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foto: Tabatha Coffey e il fortunato incontro con Photoshop.
Per quanto, devo ammetterlo, senta la mancanza della versione Sky di
Real Time, anche dopo il suo passaggio sul digitale terreste il canale rimane un guru (grazie a chiunque ci sia dietro), capace di tenerti incollato allo schermo
fino al lieto fine. A parte i vari programmi sulle malattie (imbarazzanti, misteriose, etc.), che proprio non riesco a far andare giù, penso di averli visti tutti almeno una decina di volte, abbastanza per affezionarmi al povero professionista di turno che deve sbattere la testa contro la presunzione e la testardaggine dell'uomo comune.
Real Time è anche un canale gay friendly, non apertamente ma nella profondità del suo tessuto, nei personaggi che lo popolano e che in un certo qual modo servono ad abituare il pubblico a rapportarsi con noi. Un coming out, una presa di posizione pubblica su un argomento di attualità o di interesse gay era nell'aria, ma tra tutti i programmi che potevo immaginarmi protagonisti (Cortesie per gli ospiti, Vendo casa disperatamente, Ma come ti vesti?, Abito da sposa cercasi), ultimo in classifica era Tabatha, mani di forbice. Soprattutto nella figura di Tabatha, l'inflessibile parrucchiera (non me ne voglia) dal cuore di ghiaccio.
Immagine presa da una puntata a caso di
2 broke girls: se non l'avete ancora visto, recuperate!
A quanto pare, però, si tratta di una carenza mia, perché scopro leggendo la sua intervista su
Pink News che la ragazza ha sempre parlato apertamente della sua sessualità e della sua relazione di dieci anni con una donna, che ha collaborato con diverse campagne per i diritti degli omosessuali (tra cui NOH8), e che nel 2012 presenterà la ventitreesima edizione dei
GLAAD Media Awards.
Alla domanda se ritiene che essere dichiarata abbia influito positivamente o negativamente sulla sua carriera, Tabatha ha risposto:
Non ci ho mai pensato, sono sempre stata onesta a riguardo. Le sole persone di cui mi sono preoccupata quando ho fatto coming out sono state la mia famiglia e gli amici più stretti, per quanto comunque ritenga che ci sia un tempo e un luogo per ogni cosa. Non sento la necessità di presentarmi ad un cliente dicendo "Ciao, sono Tabatha, sono lesbica e oggi ti taglierò i capelli." Non è rilevante. Per me essere gay è una parte di quello che sono, ma non l'aspetto che mi definisce di più, è come avere i capelli biondi o gli occhi azzurri.
Immagine della campagna
NOH8.
Visto il recente dibattito al senato del New Jersey sui matrimoni gay, Tabatha si è espressa anche a questo proposito:
Trovo incredibile che se ne stia ancora discutendo. E' dannatamente ridicolo che al giorno d'oggi gli uomini e le donne gay non abbiano la possibilità di sposare i loro patner. Ovviamente, quando la legge passerà, e passerà prima o poi, non tutti la sfrutteranno. Ma dovremmo avere la possibilità di scegliere.
Infine, quando le si è si è chiesto da dove abbia preso la determinazione e il coraggio di lottare per i propri diritti, ha risposto:
Ho avuto una madre incredibilmente forte. La sua frase preferita era: "Non lasciare che ti abbattano. Sono stupidi, non preoccupartene. Crescere negli strip club ha significato essere circondata da persone transgender e drag queen. Venivano presi di mira ma erano completamente onesti a riguardo. Ho sentito storie di pestaggi e di gay cacciati di casa e li ho visti superare tutto questo. Mia madre li ha aiutati a superarlo. Era una donna incredibilmente forte ed è da qui che viene la mia personalità.
Ancora una foto, giusto per ridere: