io muoio dalla voglia di risponderti. però preferirei un approccio "sperimentale" e aspettare che tu veda prima il documentario. poi ti dico tutto quello che penso, davanti a un caffè o via mail, come preferisci.
ci stai?

Barbara ha detto...

"Il titolo Diversamente etero, infine, si riferisce al fatto che molte di queste donne si rifiutano di identificarsi come lesbiche o bisessuali"

mi dispiace non poter partecipare alla proiezione, ma volevo far notare che il fatto di cui sopra si chiama scientificamente "tecnica di neutralizzazione". È una strategia che viene messa in atto quando il comportamento che si vuole neutralizzare (che sarebbe colto dalle dizioni lesbica o bisessuale) è considerato deviante. Sta qui la tristezza. "Diversamente etero" è un titolo che discrimina, che microaggredisce, insomma che mette in cattiva luce le lesbiche e le bisessuali, che ci considera implicitamente devianti. Per questo, come ha scritto etwas:

"non sono lesbica, io amo la persona è una frase che mi fa accapponare la pelle"

Barbara ha detto...

Dire di una donna che ama un'altra donna che è "diversamente etero" è come dire di una donna che ha una carriera che non è una donna, ma è "diversamente uomo". Come dire di un meridionale produttivo che è "diversamente nordico", etc. e poi giustificare la cosa dicendo "no, ma è non è offensivo, è questi tipi non sono le classiche donne o i classici meridionali". Il che non fa altro che rincarare la dose.

Non so se hai colto l'associazione e non so se ti rendi conto di quanto questo titolo possa essere offensivo per lesbiche e gay.
Scusa, ma se permetti saranno gli etero a essere diversamente gay.

Inoltre il titolo richiama immediatamente alla mente l'espressione "diversamente abile" (non siamo integrati nella cultura popolare ma non viviamo fuori dal mondo) e quindi associa il concetto di etero con abilità e il concetto di gay e lesbica con disabilità.

Cosa sarebbe esattamente che dobbiamo apprezzare?

Marta ha detto...

@ Elena: ci sto : )

Elena Tebano ha detto...

@Barbara, quello che tu dici vale solo se pensi che "diversamente etero" sia sinonimo di lesbica oppure bisessuale, o anche queer.

NON LO E', è un titolo PROVOCATORIO per dire che se tu rifiuti di definirti, ti definiscono gli altri, e lo fanno per sottrazione, quindi diminuendoti.

credo che, per chi ha visto il documentario, sia impossibile prenderlo come una definizione in positivo. e comunque, ripeto, le diversamente etero non sono le lesbiche, il titolo è riferito alla storia di S&V e alle loro fan.

Barbara ha detto...

Premesso che mi riservo di vedere il documentario (se ci riesco, tra i miei vari spostamenti), a priori non sono convinta.

Se "diversamente etero" non vuol dire lesbica, bisessuale, né queer, cosa vuol dire, "etero"? Vuol dire fase 1 nel percorso di definizione dell'identità di Cass (1979)? Fase 2?

Io penso che in Italia più che di provocazioni ci sia bisogno di rigore nella definizione dei termini. Ma se il titolo è provocatorio sono curiosa di vedere come la provocazione sia stata espressa nel video.

Marta ha detto...

vieni a Milano, Barbara, che ti devo un sacco di birre per un sacco di motivi!

Barbara ha detto...

@etwas: sì mi ricordo dei vari inviti, mi piacerebbe venire a Milano, ad esempio per il Mix. Io ti porto le Walkers all'aceto! Fresche fresche appena confezionate.

In realtà non vorrei sembrare scortese ma per me non è facile ritagliare uno spazio. Ad esempio, ora sono all'aeroporto di Lamezia e sto per prendere il mio 17esimo volo del 2011. Domenica torno a Londra con il 18 esimo, etc.

I prossimi tre giorni romani sono già pienissimi. Comunque mi è appena arrivata una mail che paventa una possibile riunione in Italia intorno al 27-28 maggio, il che apre un nuovo orizzonte di possibilità... appena torno davanti a un aggeggio con Flash (no iPhone, no iPad) controllo il programma del Mix e ci faccio un pensierino.

Barbara ha detto...

@Elena: ho fatto una ricerca su Internet e mi sono informata un po' di più sui contenuti del documentario. Forse forse comincio a capire... ;)

Elena Tebano ha detto...

:-)

Barbara ha detto...

dalla recensione di cinemaitaliano.info:

"Quello che proviamo è una cosa che è ma non può essere, è il nostro sogno."
Negli USA la definizione di sogno è opposta: qualcosa che non è (ancora) ma che può essere.

E a questo punto mi chiedo: e per le fan del sogno? Quale significato di sogno sposano le fan del sogno? Quello protestante-rivoluzionario o quello cattolico-conservatore?

Perché se ho ben capito il documentario vorrebbe mostrare che la versione ufficiale mainstreaming del sogno è quella cattolico-conservatrice (qualcosa che è ma non può essere); mentre per le fan del sogno forse no: forse loro adottano la versione rivoluzionaria (qualcosa che può essere ma non è - non ancora).

Se così fosse, non vedrei differenze qualitative tra il sogno delle "fan" e quello di chi si identifica come LGBTQ. Le differenze sarebbero quantitative, nel senso di essere magari in diverse fasi di costruzione dell'identità (i sei step di Cass); ma non qualitative, nel senso che il percorso sarebbe comunque lo stesso. Che le donne italiane stiano iniziando in massa questo percorso sarebbe una bella notizia. E se magari cominciassero anche a passare alle fasi 3 o 4, buttando la parola etero nel cesso, sarebbe ancora meglio. In ogni caso, da qualche parte bisogna cominciare.

La mia voglia di vedere il documentario aumenta a dismisura...

LaVero ha detto...

Wow, mi distraggo un attimo e mi perdo tutti sti commenti interessantissimi. Sono d'accordissimo con Barbara comunque... I sogni delle lesbiche poi sono altri : )

Elena Tebano ha detto...

@Barbara Diciamo così: le fan del sogno non sono tutte uguali. E se vuoi ragionare per categorie,ci sono le une e le altre. La rappresentazione ufficiale, invece, ahimé, è stata solo di un tipo... (Ma non ti voglio rovinare la visione, non dico altro)

Marta ha detto...
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Barbara ha detto...

Non si capisce più niente coi commenti, comunque mi sembrava di aver scritto qui che forse mi fissavano una riunione a Milano il 27/28. Invece nulla di fatto la fantomatica riunione si materializzerà il 22 maggio sempre a Milano e sarà toccata e fuga. Arrivo il 21 verso metà pomeriggio e riparto il 23 mattina per impegni lavorativi londinesi il 23 pomeriggio. Scusate la finezza ma CHE PALLEEE

Giorgia ha detto...

dyo santissimo, ma avete mai provato a digitare veronica e sarah su youtube? a parte il fatto che dopo aver scritto solo "vero" mi viene suggerita veronica ciardi, e che con "veronica" ovviamente mi completa la ricerca con "e sarah", sono sconvolta dai video che vengono fuori....in spagnolo, musicali con le scene più belle di quello che nei titoli viene definito "il sogno". Non ditemi che hanno anche fuso i loro nomi come con Sharmen e Tibette... Come ci è sfuggita questa follia collettiva? Io il documentario lo perdo perché parto proprio la mattina del 27...spero di beccarlo altrove perché ormai voglio capire...

Elena Tebano ha detto...

lo shipper tra le straniere è "saronica". provare per credere

Barbara ha detto...

ossignore ho googlato e visto, le interviste in cui gli altri reagiscono e commentano, insomma la versione ufficiale... sono di una violenza indescrivibile, praticamente l'equivalente catto-civile delle FGM sudanesi... ECCO PERCHE' CI E' SFUGGITA LA FOLLIA COLLETTIVA, un po' come non aggiornarsi sulle attività di Forza Nuova (non parlo del documentario ma di video riguardanti la presunta storia tra V e S)

Marta ha detto...

Dorothy Surrenders aveva fatto, un po' di tempo fa, un bel post sulla "follia da shipping" (http://dorothysurrenders.blogspot.com/2011/03/just-ship-it.html) con un sacco di verità. la prima su tutte:

"I’m not a superfan. No, wait. Lies. I’m a superfan of you-know-who. (Hint: Glasses. Bonus hint: It’s Tina Fey)"

e questo, recente, sulle fanvids

http://dorothysurrenders.blogspot.com/2011/05/lights-camera-fanvids.html

Son cose