domenica 28 febbraio 2010

Aimée e Jaguar


Bello. Ma da leggersi con cautela. Altresì potreste trovarvi bloccati a Genova Nervi col treno che non vuole ripartire, voi che piangete a dirotto e la sciura affianco a voi che vi guarda stranita. Bello, ovviamente tristerrimo, "romanzo" con nutrita documentazione storica appresso. Ecco si, da leggere a casa. Che i romanzi ambientati nella Germania del Reich non finiscono mai bene.

martedì 23 febbraio 2010

Minchia di re


Mi piace avere una conoscenza enciclopedica degli argomenti. Quando qualcosa mi interessa, mi piace sapere cosa, quando, come e perché; ma soprattutto cosa. Sono convinta che le altre risposte vengano da sole, una volta conosciuta la materia, sono abbastanza arrogante da pensare di saper tirare le fila da sola.
E' questo il motivo che mi ha spinto a leggere tutte le 185 pagine di Minchia di re (di Giacomo Pilati, edito da Mursia, da cui è stato tratto Viola di mare) nonostante il giudizio negativo maturato già dopo una decina di pagine.
Essendo il film decisamente fedele, la trama del romanzo non ha presentato sostanziali novità. Nonostante qualche modifica temporale, qualche dettaglio andato perso (con rammarico, come la caratterizzazione della "zia suora") e qualche aggiunta particolarmente felice, il film si porta dietro anche i difetti del romanzo, come la costruzione dell'intreccio a singhiozzo, estraniante, per quadri brevissimi, senza definizione temporale. Il romanzo ha, in più, l'handicap di uno stile pesante, che vuole essere espressionista ma che risulta impacciato e frammentato e pecca di autocompiacimento.
Insomma, per quanto mi riguarda è un no deciso, ma pare che io sia un po' snob per quanto riguarda la narrativa, quindi siete liberissime di leggerlo comunque e di innamorarvene, se volete. Tanto, un mazzetto di pagine così vi porta via al massimo un pomeriggio.

lunedì 22 febbraio 2010

Accordo in bianco e nero


Sa com'è, abbiamo avuto dei battibecchi a proposito dei neri. Ma devo ammettere, a onore di Burton, che è mille volte più tollerante di molti del sud. Sul serio, va pazzo per i neri. Anzi, sa cosa dice? Che non riuscirebbe a sopportare di avere servitù bianca. Lui dice, ecco, che non ha proprio niente da dire contro i neri, fintanto che se ne stanno al loro posto. E poi fa mille cose, regala vestiti e non so dire che altro, tutto. La cosa che dice, ecco, che non si siederebbe a tavola con uno di loro nemmeno per un milione di dollari. Be', per quanto mi riguarda, non la penso affatto come lui. Non ho il più infimo pregiudizio verso i neri. Anzi, per qualcuno di loro vado addirittura pazza. Dica un po', non sono forse la gente più allegra che lei abbia mai visto in vita sua? Oh se mi piaccionio! Davvero!

Dorothy Parker, Accordo in bianco e nero.

venerdì 19 febbraio 2010

How could anybody possibly know how I feel?


Ci sarebbe da dire qualcosa, riguardo il fatto che Ray Gosling, presentatore della BBC, rischi 14 anni di carcere per aver aiutato il compagno, malato di aids, a morire, una volta sentitosi dire che non c'era più niente da fare per alleviargli i dolori.
Ci sarebbe da dire qualcosa di più profondo sia di "la legge è legge", sia di "è stato un atto di amore". Non credo di avere lo spessore né morale né filosofico per parlane in uno spazio pubblico, come è questo, eppure qualcosa si dovrebbe dire.
Non foss'altro perché quando ho trovato la notizia mi sono fermata un attimo, pur nel disordine della giornata, a riflettere. La cosa che mi spiazza è che non ho la minima idea di come reagirei io in una situazione del genere. Ora, a mente fredda, penso che quella del signor Englaro sia la strada giusta, ma in fondo in fondo, dentro di me, non sono sicurissima di avere anche io la forza che richiede una battaglia del genere.
E allora?
Non lo so. Non credo arriverò da nessuna parte con questo post, è solo che sentivo si dovessero spendere due parole per una persona che ha indubbiamente avuto molto coraggio, che si sia d'accordo col suo gesto o meno. Non soltanto perché adesso rischia il carcere, ma anche e soprattutto perché ha aiutato a morire la persona che amava.
Come si fa a farlo?

I matrimoni gay non sono l'unico diritto per cui ho voglia di lottare.

giovedì 18 febbraio 2010

Lez cook: asparagi e uova



Questa ricetta non ha nulla a che fare col nutrirsi, le calorie, il riempirsi la pancia: questa ricetta a che fare solo con la lussuria. Questa ricetta è la, ricetta. La ricetta che preparate quando, dopo appuntamenti e zuppe, ve la volete portare a letto.

un mazzetto di asparagi (quanto pesassero non ne ho davvero idea)
2 uova
burro, tanto burro
sale
pepe nero (di quello in grani con annesso macinapepe)

Questa era la terza volta in tutta la vita che cucinavo degli asparagi, li scoperti solo l'anno scorso quando ormai la loro stagione era finita, e con grande grandissimo rammarico ho scoperto anche quanto siano cari (difatti questi che li hanno regalati). Insomma, non sono un'esperta di asparagi, ma questa ricetta è facilissima da fare e dio, credo non esista nulla di più buono al mondo.
Allora, la prima cosa da fare è dare una lavatina agli asparagi, e togliergli la parte finale del gambo, quella dura e più chiara. Ci sono due modi per farli cuocere: o li lasciate sbollentare in acqua salata per una decina di minuti, o per una decina di minuti li fate cuocere al vapore.Quando sono diventati teneri e di un bel verde brillante (la vaporiera li rende di un bel verde brillante, una gioia per gli occhi) li scolate e li mettete da parte. Poi si passa alle uova: bisogna separare i tuorli dagli albumi, e quindi buttare il grosso pezzo di burro in padella, far sciogliere il grosso pezzo di burro, versare nella padella gli asparagi, ungerli ben ben, versare nella padella bella imburrata gli albumi, farli rapprendere un pochino,versare nella padella i tuorli, farli rapprendere pochissssssimo. Salare, tanto. Pepare, poco. Versare in un piatto e mettere in tavola.

Noi abbiamo messo il tutto su un solo piatto, e li abbiam allegramente mangiati con le mani. Asparago nella mano destra, sale nella mano sinistra. Birra per accompagnare il tutto (non so quanto sia ortodosso ma la weiss ci stava proprio bene.), poi un budino al cioccolato. Insomma, gli asparagi sono il piatto forte e l'unico piatto in tavola. Giusto un po' di pane per spezzare e raccogliere il sughetto dal piatto.
Finita questa luculliana cena, si aprono dinnanzi a voi due scenari: scenario numero uno ebbre di grassi insaturi, alcolici e burro vi gettate una sopra l'altra,e degnamente concludete la cena più buona del mondo. Scenario numero due, ebbre di grassi insaturi alcolici e burro vi addormentate placidamente l'una nella braccia dell'altra alle 23.30
Noi però avevamo fatto le sei, la notte precedente. Non incorrete nel nostro errore e dormite, il pomeriggio! Sarete in splendida forma e senza occhiaie, pronte ad affrontare l'imprevedibile.

mercoledì 17 febbraio 2010

Coming soon


Non so voi, ma io sto davvero aspettando marzo con ansia. Un po' perché finalmente smetterà di piovere, un po' perché la programmazione cinematografica è estremamente generosa.
E' un po' che ho nel borsellino i biglietti gratis per il cinema avuti coi punti Esselunga (essere una piccola casalinga, alle volte, aiuta) senza che un film mi ispiri abbastanza da trascinarmi dopo il lavoro in una piccola sala con le sedie scomode. Ormai, visto che febbraio è ormai alla fine, credo proprio aspetterò marzo, in previsione di:

La regina dei castelli di carta, in uscita il 10 marzo


Io sono l'amore, in uscita il 19 marzo


In America, inoltre, a marzo usciranno anche The Runaways (19 marzo)


e Chloe (26 marzo)


Quest'ultimo si vocifera che uscirà prima in qualche sala europea (ad esempio la data italiana è fissata per dodici marzo ), ma la cosa non mi convince del tutto.

In ogni caso, questi quattro film si prospettano molto interessanti per tutta una serie di aspetti, a prescindere dal fatto che in ognuno di essi ci reciti almeno un'attrice bellissima e che ci sia una storyline (principale o secondaria) a tema. Ad esempio, The Runwayas è stato girato da Floria Sigismondi, famosa regista di videoclip, il che mi incuriosisce non poco.

Tra l'altro, parlando di The Runaways, vi segnalo le foto di Dakota Fanning su Vogue Italia marzo 2010. La rivista è riuscita a non farla sembrare una tredicenne, tanto di cappello.



(La foto iniziale non è a tema col post, purtroppo Ellen Page non uscirà con un nuovo film a marzo. Sta lì semplicemente perchè ogni tanto mi perdo a guardare foto sue su google immagini)

lunedì 15 febbraio 2010

Era meglio tacere


Fonte: queerblog

Daiii, Scarmarcio. Che un paio di anni fa non ricordo bene quanti rilasciasti un'intervista a Vanity Fair piena zeppa di luoghi comuni l'uomo il lavoro la donna la famiglia,donna figli uomo al lavoro pago i conti tu stai con i figli. Ma per favore. Un po' di silenzio, su:

Non sono l’ambasciatore degli omosessuali, non credo ne abbiano bisogno, né che siano davvero da difendere. I casi d’intolleranza e violenza ai gay sono ben pochi ormai; si tende a esagerare piuttosto che a vedere la verità delle cose. La nostra è una società libera che sta facendo tanto per evolversi.

Infatti: tranquillo, non ti vuole nessuno. Fare un film con Ozpetek non ti qualifica come icona gay, i posti sono pochi e la fila fin troppo affollata. Non ti preoccupare, non ti perseguiterà nessuno brandendo copioni in cui devi baciare un uomo per il resto della tua carriera. Ma un suggerimento: quando non sai di cosa stai blaterando, meglio stare zitti. Che è meglio!
(e non potevi dire che siamo tanto sensibili e pieni di telento artistico? ci facevi una figura meno barbina!)

venerdì 12 febbraio 2010

Lavasbianca fantasmatico

Nella foto, un voltagabbana.

Vi ricordate quel dibattito di Porta a Porta di qualche anno fa, in sala le Onorevoli Mussolini e Luxuria, durante il quale, distinguendosi comme d'habitude per eleganza, l'Alessandra Nazionale in un impeto di orgoglio dichiarò rivolta alla collega, meglio fascista che frocio? Quattro anni e non si sa bene quanti intrallazzi dopo, in questo paese di improvvisati della politica, la stessa Mussolini può dichiarare senza destare troppo stupore, che in caso di candidatura della suddetta frocio tra le fila del PDL, la vorrebbe come sottosegretario al welfare al posto della Santanchè. Mi sarebbe piaciuto pensare che la Mussolini fosse sotto l'effetto di una bottiglia di troppo di un Nero di Predappio a temperatura di cantina. E invece purtroppo lo spunto alla Mussolini non l'aveva dato il vino, ma la stessa Luxuria, dichiarandosi disponibile al salto della quaglia in quanto non appartenente ad alcun partito, abituata a non escludere nulla, estimatrice dei ministri Brunetta e La Russa e dell'elettorato liberale del PDL, donna dai valori altalenanti e dalla memoria a breve termine. Scusate. Le ultime due le ho aggiunte io. Chiudo qui sperando che il bagno sia libero.

giovedì 11 febbraio 2010

Lez cook: crema di spinaci



Ogni volta che mi metto a dieta, per contro inizio forsennatamente a cucinare. Niente mi fa passare la fame come un'oretta a fornelli, e m'impedisce di pensare ad orari improbabili oh, si, questo è il momento perfetto per un pacchetto di fonzie/ pop corn/ merendina cattiva della kinder. Ne stanno traendo giovamento tutti, insomma. Questa crema di spinaci l'ho preparata oggi, mentre da brava casalinga aspettavo che il mio uomo tornasse a casa dal lavoro per pranzo.E' buona, ricca di ferro e si prepara in fretta, sciura Maria!
Ricetta originaria tratta da La grande cucina del corriere della sera, volume zuppe e minestre, ma decisamente semplificata ed alleggerita che va bene l'amor per la cucina, ma non posso infilare mezzo frigo in un solo piatto.

500 grammi di spinaci (io ho sempre e solo usato quelli surgelati)
10 grammi di burro
3 cucchiai di yogurt bianco
20 grammi di grana grattuggiato
800 ml di brodo
paprika in polvere
sale

Al solito, per primo va fatto il brodo. Poi: gli spinaci surgalati non possono essere buttati così, senza colpo infierire, nella casseruola. Lasciateli a bagno per cinque minuti in acqua calda, e poi strizzateli ben bene. Mettete il burro nella casseruola (capitolo burro, io vado ad occhio. La ricetta originale prevedeva 40 grammi di burro, che anche dimezzando le dosi era troppo, 10 grammi mi sembra una cosa accettabile, ma vedete un po' voi. Il tanto che basta per ungere padella e spinaci senza farvi chiudere le arterie), unite gli spinaci, e come si sono ben ammorbiditi versateci sopra il grana grattuggiato e il pan grattato, mescolate bene finchè non si diventa un'informe pappetta verde e buttateci sopra il brodo caldo. Rimestate il tutto e lasciate cuocere per 15 minuti (dando sempre una rimestatina di tanto in tanto). Quando si è raffreddato un po,' frullatelo con frullatore ad immersione, rimettetelo sul fuoco, aggiungete lo yogurt, lasciate rassodare per 5 minuti, spegnete i fornelli e servite. La paprika va messa direttamente nel piatto, e poca se anche voi al supermercato avete trovato solo quella forte.

Questa ricetta avvalora uno dei consigli del primo post Lez Cook: cucinate solo da sole e mettetevi un grembiule, si sa mai che la vostra innocente cremina decida di diventare blob il fluido che uccide e voglia uccidere voi, macchiando il vostro bellissimo cardigan e ustionandovi le mani (bucce di patata sulla scottatura, in quel caso.) Blob il fluido che uccide a parte, è meglio prepararla con un po' di anticipo perchè bollente non è buonissima, meglio un po' più tiepidina. Accomagnatela con dei crostini e, stando al libro di ricette, un vino bianco ben freddo.
In chiusura, un'interessante notizia lesbica: Elly Jackson ( aka La Roux), ha sputato il rospo.Aspettami, Elly, che fra un mese sarò magra!

martedì 9 febbraio 2010

It's now or never



Coming out sul lavoro, ancora prima di stringere le mani e imprimere i nomi nella memoria. Prima ancora di vedere l'edificio, l'ufficio, la mansione. Scritto così, nero su bianco, l'indirizzo di questo blog. Che poi sia stato consultato o meno è tutto un altro discorso, ma di sicuro c'è che si sono sentiti chiedere in regalo Sarah Waters, alla fine del primo giorno di stage. E poi su, c'è poco da raccontarsela, me lo dicono tutti che mi si legge in faccia. Allora faccio come fosse fatto ovvio, conosciuto, e quando Etwas viene a trovarmi in pausa pranzo, oggi, la presento semplicemente come la mia ragazza, senza seghe mentali né finte né reali.
E le mani si stringono come si dovrebbero stringere e i sorrisi si allargano come si dovrebbero allargare e la conversazione procede secondo i soliti binari.
Il mondo sa ancora essere un posto piuttosto carino, quando vuole.

In foto Sarah Waters, un'altra a cui lo si legge in faccia.

lunedì 8 febbraio 2010

Gay scouts


Va bene, dopo quello sullo preferito sport dalle lesbiche,altro sondaggio molto molto impegnato.Pare che una tappa obbligatoria per ogni giovine gay/lesbica sia quella di fare lo scout: tende, chitarre, canzoni dedicate a Gesù, scarsa igiene e brutte divise con i pantaloni corti anche d'inverno.Fuori il rospo

venerdì 5 febbraio 2010

Lez cook: crema di zucchine e avocado



Quest'inverno mi sta distruggendo. Sono già arrivata alla bronchite numero due in pochi mesi, il sole non c'è mai e non ricordo un freddo così pungente da anni. Sogno giorni felici in cui poter indossare collant con meno di 100 denari e non vivere con massice dosi di tachipirina sempre in tasca. Motivo per cui la ricetta di oggi è "estiva", giusto per evadere almeno in cucina. (e ci sta a pennello, a Milano nevica da ore). Ricetta tratta da: La grande cucina del corriere della sera, volume zuppe e minestre

400 grammi di zucchine
2 cipollotti
500 ml di brodo vegetale
mezzo avocado maturo
5 foglie di menta
125 grammi di yogurt bianco, denso
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai olio d'oliva
sale
pepe nero

La prima cosa da fare, al solito, è il brodo. Poi bisogna lavare e tagliare cipollotti e zucchine, tutto a pezzi molto piccoli. Versare l'olio nella casseruola e cuocere per cinque minuti a fiamma moderata. Regolare di sale, versare il brodo caldo, e continuare la cottura per altri 15 minuti. Mentre zucchine cipollotti e brodo si sfreddano un po', pelare col pelapatate l'avocado e farlo a tocchetti. Unire al brodo l'avocado, lo yogurt e la menta. Frullare il tutto e rimettere sul fuoco per 5 minuti, finchè non diventa una crema bella densa, senza grumi.
Versare nelle ciotole, regolare di pepe e servire.


E' tremendamente scenica, come portata, ma assolutamente economica. Fate un po'attenzione quando comprate l'avocado, molto spesso si trovano troppo acerbi, inutilizzabili per cucinare. Deve avere la consistenza di una pera matura, per intenderci.
Il libro di ricette suggerisce di servirlo con uno chardonnay friulano, e io sono d'accordo: se non altro perchè è uno dei vini che potete comprarvi senza spendere una fortuna e senza però avere l'impressione di bere aceto.
E' facile da fare e buonissima, l'unica cosa a cui prestare un minimo d'attenzione è lo yogurt: bianco, va bene, denso, va bene, ma non deve essere dolce, meglio quelli piuttosto acidi. Altrimenti da al tutto un gusto assai strano. Lo yogurt di soia non funziona nemmeno, fa i grumi e il sapore di fagiolo emerge troppo. Per qualche strana ragione viene benissimo con lo yogurt bianco all'aloe del Lidl.
Con l'avocado rimasto potete fare delle bruschette, basta unire ai tocchetti di avocado dei pomodorini (o pomodori) anch'essi a tocchetti, condire e versare sul pane.
Ah l'avocado, che meravigliosa invenzione.

giovedì 4 febbraio 2010

Six Nation Party


Oggi volevo parlarvi di un locale molto carino in via Ludovico il Moro, e no, non si tratta del Rhabar. Il toilet è un locale veramente piccolo che tende a riempirsi tanto e in fretta ma che sa regalare delle belle serate aggratis a Milano (previa tessera arci, ovviamente). Nell'ultimo anno io ed Etwas (e chi con noi) ci siamo andate abbastanza spesso, siamo anche riuscite a farci regalare degli imbevibili quanto gratuiti shootini dal barista (ciao, amico!).
Ora, il Toilet non è un locale gay, è un locale gayfriendly, che a parer mio è ben meglio.
Certo, può capitare che se ti metti la gonna i ragazzi ti ronzino attorno (sorpresa ed imbarazzo!) ma evita di rinchiudersi in mondi da stereotipo e facce da stereotipo e situazioni giù a valanga.
Questo venerdì, però, il Toilet fa un passo in più e si dedica interamente a noi ghei, offrendo una serata contro l'omofobia (Six Nation Party, aggratis cum tessera arci fino all'1) in collaborazione con rugby Parabiago & Libreria LaBabele Bookshop & more, alla quale, si dice, parteciperanno un bel po' di rugbisti nudi, gay e neri.
(n.b. gli ultimi tre aggettivi sono aggiunti random dalla fantasia delle persone che mi stanno attorno e non sono, sottolineo: non sono, confermati)

Plus: sempre a Milano, stasera, ore 20 e 22.15 proiezione al cinema Apollo di Over the rainbow, presente in sala la regista Maria Martinelli allo spettacolo delle 20. Intervista alla regista medesima qui

lunedì 1 febbraio 2010

Jesus is my homeboy



E che cos'è una pasqua?
E' una festa per piccolo figlio di Dio che chiama a sè Gesù e....merda.
Lui chiama a sè Gesù poi un giorno muore su...due...pezzi di legno.
Lui muore e poi va su sopra testa a vivere con il padre. Aveva capelli lunghi, e dopo che muore il primo giorno dopo ritorna di nuovo a dire ciao a persone.
Lui bravo, Gesù. Fa cose buone, e alla pasqua noi tutti tristi perchè qualcuno uccide lui, oggi.

David Sedaris, Gesù si fa la barba.

A Gesù in questi giorni gli tirano tutti la giacchetta (o il saietto, come preferite). La simpatica discussione di cui sopra per quanto paradossale e letteraria, nulla può con le dichiarazioni dei veri soldati di Gesù, che son molto bravi a spararla sempre più grossa. Non so, magari ho frequentato, anni e anni fa, un catechismo diverso io. Di quello in cui ti insegnano la storiella del buon samaritano, la carità, l'ammmore universale, il volemose bene e comportiamoci bene che solo dio ci può giudicare. Magari la suore dove ho fatto l'asilo erano delle riottose con un culto strano e differente, perchè l'esempio di cristianità che ci viene offerto in questi giorni si discosta un po', giusto un pochino, da quello che ricordavo.
Reperto uno, il lungimirante conduttore di Cultura padana (un ossimoro?) e le sue dichiarazioni sul diario di Anna Frank, i gay, il moralismo e satana. Il tutto nel giorno della memoria, giusto per non farci mancare nulla. Ma si sono messi d'accordo, questi qui, per chiudere i loro phamplet con possono morire, vadano a crepare, eccetera?
Reperto due, tal arcivescovo Leonard che forte di non si sa quale competenza in non si sa bene quale ambito, paragona l'omosessualità all'anoressia, gente a cui non piace la cosa giusta, insomma.
Bisogna riconoscerglielo, questa gente ha una certa inventiva e non poca fantasia. Non battono sempre la stessa strada: sono dei veri maestri di retorica, nell'inventarsi una cazzata nuova ogni giorno. Ci vuole molta immaginazione per uscire dal solito siete contro natura, gnè gnè, dio ci ha creato uomo e donna, gnè gnè ed arrivare a queste vette inesplorate di baggianate. Fantasia quasi pari a quella di Jim Rutz, strenuo sostenitore che l'utilizzo della soia provoca femminilità e provoca una diminuzione della misura del pene, confusione sessuale ed omosessualità.
Sono dunque molto preoccupata: in quanto lesbica, che mai potrà succedermi se continuo a mangare tofu?