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Ci sono numerose ragioni per cui dovreste guardare Hot in Cleveland, partendo dalla presenza di Betty White (che ricorderete sicuramente per Golden Girls, a cui appartiene originariamente la battuta lesbian/lebanese) e arrivando alla comicità veramente ben scritta (dietro cui d'altronde ci sta Susanne Martin, già ideatrice di Ellen), passando per la bellezza dell'accento incredibilmente sexy di Joy Scroogs (è vero che il 2010 è stato l'anno del personaggio inglese nelle serie americane, ma ad un anno di distanza fatico a ricordarne i nomi e le facce, con questa eccezione).
Tutti motivi che vanno ben oltre la manciata di puntate a tematica lesbica, che pure sono state esilaranti e mi hanno reso una spettatrice ancora più fedele.
Tutti motivi che vanno ben oltre la manciata di puntate a tematica lesbica, che pure sono state esilaranti e mi hanno reso una spettatrice ancora più fedele.
Il telefilm, che racconta di tre donne di Los Angeles, veterane dell'industria dello spettacolo, che in seguito ad un guasto all'aereo che le portava a Parigi finiscono per trasferirsi a Cleveland dopo averci passato qualche giorno obbligato, è a mio giudizio particolarmente riuscito per due motivi fondamentali: l'età delle protagoniste (dai 40 agli 80 anni) e la messa in ridicolo dei paradigmi e delle aspettative della vita sotto i riflettori, operata con un semplicissimo e tuttavia azzeccato cambio di ambientazione.
Nel momento in cui le protagoniste si spostano da Los Angeles a Cleveland (dove Cleveland sta per il resto del mondo) le azioni e i comportamenti prima necessari e scontati diventano semplicemente ridicoli, fornendo la base di una comicità da sitcom che però, nella migliore tradizione, lascia qualcosa su cui riflettere.
Nel momento in cui le protagoniste si spostano da Los Angeles a Cleveland (dove Cleveland sta per il resto del mondo) le azioni e i comportamenti prima necessari e scontati diventano semplicemente ridicoli, fornendo la base di una comicità da sitcom che però, nella migliore tradizione, lascia qualcosa su cui riflettere.
Tornando a noi, se ancora questo non vi ha convinte, vi dirò che la seconda serie si era conclusa con un divertente matrimonio lesbico per errore, che poteva benissimo anche chiudersi lì e che invece gli autori hanno scelto felicemente di continuare nelle prime puntate della terza stagione, creando un castello di carte di bugie e incomprensioni che si scioglie solo alla fine dell'ultima puntata andata in onda, ambientata in una crociera lesbica nei Caraibi.
Non vi dico niente di più perché, non so perché, do per scontato che pochissime di voi l'abbiano già visto, e non c'è cosa più antipatica di uno spoiler, per l'effetto comico.
Non vi dico niente di più perché, non so perché, do per scontato che pochissime di voi l'abbiano già visto, e non c'è cosa più antipatica di uno spoiler, per l'effetto comico.
Mi saprete dire poi (spero).
Nel frattempo, il cast (senza Betty White, purtroppo) ha anche partecipato alla campagna NO H8 contro la proposition 8.
Nel frattempo, il cast (senza Betty White, purtroppo) ha anche partecipato alla campagna NO H8 contro la proposition 8.
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2 commenti:
Mi hai fatto venire voglia di vederlo. Credo che lo cercherò.
Ottimo! Fammi sapere se ti piace poi :)
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