giovedì 30 aprile 2009

Sauna e saune


Qualche giorno fa, una certa blogger fiorentina mi ha detto che gli uomini (gay) se la vivono meglio, perchè male che vada possono sempre infilarsi in una sauna (gay) e fare sesso.
Oggi io ci sono andata, in sauna, ma in una di quelle normali. Ci sono andata per vie traverse, grazie ad un percorso benessere già pagato e rimbalzato da persona a persona e da impegno ad impegno. Sauna, bagno turco, idomassaggio, scrub, massaggio. Insomma, il pacchetto completo, dico grazie, sono rinata, la mia pelle gioisce.
Quando ho smesso di farmi massaggiare da una alta mora prima e da una minuta bionda poi, c'era la mia ragazza ad aspettarmi, sorridente, in macchina, per portarmi a mangiare.
E per quanto sia simpatizzante del sesso occasionale, non sarei così sicura che quella sauna sia migliore della mia.

martedì 28 aprile 2009

Come on, Vogue


Nella foto: poetic mood, servizio di Paolo Roversi per Vogue Italia, aprile 2009

Fonte: river blog , queerblog

Confesso d'aver sempre nutrito una lieve antipatia per Franca Sozzani, alimentata probabilmente da un po' di pregiudizio e questo divertentissimo post su le Malvestite, e tutti d'accordo sulla sacralità di Vogue, che non si legge ma si sfoglia, io preferisco comunque Elle, che almeno ha degli articoli che riesco effettivamente a leggere, e un'aurea un po' meno patinata che non accresce di troppo la mia frustrazione quando arrivo alla fine dei servizi di moda ( per quanto, sulla qualità delle foto di Vogue, non si discute, ma io non sono proprio un'appassionata d'arte, non lo sono affatto).
Quindi, con la piacevole sensazione di sorpresa che si ha quando non ci si aspetta nulla sono arrivata alla fine dell'intervista alla Sozzani, che opinioni opinabili su politica e milanesi a parte, s'è lasciata andare a qualche saggia parola sui gay, la presunta lobby gay, e la mancanza di diritti dei sopracitati gay

“La mafia gay nella moda non esiste”. “Secondo me la lobby gay nella moda è solo un mito. Non sono assolutamente d’accordo che esista, in generale, una lobby di questo tipo, se é vero che ancora oggi si sente in giro di tanti giovani che hanno paura a rivelare la loro omosessualità ai genitori”. Per la Sozzani è assolutamente normale che il comune orientamento sessuale possa favorire la formazione di gruppi, ma da qui a parlare di lobby ce ne vuole. “Ovviamente pensiamo ai ragazzi che magari arrivano in un Paese straniero da Londra, da New York, da qualsiasi altro Paese: si conoscono tra di loro, stanno tra di loro. Succede e non lo trovo così strano, tanto che siano gay o non lo siano”

Si, è vero, nulla di che. Non s'è alzata in piedi ad urlare oltre a dolce e gabbana, che sono gay e se la passano bene, in italia ci sono anche i ragazzini cacciati di casa perchè omosessuali, questo paese fa schifo! Però, non può che far piacere. Siamo pur sempre in Italia, ricordate?

lunedì 27 aprile 2009

Milano: Puccini for beginners


Fonte: arcilesbica milano.

ArciLesbica Zami Milano da' appuntamento mrcoledì 29 Aprile al Toilet Club (via Lodovico il Moro 171, Milano) per il quarto film della rassegna 5 stelle, 5 scuse per incontrarsi. Ingresso gratuito con tessera arci, ore 19.30 Aperitivo, ore 21 film.

Lesbian? So what?


Fonte: corriere.it.

Domanda: quando l'Italia si accorge di The L word?
Risposta: quando è finito.
Qualche giorno fa la verisone online del corriere ha pubblicato (grazie Michele per la segnalazione) un divertente articolo intitolato Lesbo è glamour, tutto merito della tv, che, scantonando un po' da telefilm a telefilm (e a reality show), in pratica dichiarava sdoganata l'omosessualità femminile in televisione.
Sorvolando su alcune pecche superficiali (che sono pur sempre pecche, e come tali vanno segnalate) come la presa in considerazione di The L word a telefilm ormai ultimato, l'erroneo (e fastidioso) accostamento fra questo e Sex and the city, il riferimento (fuori luogo) alla vita privata di Cynthia Nixon (quasi fosse una naturale conseguenza delle sue esperienze lavorative), mi sembra che ci siano comunque dei tasti dolenti.
Come il dover mettere dentro al discorso, a tutti i costi, Siria del Grande Fratello, insomma, qualcosa che fosse nostrano; oppure il riferimento alle teorie di "fluidità sessuale", che pur derivando da uno studio, mi sembrano un po' troppo simili al luogo comune "le donne sono tutte un po' lesbiche" perchè mi convincano.
Insomma, mi sembra che l'unico aspetto effettivamente positivo dell'articolo sia un po' di visibilità, se si appartiene alla parrocchia del "purchè se ne parli".
E non sono nemmeno così convinta che l'omosessualità femminile sia sdoganata quanto dicono.
Voi che ne pensate?

domenica 26 aprile 2009

You just haven't earned it yet, baby


Dal momento che non vi ho sentito esultare a dovere alla notizia che Morrissey (il signorino qua sopra, per intenderci) suonerà a Roma il 31 di Luglio, mi è venuto il dubbio (ora, ditemi che non è così, per favore) che non sappiate chi sia Steven Patrick Morrissey.
Non avete mai ascoltato gli Smiths? Non è possibile.
Non potrei mai spiegarvi in poche righe quello che provo io per lui, vi basti sapere che sono sinceramente convinta che dalle sue parole traspaia la Verità, dal momento che ha l'incredibile abitudine ad avere sempre la cosa giusta da dire, al momento giusto.
Giusto per darvi un assaggio:

Hand in glove
The sun shines out of our behinds
No, it's not like any other love
This one is different - because it's us
Hand in glove
We can go wherever we please
And everything depends upon
How near you stand to me
And if the people stare
Then the people stare
Oh, I really don't know and I really don't care
Kiss My Shades
Hand in glove
The Good People laugh
Yes, we may be hidden by rags
But we've something they'll never have
Hand in glove
The sun shines out of our behinds
Yes, we may be hidden by rags
But we've something they'll never have
And if the people stare
Then the people stare
Oh, I really don't know and I really don't care
Kiss My Shades ... oh ...
So, hand in glove I stake my claim
I'll fight to the last breath
If they dare touch a hair on your head
I'll fight to the last breath
For the Good Life is out there somewhere
So stay on my arm, you little charmer
But I know my luck too well
Yes, I know my luck too well
And I'll probably never see you again
I'll probably never see you again
I'll probably never see you again
Oh ...
Ma dovreste sentire anche The boy with the thorn in his side, How soon is now, Still ill, Please please please let me get what I want, Pretty girls make graves, I want the one I can't have, Meat is murder, I know it's over, Vicar in a tutu, There's a light that never goes out, Is it really so strange, You just haven't earned it yet baby, Ask, Stop me if you heard this one before, Last night I dreamt that somebody loves me, I won't share you, The youngest was the most loved, To me you are a work of art, America is not the way, Irish blood, english heart, I have forgiven Jesus, How could anybody possibly now how I feel, Let me kiss you, All the lazy dykes, Certain people I know, We hate it when our friends become successfull.
Per lo meno. 

giovedì 23 aprile 2009

Imparare e nuotare e gustarsi il cibo tailandese

Se lei ha capito come fare, potete farlo anche voi.

L'altra sera, mentre girovagavo in rete cercando un modo economico per potermi tagliare i capelli una volta al mese ( risposta: parrucchieri cinesi) sono incappata in questo.
Ci ho perso parecchio tempo, perchè certe cose, a volte sembrano troppo belle per essere vere/troppo stupide per essere credibili. Alla fine ho capito che, noi lesbiche siamo una sorta di setta. Si, si, proprio così. Una folta coltre di fumo ci avvolge, e una volta tagliata questa misteriosa tenda con un coltellaccio, le etero fidanzate ma molto curiose mi sono sempre piaciute le ragazze ma sono femminile hihihihi guarda le mie extension, potranno sceglierci, scoparci, e tornare dal rispettivo fidanzato. Ma, c'è un grosso grosso ma che si frappone noi le sudette ragazze e un letto: i dubbi. Dubbi grossi, insormontabili, amletici dubbi : ma come si fa sesso con una donna?
Non so, ma io ho sempre pensato fosse un bel po' intuitivo. Magari perchè faccio parte della suddetta setta, ma davvero mi sembra intuitivo. Se ancora posso capire che ragionamenti stiano dietro tutte le menate delle ragazzine quattordicenni pressate dal ragazzo oh mio dio vuole fare sesso ma non so, la mia virtùùù, la mia veeeerginità, la mia purezzaaaa, qui no.
Se ti butti in piscina e non sai nuotare, magari non ti prodigherai in vasche su vasche in un impeccabile stile libero, ma almeno troverai un modo di galleggiare, no? Ecco, è la stessa cosa. La stes-sa.E poi, tutta questa retorica. come se davvero, le ragazze che fanno sesso con altre ragazze se ne vivessero in una sorta di zoo, o sotto un ponte, o in un ghetto, ammantate da una sorta di aurea attrai fanciulle su su vieni qui e sdraiati. Mica le puoi incontrate che so, sulla metro. In università, o in un locale. No no, ci devi andare a caccia, e stanarle: possibilmente su internet, possibilmente che somiglino a Shane, e che possibilmente non faccian storie se il tuo ragazzo di cui sei innamoratiiiiiiiisssima vuole stare a guardare,hhhihihi.
Ed ecco il perchè del paragone con il cibo tailandese: è da un po che vorrei provare una cucina asiatica che non sia quella giapponese, o cinese. Ho cercato un po'di locali, mi sono informata sui prezzi, sui piatti vegetariani. ma alla fine per pigrizia io e the frog andiamo sempre allo stesso , fidato giapponese. La verità è che sono spaventata di uscirne a stomaco vuoto e portafoglio altrettanto desolato. Che differenza c'è, fra il mio blaterale di tailandia e il sopracitato bla bla bla bla sesso far donne bla bla? Riconosco il mio habitus ,la mia pigrizia la mia fedeltà per il giapponese ume, ed ammetto che la paura nell'andare in un altro ristorante è tutta insita nel non trovare udon in brodo nel menù. Non me ne esco con uuuuuuh! non so come fare!Ma mi piacerebbe, eh, mi piacerebbe! sono anni che penso al cibo tailandese!

Detto questo, due cose:
Una, grazie JJ Abrams per l'ultima puntata di Fringe.

Due: io vi odio, installazioni del fuori salone in Statale e creativi al seguito.

mercoledì 22 aprile 2009

Tweet tweet tweet


Fonte: queerblog, gossipblog.

Se dovessi descrivere con una parola il mio rapporto con internet, non avrei dubbi, per quanto sia una parola forte: bulimico.
Chi mi conosce lo sa bene, ci sono periodi in cui sono in buona e ogni nuova piattaforma che ha da offrire qualcosa ha anche il mio profilo (vedi myspace, splinder, lastfm, blogspot, fotolog, flickr, studenti.it [ahah], pure facebook una volta), poi d'un tratto esplodo, mi stufo di tutto, cancello e chi si è visto si è visto.
Twitter però non l'ho ancora provato. Leggo del suo grande divagare anche fra personaggi famosi e mi chiedo che abbia di tanto interessante. Fino a qualche giorno fa non avevo nemmeno idea di che forma avesse l'interfaccia (ci sono finita per via di amici, come sempre, volevo vedere coi miei occhi i ringraziamenti a Melania), ma anche ad averla vista, no, non mi dice niente.
Il mondo, invece, sembra impazzirci dietro. Sembra chissà che strumento di democrazia, a permettere ai fan di sapere di prima mano quel che pensano, dicono, fanno i loro beniamini. Ringraziano anche i giornalisti, che si ritrovano sempre qualcosa su cui scrivere.Tra ieri e oggi ho seguito (di seconda mano, come vedete dalle fonti) una divertente diatriba scoppiata al concorso per Miss Stati Uniti e continuata sui vari Twitter. L'antefatto è presto detto: alla domanda di Perez Hilton se gli stati americani dovessero seguire il Vermont nei matrimoni gay, un'aspirante reginetta ha risposto che si, l'introduzione dei matrimoni gay è una gran bella cosa, ma nel suo mondo ideale, lei, non li metterebbe. Al che Perez Hilton vota contro, l'aspirante reginetta rimane aspirante, e scoppia il contagio dei commenti su Twitter.

Britney Spears: L’ amore è l’amore! La gente dovrebbe essere libera di poter fare di tutto pur di essere felice!

Myley Cyrus (Hannah Montana, per intenderci): Mi rattrista il fatto che la gente usi Dio e la religione come scusa per odiare, discriminare e negare uguaglianza davanti alla legge di gay e lesbiche.
Si, mi fa schifo. Il più grande comandamento di Dio è di amare. E giudicare non è amare. Ecco perché i cristiani hanno una reputazione così cattiva.

Fin qui niente di cui stupirsi, quello dei matrimoni gay è un tema caldo in America ed è normale che attiri numerosi interventi. Quello che mi diverte sono le reazioni dei lettori a queste dichiarazioni, che vanno dalle dichiarazioni d'amore e stima agli insulti (eg. Lesbica maledetta).
Ora, io ovviamente (ovviamente per via della spilletta qui a sinistra) sono a favore dei matrimoni gay, e ovviamente, sostenendola, ritengo che che la mia sia una posizione razionale e giusta, così come ovviamente mi trovo d'accordo con chi dice si, come me. Ma qui mi sembra che si faccia il salto più lungo della gamba, ad emozionarsi tutti per una frasetta lasciata lì, su internet, che sarà pure giusta, ma è da collegare a tutto il resto. Un'opionione corretta non fa necessariamente una persona intelligente, così come una persona intelligente non fa necessariamente un'opinione corretta.

[Sul fatto che il favore ai matrimoni gay non faccia necessariamente una lesbica, beh, non mi pronuncio nemmeno.]

martedì 21 aprile 2009

Una bella ragazza, vi prego, su cui posare gli occhi


Oggi è stata una giornata faticosa. Riprendere i ritmi dopo due settimane di vacanza pressocchè totale non è mai facile, no, ma riprendere con una lezione orribile è davvero demotivante. All'ora di pranzo, per lo più. Annuendo per inerzia, gli unici pensieri che mi riempivano la testa erano 
a) dannazione, non  ho un pranzo, nella borsa
b) mhhh, donne nude.
Il secondo pensiero è pressocchè sempre presente. 
Per fortuna che, una volta a casa, c'è afterellen a risollevarmi le giornate. Oggi mi racconta che Ming-Na Wen (in foto) interpreterà una lesbica nella nuova versione di Stargate (ovvero, Stargate Universe), la prima lesbica orientale ad apparire in un telefilm in prima serata in America, addirittura. 
Per fortuna che, nonostante gli studi noiosi che faccio, non mi sento ancora così intellettuale da evitare di leggere gossipblog, ogni tanto. Oggi pubblica le foto di Jessica Biel nuda in Powder Blue.

Per fortuna che hanno girato almeno una serie di Dollhouse, per fortuna che esiste Joss Whedon, per fortuna che ha scelto Eliza Dushku.

Ora va meglio.

Prima & dopo


fonte: afterellen

E' finito in una maniera tragicamente ridicola, ma ammettiamolo: L word ha lasciato un segno. Un solco, da cui i telefilm "a tema" non potranno, non riusciranno più a prescindere.
Tempo di premi, tempo di riconoscimenti per L word. Ora che il telefilm è finito, Jennifer Beals ha riacquistato il suo colorito, sono stati tolti i lucchetti al frigo di Kate Moennig , Leisha Hailey è semplicemente meravigliosa nella sua espressione estatica da bambina.
Ilene Chaiken avrà anche perso Jenny Schecter, ma ha guadagnato un meraviglioso paio di Marni con cui si attira tutta la mia antipatia.
Hic est quantum. Ho riniziato a studiare e la mia voglia di vivere deve essere rimasta in Cuem insieme ai soldi che ho speso per i libri.

PS, per le lettrici di Roma: il sette maggio verrà proiettato al nuovo cinema aquila il documentario "Over the Rainbow", di cui avevamo parlato qui.
Il 31 luglio, invece, avete Morrissey in concerto.

lunedì 20 aprile 2009

Come on sugar daddy bring me home


fonte: afterellen

Non sarò oggettiva, perchè sono un'avida spettatrice di Gossip Girl. Blake Lively dichiara: mi sento un travestito. Afterellen: omofobica!

Ora, guardate la foto: Blake effettivamente sembra un travestito. Un po', un pochino. Forse per via delle spalle larghe, o dell'altezza esagerata( più di un metro e ottanta), dai lunghi capelli biondi o dei vestiti appariscenti.  Lei ed Hedwig, insomma, non sono poi tanto dissimili, Dopodichè, mancando io di oggettività ( su, dai, Serena non può dire cose cattive), mi sento di dire che no, non era una frase omofobica.E che forse, forse, ogni tanto Afterellen pecca  un po' del  vittimismo di cui spesso viene tacciata la comunità gay, come quando si lamentò della mancata presenza di figure lesbiche valide in Life.
Does "Life" have a problem with lesbians? No, è forse che Life non racconta di lesbiche? Forse Life è un hmm, zen-  dective- murder-cops- bla bla serie? Non è che sicchè ci recita Sarah Shahi automaticamente pum! girls on girls action! I personaggi lesbiche/ bisessuali non sono personaggi positivi? Beh, capita. Nella realtà, voi avete conosiuto solo lesbiche simpatiche e gay affabili? Orsù.

Per altro, sabato sera, in quel del Rha Bar, insieme a Lesbianfordummies e Diecipercento, abbiamo istituito la lobby blogger-lesbica- powerfull-mediatica. Al momento non siamo ancora un gruppo di pressione sui  media nazionali, ma ci stiamo lavorando.

sabato 18 aprile 2009

Imagine me and you


Prendiamo una boccata d'aria fresca. Invece di lamentarci e ricordarci quanto il mondo sia brutto e cattivo, stiamocene belle comode nella nostra nicchia piena d'ovatta, diamo per un volta un po' di credito al lieto fine.
Cosa fate, voi, quando volete credere al lieto fine?
Io, come Blair in Gossip Girl, guardo un film già visto mille volte, perchè so come va a finire, meglio ancora se va a finire bene. 
La mia personalissima versione dei fiori di Bach ha l'accento inglese e si intitola Imagine me and you.
Si è mostrato a me ed Etwas in maniera del tutto fortuita. Etwas, infatti, reduce da una ubriacatura, non riuscendo a riprendere sonno un giovedì mattina piovoso, e volendo evitare di svegliare anche me col continuo girarsi nel letto, accese Sky e oh! guarda! ma quella lì, quella bruna, me la ricordo, lei... era... Paulie, quella che poi diventava una poiana, invece di morire! E qui, invece... ma come, ancora la lesbica? Ancora con una rossa? Questa è più carina, però...
Così vide quel che rimaneva della proiezione, recuperò il titolo, me lo fece scaricare.
Ed io me ne innamorai.
Colpa dell'accento inglese, della naturalezza con cui la storia si sviluppa (pur rimanendo, sempre, realistica), di quella fioraia. 
La mia scena preferita, in assoluto, è al supermercato.
Segue, a ruota, quella in cui Luce parla con Heck prima della cena.
What about you? Married? Ever been married, ever gonna be married?
No, no. Maybe, now the law have changed.
I don't get it.
I'm gay.
Oh. Ohhh. Oh. Well done!
Quindi, per smentire il Morirete tutte! dei film più famosi, guardate questo. La vostra salute non potrà che trarne giovamento.

venerdì 17 aprile 2009

La virtù da cedere e la virtù da conquistare


Giuro, non avrei mai pensato di dover scrivere parole del genere, non soprattutto causate da La7. E invece questa mattina, tirata giù dal letto a forza da Etwas, facendo colazione con la tv accesa, sono stata spettatrice di discorsi out of space, time and meaning. Vi risparmio i dettagli e i nomi. L'argomento, vi basti, non era di pretese. Si parlava del Grande Fratello, e della condotta dei concorrenti, e invece di commentare il fatto che delle persone adulte si comportino come ragazzini delle medie in gita scolastica (la frase è di Etwas), l'unica cosa che premeva loro di sottolineare era “il basso livello morale” di una delle ragazze, in pratica definita una “poco di buono” per aver flirtato, in tre mesi, con due uomini.
Come? Mi sono erroneamentesvegliata negli anni '60, questa mattina? No, perchè ero convinta, davvero convinta, che avessimo superato certe cose. Mi avevano raccontato una bella favola intolata rivoluzione sessuale, che le avrebbe spazzate via.
E invece, alle volte, quando esco dalla mia nicchia e sbatto il muso contro il viver comune, mi rendo conto che è come se non avessimo fatto neanche un passo avanti, che ci si aspetta una lotta fra uomini e donne per la conquista o il mantenimento della virtù, e dell'onore.
Per fortuna sono fuori da questi stupidi giochi.
In queste situazioni mi viene da affermare che sono una puttana, e me ne vanto.

giovedì 16 aprile 2009

Questo telegiornale andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali


Luttazzi, quando faceva Panfilo Maria Lippi, era più credibile di buona parte dei giornalisti italiani.

Il post che segue è pieno di livore, ma è tutta colpa mia, ho visto studio aperto.
Non sarà a tema, ma il vaso ha traboccato di nuovo. Perchè io mi alzo, faccio colazione e sento alla radio di come le cose no, non funzionino tanto bene, di come la tanto millantata efficienza e perfezione è appunto, millantata, di come si la gelmini sarà anche andata ad inaugurare le scuole ma peccato non ci sia nessuna scuola in funzione.
Poi accendo la tv, mentre aspetto che the frog si svegli e il pranzo sia pronto, e vedo un deficiente, che alla fine di un servizio strappalacrime e strappascolti, infila il microfono sotto il naso ad un bambino che avrà che so, sei, sette anni? che da grande vuole fare l'ingeniere,per costruire case. E come le costruirai le case, bel bambino? Belle. Belle, in modo che quando c'è il terremoto non cadono? Io non sono un'assistente sociale, so poco, pochissimo di psicologia e ancor meno di psicologia infantile, ma, anche solo a livello di buon senso, è una domanda da fare?
E ora torniamo a noi: l'altro martedì, queer blog, gaywave, gaynews, l'elenco sarebbe infinito: pagine e pagine e pagine di cronaca, matrimoni in svezia e colorado, adozioni omoparentali, omicidi a sfondo omofobico, aggressioni, divorzi e vai dicendo.
Media nazionali? Non pervenuto.
Ma tranquille, il 27 giugno è vicino: allora potremo ritrovarci, sugli schermi di studio aperto, in tutti i nostri lustrini, piume di struzzo, ad urlare insulti alla povera carfagna e al povero povero papa, con moto giubbotti di pelle e canzoni degli abba.
Perchè è solo questo che siamo, no? Irrispettosi e irriconoscenti fenomeni da baraccone.

mercoledì 15 aprile 2009

I'll free your mind and your androgyny


Oggi ero in macchina, bloccata nel traffico delle dannate madri apprensive che vanno a prendere i dannati figlioletti lì lì, proprio sotto la scuola sia mai che camminino tre metri in più, bloccata nel traffico con solo una cassetta dei Placebo a farmi compagnia. E mentre cercavo di non inveire contro quella lunghissima fila di macchine, mi sono messa a pensare: ma che aveva d'affascinante Brian Molko? Ma perchè molte ragazze etero trovano così affascinanti gli uomini gay? Più in generale, che hanno di affascinante gli uomini effemminati? Ed ancora più in generale, che ha d'affascinante l'androgia?
Spiegatemelo, grazie. Perchè come ho già avuto modo di dire, i miei amici gay sono rozzi, tutti i ragazzi che ho frequentato sembravano, beh, uomini (l'ultimo aveva perfino la barba), e il mio assoluto, puro ideale di bellezza femminile è questo.

Intanto che ci sono: sono due giorni di fila che shinystat ci segnala un lettore/lettrice dalla Danimarca. Secondo me è solo impazzito e non rileva bene gli ip, ma nel caso sia vero, ed effettivamente qualcuno ci legge da Copenhagen, può lasciare un commento/ mandare una mail all'indirizzo qui a fianco? Avrei bisogno di un'informazione.

Don't pretend you don't know me, you've all read about it



Fonte: afterellen, funny or die

Si dice che gli uomini preferiscano le bionde. Le lesbiche, per quanto ne so, preferiscono le rosse (per lo meno, io lo di sicuro). Lindsay è nuovamente rossa (grazie, Lindsay!) e dopo l'intervista a US Magazine (intitolata I am so alone) fa uscire un esilarante ed ironico video con E-Harmony in cui dichiara di essere "in cerca dell'amore" essendo "recentemente single, o almeno credo", di un patner definito con disinvoltura "lui o lei". La maniera in cui scherza su suo passato turbolento, sulle condanne per alcool, sulle presunte difficoltà finanziarie è semplicemente geniale, e guardando il video non posso fare a meno di pensare ad una frase di De Andrè che diceva "E loro si stupiranno che tu non mi bastavi.".

martedì 14 aprile 2009

Le dimensioni contano


Io non sono nata milanese e, per quanto mi sia profondamente innamorata della mia città di adozione (così come di una sua particolare abitante), sono contenta di questo. Punto primo, perchè amo altrettanto profondamente l'isoletta che mi ha dato i natali e che ha risposto, nei secoli, ai nomi di Ichnusa, Sardegna, Atlantide (per chi ci crede, almeno). Punto secondo, perchè le esperienze che ho fatto nella mia (pur giovane) vita mi hanno permesso di fare paragoni e saper gioire delle cose con semplicità.
Quando ho iniziato a vivere la mia omosessualità, su per giù verso i quindici anni, non c'era un Rha Bar verso cui dirigersi piena di belle speranze. C'era un piccolo, piccolissimo pub con le luci azzurre chiamato Nautilus e un'unica discoteca, il Go Fish, dal nome ingannatore, essendo in realtà pieno di magrissimi ragazzini con corte magliette a mostrare gli ombelichi. Dentro, in ragazze si era in tre: la proprietaria, io e la variante di turno. Comunque si voglia girare la cosa, non ci andava benissimo, eppure già stare lì dentro era una gioia, una conquista. Si bevevano Vodka Lemon, o Cuba libre, o, in seguito, anche rum_gin_vodka_quantreau, si cantava It's raining men partecipando della gioia diffusa, ed andava bene così. Non ci si sognava nemmeno di essere in un posto effettivamente frequentato da ragazze, come il Rha Bar (che avrà tutti i difetti del mondo, ma almeno non è "infestato" da ragazzi) o come il Planet (l'orginale televisivo o la copia spagnola).
Fortunatamente, le cose cambiano, e tornando alla suddetta discoteca, a casa per le vacanze, mi soprendo a trovarla sempre più frequentata da ragazze. Con semplicità, ne gioisco, così come ho gioito nel trasferirmi a Milano e a trovare tanti locali, tante iniziative, tanta naturalezza. Sorrido quando qualcuno si lamenta perchè "siamo sempre le stesse" o "mettono brutta musica" o "non ce n'è nemmeno una decente". Sorrido perchè partono da una base diversa dalla mia, perchè danno per scontato cose che solo qualche anno fa ci si auspicava, e questo mostra che siamo andate avanti.
Anche in una piccola città come Cagliari (se non piccola, per lo meno media).

[Nella foto, Skins terza serie. Per quanto banali, le storie di adolescenti lesbiche esercitano comunque un certo fascino su di me.]

Infine: la risposta alla domanda del weekend!
Il gioco da lesbiche pare essere il biliardo, lo sport il softball (ma il biliardo vince comunque di un voto, ad eliminare le categorie).

Citizen gay


Durante questi (sparuti) giorni di vacanza, oltre ad aver riniziato a studiare, essermi tagliata i capelli ( mi spiace, ma arrivavano alla base del collo! la base del collo! insostenibile!), aver guadagnato il più grande livido che le mie gambe abbiano mai visto ( stupidi froci, stupido pic-nic), ho finalmente finito di leggere Citizen Gay.
Non si può recensire, Citizen Gay, perchè sarebbe un po' come cercar di scrivere la recensione di uno dei testi universitari che affollano la mia scrivania: sono concetti, da assimilare, imparare ben bene, teorie ben fondate che vi saranno utili quando ( e purtroppo, per quanto si cerchi di evitarlo, capita) cercherete di confrontarvi con opinioni come i gay non possono avere diriti,i i gay non possono avere bambini, i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre, crescerebbero malati ed emarginati, va bene essere gay, ma fate le vostre cose in privato...Ecco, citizen gay vi darà l'oppurtunità di ribattere queste sedicenti idiozie, e non con argomenti come "l'ha detto la bibbia", ma con teorie sviluppate sulla base di 25 anni di ricerche, decisamente dunque un po' più fondate. Vittorio Lingiardi attraverso i 4 capitoli che compongono il testo ( etero/omo, omofobie, minority stress, famiglie), smonta di volta in volta fallaci luoghi comuni per sovrapporvi la scienza, e mostrare la realtà in tutta la sua cruda, crudissima evidenza: l'italia fa assolutamente schifo per i gay.
Leggerlo, purtoppo, accrescerà il vostro senso d'odio ed insoddisfazione nei confronti della realtà circostante, perchè il libro ben segnala come questa invisibilità forzata a cui le persone gay sono relegate ( e non si parla d'invisibilità in tv, o nel mondo della moda, ma di diritti e riconoscimento sociale), genera una certa dose di stress, che a lungo andare logora profondamente. Gutta cavat lapidem. Un esempio su tutti: lo psicanalista Mark Blechner ha provocatoriamente suggerito un esperimento cui le persone esterosessuali farebbero bene a sottoporsi: per un mese provare a non menzionare mai il marito/la moglie o i figli nelle loro conversazioni, a descrivere un'esperienza che hanno condiviso con il/la partner come se l'avessero vissuta da soli, a dire sempre "io" anche quando dovrebbero dire "noi". Fare insomma le cose che molti gay e lesbiche fanno per tenere segreta la propria omosessualità. Gli eterossessuali che hanno sperimentato questa condizione l'hanno trovato molto debilitante.
Eh, già.

sabato 11 aprile 2009

E morì con un felafel in mano


Avrei dovuto scrivere la recensione di Imagine me and you, ma la verità è che prima di poterne scrivere, lo dovrei vedere tutto, dall'inizio alla fine. Perchè i film, a meno che io non mi porti al cinema a vederli, li guardo prima di dormire. Ed è questo l'effetto che mi fanno, mi fanno dormire.
L'ho visto Imagine me and you, ma sempre a spizzichi e bocconi, mai in maniera consequenziale. e non ho avuto il tempo di rivederlo.Quindi, la recensione di un film che invece conosco molto bene!
E morì con un felafel in mano.
Come da foto, non è questo un film prettamente "a tema", ma (forse proprio per questo?) è incredibilmente divertente, amabile, cinico, ha una meravigliosa colonna sonora, un copione che tiene dall'inzio alla fine, dei gran bei personaggi. C'è anche una storia lesbo, si, e il gran capo degli stereotipi dei personaggi gay cinematografici (perchè noi gay continuiamo a morire!)
E' tratto da un libro di John Birmingham, ma è uno dei rari, rarissimi casi in cui il film, stranamente, riesce ad essere migliore della carta stampata. Insomma, guardatelo!

venerdì 10 aprile 2009

Pezzi di stereotipo


Visto che siamo in periodo di vacanze (più o meno sentite), e visto che il sole ha finalmente fatto capolino da questa parte del mondo, ho deciso arbitrariamente di parlare di qualcosa di frivolo, oggi.
La vita di tutti i giorni spesso offre divertenti spunti di discussione e confronto. Ieri sera, dopo parecchi bicchieri di birra e qualche partita a biliardino rubata a sconosciuti, è sorta la domanda, che io ora giro a voi:
qual'è il gioco da lesbiche per eccellenza?
Si esclude il tennis, che è si stereotipo ma difficilmente si verifica nella realtà (quante volte vi siete sentite dire "Domani che facciamo? Una partita di tennis?"?).
Si era arrivate, noi, ad un ballottaggio a due, ma non vi voglio influenzare.

Si prega vivamente di partecipare, a weekend concluso i risultati!

giovedì 9 aprile 2009

Immersioni subacque

(si l'immagine è banalissima. Google immagini ripaga la mia pigrizia)

Ho una grandissima paura di volare. Tutto mi mette ansia: i controlli, il check in, le restrizioni sui liquidi, viaggio atterraggio e decollo. Col corso degli anni, siccome convincere qualcuno che andare in Irlanda in pullmann è un'impresa insperata, mi sono messa il cuore in pace, riempita la bocca di fiori di bach e trovato una routine. Oltre ai fiori di bach, la routine contieni ansia prevede giornali. Molti giornali, molte riviste, straniere e non. I giornali ci danno sempre soddisfazioni!
Glamour: provare con una donna, no anzi si
Ora, perchè non provare il punto croce, il free climbing, o le mele arrosto?
No, provare con una donna, si no boh forse. Perchè il tono dell'articolo era un po quello: son depressa, mi va male con gli uomini, che faccio? Nuovo taglio di capelli? Dieta? Shopping compulsivo? No! Sesso con una donna.
Io voglio fortemente, fortissimamente credere che le testimonianze pubblicate su Glamour siano finte. Fanno cadere le braccia. le senti proprio crollare, tonf tonf, quando leggi certi luoghi comuni. Il sesso, poichè esclude la penetrazione, è meno violento di quello con gli uomini. (Qui le astanti si sono lasciate andare a grosse, grossissime risate)
Poi il sessuologo si lascia andare alla descrizione di tre macro categorie, per catalogare donne e rapporto con la possibile sfera omosex (citazione testuale.) Dunque abbiamo: la potenziale, l'indecisa e l'rriducibile. A seconda dell'insicurezza che più o meno nutrite nei confronti della vostra femminilità, siete più o meno a rischio rapporti omosessuali, insomma. Se qualcuna fra voi è una donna molto sicura della propria femminilità, s'arrenda, non è lesbica.
Le lesbiche sono una strana specie che vive nell'ombra, famelica e con la bava alla bocca, in attesa che voluttuose ragazze etero vengano lasciate dai rispettivi, virilissimi fidanzati, per portarsele a letto, in una maniera si badi in cui si ride molto, non ci sono ansie da prestazione, non si simulano orgasmi, non si ha paura di non piacere, si riesce ad essere egoiste ed altruiste, perchè quello che fa piacere a me lo farà anche a lei, (povera illusa) per poi tornare nell'ombra,in sella alla loro moto, una volta che la fanciullà sarà rinsavita ed avrà ritrovato il suo posto, fra le villose braccia del principe azzurro.
E io mi chiedo, ma la cura che Glamour riserva a sui servizi di moda non la può mettere anche negli editoriali sul sesso? Perchè davvero, un'accozzaglia di luoghi comuni così concentrata è difficile da trovare.
Il prossimo post lo faccio sulle immersioni subacque, di cui non so nulla ma posso immaginare che sia tutto molto bello e tutto molto blu, uhhhh! guarda quanti pesci! l'apnea è dura da tenere ma poi hai delle gran soddisfazioni.

Cryntia Nixon, madre (e) gay

Fonte: afterellen.

Cynthia Nixon, la Miranda di Sex and the City (che però ha una più lunga e onorevole carriera nel teatro, dove continua a lavorare), ha recentemente rilasciato una intervista al blog per genitori Bable, nella quale ha parlato dell'educazione dei suoi figli, cresciuti assieme alla compagna Christine Marinoni, e di alcune questioni di diritti gay.
Riporto i passi interessanti.

Credo di essere una madre piuttosto attenta. Ad ogni modo, i miei figli hanno quattro genitori, compresa la mia ragazza, che è rimasta a casa a fare da mamma a tempo pieno per l'ultimo anno e mezzo. Non abbiamo assunto molte persone, ci siamo già noi quattro (compreso l'ex marito, Danny Mozes, e la sua compagna). Più genitori ci sono, meglio è.

Stiamo vivendo in tempi meravigliosi in cui il matrimonio per le coppie gay è ormai una realtà in alcuni stati - nessuno lo avrebbe pensato 10 anni fa. Adesso esiste, in alcuni posti, la possibilità di sposarsi e questo è certamente un grosso passo avanti. L'obbiettivo è di continuare a lavorare perchè ci sia questa possibilità anche da altre parti. Fai quello che puoi e cerchi di mostrare ai tuoi figli come le cose possano cambiare, come si possa aiutare.

Se guardi le persone che stanno dall'altra parte della questione, le argomentazioni che portano sono cambiate totalmente. E pensate a Milk - un film così bello, uscito quest'anno. Guardo dove siamo arrivati in un tempo relativamente breve - le persone mi scrivono e mi dicono cose come "Grazie di essere così aperta. Ha reso la mia vita più facile.". E' un buo risultato.

mercoledì 8 aprile 2009

Notizie in pillole



Mentre eravamo in Spagna è successo che:
  • L'Università Sapienza di Roma sta svolgento una ricerca riguardo l'identità gay/lesbica, alla quale si può partecipare compilando un form su internet (diviso per soggetti maschi e femmine, con o senza figli) qui (e utilizzando come username utentericerca e come password arcobaleno).
  • Lo spin off di The L Word non è stato acquistato da Show Time.
  • La televisione manda una pubblicità di Datch (che mi dicono essere una marca di vestiti) dove due ragazze si baciano (ma con il pessimo slogan change your habits).
  • Lindsay Lohan e Samantha Ronson si sono lasciate.
  • Il Vermont ha approvato i matrimoni gay.
  • L'avvocato Taormina ha affermato che le vittime di abusi spesso sviluppano tendenze omosessuali.
  • Sabato notte un simpatico gruppo di nazi si è presentato al Toilet armato di crik e cacciaviti, aggredendo i "froci comunisti" che lo frequentano.
    (Ribadiamo il concetto perchè, essendo di Milano, la cosa si fa parecchio inquietante. Quella essendo noi si sera allegramente in giro per la Chueca a cercare un posto dove mangiare prima e ballare poi, ma se fossimo state a Milano, saremmo potute benissimo essere al Toilet.).
Mentre eravamo in Spagna, è anche successo che: il mio computer NON è risorto, quindi approfitto, per oggi, di quello di Etwas, in attesa di convincere i miei genitori a comprarmi un Mac.

martedì 7 aprile 2009

Tanto qui è legale


Nella foto: The_frog, Geco, Etwas.

Almeno a Milano oggi c'è il sole. No, perchè se avesse piovuto, come il giorno che siamo partite, tutto grigio tutto umido tutto vagamente deprimente, sarebbe stato ancora più difficile accettare che si, siamo tornate a casa. Siamo di nuovo in Italia, mon dieu.
In Spagna hanno le patatine all'aceto, Primark, pullman comodissimi,la margarina flora, una metropolitana veramente efficente, le tapas e le patatas bravas, starbucks.I locali gay sono tutti piccini e sempre pieni, e siamo state al Planet, come da foto.Disgraziatamente parlano lo spagnolo e si può fumare nei locali pubblici, tutti i materassi ma tutti cigolano, se sei vegetariana buona fortuna mangerai un sacco di patate, nei locali gay passano una buona quantità ( troppa) di musica spagnola, la coda per il Prado è infinta.
Siamo state a Madrid e siamo state a Chueca, abbiamo documentato il tutto con un bel po 'di foto, descrivere a parole l'atmosfera è difficile. Sapete quando si parla di tolleranza? Che è un termine fastidiosissimo, come si tollera una zanzara perchè si è solo troppo pigri per ucciderla. Ecco, qui sono andati oltre. Dai vecchietti per strada alle madri con prole, nessuno ha fatto caso a noi. Non per strada, non nei locali, non al supermecato, non a Madrid e nemmeno a Saragozza, che pare essere la città più cattolica di Spagna. Nes-su-no.
Poi torni a casa, e tua madre dopo averti detto ciao metti la valigia dietro ecco tutto bene il viaggio, ti chiede un po' preoccupata :ma qual'è quel locale dove vai sui navigli? No, perchè sabato notte c'è stata un'aggressione di stampo omofobico.
Welcome Home, indeed.


E' inutile che io scriva una patetica tirata su come dio abbia dimenticato i suoi figli, o come non abbia evitato la catastrofe in corso, o su quanto io sia dispiaciuta per la situazione. La situazione è drammaticamente sotto gli occhi di tutti. Nonostante questo sia un blog "a tema", non scrivere nemmeno due righe mi sembrava stridere. Passare direttamente a raccontare dell'articolo scemo di Glamour su sesso fra donne che ho letto all'aereoporto non sembrava la cosa giusta da fare. Legge di Hume, al solito.
Non dirò nemmeno, mando il mio conforto agli abitanti dell'Aquila. Sono sicura che gli farebbe piacere, ma in concreto non se ne ricava nulla. Piuttosto, sono sicura che ricaveranno qualcosa dai soldi che stavo risparmiando per comprarmi i sandali gladiator.

mercoledì 1 aprile 2009

La Svezia

Fonte: Radio Popolare

Oh Svezia, Svezia! Patria di H&M, degli Abba, dell'Ikea, dei Cheap Monday, di Monki, dei Jeans Acne...
Oh Svezia, che hai appena detto si, con una gran maggioranza, ai matrimoni gay, anche in chiesa.
Oh Svezia, cara cara Svezia! Perchè non sono una tua abitante?

Fuck off you silly queer, i'm getting out of here!

Nella foto, Felicia, gaudente e canticchiante la canzoncina che segue e che da il titolo al post.

a desert hollyday, let's pack the drag away
you take the lunch and tea, i'll bring the ecstasy
fuck off you silly queer, i'm getting out of here
a desert hollyday, hip hip hip hip horray!

Non sarà una desert hollyday, ma domani noi si parte. Tutte e tre ce ne andiamo in Spagna. Saragozza e Madrid, fino a lunedì incluso. Ringraziando ancora Geco e Consorte per il meraviglioso regalo (Laurea! Laurea! Laurea!), ce ne andiamo a vedere come funzionano le cose in un paese civile.
Il blog resterà dunque chiuso, ma sicché non è credibile che riusciremo davvero a stare senza internet per cinque giorni di seguito, se lascerete dei commenti verranno pubblicati.
Seguirà reportage fotografico ( la dannata Canon, ovviamente, è già in valigia.)
A desert hollyday, hip hip hip hip horray!

PS: con il titolo del post non si intende offendere in alcun modo le lettrici di questo blog. Tu, con la coda di paglia! Ci vediamo martedì, ti vogliamo bene e riposati.

Day in, day out (so boring)

Fonte: afterellen, advocate, scratchbook, dorothtsurrenders.

Ormai abbiamo tutti più che chiaro chi sia Clementine Ford: saltelliamo sulle sue parole da intervista ad intervista. L'ultima è apparsa su advocate, e ancora una volta ci costringe a cancellare tutto il precedente e scrivere sopra il nuovo, un po' come quelle lavagnette magiche per bambini.
Look, I am gay, and I just wanted there not to be this big emphasis on it.
Questa volta Clementine non lascia spazio alle interpretazioni, e se vi state chiedendo come si giustificano, alla luce di questo, le dichiarazioni lasciate a TVMagazine, beh, viene incolpata "una brutta giornata" e la maniera sbagliata con cui Diva prima e TVMagazine poi hanno gestito le interviste.
Clementine, in pratica, si lamente dell'enfasi posta sulle sue parole, quando essere gay "non è una cosa così importante, è solo una parte della vita". Mi riporta alla memoria un episodio di Ellen in cui affermava "Vorrei potermi presentare nei posti come Ellen, non come lesbica - già conosciuta come Ellen". Solo che Ellen, lì, nel telefilm, era una persona qualunque, mentre tu, cara Clementine, sei, nel bene o nel male, un'attrice.
Probabilmente avrebbero messo tanta enfasi anche su un'affermazione come "Non mi piace fare il bagno, faccio sempre la doccia.", figurarsi poi su un tema così controverso.

Amandoti



Lo so. Questo è uso personale, anche se non criminoso, di blog pubblico. Ma non posso andare a letto senza sfogarmi. E no, nei forum di X Factor o Fan Club dedicati non ci voglio entrare, non conosco nessuno e non voglio fare brutti incontri prima di dormire. Perciò lo scrivo qui e nessuno si lamenti, il tema omosessuale c'è: io me ne stavo innamorando. Noemi, con quella voce così sexy, dannazione. No, non doveva uscire dalla mia tv. Se la mia parrucchiera avesse il salone aperto ora, andrei a sfogarmi lì. Lo shampista gay sarebbe felice di sentirmi partecipe, per una volta. Per fortuna domattina ho un appuntamento dall'estetista!