lunedì 12 ottobre 2009

Liberazione animale


Recensione del week end postdatata (grazie influenza, grazie) su un argomento, come da foto, non propriamente a tema.C'è voluto un esame universitario (non dato, ma grazie influenza) perchè leggessi liberazione animale. Nonostante i quattro anni di vegetarianesimo ben avviato.
Insomma, liberazione animale. Che poi, il titolo potrebbe anche indurvi a pensare che sia un phamphlet arrabbiato scritto da un hippy peloso che si diverte a liberare conigli dagli allevamenti. Invece, è un phamphlet lucidamente arrabbiato scritto da un professore di filosofia morale di Princeton. Avremmo potuto fare che so, boys don't cry, visto che il digitale terrestre si premura di mandarlo in onda almeno una volta alla settimana. Ma ampliamo la prospettiva, perchè (testuale) la liberazione animale è anche liberazione umana.
Non ho la pretesa, ne l'interesse a convincere nessuno con questo post. Non mi aspetto che gettiate alle ortiche tutte le bistecche che avete in freezer e vi dedichiate al congelamento dei broccoli (per quanto, un acro di terra coltivato a broccoli da 24 volte il ferro ottenibile da un acro impiegato per produrre carne di manzo). Ma,( testuale) un movimento di liberazione esige un' espansione dei nostri orizzonti morali. Così come quotidianamente cerchiamo di ampliare gli orizzonti morali della Binetti, leggendolo potreste scoprire quanto (tanto) abbia in comune la liberazione animale con la lotta per i nostri diritti.

11 commenti:

ju ha detto...

ho le lacrime agli occhi

Marta ha detto...

lo sapevo tu avresti capito. :*

Barbara ha detto...

Ammetto di non essere vegetariana ma a mia discolpa ammetto anche di non sentirmi molto progredita riguardo a questo. Certo, adesso che il potere dei broccoli mi è stato mostrato cifre alla mano, in tutta la sua autoevidenza, mi sentirò ancora più scema quando la sera alle 10 mi ritroverò affamata davanti a un kebab.

ju ha detto...

:* certo che si
Guarisci presto,m raccomando

Marta ha detto...

ma no! i kebabbari hanno anche il felafel, vegetariano, altrettanto gustoso e "malsano"

ju ha detto...

i falafel non son cosi malsani, dai, con pomodori, insalata, salsa al sesamo, son buon, cruelty free e sani :)

Marta ha detto...

malsano nell'accezione di uhhm, cibo pesante, gustoso, godurioso. poi lo riempio di salse, quando lo prendo...

Barbara ha detto...

Quello che mi sta vicino casa non lo fa il kebab con il felafel... e poi mi sento ancora più in colpa perché la carne halal mi dà l'idea che gli animali soffrano di più... felafel poi adesso mi suona malissimo perché fel in svedese vuol dire sbagliato... va beh. Domani mangio solo insalata e fibre.

Marta ha detto...

tavolta è scritto falafel...
comunque! la dieta vegetariana è estremamente ricca, raramente io mi trovo a pasteggiare a sola insalata. se cucinare ti piace, le ricette e le varianti di sostituzione della carne sono davvero infinite

L ha detto...

La mia cara nonna pistoiese mi ha insegnato a fare i crostini toscani tritando la testa del coniglio e cuocendo la poltiglia di questo con altri ingredienti tramandati di donna in donna da generazioni.
nothing can beat that taste, sorry :)

(e poi vuoi mettere TRITARE la testa di un coniglio?)

Marta ha detto...

non so, tritare è una delle operazioni culinarie che odio,e il coniglio non mi è mai piaciuto un granchè.