Come ben sapete in questi giorni Milano si è trasformata nella versione brutta e disorganizzata di Stoccolma, e le strade sono impraticabili. Giusto il tempo di uscire a tagliare (troppo) i capelli, aspetto fiduciosa ed ingenua che il postino mi porti i miei autoregali, e nel frattempo cucino. Cerco di battere un po' la mia pigrizia, se no finisce che mangio caramelle per pranzo come ieri, amo le caramelle, ma non sono sicura che apportino al mio organismo la giusta quantità di proteine e sali minerali.
Patate al forno, un classico. Non saranno forbite come la zuppa a la francaise dell'altro giorno, ma sono incredibilmente buone. Diciamo che vanno bene per l'appuntamento numero due o tre, quando volete dimostrare quanto siete brave anche in versione più understatement, sceglimi e allieterò le tue domeniche piovose dul divano. (Lo so Silvia che te l'ho cucinate la prima volta in assoluto che siamo "ufficialmente uscite insieme", ma la nostra situazione era un po' diversa...)
Ricetta vecchissima, me la porto dietro dalle scuole medie. Ingredienti:
3 o 4 patate di media grossezza, possibilmente a pasta gialla (non ho idea di quanti grammi siano, media grossezza per me quanto un pugno chiuso, anche qualcosa di più)
un limone
olio
sale
vino bianco, sempre quello in cartone stile tavernello , un bicchiere bello pieno(sempre, sempre avere del vino bianco per cucinare!)
rosmarino
salvia
La ricetta è piuttosto lunghetta, soprattutto con quei nuovi antipatici forni ventilati che si, non bruciano, ma nemmeno cuociono tanto in fretta. La prima cosa, quindi, accedere il forno. 150/200 gradi, dipende da quanto è lento. Mettersi a pelare le patate, e farle tutte a cubetti. Cubetti piccini, di circa 2 cm l'uno. Versare l'olio (a occhio uno, due cucchiai) in un'insalatiera, aggiungerci un po' di sale (qualcosa come 2 cucchiaini scarsi), rosmarino (non il rametto, solo gli aghi) e salvia spezzettata.Bene: ora vi rinboccate le maniche, mettete le manine dentro l'insalatiera, e rimestate: ogni cubetto di patate deve ricoprirsi di olio, rosmarino, salvia e sale. Poi passate alla teglia: unta con un po' d'olio, e poi ci riversate dentro le patate. Livellatele a fate un unico strato, e buttateci sopra ancora un po' di rosmarino. Poi, nell'ordine: il succo di un limone, il bicchiere di vino, sale (poco, o saranno davvero immangiabili) pepe nero. Le patate, insomma, saranno sommerse da un sacco di roba. In forno per 40/50 minuti, controllatele ogni decina di minuti, io le tolgo dal forno quando hanno fatto una bella crosticina e del vino e del limone non c'è più traccia. Sono buonissime, davvero. Valgono tutto il tempo passato a prepararle.
Ecco, magari questo è un piatto la cui preparazione non è l'attività più eccitante da osservare (in particolare quando dopo che avete rimescolato le patate nell'olio e rosmarino avete tutte le mani unte), per cui fatelo in anticipo. Calcolate i tempi in modo che la vostra lesbica arrivi ta-daan! proprio mentre leggiadre, guanto da forno alla mano (proprio come per i grembiuli, ne esistono di non imbarazzanti), poggiate la teglia in tavola, affianco alla bottiglia di vino già stappata.Altro momento da tenervi per voi: le imprecazioni al tappo di sughero che minaccia di rompersi e rovinare il vino.
Io ti aspetto, oh postino!
Patate al forno, un classico. Non saranno forbite come la zuppa a la francaise dell'altro giorno, ma sono incredibilmente buone. Diciamo che vanno bene per l'appuntamento numero due o tre, quando volete dimostrare quanto siete brave anche in versione più understatement, sceglimi e allieterò le tue domeniche piovose dul divano. (Lo so Silvia che te l'ho cucinate la prima volta in assoluto che siamo "ufficialmente uscite insieme", ma la nostra situazione era un po' diversa...)
Ricetta vecchissima, me la porto dietro dalle scuole medie. Ingredienti:
3 o 4 patate di media grossezza, possibilmente a pasta gialla (non ho idea di quanti grammi siano, media grossezza per me quanto un pugno chiuso, anche qualcosa di più)
un limone
olio
sale
vino bianco, sempre quello in cartone stile tavernello , un bicchiere bello pieno(sempre, sempre avere del vino bianco per cucinare!)
rosmarino
salvia
La ricetta è piuttosto lunghetta, soprattutto con quei nuovi antipatici forni ventilati che si, non bruciano, ma nemmeno cuociono tanto in fretta. La prima cosa, quindi, accedere il forno. 150/200 gradi, dipende da quanto è lento. Mettersi a pelare le patate, e farle tutte a cubetti. Cubetti piccini, di circa 2 cm l'uno. Versare l'olio (a occhio uno, due cucchiai) in un'insalatiera, aggiungerci un po' di sale (qualcosa come 2 cucchiaini scarsi), rosmarino (non il rametto, solo gli aghi) e salvia spezzettata.Bene: ora vi rinboccate le maniche, mettete le manine dentro l'insalatiera, e rimestate: ogni cubetto di patate deve ricoprirsi di olio, rosmarino, salvia e sale. Poi passate alla teglia: unta con un po' d'olio, e poi ci riversate dentro le patate. Livellatele a fate un unico strato, e buttateci sopra ancora un po' di rosmarino. Poi, nell'ordine: il succo di un limone, il bicchiere di vino, sale (poco, o saranno davvero immangiabili) pepe nero. Le patate, insomma, saranno sommerse da un sacco di roba. In forno per 40/50 minuti, controllatele ogni decina di minuti, io le tolgo dal forno quando hanno fatto una bella crosticina e del vino e del limone non c'è più traccia. Sono buonissime, davvero. Valgono tutto il tempo passato a prepararle.
Ecco, magari questo è un piatto la cui preparazione non è l'attività più eccitante da osservare (in particolare quando dopo che avete rimescolato le patate nell'olio e rosmarino avete tutte le mani unte), per cui fatelo in anticipo. Calcolate i tempi in modo che la vostra lesbica arrivi ta-daan! proprio mentre leggiadre, guanto da forno alla mano (proprio come per i grembiuli, ne esistono di non imbarazzanti), poggiate la teglia in tavola, affianco alla bottiglia di vino già stappata.Altro momento da tenervi per voi: le imprecazioni al tappo di sughero che minaccia di rompersi e rovinare il vino.
Io ti aspetto, oh postino!
11 commenti:
che buone, a capodanno ci saranno, vero?
yep!
Mi ispirano moltissimo, la prossima volta che avrò la cucina libera (e poca gente in casa a guardare il misfatto) proverò!
Unica cosa: le servi da sole, tipo un piatto unico?
(Federica.p/a, che litiga con l'account blogspot)
ehi, mai pensato di pubblicare un libro?? daresti dò giri(detto in dialetto) a quella raccomandata della parodi di "cotto e mangiato"!! comunque... per le studentesse sprovviste di forno e di una cucina ben poco abitabile cosa consiglieresti? buone feste :D
federica: si, al massimo accompagnate a qualcosa di molto leggero, perchè alla fine saziano parecchio. io ieri le ho mangiate con un'insalata e due polpettine due piccole.
Michela: non si saranno più tante ricette col forno, io il mio non lo sopporto!zuppe, zuppe zuppe si fanno in fretta, richiedono pochissima supervisione durante la cottura, e poco spazio per prepararle
ieri abbiamo fatto la zuppa di cipolle!!
che meraviglia...le patate, il pepe, la salvia e il limone. tra l'altro mi fa pensare anche al vostro post introduttivo della rubrica, quello in cui si dice "no al fritto"...le patate al forno, anche con meno ingredienti, hanno una delicatezza e un gusto maggiore delle pur buone e classiche patate fritte. io odio friggere (e a dire il vero ho anche poca pazienza per la cucina in genere, ma questa è un'altra storia) esattamente per gli stessi motivi. che si amplificano in una casa piccola
E a giudicare dai punti esclamativi è venuta bene! :D
In realtà volevo approfittarne per augurare a tutte(i) un felice natale e delle buone feste... perchè anche se la ricorrenza non la sentiamo molto, vale sempre la pena di festeggiare!
concordo, ogni scusa è buona per festeggiare! non saremo coerenti visto il significato religioso, ma almeno in onore delle noi-bambine che aspettavano sognanti babbo natale non siamo ciniche! Buone feste!
Ciao! Volevo solo dirvi che questo è stato il mio primo Natale meat-free e che sono esterrefatta nel constatare che questa mia decisione ha sconvolto più d'uno in famiglia. Boh?! Manco avessi detto loro "da oggi mi dedico alle rapine in banca" o chenesochealtro!
Pazzesco.
Sono abituata ad essere minoranza. Ma mai e poi mai avrei immaginato che la semplice decisione di non mangiare più carne avrebbe scatenato questo putiferio... di affermazioni prive di informazioni preventive!
Facendo un paragone mi sento assai MENO discriminata come lesbica.
Davvero: sono basita!
A parte questo: sto per sperimentare una pasta agli agrumi (scorzette di buccia d'arancia e limone) che promette bene... se vi va poi vi passo la ricetta!
A presto!
Antonella
PS: ADORO la nuova rubrica!!!!!
no, sono assolutamente d'accordo. non mi sono mai sentita discriminata in quanto lesbica, ma in quanto vegatariana mi hanno rotto le palle in una maniera assolutamente insopportabile. sarà sempre così, eh
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