venerdì 25 novembre 2011

How to be a dyke, lesson one


Foto presa da qui


Questo post è tratto da una storia vera.
Ho un'amica, chiamiamola Gaia (no, non è questa Gaia). Gaia è lesbica e da diversi anni porta i capelli corti (decisamente corti) che, sicchè beata lei è dotata di un minimo di manualità, si taglia da sola. Una mattina arriva il consueto appuntamento con la regolatina delle punte, ma quella mattina, purtroppo, Gaia ha troppo sonno per rendersi conto di quello che sta combinando e dove lo sta facendo. Allora Gaia fa un buco. Siccome i buchi, quando i capelli di base sono corti in partenza, è difficile dare una sistemata, Gaia decide di affrontare la situazione con un cipiglio denso di coraggio: prende in mano la macchinetta per rasare i capelli, la setta su un onorossimo 5 mm, e trasforma il danno in una cresta molto molto hip.Ora, questo accadeva un martedì (mi pare).
Il venerdì della stessa settimana Gaia e la sua acconciatura sono uscite per andare a ballare, e sapete cosa è successo? Gaia ha rimorchiato, è stata fotografata per immortalare tutta la sua dykness, Gaia è stata una perfetta lesbica, quella sera. Cosa ci insegna la storia di Gaia? Che talvolta essere stereotipo paga. Prendete queste due ragazze:



Link! Link!


Sono lesbiche, nevvero?
Errore!
E' solo il taglio di capelli che trae in inganno.
Ora, se non avete nessuna intenzione a- di rasarvi i capelli b- di tatuarvi c- di farvi dei piercing in tutta fretta e d- diventare vegetariane (controindicazioni, nell'ordine a- quando ricrescono ve ne pentirete. giuro. Niente è peggio di un taglio asimmetrico che cerca di tornare pari. Solo la nuca rasata è indolore. b- non ci sono controindicazioni c- restano i segni, eccome d- come lo dimostrate? ) quello che dovete fare per attirare l'attenzione di altre lesbiche è vestirvi da lesbiche.
I am a cliché I am a cliché! I am a cliché I am a cliché ! I am a cliché you've seen before!I am a cliché that lives next door!I am a cliché,you know what I mean, I am a cliché pink is obscen!
Ecco una rapida guida per vestirvi come si presuppone si vesta una lesbica incallita, e tornare a casa in compagnia di venerdì sera: (i collage li ho fatti tutti io con polyvore e poi ritagliati col mio nuovo amico, il comando "ritaglia" di anteprima)
Ovvio, no? La canottiera. Cosa c'è più da lesbiche di una sana, bianca canottiera? Perfetta per mettere in mostra i tatuaggi di cui sopra. Economica, utile in tutte le stagioni, tinta unita o righe. La canottiera è un evergreen che non delude mai.
Camicia, ma come da foto, non una camicia qualsiasi. Che sia a quadretti o meno, la camicia deve avere un taglio maschile. Quindi niente sciancrature, linee che seguono i fianchi, colletti arrotondati, maniche arrotondate, colori pastello: siete lesbiche, ricordate?
La camicia è da tenersi aperta sulla vostra canottiera d'ordinanza.
Per evitare con cura la pleurite: blazer, maglioni, felpe.Il blazer sopra la camicia anche no, potreste sembrare delle impiegate che hanno staccato tardi. Blazer sopra canottiera? Perfetto!Maglione da uomo/ragazzo/ nonno sopra maglietta o canottiera, felpa sopra canottiera, da levarsi con unico pratico gesto. Roar.
Pantaloni e scarpe: con cosa stanno tanto tanto bene le canottiere i blazer? Con quei pantaloni assassini chiamati anche skinny, quelli che quando ve li levate avete il segno della cucitura lungo tutta la gamba. Su su, niente lamentele: volete portare a casa, no?
Scarpe: piatte. Lapalissiano. Stringate, creepers, plimsoles, stivali. Piatte.

Capitolo accessori: l'ideale sarebbe riuscire ad incastrare tutto nelle tasche dei vostri pantaloni. In alternativa (è un'arte non facile da maneggiare) potete ricorrere a delle borse (come da foto) degli zaini (come da foto), o dei marsupi (opzione non prevista su poly7ore, chissà perchè).Sciarpe da avvolgere intorno al vostro diafano collo, bracciali (rigorosamente senza fronzoli), anelli grossi ma semplici, per mettere in risalto le vostre manine (ci siamo capite), matita per occhi per dare profondità al vostro sguardo da swagger, ed infine cappello.
Due tipi di cappelli, e due differenti motivi per indossare un cappello: motivo uno, se per strane congiunzioni astrali i vostri capelli quel dì fanno schifo e non c'è modo di smuovere la situazione, il cappello accorre sempre in vostro aiuto. Motivo due, capello come stratagemma per attirare l'attenzione: possono rubarlo per attirare la vostra attenzione (true story) o bussarci sopra per attirare la vostra attenzione (true story), o potete fare voi lo stesso con il cappello di qualcun'altra.
Completate il quadro con un'aria vagamente scazzata, (Gaystew insegna), bicchiere in una mano e aria da bella tenebrosa. E' venerdì, ragazze: some people call it a one night stand, but we can call it paradise.


Piccola postilla autoreferenziale: Amica che il 4 dicembre 2009 hai commentato questo post dicendomi: "te finisci a fare marketing :D" e ti sei firmata "Fra" volevo dirti che ci hai preso in pieno! Scrivimi, che ho bisogno di altri consigli per il futuro!

17 commenti:

Elena Tebano ha detto...

bellissimo, fighissimo, dykissimo.
ma ahimé, ho appena scoperto che le lesbiche devono essere secche

Marta ha detto...

Perché sono vestito da stereotipo rivolti ad un corpo che non esiste veramente, questo corpo qui http://allthebeautyoulleverneed.blogspot.com/2011/04/riots-not-diets.html?m=0
Che più stereotipato non si può.
Pero saltando la parte dei cheap monday e infilandosi in un paio di pantaloni più umani, secondo me è abbastanza portabile

usadifranci ha detto...

Gaia...vabbuono...

Taglio di capelli. Done.

Abbigliamento. Quasi. Litigo ancora col il look da impiegata appena uscita d'ufficio...

Marta ha detto...

Guarda, doveva essere Giacinta.la diretta interessata si é opposta fermamente

usadifranci ha detto...

Giacinta era la svolta.
La diretta interessata non capisce la vera poesia del nome!

Mary ha detto...

Taglio, fatto, lo ammetto. Abbigliamento mmh quasi.

Un po' ci si scherza, ma i cliché sono sempre in agguato.

http://26.media.tumblr.com/tumblr_llcy6iFkJX1qbxitdo1_500.jpg (un riassunto più che sincero di quello che vedo)

Viola ha detto...

ahahahahhhahaha Marta, grazie, ho riso moltissimo! <3

Elena, io ho realizzato da un po' che le lesbiche devono essere secche, perciò ho rinunciato anche all'abbigliamento di un certo tipo, sono la lesbica più etero di tutte ;)

Giorgia ha detto...

aggiornamento su Gaia: ieri ha rasato di nuovo a 3 mm senza la scusa del buco...è preoccupante..

Viola ha detto...

Evidentemente a Gaia è piaciuto il successo riscosso.

Cloud ha detto...

Quello che fino a poco tempo fa era il mio vanto (passare per l'amica carina etero del gruppo lelle) sta diventando un handicap, rimorchiano più di me. Visto che di tagliare i capelli non se ne parla, sfoggio skinny e scarpe basse, ma i risultati tardano ad arrivare...

Michela ha detto...

ahahaha grande pezzo!! bha io ancora non so se comprarmi l'anello, in genere sono molto allergica alle divise di ogni genere, però devo ammettere che il vestito giusto è un ottimo catalizzatore!!un anello artigianale con chiave di violino può andar bene lo stesso? :) saluti

Marta ha detto...

@ Mary: quello schemino direi che spiega tutto in maniera veramente efficace!

@ viola : )

@ Cloud se non vuoi tagliarli e li hai lunghi abbastanza, potresti tentare questo

http://rookiemag.com/2011/11/how-to-do-a-pompadour/

Marta ha detto...

@ michela
qualsiasi anello, basta che metta in risalto le mani! : )

Marta ha detto...

comunque nel post mi ero dimenticata di segnalare l'invenzione del decennio in ambito di dyke fashion: i jeggings. aspetto di jeans, comodi come leggings

Anonimo ha detto...

ma dai? :D
Bello questo post alla Barney Stinson

Fra

Marta ha detto...

@Fra giurin giurello, mi occupo veramente di marketing. web marketing, ma insomma quello è : )
in effetti scrivere una guida alla Barney in salsa lesbica sarebbe una cosa bellissima!

marie ha detto...

al taglio- non arriverò mai (credo), tatuaggio- per la laurea, piercing- check, vegetariana- più improbabile del taglio corto.
Quindi mi rimane solo l'abbigliamento.
Santa etwas tu sai quanto io sia un caso disperato.
Prima o poi (è la disponibilità pecuniaria a dettare il quando) ti prendo e ti porto a shoppingarmi.