domenica 29 maggio 2011

Mix, 28 maggio: Gigola


Il rischio delusione era altissimo viste le mie altissime aspettative. Ora, il film non è come me l'aspettavo (un'amica mi ha suggerito che le mie aspettative erano quelle di vedere un porno. Hai ragione Fra!), e non lo difenderò a spada tratta solo perché ne ho parlato fino al parossisimo: Gigola, nonostante non sia il film che c'era nella mia testa, è un bel film.
Non un capola
voro, e come tutti i film tratti da libri ha le sue belle, classiche pecche (non è molto omogeneo, come un collage di capitoli, e il ritmo è discontinuo, alcuni personaggi non sono stati approfonditi più di tanto e la trama è tutt'altro che intricata) ma si guarda volentieri. L'intreccio, dicevamo, non è affatto intricato, ma da un film che parla di gigolo parigine che si prostituiscono per facoltose anziane non si può chiedere la suspance di che so, Inception.L'intero film su posa sulle (magnifiche ) spalle di Lou Doillon e lei è bella da far male, soprattutto avvolta in quei costumi di scena (grossa pecca: non è mai nuda), credibile nella parte di Georgia/ Gigola .Le scene di sesso, anch'esse, sono credibili. Crude, se vogliamo (ho sentito più di una persona lamentarsi della "violenza" ) ma credibili (la famosa scena del bastone, così come la scena di sesso con un uomo, ha sollevato parecchi fischi e risolini in sala. Gente, crescete), non si limitano insomma a rotolarsi un po' nel letto avvolte in lenzuola di seta per svegliarsi poi la mattina successiva perfettamente e compitamente vestite.
A voler fare un esempio letterario, è un film che rispecchia più Sara Waters che Jonathan Franzen, è simile a uno di quei libri che si leggono volentieri, scendono giù come acqua fresca e alla fine siete soddisfatti della storia, del tempo passato e del non aver rimurginato troppo. Un 'ora e mezzo di piacevole feuilleton in salsa gay, senza troppe pretese.
Ecco, Gigola è solo una storia, senza retorica o chissà che messaggio esemplare da diffondere al mondo.Non ha il magnetismo di Lost and delirious o l'happy ending di Imagine me and you, non è divertente e "istruttivo" come But i'm a cheerleader e non è tragicamente tragico come viola di mare, non pullula di belle fanciulle come L word e non ha il finale catartico di Fucking Amal.
E' solo la storia di Gigola,uno squarcio su Gigola, probabilmente effimero ma molto, molto interessante.
A giugno verrà pubblicato in Italia il libro, evviva evviva.


Pensierino della conclusione: massa di oche starnazzanti che avete starnazzato durante tutta la proiezione( tutta, e sottolineo tutta la proiezione, dai titoli di coda a quelli di testa),perché cavolo ci andate al cinema? E soprattutto, perché cavolo restate in sala se non vi piace? Uscitene, per dyo!

10 commenti:

Barbara ha detto...

Bella recensione, sono d'accordo quasi su tutto. Ma non ho capito quali erano le tue aspettative: mi sembra che per raccontare un rapporto monetario tra uno spettacolo di ragazza e un'anziana sia stato esplicito il giusto, personalmente non mi aspettavo né desideravo vedere altro. Insomma se con questi personaggi fosse stato un porno non credo che mi sarebbe piaciuto. Con un'altra sceneggiatura e altri personaggi (tipo se Gigola fosse stata la Kitty Butler o la Nan King di Tipping the Velvet) allora il discorso sarebbe stato diverso.

Marta ha detto...

il teaser di gigola () mi aveva mandata u po' fuori strada, credevo che oltre al sesso per soldi ci sarebbe stato un po' più di sesso come dire, "genuino?" senza scambi monetari, insomma.
Al di là della battuta di Francesca, non è che mi aspettassi (o volessi veramente) un porno in senso stretto, ma per me Lou Doillon è splendida, mi sarebbe piaciuta insomma una cosa un po' più alla "Therese e Isabelle", ma erano proprio solo fantasticherie mie.
ma alla proiezione a Londra la gente era maleducata e molesta?

Marta ha detto...

il link del teaser è questo http://www.youtube.com/watch?v=ohSbx7T7W3w

Anonimo ha detto...

Io stavo dando di matto... Non si puo' fare tutto quel casino al cinema... E poi.. Io odio... Odio... Odio la gente che fischia! Non sei allo stadio sei in un cinema! Una donna davanti a me continuava a dire CHE CESSO quando appariva Gigola con i capelli lunghi e che schifo quando appariva la donna anziana... Se non le ho urlato addosso che anche lei sarebbe stata vecchia un giorno e che la Doillon sarebbe stata piu bella di lei anche rapata a zero e' stato solo perche' non volevo contribuire al rumore in sala.
Detto questo, il film sinceramente non mi e' piaciuto.

Ciccius.

Marta ha detto...

"e non le ho urlato addosso che anche lei sarebbe stata vecchia un giorno"
ecco, grazie! questa cosa mi ha dato veramente tantissimo fastidio,(è successa una cosa analoga alla proiezione dei documentari venerdì), gente che dice che schifo dinnanzi a scene di sesso con anziani. scendete dal pero, splendori. si invecchia tutti

Anonimo ha detto...

Non so, probabilmente vivo in un mio mondo immaginario, ma pensavo che un pubblico tendenzialmente a maggioranza femminile fosse piu' sensibile, piu' rispettoso... Ma neanche le quindicenni a vedere twilight sono cosi' irrispettose..

Ciccius

Barbara ha detto...

Mah, a Londra non c'è stata grossa confusione ma nemmeno silenzio di tomba. Diciamo che nelle tre volte che sono andata a vedere proiezioni pubbliche di film posso dire che più o meno il comportamento del pubblico è stato simile: ogni tanto ridono, ma sempre tutti insieme, e poi ci sono una o due battute a voce alta nel corso del film che scatenano le risa incontrollate della platea. Per il resto, silenzio assoluto.

Cioè, non è che c'è un bisbigliare continuo di sottofondo, quello non lo sopportano, lo ritengono fastidioso, non è che puoi sussurrare più di tanto con la tua amica o col tuo vicino di sedia. Però se su alcune scene gli viene da ridere non si trattengono e sono anche fragorosi.

Per Gigola la stessa cosa: le battute a voce alta non le ho capite quindi non saprei dire se erano offensive, ma le risate collettive non mi sembravano coincidere con momenti per cui sembravano offensive.

Il film comunque mi è piaciuto molto e me lo rivedrei più che volentieri, forse perché non avevo aspettative elevatissime.

PS: Therese e Isabelle non l'ho visto. Merita? Nel senso devo cercarlo ovunque subito o posso aspettare tranquillamente che un giorno mi capiti tra le mani?

Marta ha detto...

per me in sala (risate a parte, e non necessariamente riservate alle sole battute comiche) dovrebbe esserci sempre silenzio assoluto. non si parla, magari si mangia si ma in modo educato, non si infila la lingua in gola alla ragazza/o di turno facendo ondeggiare tutta la fila, e non si usa il cellulare, che ormai hanno luci pari a quelle di un faro.
non ho mai (mai, nemmeno ai film più beceri) trovato un pubblico così maleducato come quello del mix ieri sera.
io la gente che parla la sbatterei fuori a calci. ti annoi? dormi. io lo faccio sempre, oppure faccio la lista della spesa. mercoledì sera sono andata a vedere "quella sera dorata" ed a metà proiezione ho iniziato l'inventario del mio armadio. non mi metto ad urlare come una gallina spennata.
"therese e isabelle" è un libro.
sempre francese, molto "poetico" sempre racconta di lesbiche, piuttosto esplicito. (http://www.libreriauniversitaria.it/therese-isabelle-leduc-violette-dalai/libro/9788884901378)

Giorgia ha detto...

"e non si usa il cellulare, che ormai hanno luci pari a quelle di un faro."
ops... però era un momento particolarmente drammatico...

Anonimo ha detto...

ah ma alla fine ce l'hai fatta la recensione.

Merci cherie. :)

Ath.Helle