Non è affatto una notizia fresca (4 dicembre), ma merita d'essere menzionata. Il discorso di Diane Savino, senatrice dello stato di New York, in merito al riconoscimento di matrimoni tra coppie omosessuali nel medesimo stato. Sono indecisa fra il mettermi a piangere per la commozione o per la frustrazione. Ma siccome è Natale, chiederò a Babbo Natale oltre all'ipod, Liz Lemon e per favore l'arrivo di tutti i pacchi ordinati questo mese, d'infilare un po del senno di Diane nelle teste dei politici italiani.
Io ci spero, ma mi sa che faccio prima a sperare che il postino affronti il cumolo di neve davanti al cancello e finalmente mi porti tutti gli autoregali che mi sono concessa.
Il video lo trovate qui.
Io ci spero, ma mi sa che faccio prima a sperare che il postino affronti il cumolo di neve davanti al cancello e finalmente mi porti tutti gli autoregali che mi sono concessa.
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10 commenti:
Tra l'altro, quanto sono tranquilli ed interessati tutti quanti oO
Avevo notato la stessa cosa, sembra che siano in un salotto a fare conversazione. Ironica ed efficace. Di chiare origini italiane tra l'altro
Anch'io ci ho pensato...nessuno urlava/dormiva/parlava al cellulare/si ingozzava di mortadella...e stavano seduti... è assurdo che io debba invidiare le istituzioni Yankee, odio l'Italia anche per avermi portato a questo.
noi ne abbiamo di nuovo parlato ieri notte, espatriare nella patria degli yankee sembre sempre di più una buona idea.
se i miei si avvicinassero un po' una volta in pensione, comprando casa a Cuba come diciamo spesso per esempio, forse potrei farci un pensierino...altrimenti non credo che me la sentirei di lasciarli in Italia da soli senza la Ryanair_salva_legami.
nel frattempo vieeeni a milano, vieeeeeni
Non sottovalutate Santa RyanAir, che ha in programma rotte transatlantiche low-cost e non ha ancora finito di sorprenderci.
Quanto agli yankee... non mi è mai venuto in mente di considerare le loro istituzioni "assurde da invidiare", sbirciare "la democrazia in america" di Alexis de Tocqueville per credere. Sempre se siete in vena di classiconi sociologici.
Non assurde da invidiare in generale, ma solo per me...non sono una fan del bipolarismo e negli Stati Uniti nessun partito mi spingerebbe a impegnarmi in una militanza perché sono entrambi troppo distanti dalla mia idea di stato. Il motivo per cui l'Italia mi sta diventando stretta tanto da preferire, a questo punto, gli Usa, è che sta perdendo le caratteristiche (sanità, istruzione, politiche sociali, rifiuto della guerra) che mi rendevano orgogliosa di essere nata qui e non in America.
Un discorso di quelli che ti scaldano il cuore. Stupendo.
Probabilmente non è la sede per una discussione sulle differenze tra i sistemi politici degli USA e dell'Italia (e in generale dell'Europa), e un sacco di cose attinenti sono scritte nel classicone da me citato, comunque voglio solo dire che i paragoni semplici non reggono (diventano semplicistici) perché parliamo di cose troppo diverse.
Ad esempio, il livello federale ha molta meno importanza che da noi (è competente in pochissimi ambiti), così come l'attivismo politico in senso stretto (bisogna aggiungere l'attivismo sociale, ambientale, civile, etc).
Insomma la politica conta meno e conta meno il livello federale; per non dire che chiunque sappia fare qualcosa è in grado di costruirsi una carriera più che decente e pagarsi tutte le assicurazioni sanitarie che vuole (c'è anche un sacco di gente pazza e incosciente che NON vuole assicurarsi anche se potrebbe).
E' un paese che ha tanti difetti e che non voglio assolutamente difendere a spada tratta; dico solo che quando ci ho lavorato mi si è aperto non un mondo, un universo, e mi sono resa conto che in Europa ci raccontano solo i suoi difetti. E' di una complessità infinita, è difficilissimo capirlo e anche giudicarlo, soprattutto per noi che lo vediamo da lontano. Questa è l'idea che mi sono fatta.
Per l'emigrazione, per noi che non abbiamo il permesso di soggiorno negli USA, vedo bene i paesi del Nord Europa, compresa (compresissima) l'Irlanda.
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