lunedì 7 novembre 2011

Take every day as it comes, some are good and some are bad

Foto presa qui.


Per quanto io sia affascinata dall'idea di trasferirmi all'estero, in una nazione più razionale e più civile, alle volte bisogna ammettere, amaramente, che tutto il mondo è paese. 
Dopo un periodo sostanzialmente fiacco di notizie, recentemente mi capita sempre più di leggere di casi di omofobia, alcuni abbastanza scontati da lasciarmi senza stupore, altri più dolorosi, che mi scatenano una fastidiosa sensazione di gastrite.
Del primo gruppo (mi dispiace ammetterlo, ma è così: non me ne stupisco) è la notizia, arrivata perfino ai telegiornali nazionali, di una trentanovenne romana che non ha potuto donare il sangue perché lesbica. Non è il primo caso del genere in Italia, vi avevamo parlato di una situazione molto simile verificatasi a Milano ormai qualche anno fa (e personalmente conosco diverse persone che sono state mandate a casa con la stessa, vigliacca, giustificazione).
Ma, come dicevo, l'Italia non è sola in queste notizie. Una studentessa dell'università Sant'Antonio del Texas è stata aggredita da due uomini mentre aspettava un passaggio. Dopo averla stordita con alcuni pugni, i due uomini l'hanno caricata su un camion, dove hanno continuato a picchiarla per qualche tempo prima di lasciarla al bordo di una superstrada.
Nel Colorado, invece, un simpatico burlone ha dipinto kill the gays sul cancello del garage di una coppia di lesbiche.
E infine, per la serie cosa c'è dopo l'happy ending?, vi raccontiamo che l'adorabile coppia lesbica che qualche settimana fa è stata nominata King and Queen del proprio liceo, dopo numerose manifestazioni di supporto, sta avendo a che fare adesso con diverse hate mail. Molte delle persone che hanno contattato la scuola per lamentarsi, tra l'altro, non sono nemmeno residenti a San Diego.
La notizia di cui vi voglio parlare oggi, però, riguarda la mia amata Gran Bretagna. Un rapporto del consiglio della contea dell'Essex, infatti, ha messo in luce l'impreparazione e l'omofobia interiorizzata di molti insegnanti dei licei. Numerosi ragazzi gay vittime di bullismo hanno infatti riportato che, quando si sono rivolti agli insegnati per avere supporto o protezione, si sono sentiti rispondere di comportarsi meno da gay, così da non avere più problemi. Le associazioni gay sono ovviamente sconcertate dalla notizia e, in collaborazione al comitato dell'Essex contro il bullismo, promettono di darsi da fare per formare insegnati più sensibili e preparati ad affrontare questo tipo di situazioni.
Insomma, per rimanere nella saggezza popolare, paese che vai notizia che trovi, e oggi come oggi nessuno sembra particolarmente invitante. 

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