Non voleva essere un viaggio gay, assolutamente. Si voleva passare qualche giorno fuori, cambiare aria dopo gli esami. Si era scelta l'Irlanda per ragioni strettamente personali, per ricordi e promesse. Eppure. Forse curando un blog come questo si fa più caso alle piccole cose che accadono intorno. Oppure, forse, le cose in questione ci rimanevano semplicemente attaccate addosso.
Così, le abbiamo collezionate.
#1. Dal City di Milano del 15 ottobre (nostra lettura sull'autobus verso l'aeroporto). Stefano Gabbana: "Voglio un figlio e lo avrò in Italia. Non voglio andare all'estero - ha detto lo stilista ieri sera durante la trasmissione Victor Victoria-. Molti gay lo fanno anche qui in Italia, ma non se ne parla".
Probabilmente avendo i tuoi soldi, caro Stefano, le difficoltà nemmeno si vedono.
#2. A Galway (costa occidentale) non si vede un gay per strada. Nemmeno a prestarci attenzione. D'altro canto, però, non si vedono nemmeno manifestazioni d'affetto tra coppie etero. Sarà una questione di pudore.
#3. Gli adolescenti irlandesi fanno un po' paura, e un po' anche noi evitiamo di starci troppo addosso.
#4. Perse in una passeggiata, ci imbattiamo in un pub con una bandiera arcobaleno. Dopo aver vinto le ritrosie del buttafuori (che molto cordialmente ci chiede se siamo nel posto giusto), ci prendiamo una birra (incredibilmente economica) in un delizioso pub vecchio stile irlandese con poche dragqueen, pochissime checche (non vuole essere offensivo), un simpatico vecchietto che beve un tè caldo col latte.
#5. Dublino è più amichevole, e riprendiamo a camminare mano nella mano. #6. Mentre Etwas beve un caffè da Starbucks, a quanto pare una tappa obbligata dei nostri viaggi fuori Italia, io leggo un po' l'Irish times, e ci trovo un articolo sul coming out degli insegnanti gay.
#7. Mentre aspettiamo che LaVero ed E. ci portino a mangiare il più buono hamburger vegetariano che abbiamo mai assaggiato, Etwas raccoglie una rivista gratuita all'Ifi (Irish film istitute) dal titolo GCN, che si rivela stare per Gay Comunity News. Oltre ad essere interessante di suo (Etwas ci farà un post a breve, quindi non anticipo niente), GCN ha anche un retro di copertina di Madonna che è finito dritto dritto sulla parete di camera mia.
#8. Nella via dove abbiamo l'ostello si trovano due dei locali gay più famosi di Dublino, e ci si va.
#9. I gay sono uguali in tutto il mondo, quando mettono Poker Face (puh puh) la pista si riempie.
#10. In compenso, non tutte le discoteche gay del mondo sono uguali. Al The George, le drag queen fanno il bingo!
#11. Il lunedì, esasperate dal non aver niente da leggere, ci compriamo LaRepubblica. Ovviamente troviamo solo quella del giorno prima, ma in compenso ci regala un lungo articolo sul trentennale di Lady Oscar, con qualche intelligente riflessione sulla questione del gender.
E questo è quanto. Gay a parte, l'Irlanda è bellissima e vi consiglio di andarci, se non l'avete mai fatto. Già i paesaggi si valgono il viaggio (a me che vengo dalla Sardegna, tutto quel verde dava un po' alla testa), ma poi ci sono anche quella deliziosa archittettura, le zuppe del giorno a 3 euro, le raccolte incredibilmente differenziate (vetro verde / vetro marrone / vetro pulito), le patatine all'aceto, il fish and chips. Dublino, poi, è davvero bella.
L'unica cosa che non mi ha convinto è la birra (Smithwick's a parte), per quello la Germania mi ha proprio rubato il cuore.
Così, le abbiamo collezionate.
#1. Dal City di Milano del 15 ottobre (nostra lettura sull'autobus verso l'aeroporto). Stefano Gabbana: "Voglio un figlio e lo avrò in Italia. Non voglio andare all'estero - ha detto lo stilista ieri sera durante la trasmissione Victor Victoria-. Molti gay lo fanno anche qui in Italia, ma non se ne parla".
Probabilmente avendo i tuoi soldi, caro Stefano, le difficoltà nemmeno si vedono.
#2. A Galway (costa occidentale) non si vede un gay per strada. Nemmeno a prestarci attenzione. D'altro canto, però, non si vedono nemmeno manifestazioni d'affetto tra coppie etero. Sarà una questione di pudore.
#3. Gli adolescenti irlandesi fanno un po' paura, e un po' anche noi evitiamo di starci troppo addosso.
#4. Perse in una passeggiata, ci imbattiamo in un pub con una bandiera arcobaleno. Dopo aver vinto le ritrosie del buttafuori (che molto cordialmente ci chiede se siamo nel posto giusto), ci prendiamo una birra (incredibilmente economica) in un delizioso pub vecchio stile irlandese con poche dragqueen, pochissime checche (non vuole essere offensivo), un simpatico vecchietto che beve un tè caldo col latte.
#5. Dublino è più amichevole, e riprendiamo a camminare mano nella mano. #6. Mentre Etwas beve un caffè da Starbucks, a quanto pare una tappa obbligata dei nostri viaggi fuori Italia, io leggo un po' l'Irish times, e ci trovo un articolo sul coming out degli insegnanti gay.
#7. Mentre aspettiamo che LaVero ed E. ci portino a mangiare il più buono hamburger vegetariano che abbiamo mai assaggiato, Etwas raccoglie una rivista gratuita all'Ifi (Irish film istitute) dal titolo GCN, che si rivela stare per Gay Comunity News. Oltre ad essere interessante di suo (Etwas ci farà un post a breve, quindi non anticipo niente), GCN ha anche un retro di copertina di Madonna che è finito dritto dritto sulla parete di camera mia.
#8. Nella via dove abbiamo l'ostello si trovano due dei locali gay più famosi di Dublino, e ci si va.
#9. I gay sono uguali in tutto il mondo, quando mettono Poker Face (puh puh) la pista si riempie.
#10. In compenso, non tutte le discoteche gay del mondo sono uguali. Al The George, le drag queen fanno il bingo!
#11. Il lunedì, esasperate dal non aver niente da leggere, ci compriamo LaRepubblica. Ovviamente troviamo solo quella del giorno prima, ma in compenso ci regala un lungo articolo sul trentennale di Lady Oscar, con qualche intelligente riflessione sulla questione del gender.
E questo è quanto. Gay a parte, l'Irlanda è bellissima e vi consiglio di andarci, se non l'avete mai fatto. Già i paesaggi si valgono il viaggio (a me che vengo dalla Sardegna, tutto quel verde dava un po' alla testa), ma poi ci sono anche quella deliziosa archittettura, le zuppe del giorno a 3 euro, le raccolte incredibilmente differenziate (vetro verde / vetro marrone / vetro pulito), le patatine all'aceto, il fish and chips. Dublino, poi, è davvero bella.
L'unica cosa che non mi ha convinto è la birra (Smithwick's a parte), per quello la Germania mi ha proprio rubato il cuore.
9 commenti:
Bentornate!
Bella l'Irlanda, bella.
E a Milano non è successo niente. Continuano a servire la birra chiara senza schiuma e la Guinness senza rispettare le pause (credendo di farti un favore, 'sti zoticoni).
Ah no, una cosa è successa. L'Italia è scesa ancora di più nella classifica dei Paesi dove c'è la libertà di stampa
eh, dai almneo sei tornata dove c'è la birra bbbuona qui a milàn
:)
Gia ger, dall'Italia arrivavano solo brutte notizie. Giusto perchè sono masochista mi sono guardata il video di Domenica5, ieri. Senza parole.
Ah, Starbucks..
Altro motivo per il quale potrei andare a vivere all'estero!
Bentornate =)
UovoallaCoque
Ti sei dimenticata di dire che oltre ad essere il veggie burger piu' buono del mondo era anche il piu' grande!eh!eh!
Come vi ho gia' detto e' stato un piacere conoscervi e son contenta che abbiate assaporato anche un po' della Dublino Gaya che merita sempre...
vi abraccio
LaVero
Che voglia di partire m'avete fatto venire, va'
Bel racconto e bella l'Irlanda. Che sogno da tanto ma non ci ho mai messo piede.
Oggi qua piove ed è grigio come lassù. Ma ci sono non meno di 22 gradi, pff.
E a parte questo stasera si esce e si va al pub che c'ha la Guinnes.
Farò attenzione a come la servono.
@ Vero
era talmente buono che questa settimana (pane a parte) cercheremo di replicarlo. poi vi mandiamo le foto.
anche a noi ha fatto davvero piacere conoscervi!
@ Uovo
si, è buono, ma estremamente caro secondo me. 2.50 per una tazza di caffè americano (quelli elaborati e pieni di panna non li guardo nemmeno, che so stanno sui 5 euro ) è un po troppino. io però senza caffè non so stare, quindi...
@ the ant
si, la birra deve riposare. qui in Italia non lo fanno spesso (anzi, mai); ma per una guinnes fatta a dovere si aspetta sempre un po. però secondo me è più buona la Murphy, fra le birre irlandese (scura anche lei, ma fatta a Cork)
A Kilkenny la pinta perfetta: 3 pause. Non c'era nessuno, erano le sette di sera. "It will take a few minutes" ci ha detto. "We're are not in a rush!"
A metà della pinta abbiamo ordinato il secondo giro. Con sguardo complice ci ha fatto capire: intenditori.
:D
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