mercoledì 27 aprile 2011

Era meglio tacere



Fonte: queerblog

Colonna sonora: La canzone del maggio, De Andrè

E poi una si chiede, ma come si fa a non incazzarsi?

Giorgio Merlo
, Partito Democratico, anche lui dice la sua sull'affair Ikea (santa Ikea, punto):

Un conto è denunciare il fallimento del governo sulle politiche per la famiglia e per l’infanzia - è appena sufficiente ricordare il pesante taglio deciso dal governo Berlusconi a favore delle famiglie italiane - altra cosa, invece, è ricordare e custodire il valore costituzionale della famiglia. Su questo terreno il sottosegretario Giovanardi ha ragione. Senza e senza ma. E il messaggio pubblicitario dell’Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia

Capite? Non ci siamo proprio, no no
A parte che, complimenti, tutti molto sulla notizia. Giovanardi per primo. La pubblicità Ikea è uscita a marzo (ne ha parlato Scalfarotto qui). Dev'essere che Giovanardi aveva poco da fare durante il ponte di Pasqua e dev'essere che Merlo è, umh, com'è quella parola? Un leccaculo.
Aggiungo, caro Merlo, che episodi come quello di Paola Concia della scorsa settimana e tutti gli episodi di omofobia in genere che costellano questo bel paese, sono anche colpa di quelli come te, no per carità no io non ho nulla contro i gay, ma per carità no la famiglia la famiglia è quella tradizionale.

Provate pure a credevi assolti, siete lo stesso coinvolti.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

il PD non sarà MAI il partito di sinistra che vorremmo, almeno finché non ci sarà in mezzo gente del genere (e dire che con la dipartita di miss binetti c'avevamo sperato). sigh.

Barbara ha detto...

Finché il Vaticano gode di ottima salute, morta una Binetti...

Anonimo ha detto...

che schifo! Già da un pò avevo deciso di non votarli più, ma a chi dare il mio voto alle prossime lezioni?! Io spero in beppe grillo... MK

Ivan Scalfarotto ha detto...

No, scusate, per quale motivo il PD si valuta da Merlo e non da me o da Paola?

Barbara ha detto...

Infatti non so come fare a stare nel PD, è un partito senza alcuna identità, c'è tutto e niente, mi ricorda le agenzie di ricerca tipo Isfol o Italia Lavoro, insomma un carrozzone

Giorgia ha detto...

@Anonimo: no, ti prego, non Grillo.... @Ivan Scalfarotto: a parte lo stupore di leggere sul nostro blog "Ivan Scalfarotto ha detto" :), mi permetto di risponderti anche se non sono la diretta interessata.. capisco la frustrazione nel sentirsi chiamati in causa pur essendo la parte "buona" di un partito molto variegato... capisco però anche lo sfogo delle altre lettrici: in presenza di dichiarazioni pubbliche di un certo peso da parte di un rappresentante del Partito, ci si aspetterebbe una presa di posizione netta dalla segreteria nazionale; come successe per la Binetti, sarebbe utile anche nel caso di Merlo prendere o meno le distanze da certe esternazioni, dichiarare se rispecchino la linea del partito. Altrimenti il rischio di fare di tutta l'erba un "Fascio" è alto, a discapito di chi lavora dall'interno per fare del PD un partito migliore.

Anonimo ha detto...

@Ivan: il problema è che in un partito dovrebbero pensarla tutti allo stesso modo, altrimenti si sta sempre a discutere e non si combina niente...
Con queste premesse come fa un gay a votare il PD? allora tanto vale votare Fini che sulla questione coppie di fatto/omo mi è sembrato molto più aperto negli ultimi 2 anni. E poi i finiani sono tutti uniti.

@Geco: la verità è che proprio non so chi votare.. spero che qualcuno proponga qualche legge per noi e per le donne, non mi importa se di destra o di sinistra o di centro o che sia Montezemolo o Grillo

MK

Giorgia ha detto...

Capisco. Sarà che a me proprio non basta che qualcuno mostri apertura da destra, o proponga una legge per noi gay o noi donne a prescindere dalle altre idee politiche.
Io non sono solo gay e donna. Sono tante altre cose. Sono comunista, se per qualcuno ha ancora un significato positivo..(per intenderci, diciamo più a sinistra di SEL). Sono ambientalista, forse fin troppo maniacale...una di quelle che torna a frugare nella spazzatura se si accorge di aver sbagliato cestino della differenziata. Sono atea e vorrei vivere in uno stato che preoccupandosi delle offese al sentimento religioso di molti cittadini, consideri sullo stesso piano quello laico degli altri. Sono femminista, a mio modo, tanto da sentire l'umiliazione delle quote rosa, per aver provato il sospetto di "immeritatezza" sulla pelle.
Io non voglio un "partito dei gay" o un "partito delle donne" che non abbia una visione politica più ampia; anche per questo ti dico non Grillo, che tolto l'antiberlusconismo e sicuramente la questione ambientale, non mi dice altro sulla sua visione dello stato. E non vorrei votare neanche per un gay o per una donna dando per scontato che rappresenterà gay o donne.
Vorrei che il partito che più si avvicina alle mie tante sfaccettature ritenesse importanti anche la questione femminile e lgbt, senza nulla togliere al resto. Purtroppo per ora nessun partito mi rappresenta appieno, ma si può lavorare dall'interno per far arrivare militanti, dirigenti e candidati anche ai temi che ora trascurano.

Anonimo ha detto...

@Geco: ma secondo te uno dei motivi per cui nel nord europa c'è più parità è perchè la storia ha dimostrato loro che una donna può ricoprire incarichi importanti alla pari di un uomo? (pensa alla regina elisabetta)
ovviamente non è il motivo principale, però ha inciso secondo me. Quindi io penso che una donna in quanto donna la voterei! (E' ovvio che sono escluse quelle che sono andate a letto con qualcuno per arrivare in politica..)

Per quanto riguarda le quote rosa non vorrei che si cadesse nel tranello dei maschilisti! secondo me dovremmo fare come hanno fatto in Norvegia e imporre le quote rosa a tutte le aziende, da quando lo hanno fatto l'economia è cresciuta di più perchè secondo loro l'intelligenza si distribuisce allo stesso modo tra maschi e femmine e in questo modo ogni azienda ha nel suo consiglio di amministrazione il meglio della società.

MK

Giorgia ha detto...

forse non ti sei mai sentita dire a un congresso del tuo partito, da un dinosauro di dirigente, "dobbiamo mettere tot donne in cpf, ehi tu, come ti chiami?"...........
e pensa che fregatura votare Condoleeza Rice perché donna e minoranza afroamericana!

Barbara ha detto...

Anche io sono più a sinistra di SEL. E mi sento un'aliena. Forse la sinistra norvegese mi rappresenterebbe abbastanza bene, ma non so, devo prima impararmi il norvegese. E sono ancora indietro con lo svedese.

Secondo me la questione della Regina Elisabetta (o della Regina Vittoria, o Queen Mary) non c'entra; la monarchia inglese è maschilista e governata da regole (anche di successione) maschiliste. Il Regno Unito sta messo meglio dell'Italia ma non è la Scandinavia.

In Norvegia hanno delle leggi impensabili, futuristiche, tipo quella sull'illegalità della pubblicità che sfrutta il corpo / la figura femminile. L'uso del corpo femminile nelle pubblicità norvegesi deve essere strettamente legato al prodotto, se no niente. Per cui non puoi reclamizzare, per dire, un automobile con una donna sdraiata sul cofano.

La Norvegia è anche l'unico paese del mondo ad avere parità assoluta di redditi medi annui tra i generi (40mila USD a testa, insomma a genere). Evidentemente la legge serve a qualcosa!

Giorgia ha detto...

Barbara, quando ti leggo raccontarci del nord europa mi sembra sempre di sentire una favola da bambina....è davvero futurismo! per una "molto italiana" come me (etwas, Boris ci sta sempre, vedi!)serve una notevole capacità di immaginazione... chissà se avremo mai il coraggio di fare quel salto davvero...