venerdì 30 dicembre 2011
It's spaghetti and hydrogen
mercoledì 28 dicembre 2011
Sporche femmine scioviniste
venerdì 23 dicembre 2011
How to be a dyke, lesson two: femme, femme, femme!
Punto primo: la gonna. Non una minigonna, non robetta di jeans raffazzonata e inguinale, ma una bella gonna la ginocchio, ampia, magari a pieghe, magari con una bella stampa floreale, ancor meglio in pizzo. Se loro avevano la canottiera come totem, voi avete la gonna. Chiaro e semplice.
Meglio della gonna, meglio di qualsiasi camicietta in pizzo: vestiti. vita segnata, gonna ampia, tessuti sopracitati. Lunghezza al ginocchio, che siete signorine bene.
E ricordate:
Prossima (ed ultima) puntata, il connubio: Tomboy femme.
E nel frattempo, Buon Natale!
mercoledì 21 dicembre 2011
Eh no, il frustino no, eh!
Nel tentativo di far rappacificare Eva e Roberta (dopo un litigio per gelosia, e fiducia), Paolo consiglia Eva su come comportarsi e quando lei chiede "E da quando sei diventato così esperto di storie tra donne?" lui magistralmente risponde "Da quando mi avete fatto una testa come un pallone sul fatto che l'amore è uno e che è uguale per tutti, ecco. Allora se è uguale per tutti anche le tecniche per tornare insieme sono uguali per tutti, o no?", eliminando anche quei rimasugli di diversità di cui gli stessi gay amano alle volte vestire se stessi e i loro rapporti.
Più metaforica, invece, ma non meno efficace, la benedizione che le zie (rappresentanti ovviamente della tradizione, ma in un certo modo anche dell'autorità) danno alla relazione tra le due, fatta non a parole bensì nei fatti: saranno infatti loro a far ragionare Roberta facendo così tornare assieme le due ragazze (e che, non dimentichiamoci, sulla porta diranno loro "adesso andatevene a casa, dovete stare un po' da sole").
Il personaggio di Eva permette inoltre lo sviluppo di una trama che poco ha a che fare con l'omosessualità ma che è altrettanto all'avanguardia: l'amicizia fra un uomo e una donna.
E chi si aspettava tutto questo da una fiction Rai?
Se questo è un segno dei tempi che cambiano, viene quasi voglia di rimanere nei paraggi per vedere cos'altro può succedere.
Appendice uno: Se vi siete incuriositi, Tutti pazzi per amore è facilmente recuperabile: nel sito ufficiale, si possono rivedere tutte le puntate.
Appendice due: Cosa c'entra il frustino del titolo? Per scoprirlo dovrete vedere la fiction, mi spiace!
Appendice tre: Ancora su lesbiche e televisione italiana: Diversamentetero ci parla del Grande Fratello di quest'anno.
lunedì 19 dicembre 2011
Billy, don't be an hero
La foto di Ellen Page in Super l'ho presa da qui
Questo post non sarà particolarmente sulla notizia perchè la notizia (o meglio le notizie), sono se non della scorsa settimana ben più vecchie, ma hey, la scorsa settimana a me funzionava un occhio su due, facciamo che va bene lo stesso?
Non poter leggere/ usare il pc/ nemmeno riuscire a guardare lo schemo è una bella rottura. In compenso ho pensato tantissimo, giusto per tenermi compagnia. E ascoltato molto, video che non potevo vedere. Tipo questo.
Che poi ho visto.
E forse era meglio se avessi continuato a farmi leggere le notizie del giornale da the frog.
La prima considerazione che mi viene da fare è che la Bachmann non sembri ne così sorpresa, ne così sconvolta come ci piacerebbe pensare. Ovviamente è basita ( f4 basita, per gli intenditori), ma questa è un'ovvietà . E poi, cosa avrebbe dovuto dire: ta ghe resun bagaet, mo la smeto?*
A me spiazzano anche i bambini che mi chiedono: perchè regali le caramelle? E le caramelle non sono nemmeno un argomento che mi sta così tanto a cuore. In seconda battuta, gran tristezza la madre che lo spinge e lo incalza. Non che la Bachmann non si meriti qualcosa di più di un calcetto nei denti, ma mi piacerebbe vedere il buon senso degli elettori assestarle quel calcetto, non un bambino di otto anni recalcitrante e intimidito.
E ho poi ho rivisto questo video, di cui si era già parlato qui (e stranamente, insospettabilmente, se n'era parlato bene). Ma: primo, non aveva l'irritante, urticante titolo two lesbians raised a baby and this is what they got, secondo, ero nel mio periodo di tesi, aka quattro mesi d'instabilità emotiva costante e perpetua. Rivederlo ora, con quel titolo fastidiosissimo, fa solo innervosire.
E' l'effetto primo della classe, ben raccontato da Elena qui.
Un gay non è mai un gay, ma tutti i gay del globo messi assieme, pregi difetti inclusi in un comodo formato tascabile 160 centrimetri per 52 kg avvolto in taffetà rosa.
Un bambino figlio di coppie omogenitoriali non è mai un rompipalle di quattro anni che vuole giocare giocare giocare, ma sempre la prova del nove della bontà (o meno) di una famiglia atipica.
Una tizia che rilascia strambe dichiarazioni ad opinabili giornali non è mai un caso clinico sé stante, ma tutte le lesbiche messe assieme nella loro collettiva follia.( per quelle in carne con i capelli lunghi e un genitore non famoso non abbiamo ancora deciso che etichetta appiccicare).
Il problema? Al solito, la mancanza di visibilità.
Agli onori delle cronache salgono sempre i casi esemplari, quelli che, nel bene e nel male, raccolgono milioni di visite su youtube e riescono a strappare un titolo strappalacrime anche a Studio Aperto. Come questa storia qui,vera o falsa non si è ancora capito, che comunque s'è meritata dieci minuti di ovvietà con sottofondo del valzer del Favoloso mondo di Amelie.
La soluzione? Al solito, essere più visibili tutti. Raus poiana, raus.
* in milanese: hai ragione ragazzino, adesso la smetto.
Cose a caso:
Scovato tramite Soft Revolution, xoJane
Mancano due giorni due all'uscita di the girl with the dragon tattoo, Fincher's edition. Per quanto Noomi Rapace resterà sempre l'indimenticabile Lisbeth del mio cuore, il remake americano ha questa canzone nella colonna sonora. Mica cazzi.
Non sono divertenti come i recap di The Real L Word ma ci andiamo molto vicini: Autostraddle riassume Glee.
Tumblr tumblr tumblr, the invisible femme.
H&M, oops i did it again! belle fanciulle asiatiche per tutte anche quest'anno.
venerdì 16 dicembre 2011
Get ready for your christmas
mercoledì 14 dicembre 2011
You scored a cheerleader!
Tutti motivi che vanno ben oltre la manciata di puntate a tematica lesbica, che pure sono state esilaranti e mi hanno reso una spettatrice ancora più fedele.
Nel momento in cui le protagoniste si spostano da Los Angeles a Cleveland (dove Cleveland sta per il resto del mondo) le azioni e i comportamenti prima necessari e scontati diventano semplicemente ridicoli, fornendo la base di una comicità da sitcom che però, nella migliore tradizione, lascia qualcosa su cui riflettere.
Non vi dico niente di più perché, non so perché, do per scontato che pochissime di voi l'abbiano già visto, e non c'è cosa più antipatica di uno spoiler, per l'effetto comico.
Nel frattempo, il cast (senza Betty White, purtroppo) ha anche partecipato alla campagna NO H8 contro la proposition 8.
lunedì 12 dicembre 2011
How to spot a lesbian
1. la rasatura, meglio se asimmetrica, meglio ancora se brizzolata;
2. l'anello al pollice o una discreta quantità di fedi semplici nella stessa mano;
3. i Rayban (prima erano quelli a goccia, ora è più comune trovare questi);
4. il moschettone per tenere le chiavi di casa;
5. le mutande da uomo;
6. il bracciale di pelle, o in alternativa un bracciale largo e piatto;
7. il piercing al setto o alla fine del sopracciglio;
8. le braccia completamente ricoperte di tatuaggi;
9. la sciarpa sopra la maglietta o la canottiera;
10. uno a caso degli stereotipi classici (camicia a quadri, cravatta, cappello, bretelle e così via).
Che posso dirvi, state in guardia!
venerdì 9 dicembre 2011
Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop
Di recente io e Silvia l'abbiamo rivisto, notando anche noi qualcosa che ai nostri occhi di bambine era sfuggito. Ancora più di recente (leggi: questa settimana) mi sono procurata il sopracitato volume.Questo è stato un anno drammatico per le mie letture, fra tesi e Jonathan Franzen. In pratica erano mesi che un libro non mi rendeva almeno insofferente, se non decisamente frustrata.Pomodori verdi fritti è stata una ventata di freschezza.
Per quanto (storia lesbica decisamente accentuata, se no non staremmo qui a parlarne):
Uno, libro è stucchevole. E' decisamente stucchevole.Ma ogni tanto stucchevole va bene.
Due, nonostante sia stato scritto nel 1987 aleggia ancora una lieve brezza di razzismo fra le pagine. Non esplicito, ma quella irritante accondiscendenza ben raccontata da Dorothy Parker qui.
Tre, è un libro confusionario: il taglia e cuci della versione cinematografica aveva creato una storia decisamente più ordinata. Sarà che io spesso ho la capacità di concentrazione di un pesce rosso, ma questo cambiar voce narrante/spazio/tempo ad ogni capitolo mi destabilizza.
Quattro, l'impeto femminista di Evelyn Couch (Towanda!) si spegne ben presto, sublimandosi nella vendita di cosmetici.vogliamo ricordarla così, mentre sfascia la macchina di due ragazzette che le hanno fregato il parcheggio, godendosela un sacco.
La storia fra Idgie e Ruth, invece, a differenza della versione cinematografica,dove era solo accennata (ma decisamente intuibile ai maggiori di sei anni), è sempre in sordina, ma più delineata. E' chiaro chiarissimo lapalissiano che stiano assieme, e che non siano solo amiche molto molto amiche eccetera eccetera.
Leggendo la pagina di Wikipedia del film, per altro, ho scoperto che:
Alla fine del romanzo c'è la ricetta dei pomodori verdi fritti. Li voglio.
mercoledì 7 dicembre 2011
La felicità è un abominio

Per chi come me non ci si fosse mai imbattuto prima, su Il Foglio di Giuliano Ferrara esiste una rubrica umoristica intitolata Preghiera. Ci scrive un buffo signore di nome Camillo Langone.
Il buffo signore qualche giorno fa citava il Levitico disquisendo di cantanti gay e felicità. E questo non può che essere senso dell'umorismo. Chi conoscete voi che citerebbe seriamente il Levitico, andiamo.
In poche righe una sfilza di battute, da l'omosessualità è un'offesa alle donne a Tiziano Ferro è inascoltabile perché dichiara "ho un fidanzato e sono felice".
Non so la vostra, ma la mia omosessualità è piuttosto una venerazione delle donne e Tiziano Ferro è inascoltabile ai più per motivi un po' più pertinenti all'orecchio musicale. Per me lo è giusto la canzone che da il titolo al nuovo album (Rai che ritiri i video da YouTube, ti odio)... una noia mortale! Tutto il resto mi sembra piuttosto orecchiabile, ma non ne vado fiera.
Langone, su Tiziano un po' uno spirito di patata, ammettilo.
Molto meglio Spinoza.it: Tiziano Ferro: "sono fidanzato e sono felice". "Ok, ma io ero venuto per la caldaia".
lunedì 5 dicembre 2011
Quelle due
giovedì 1 dicembre 2011
Rosalinda, perché?

Ora, Rosalinda, perché già il giorno dopo tu ci devi far fare queste figure di merda? Perché mi costringi a spiegare l'effetto poiana all'unica collega con cui ho socializzato in sette anni di università? A dirle che tu non sei coscientemente lesbica, sei solo discretamente disturbata, e che non sempre i cliché che tanto amiamo noi Krisbian, sono affidabili. Rasatura, questa volta mi hai deluso. Alle volte, come molti tagli di capelli, sei solo esternazione di un malessere interiore.
mercoledì 30 novembre 2011
This month, day 30th
In questi giorni non riesco a fermarmi un attimo, non ho il tempo per riflettere sulle cose e mi limito a rimbalzare da pagina web a pagina web, accumulando notizie. Ve le riporto quindi così, in ordine sparso, scegliendo arbitrariamente soltanto quelle che mi hanno fatto sorridere.
8. Dall'1 al 4 dicembre si terrà il Bari queer festival, promosso e finanziato dalla regione Puglia (attraverso il bando Principi Attivi 2010).
9. Un riccio si fa il bagno con tanta schiuma: i mali del mondo possono essere accantonati.
Cheers!
lunedì 28 novembre 2011
I cannot change it but time will
E' l'effetto che mi ha fatto vedere Lo schermo velato (pessimo titolo italiano per l'originale inglese The celluloide closet), documentario del 1996 sulla visibilità gay nel cinema (quasi esclusivamente americano), costruito su interviste a personaggi gay, attori che li hanno interpretati o sceneggiatori che li hanno scritti, affiancate ad innumerevoli spezzoni di esempio che vanno da Stanlio e Ollio a Miriam si sveglia a mezzanotte, passando per Ben Hur, Rebecca e tutti i film che hanno saputo mascherarsi e sopravvivere alla censura del codice Hays.
L'excursus storico è il motivo che mi ha spinto a guardare il documentario, quello che mi ha colpito di più a fine proiezione però non sono state le immagini in bianco e nero, ma i commenti delle persone intervistate che spiegavano come ancora nel 1996 i gay non esistessero nel cinema, come i messaggi fossero velati e da decifrare, come il pubblico gay bramasse una rappresentazione.
Certo, sono passati quindici anni, ma è una constatazione che fa effetto, perché per quanto sia vero che ancora non è abbastanza, per quanto ancora, soprattutto in questa casa, ci lamentiamo dell'effetto poiana, adesso Rai1 trasmette Tutti pazzi per amore, con un personaggio lesbico che discute col protagonista di quanto sia "bona" Sharon Stone (un po' démodé, se devo dirlo).
Si tratta di un bel cambiamento, anche se, allenati da decenni di mascheramenti e codificazioni, ancora stiamo lì a cercare la verità dietro un modo di muoversi o una battuta di dialogo.
E spesso ci prendiamo anche.
Vero, Kristen?
venerdì 25 novembre 2011
How to be a dyke, lesson one

Foto presa da qui
Ho un'amica, chiamiamola Gaia (no, non è questa Gaia). Gaia è lesbica e da diversi anni porta i capelli corti (decisamente corti) che, sicchè beata lei è dotata di un minimo di manualità, si taglia da sola. Una mattina arriva il consueto appuntamento con la regolatina delle punte, ma quella mattina, purtroppo, Gaia ha troppo sonno per rendersi conto di quello che sta combinando e dove lo sta facendo. Allora Gaia fa un buco. Siccome i buchi, quando i capelli di base sono corti in partenza, è difficile dare una sistemata, Gaia decide di affrontare la situazione con un cipiglio denso di coraggio: prende in mano la macchinetta per rasare i capelli, la setta su un onorossimo 5 mm, e trasforma il danno in una cresta molto molto hip.Ora, questo accadeva un martedì (mi pare).
Il venerdì della stessa settimana Gaia e la sua acconciatura sono uscite per andare a ballare, e sapete cosa è successo? Gaia ha rimorchiato, è stata fotografata per immortalare tutta la sua dykness, Gaia è stata una perfetta lesbica, quella sera. Cosa ci insegna la storia di Gaia? Che talvolta essere stereotipo paga. Prendete queste due ragazze:

Link! Link!
Sono lesbiche, nevvero?
Errore!
E' solo il taglio di capelli che trae in inganno.
Ora, se non avete nessuna intenzione a- di rasarvi i capelli b- di tatuarvi c- di farvi dei piercing in tutta fretta e d- diventare vegetariane (controindicazioni, nell'ordine a- quando ricrescono ve ne pentirete. giuro. Niente è peggio di un taglio asimmetrico che cerca di tornare pari. Solo la nuca rasata è indolore. b- non ci sono controindicazioni c- restano i segni, eccome d- come lo dimostrate? ) quello che dovete fare per attirare l'attenzione di altre lesbiche è vestirvi da lesbiche.
I am a cliché I am a cliché! I am a cliché I am a cliché ! I am a cliché you've seen before!I am a cliché that lives next door!I am a cliché,you know what I mean, I am a cliché pink is obscen!
Ecco una rapida guida per vestirvi come si presuppone si vesta una lesbica incallita, e tornare a casa in compagnia di venerdì sera: (i collage li ho fatti tutti io con polyvore e poi ritagliati col mio nuovo amico, il comando "ritaglia" di anteprima)


La camicia è da tenersi aperta sulla vostra canottiera d'ordinanza.


Scarpe: piatte. Lapalissiano. Stringate, creepers, plimsoles, stivali. Piatte.

Capitolo accessori: l'ideale sarebbe riuscire ad incastrare tutto nelle tasche dei vostri pantaloni. In alternativa (è un'arte non facile da maneggiare) potete ricorrere a delle borse (come da foto) degli zaini (come da foto), o dei marsupi (opzione non prevista su poly7ore, chissà perchè).Sciarpe da avvolgere intorno al vostro diafano collo, bracciali (rigorosamente senza fronzoli), anelli grossi ma semplici, per mettere in risalto le vostre manine (ci siamo capite), matita per occhi per dare profondità al vostro sguardo da swagger, ed infine cappello.
Due tipi di cappelli, e due differenti motivi per indossare un cappello: motivo uno, se per strane congiunzioni astrali i vostri capelli quel dì fanno schifo e non c'è modo di smuovere la situazione, il cappello accorre sempre in vostro aiuto. Motivo due, capello come stratagemma per attirare l'attenzione: possono rubarlo per attirare la vostra attenzione (true story) o bussarci sopra per attirare la vostra attenzione (true story), o potete fare voi lo stesso con il cappello di qualcun'altra.
Completate il quadro con un'aria vagamente scazzata, (Gaystew insegna), bicchiere in una mano e aria da bella tenebrosa. E' venerdì, ragazze: some people call it a one night stand, but we can call it paradise.
mercoledì 23 novembre 2011
Misfits
lunedì 21 novembre 2011
Rumor has it


Bye bye, birdie.
giovedì 17 novembre 2011
Unbearable lightness
In aggiunta, la mia amica E. ha anche pubblicato su Women Mag di Novembre un'intervista a Annie Salzman-Pini e Micaela Pini, coppia lesbica milanese (sposata a Boston), che ha fondato Famiglie Arcobaleno (hanno infatti due bambini).
Potete leggerla qui,
lunedì 14 novembre 2011
Empress of the world

Quand'ero adolescente anche io, ho letto Scusate se ho 15 anni (ne abbiamo parlato qui).Svariati anni dopo, con l'adolescenza alle spalle da un pezzo ho letto Empress of the world che è collegato al libro di Zoe Trope in un modo che ricorda molto la famosa chart di L World.
Non vorrei tornare adolescente manco per sbaglio. Pochi soldi e zero responsabilità, molta scuola, un sacco di pizzo, niente internet se non una risicatissima connessione a 56 k. E poi, l'adolescenza nei film/telefilm/ libri americani è tutt'altra cosa: è un periodo lunghissimo, fantastico e dilatato, in cui ti succedono un sacco di cose molto adolescenziali (prom vari, cheerleader, corsi estivi, gare di popolarità, lezioni canterine, divise scolastiche, gare di atletica,sleepovers, club scolastici e via dicendo) e alla fine ti ritiri la tua cameretta deliziosamente arredata e corredata di muri dai colori sgargianti a raccontarle tutte al tuo diario rosa.E' quello che è capitato anche a voi, non è vero?
Ecco, quindi: se non vi è successo ma anche voi volete la vostra dose di adorable lesbian's teen drama, leggetevi Empress of the world. Cito dalla quarta di copertina: what do you do when you think you're attracted to guys, and then you meet a girl who steals your heart?
La trama, potete ben immaginare, non è nulla di sconvolgente: ragazzina molto intelligente (ergo un filino emarginata) va in campo estivo per ragazzi molto intelligenti, trova una ragazzina molto intelligente e altrettanto bella, diventano molto molto amiche, non è difficile immaginare che l'amicizia sconfinerà in un territorio inesplorato, segue finale che non vi svelo, segue seguito uscito nel 2007 che non ho ancora letto. Ora, se la trama non è per nulla groundbreaking, perché mai ve lo sto consigliando?
Perché è un bel libro, scritto bene e scorrevole, schietto e senza retorica, con dei personaggi credibili, che fanno cose credibili e si comportano in modo credibile, senza grossi colpi di scena (indubbiamente), solo una bella storia raccontata bene, che se l'avessi letta quand'ero adolescente per davvero mi avrebbe messo di buon umore e, perdonatemi l'affermazione lievemente patetica, scaldato il cuore. E' uno di quei libri che devono esistere, è giusto che esistano, per far sentire la ragazzina del Michigan con una cotta per la sua migliore amica un po' meno sperduta e sola, e sarebbe bello venissero pubblicati anche qui in Italia perché, anche se è vero che internet ha reso il mondo un po' più piccolo e agevole, there's more to life than books, you know. But not much more, not much more.