mercoledì 20 luglio 2011

I'm waiting for the man


Immagine presa qui.

Premessa: dieci minuti a puntata di Portia De Rossi si valgono quattro serie e i restanti trenta minuti a puntata di Nip/Tuck.

Quest'anno ho visto (sto ancora vedendo, in realtà) Nip/Tuck. Dall'inizio, di seguito, sei serie e una marea di disgustose operazioni chirurgiche, improbabili intrecci sentimentali e tragedie familiari. Ma, si sa, chi ha la dipendenza da telefilm, come me, ha lo stomaco preparato, e così sono andata avanti fino ad inciampare, nella quinta stagione, nella storyline lesbica che non ci si poteva far mancare. Ora, nonostante la questione non sia, credo, una novità per nessuno, è un ottimo spunto di riflessione sul tema:
Chi sa, scriva. Chi non sa, legga.
Si sente che dietro la penna di Nip/Tuck c'è un uomo, così come si sentiva che dietro la macchina da presa di TheLword c'era una donna, e lesbica, così come si sentiva che dietro la penna di Minchia di re e dietro la macchina da presa di Viola di mare c'erano persone diverse, con sensibilità diverse e diverso orientamento sessuale. Non per fare l'intollerante, per carità, ma c'è qualcosa, una sorta di veridicità, che viene a mancare quando si racconta qualcosa che non si conosce, che non può sfuggire al pubblico. Il principio vale anche al rovescio, ovviamente, ed è il motivo per cui ho iniziato e abbandonato sul comodino tante volte L'Ospite di Sarah Waters: non perché aveva una storia etero (che tristezza sarebbe stata), ma perché era una storia non credibile.
Nip/Tuck è scritto da un uomo gay ed è rivolto ad un target di uomini etero. Con queste premesse non poteva che risultare fallocentrico, nelle puntate ordinarie e a maggior ragione nella storyline lesbica, che passa, come c'era da aspettarsi, per le fasi di dubbio, verifica e resa all'Uomo come entità prima e come sex symbol poi (o anche viceversa).
Ora mi direte che sono solo una lesbica permalosa e una femminista arrabbiata, e forse avete anche ragione.

Postilla: stasera, mezzanotte e quaranta, sui Rai 3 andrà in onda un documentario sulla storia del movimento gay. Tutte le informazioni qui

3 commenti:

Mary ha detto...

Non ce la fanno proprio a non mettere una coppia lesbica in un qualsiasi telefilm in onda quest'anno, vero? Attenzione, una coppia, mai un personaggio solo, il gay single (uomo) è passato di moda.
Non che me ne lamenti, però non tutte escono molto bene...

Silvia ha detto...

In realtà la quinta serie di Nip/Tuck è andata in onda in italia tra il 2008 e il 2009, ma capisco a cosa ti riferisci. Forse Pretty little liars fa eccezione? Emily ha si, occasionalmente, l'altra metà della coppia, ma funziona altrettanto bene da single come tutte le sue amichette (che c'è da dire non sono meno couple-based).

Mary ha detto...

Sì, con "quest'anno" intendevo ultimamente, io guardo tutto in streaming quindi non capisco niente di date!
Emily, sì, funziona da single. Non ci avevo pensato. Direi che delle protagoniste anzi è l'unica, sbaglio? C'è una fila di cavalieri azzurri, in Pretty Little Liars...
Sto apprezzando Rizzoli & Isles perché sono riusciti a fare un'intera serie di un telefilm con protagoniste due donne, senza farne una coppia (ancora)! bravi.